Prosegue l’ampliamento dell’organico di Double Trouble Club, la società di management fondata dal Dj e speaker radiofonico Max Brigante e dal discografico Jacopo Pesce: <a href="https://www.rockol.it/news-734252/double-trouble-club-entra-andrea-favale-spotify">dopo quello di Andrea Favale</a>, lo scorso mese di gennaio, nello staff della società è stato annunciato l’ingresso di Andrea Tedeschi.

Tedeschi è entrato in Universal Music Italia nel 2011 come addetto alla promozione Web: promosso nel 2013 a Digital Marketing Manager per la divisione internazionale, nel 2018 è passato al ruolo di Product Manager presso Island Records, etichetta frontline del gruppo UMG all’epoca diretta dallo stesso Pesce, per poi proseguire la propria carriera presso Island ricoprendo prima la posizione di Head of Local Marketing (a partire dal marzo 2021), poi quella di Head of Marketing &amp; Promo, incarico assegnato poco prima dell’<a href="https://www.rockol.it/news-730692/jacopo-pesce-lascia-universal-federico-cirillo-label-director-island">avvicendamento - ai vertici di Island Italia - tra Jacopo Pesce e Federico Cirillo</a>.

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Andrea Tedeschi passa da Island Records a Double Trouble Club

Industria

Un nuovo ingresso nello staff dell’agenzia guidata da Max Brigante e Jacopo Pesce

La UK Charts album della settimana dal 7 marzo al 13 marzo vede in prima posizione “Short N’ Sweet” di Sabrina Carpenter, seguito dalla più alta entrata nella chart degli ultimi sette giorni, “The Sky The Earth and All Between” degli Architets e da un’altra nuova entrata, “Matter Does Not Define” dei Lathums. Le altre nuove entrate nella Top 50 sono “Constellations for the Lonely” dei Doves (5), “The Panic Years” di Bradley Simpson (7) e “This Wasn’t Meant For You Anyway” di Lola Young (16).

La UK Charts singoli della settimana dal 7 marzo al 13 marzo vede in prima posizione “Pink Pony Club” di Chappell Roan, in risalita dalla seconda posizione, seguita dall’ex capolista “Not Like Us” di Kendrick Lamar e da “Ordinary” di Alex Warren, in risalita dall’ottava posizione. La nuova entrata in classifica è “Sorry I’m Here For Someone Else” di Benson Boone (in 30esima posizione, anche più alta entrata della settimana).

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Sabrina Carpenter

Classifiche UK, novità 13 marzo: Sabrina Carpenter in testa

‘Short n’ Sweet’ è l’album più ascoltato

<a href="https://radioairplay.fm/">La classifica Radio Airplay</a> della settimana compresa tra il primo e il 7 marzo vede al primo posto “Incoscienti giovani” di Achille Lauro (in risalita dalla terza posizione), sguita da “Cuoricini” dei Coma_Cosa (stabile in seconda posizione) e la capolista della scorsa settimana “Balorda nostalgia” di Olly.

I nuovi ingressi nelle prime cinquanta posizioni sono “Next Summer” di Damiano David in 14esima posizione (entrata più alta della settimana), “Love in Real Life” di Lizzo (25esima posizione) e “Sorry I'm Here For Som..” di Benson Bonne (40esima posizione).

<a href="https://radioairplay.fm/classifiche-musicali/classifiche/italia/absolute-beginners-by-rockol/">La classifica Airplay Absolute Beginners</a> degli artisti esordienti della settimana compresa tra il primo e il 7 marzo vede al primo posto ancora “Ti amo” di Prima stanza a destra. Le nuove entrate nella Top Ten sono “DCP” dei Disco Club Paradiso in terza posizione (più alta nuova entrata), “Solo tu” di Il Solito Dandy in quarta, “Concedimi” di Matteo Romano in nona e “$e$$o” di Beatrice in decima posizione.

Achille Lauro

Classifiche Airplay, novità 7 marzo: Achille Lauro in testa

‘Incoscienti giovani’ è il singolo più trasmesso dalle radio

La classifica Top Album FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF della settimana dal 28 febbraio al 6 marzo vede stabile in prima posizione “Tutta vita” di Olly, seguito da “Dio lo sa - Atto II” di Geolier, che dalla quarta risale in seconda posizione, e “Debì tirar mas fotos” di Bad Bunny, che dalla sesta risale in terza posizione. Debuttano al numero 7 “Nostalgia” di Noemi (il più alto nuovo ingresso della settimana) e al 17 “Alter ego” di Lisa.&nbsp;

Nella classifica Top Singoli FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF della settimana dal 28 febbraio al 6 marzo le prime tre posizioni sono occupate - nell’ordine - da “Balorda nostalgia” di Olly (stabile in prima posizione), “La cura per me” di Giorgia (stabile in seconda posizione) e “Battito” di Fedez (in risalita dal quarto al terzo posto). Non si segnalano nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni.

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Olly

Classifiche, novità 7 marzo: Olly sempre in testa

Il vincitore dell’ultimo Sanremo domina le chart di album e singoli

Potrebbe essere ulteriormente prorogata l’esecuzione del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, il provvedimento varato&nbsp;dall’amministrazione Biden che dispone il bando di TikTok sul mercato americano in caso di mancata cessione delle attività della piattaforma nel paese a un’entità locale: secondo quanto riferito da Bloomberg il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto sapere di essere disposto a concedere ancora tempo a Bytedance rispetto all’ultima deadline - fissata per il prossimo 5 aprile - per bloccare l’accesso al servizio nei confini americani.

“C’è molto interesse (per TikTok, ndr)”, ha spiegato l’attuale inquilino della Casa Bianca ai cronisti nella giornata di ieri, giovedì 6 marzo: “In questo momento abbiamo almeno un altro mese (per chiudere un accordo, ndr), quindi non abbiamo bisogno di una proroga. Se dovessimo averne bisogno, probabilmente la concederei. Abbiamo interesse nel trovare un’intesa, e la Cina avrà un ruolo nel raggiungerla, quindi spero che la&nbsp;approvi”.

La scadenza del bando era prevista in origine per il 19 gennaio, il giorno precedente dell'insediamento di Donald Trump per il suo secondo mandato presidenziale: grazie a un ordine esecutivo il termine per l’applicazione del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act è stato spostato al 5 aprile prossimo.

Al momento non si hanno notizie di progressi particolarmente significativi nelle trattative tra la big tech cinese che controlla il social e gli investitori americani: all’offerta congiunta presentata dell'ex proprietario dei Los Angeles Dodgers Frank McCourt e dall’imprenditore e personalità televisiva canadese Kevin O'Leary, giudicata (insieme a quella avanzata, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749634/microsoft-in-trattativa-per-rilevare-tiktok-negli-usa">secondo lo stesso Trump, da Microsoft</a>)&nbsp;a oggi la proposta più plausibile tra quelle effettivamente avanzate o ventilate da indiscrezioni di stampa, negli ultimi giorni si è aggregato anche il co-fondatore di Reddit Alexis Ohanian, che potrebbe far lievitare la cifra offerta per il passaggio di mano oltre i 20 miliardi di dollari in contanti proposti in prima battuta. Tra le altre offerte fatte pervenire alla nuova amministrazione si è segnalata anche quella <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749718/tiktok-negli-usa-nuova-offerta-ma-bytedance-non-molla">guidata dal fondatore di Employer.com Jesse Tinsley, che insieme al CEO di Roblox David Baszucki</a> e a una sua cordata di investitori si è detto pronto a mettere sul piatto 30 miliardi di dollari per chiudere l’affare.

TikTok, da Trump una proroga (alla proroga) dell’ultimatum?

'Per il momento non serve. Ma, se dovesse servire, probabilmente la concederei'

Universal Music avrebbe acquisito 8Ball Music, etichetta olandese con sede a Hilversum, la stessa cittadina alle porte di Amsterdam dove la major guidata da Lucian Grainge ha uno dei suoi due quartier generali. Secondo la testata locale Entertainmentbusiness.nl, l’operazione sarebbe stata condotta lo scorso mese di febbraio senza essere comunicata per mezzo di note ufficiali: né UMG né il manager dell’etichetta indipendente, Floris Janssen, hanno rilasciato dichiarazioni in merito alla stampa. Stando a quanto appurato sempre da Entertainmentbusiness.nl (e confermato da MBW) tramite una visura presso la Camera di Commercio olandese, Universal Music Group risulta a partire dal 12 febbraio scorso l’unico azionista della label.

La discrezione nella chiusura dell’operazione non stupisce: a metà del dicembre precedente Universal Music aveva comunicato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748886/virgin-music-group-umg-acquisira-downtown-music">l’acquisizione, tramite Virgin Music Group, di Downtown Music</a>, innescando <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748909/impala-mills-beggars-critiche-umg-virgin-downtown">le proteste da parte di Impala</a>, associazione europea di etichette indipendenti, che aveva parlato - per bocca della propria presidente Helen Smith - di “colonizzazione” del territorio indipendente. Due mesi prima sempre UMG aveva annunciato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747375/universal-music-completata-l-acquisizione-di-pias">l’acquisizione completa di PIAS</a>, storico gruppo indipendente europeo, portando sempre Impala a parlare di “<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747458/impala-invoca-l-antitrust-ue-sull-acquisizione-di-pias-da-universal">concentrazione incontrollata nel mercato musicale</a>” come “problema serio” per il settore.

Universal Music, l’acquisizione ‘discreta’ di 8Ball Music

L’operazione condotta lo scorso febbraio, senza comunicazioni pubbliche

La Rai potrebbe non organizzare il festival di Sanremo. Per non farsi trovare impreparata da eventuali spiacevoli sorprese che potrebbero essere presenti nella delibera con cui il Comune di Sanremo ha deciso di disegnare il bando per una gara con cui assegnare la realizzazione del festival, il servizio pubblico starebbe già lavorando, come riporta Adkronos, a un'ipotesi alternativa. Una manifestazione da organizzare in un'altra città che si differenzi dall'attuale festival. Quindi non più Festival della Canzone Italiana, ma un titolo alternativo che potrebbe essere, per esempio, Festival della Musica Italiana. L'evento sarebbe in ogni caso, visto che la Rai è membro Ebu, il festival che eleggerebbe il rappresentante italiano all'Eurovision Song Contest.

Per la location si è parlato di Torino ma - a quanto apprende l'Adnkronos - non è stata presa ancora alcuna decisione al riguardo. Torino viene citata come esempio perché la Rai vi organizzò l'edizione dell'Eurovision Song Contest nel 2022. La scelta della città, oltre che alla presenza di strutture adeguate ad ospitare un simile evento, dipenderà anche dalla qualità dell'eventuale accordo con l'amministrazione comunale. La Rai punterà ad avere una convenzione di lunga durata che la metta al riparo da quanto sta accadendo con Sanremo.

Prima di tutto la Rai attende di leggere la delibera con cui il Comune istituisce il bando di gara. Una delibera che, alla lettura delle anticipazioni, ha irritato la Rai, sia per la richiesta di un cospicuo aumento della richiesta economica (la base d'asta sarebbe di 6,5 milioni l'anno, contro gli attuali 5 previsti dall'ultima convenzione), sia per l'inserimento della richiesta vincolante di realizzare ben altri quattro programmi televisivi dalla città rivierasca. Il Comune ligure ha fatto sapere che la delibera è il frutto di una riflessione sulle tempistiche per l'organizzazione di un evento che richiede tempi lunghi di preparazione. Non sarebbero invece molte le speranze riposte nell'esito del ricorso in appello al Consiglio di Stato, dopo la decisione del Tar della Liguria che a dicembre ha dichiarato illegittimo l'affidamento diretto, senza una gara di appalto, alla Rai dell'organizzazione del Festival della Canzone Italiana. <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750372/festival-di-sanremo-il-consiglio-di-stato-decidera-il-22-maggio" target="_blank">Ricorso che verrà dibattuto il prossimo 22 maggio</a>. Chiaramente in Rai ci si augura di rimanere a Sanremo.

L'indiscrezione ha suscitato la reazione quasi immediata del Presidente di Regione Liguria, Mario Bucci. “Il Festival di Sanremo non si può fare fuori Sanremo, la Regione non credo possa intervenire, ma se ci chiedono di aiutare, noi siamo i primi a farlo”, ha dichiarato - sempre all’ADNKronos - Bucci: “Il Festival di Sanremo è una ricchezza per il Comune e come tale deve rimanere”.

Festival di Sanremo, la Rai studia una possibile alternativa

Nell'attesa di conoscere i dettagli del bando di gara del comune. Ma la Liguria: 'Pronti ad aiuti'

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Recording Academy ha voluto celebrare le cinque organizzazioni a guida femminile che più di tutte stanno a loro giudizio contribuendo alla parità di genere nell'industria musicale. Ecco quali sono:

<a href="http://www.thisisfemmehouse.com/">Femme House</a>: Fondato dalla producer Giobbi, è un progetto educativo volto a introdurre più donne e generi sottorappresentati all'interno di professioni tradizionalmente svolte da uomini e incoraggiarle a diventare dj, produttrici, foniche e turniste. Oltre a offrire borse di studio e mentorship individuali, realizza anche una serie di party e compilation per finanziare il proprio operato.

<a href="http://www.womeninmusic.org/">Women in Music</a>: organizzazione di lungo corso (fondata nel 1985) che fornisce supporto e networking alle donne del music business, ha 25 diversi chapter in tutto il mondo e rapporti con le principali università che offrono corsi collegati all'industria musicale. Organizza anche un summit annuale di più giorni, oltre a eventi virtuali aperti a partecipanti di tutto il mondo: solo l'anno scorso sono stati oltre 60.

<a href="http://www.genderamplified.org/">Gender Amplified</a>: Fondata da Ebony Smith, ex producer e fonica della Atlantic Records, dà accesso alle donne svantaggiate a studi di registrazione, campus di produzione, programmi di training in ambito di recording. Inoltre crea un legame di mentorship tra le A&amp;R e le giovani artiste. Anche in questo caso, uno dei principali obbiettivi è incoraggiare le giovani donne a intraprendere carriere nelle professioni più tecniche legate alla musica, che sono ancora oggi appannaggio degli uomini.

<a href="http://www.girlsrockcampalliance.org/">Girls Rock Camp</a>: movimento globale che nasce per dare alle bambine uno spazio sicuro e creativo per sperimentare con la musica. Il primo campus estivo si è svolto a Portland nel 2001, e da allora ne sono nati più di 100 in tutto il mondo.&nbsp;

<a href="http://www.girlsmakebeats.org/">Girls Make Beats</a>:&nbsp;Lanciato nel 2012 negli Stati Uniti dalla dj e producer Tiffany Miranda, offre corsi a tutte coloro che vogliano intraprendere un percorso da dj e producer. La particolarità del programma è la giovanissima età delle allieve (i corsi partono dai 5 anni di età) e l'etnia delle partecipanti (il 75% delle destinatarie delle lezioni provengono dalle comunità nere e latine). Viene data particolare attenzione a coloro che provengono da un contesto economicamente svantaggiato.

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Le 5 organizzazioni di donne che cambieranno la musica

Le segnala la Recording Academy in occasione della Giornata Internazionale della Donna

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Volbeat, Bryan Adams, Devon Miller, Blue Rose, Gustavo e IYV.

<h2>By a Monster’s Hand - Volbeat - Universal</h2>

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I Volbeat, composti da Michael Poulsen (voce, chitarra), Jon Larsen (batteria) e Kaspar Boye Larsen (basso), pubblicheranno a giugno&nbsp;il&nbsp;loro nono album intitolato "God Of Angels Trust". In concomitanza con l'uscita dell'album, avrà inizio il tour 'Greatest Of All Tours Worldwide'. Oggi, la band presenta il primo singolo dal titolo "By a Monster's Hand", accompagnato da un video diretto da Adam Rothlein.

I Volbeat sono un gruppo danese formatosi nel 2001. Attualmente i componenti del gruppo sono Michael Poulsen di (voce e chitarra), Rob Caggiano (chitarra), Jon Larsen (batteria) e (Kaspar Boye Larsen (bassista). Il nome della band si ispira al titolo del terzo album dei Dominus, di cui ha fatto parte Michael fino al 2001 - anno in cui il cantante e chitarrista decide di formare con alcuni amici il suo attuale gruppo. THE STRENGTH/THE SOUND/THE SONGS è il primo album dei Volbeat uscito nel... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/volbeat/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Busy Woman - Sabrina Carpenter - Island Records</h2>

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“Busy Woman” è&nbsp;il nuovo singolo di Sabrina Carpenter estratto da&nbsp;“Short n’ Sweet Deluxe”, la nuova versione del suo sesto album uscita lo scorso&nbsp;14 febbraio.&nbsp;“Busy Woman” è stato scritto dalla cantautrice statunitense insieme al produttore Jack Antonoff.

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<h2>Giorni tristi - Devon Miller - Qanto Records</h2>

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E' disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali il singolo "Giorni Tristi" di Devon Miller, pubblicato per Qanto Records.&nbsp;L'artista ha dichiarato che la canzone rappresenta un'esplorazione delle sue esperienze personali, sottolineando l'importanza di condividere momenti autentici attraverso la musica.

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<h2>Stanze vuote - Blue Rose - Up Music Studio</h2>

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E' uscito il nuovo singolo di Blue Rose intitolato "Stanze vuote". Il brano è&nbsp;pubblicato per l'etichetta Up Music Studio.

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<h2>Demodè - Gustavo - ALTI Records</h2>

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Il nuovo singolo di Gustavo, intitolato "Démodé".&nbsp;Gustavo ha descritto il pezzo come un parallelo con l'esperienza di una birra di troppo, sottolineando il contrasto tra eroismo e rammarico.

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<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/gustavo-demode-322669098">Leggi il testo di "Demodè" </a>

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Scrivici all’indirizzo singoli@rockol.it, ti daremo tutti i dettagli utili per comunicare e promuovere al meglio la tua nuova produzione!

Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Volbeat, Sabrina Carpenter, Devon Miller, Blue Rose e Gustavo

Nuovi singoli, le uscite del 7 marzo

Alessandro Farnè è stato nominato A&amp;R Manager di EMI Records Italy, brand di Universal Music <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-740263/emi-ritorno-etichetta-universal-music-intervista-mario-sala-label-team">riattivato nel 2023 sotto la guida di Mario Sala</a>. Laureatosi nel 2017 presso l’Università Luiss di Roma in Economia e Commercio, Farnè ha conseguito nel 2019 un master - sempre presso la Luiss - in Marketing e successivamente, nel 2022, un master in Comunicazione Musicale presso l’Università Cattolica di Milano. Entrato nell’organico della filiale italiana della major nel maggio del 2023 come apprendista nel settore promozione, nel gennaio del 2024 è stato promosso a Promotion Manager, prima di venire nominato, a partire dall’inizio di questo marzo, ad A&amp;R Manager.

EMI Records Italy, Alessandro Farnè nominato A&R Manager

Dopo poco più di un anno come Promotion Manager nell’organico della società

BMG ha annunciato la fusione dei suoi team di Sync e Production Music sotto un'unica struttura globale di Sync Services, al fine di offrire “un'esperienza fluida e completa per la sincronizzazione creativa e la production music”. “Questa offerta one-stop shop consente ai clienti di scegliere senza problemi dal meglio del nostro repertorio”, ha precisato l’azienda in una nota: “Artisti e autori possono beneficiare dell'intera rete di clienti di BMG e della sua larghezza di banda creativa e commerciale”.

L’azienda ha nominato ai vertici della nuova divisione Amberly Crouse-Knox e Scott Doran come Senior Vice President di Sync Services &amp; Partnerships. Crouse-Knox supervisionerà il Nord America e l’America Latina da Los Angeles, mentre Doran guiderà le operazioni nel Regno Unito, Europa continentale e Asia / Pacifico da Londra. Rispondendo al Chief Strategy Officer di BMG Johannes von Schwarzkopf, si uniranno ad Allegra Willis Knerr, EVP di Global Sync Licensing, e Caspar Kedros, SVP di Global Sync Operations.

Crouse-Knox è entrata a far parte di BMG nel 2014 in seguito all'acquisizione dell’etichetta X-Ray Dog Music. Di recente ha ricoperto il ruolo di VP, US Creative Licensing, BMG Production Music.

Doran è entrato a far parte di BMG nel 2016 in seguito all'acquisizione dell'agenzia britannica Altitude Music, di cui era comproprietario, insieme a Kedros. In precedenza ha ricoperto il ruolo di SVP, Global Creative Licensing, BMG Production Music.

"Il nuovo approccio full-service media di BMG porterà benefici diretti ai nostri artisti, autori e partner, rafforzando ulteriormente la nostra reputazione di innovazione”, ha commentato Von Schwarzkopf: “Grazie alla stretta collaborazione tra i nostri team dedicati ai partner, artisti e autori, stiamo rafforzando il legame tra creator&nbsp;e clienti, abbinando un repertorio di alta qualità a opportunità significative in film e TV, pubblicità, giochi e oltre".

“Questo approccio fornisce un distinto elemento di differenziazione del mercato, offrendo ai clienti un'esperienza di servizio fluida tra musica registrata e sincronizzazione e production music, il tutto supportato dai suoi servizi di amministrazione globale”, spiega BMG: “I clienti di settori verticali dei media come televisione, film, pubblicità, trailer e promozioni, giochi e tecnologia trarranno ora vantaggio da un'offerta di servizi semplificata e da un team unificato, con un'esperienza distinta per artisti e autori”.

BMG, fusione tra sync e production music

Nasce un ‘nuovo team globale’ dedicato ai ‘servizi per musica e immagini’

Nel 2024 Universal Music Group ha accumulato ricavi per un totale di 11,834 miliardi di euro, in crescita del 6,5% su base annua. Il margine operativo lordo ha fatto segnare un incremento del 12,3% su base annua salendo a quota 2,66 miliardi di euro.

Nel dettaglio, i ricavi della divisione dedicata alla musica registrata nel 2024 sono stati pari a 8.901 miliardi di euro, in aumento del 5,2% rispetto al 2023: le entrate generate dal consumo del catalogo da parte di utenti titolari di abbonamento a pagamento ai servizi streaming sono cresciuti dell'8,2% su base annua, “spinti dalla crescita delle sottoscrizioni a livello globale e dal beneficio degli aumenti di prezzo”. I ricavi da streaming freemium sono diminuiti dello 0,8% su base annua, così come le entrate dai formati fisici (-1,6% su base annua) e dai download e altri utilizzi digitali (-13% su base annua). Buona, invece, la performance del reparto licensing, cresciuto del 12,9% su base annua. Tra i bestseller del 2024, Universal Music cita “diversi album di Taylor Swift e album di Billie Eilish, Sabrina Carpenter, Morgan Wallen e Chappell Roan”.

La divisione editoriale della major, lo scorso anno, ha iscritto nel proprio bilancio ricavi per 2,12 miliardi di euro, in aumento dell'8,4% su base annua grazie “alla forte crescita dei ricavi dello streaming in abbonamento e ai miglioramenti nei ricavi da pubblica esecuzione”.

I ricavi da merchandising sono cresciuti a 842 milioni di euro nel 2024, in aumento del 19,3% su base annua, “trainati dalla crescita delle vendite dirette al consumatore e dei prodotti in tournée”.

"Il 2024 è stato un anno caratterizzato dalle eccezionali performance dei nostri artisti e autori, e dai progressi significativi nelle nostre iniziative strategiche", ha dichiarato Lucian Grainge, Presidente e CEO di Universal Music Group: "Il nostro investimento leader del settore nei talenti ha continuato a produrre risultati spettacolari, sia da parte di superstar globali, sia da artisti emergenti in tutto il mondo. Continuiamo a creare valore sia per i nostri artisti che per gli azionisti, promuovendo la nostra strategia incentrata sugli artisti, inaugurando la prossima evoluzione dello streaming, lo ‘<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749788/lucian-grainge-il-memo-agli-azionisti-2025-e-sullo-streaming-20">Streaming 2.0</a>’, e promuovendo un approccio responsabile ed efficace all'intelligenza artificiale".

"Il nostro investimento negli artisti si è tradotto in una solida performance finanziaria nel 2024, con una crescita sana sia in termini di fatturato che di utile netto”, ha aggiunto Boyd Muir, COO e CFO di Universal Music Group: “Continuiamo a reinvestire strategicamente nell'azienda, restituendo denaro ai nostri azionisti tramite dividendi significativi, e siamo ben posizionati per soddisfare gli obiettivi di crescita stabiliti nel nostro recente Capital Markets Day".

Universal Music, nel 2024 ricavi su del 6,5% a € 11,8 miliardi

Bene tutti gli indicatori, ma calano le entrate da streaming premium e fisico. EBITDA su del 12,3%

La classifica USA degli album più venduti della settimana dell’8 marzo vede debuttare in prima posizione “So Close To What” di Tate McRae: al numero due scende - dalla prima posizione - “$ome $exy $ongs 4 U” di Partynextdoor e Drake, mentre restano stabili, rispettivamente in terza e quarta posizione, “GNX” di Kendrick Lamar e “SOS” di SZA. In quinta posizione, dalla seconda piazza, scende “Short ‘N Sweet” di Sabrina Carpenter.

Le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“So Close To What” - Tate McRae (1) 
“Mi vida mi muerte” - Neton Vega (19)

Nelle prime tre posizioni della chart dei singoli americana sono presenti: “Luther” di Kendrick Lamar e SZA, “Die With a Smile” di Lady Gaga e Bruno Mars, e “Not Like Us” di Kendrick Lamar, con “TV Off” di Kendrick Lamar e Lefty Gunplay e “A Bar Song (Tipsy)” di Shaboozey rispettivamente in quarta e quinta posizione.

Le nuove entrate nelle prime 50 posizioni sono:

“Revolving Door” - Tate McRae (22) 
“I Know Love” - Tate McRae (43) 
“Dear God” - Tate McRae (44)

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Tate McRae

Classifiche USA, 8 marzo: Tate McRae subito in testa

‘So Close To What’ è l’album più venduto della settimana

Sono stati anni di frenetiche acquisizioni di cataloghi. Qualcosa che continua a succedere, magari con protagonismo un po’ calante da parte di attori finanziari e con, invece, un progressivo ritorno degli editori al centro della scena. Nel frattempo, però, il mondo dentro e attorno al music publishing muta. I suoi protagonisti esplorano, ponderano e suggeriscono rotte alternative.&nbsp;Nella scorsa settimana&nbsp;Sony Music Publishing, Sacem e Kobalt hanno raccontato al mercato tre storie diverse. Che, però, appartengono allo stesso quadro di riferimento.

Sony Music Publishing Japan ha parlato all’industria di qualcosa di desueto come gli&nbsp;NFT, che ha annunciato di avere lanciato&nbsp;per il gruppo&nbsp;nipponico&nbsp;Sandal Telephone&nbsp;(in via di scioglimento).La divisione editoriale della major guidata da Robert Stringer sta utilizzando la blockchain&nbsp;Soneium&nbsp;per lanciare NFT dedicati al gruppo J-Pop&nbsp;“pieni di ricordi delle attività dei membri&nbsp;del gruppo”, che&nbsp;saranno distribuiti durante gli eventi: i&nbsp;fan potranno ricevere NFT&nbsp;dalla collezione digitale&nbsp;acquistando merchandise&nbsp;per&nbsp;almeno&nbsp;5.000&nbsp;yen&nbsp;(circa&nbsp;32 euro). Soneium è stata&nbsp;sviluppata&nbsp;nell’ottobre 2023&nbsp;da Sony Block Solution Labs, una joint venture tra&nbsp;Sony (90%)&nbsp;e&nbsp;Startale Labs (10%), fondata con un capitale di&nbsp;1 milione di dollari di Singapore (circa $&nbsp;740.000). Al lancio,&nbsp;Sony Block Solution Labs&nbsp;aveva dichiarato di avere sviluppato la tecnologia per&nbsp;superare le limitazioni del Web3, causate&nbsp;soprattutto dal&nbsp;basso utilizzo e da&nbsp;un’esperienza utente complessa&nbsp;che ha reso la sua adozione molto lenta.&nbsp;

Il fatto che&nbsp;Sony Music&nbsp;stia ancora investendo in questa tecnologia, circa 4 anni dopo il boom degli NFT, e che l’iniziativa sia stata assunta dal suo braccio editoriale, suggerisce sia che in Asia il terreno possa essere ritenuto ancora parecchio fertile, sia e soprattutto - a parere mio - che il publishing guarda con attenzione ai processi di diversificazione.

La CEO di&nbsp;Sacem,&nbsp;Cécile Rap-Veber, ha annunciato di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749361/artist-centric-una-partnership-tra-deezer-e-sacem">avere firmato un accordo con&nbsp;Deezer&nbsp;per applicare il suo sistema di pagamenti&nbsp;artist-centric&nbsp;ai diritti editoriali</a>, e ne ha spiegato la motivazione. L’analisi&nbsp;condotta&nbsp;sui dati di Deezer&nbsp;per comprenderne il probabile impatto avrebbe rivelato che&nbsp;è vero che alcuni repertori&nbsp;possono venire&nbsp;penalizzati, ma che si tratta di nicchie molto specifiche.&nbsp;Ha anche ammesso che l’aumento che gli autori possono aspettarsi con il passaggio a un modello&nbsp;artist-centric&nbsp;non sarà&nbsp;del 10% o 20%, tuttavia&nbsp;sarà una crescita&nbsp;“abbastanza significativa da giustificare l'adozione del sistema”. Ma il tema artist-centric mi è parso soprattutto l’innesco utilizzato per riposizionare gli editori al centro del dibattitto sui metodi di ripartizione delle royalties.&nbsp;Rap-Veber, che si è detta determinata a incoraggiare&nbsp;altri servizi di streaming&nbsp;ad applicare sistemi simili per i&nbsp;pagamenti delle royalty editoriali,&nbsp;ha enfatizzato la critica al&nbsp;modello di revenue-sharing&nbsp;delle piattaforme di streaming, affermando:&nbsp;“È totalmente ingiusto vedere che il margine di una DSP è del 30%, mentre coloro che hanno creato il contenuto, che hanno generato il valore della canzone, ricevono meno del 20%”.

La sperequazione a discapito del publishing rispetto alla musica registrata è nota. Ma ora i publisher e gli autori stanno insistendo su un punto a monte del problema: la catena del valore dello streaming lascia insoddisfatto proprio chi ne crea le pre-condizioni e le fortune economiche. Ed è paradossale che, con l’80% degli ascolti in piattaforma riconducibili al catalogo, a soffrire siano i diritti d’autore.

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750321/publishing-kobalt-lancia-kosign">Kobalt&nbsp;ha annunciato il lancio di&nbsp;Kosign</a>, una piattaforma rivolta ai musicisti che&nbsp;non hanno un contratto editoriale&nbsp;e che, di conseguenza, è molto probabile che stiano lasciando sul tavolo parte delle royalty loro spettanti. Che, secondo un’analisi di Kobalt, ammonterebbero a oltre un&nbsp;miliardo di dollari all’anno. La nuova piattaforma offre&nbsp;raccolta delle royalty, registrazione dei brani e analisi delle entrate. Inoltre, come è tradizione di un innovatore come Kobalt, essa sta anche puntando sulla&nbsp;flessibilità&nbsp;come elemento chiave dell’offerta: l’accordo è infatti ‘revolving’ (a rinnovo continuo) e, quindi, i musicisti possono cancellarlo in qualsiasi momento e trasferire il proprio catalogo altrove. Qualcosa che assomiglia alla non-pretesa di proprietà dei master che caratterizzò il lancio e l’ascesa di Kobalt e che rappresentò una spinta verso un cambiamento culturale poi fatto totalmente proprio dal mondo indie.

Il modello di business? Per accedere è richiesto un&nbsp;costo di iscrizione una tantum di 100 dollari, con&nbsp;Kobalt&nbsp;che&nbsp;trattiene il 20%&nbsp;delle royalty raccolte. La sua particolarità?&nbsp;Kosign non è aperta a tutti: qualsiasi musicista può fare domanda, ma è previsto un processo di selezione. E perché questo è rilevante? Perché Kobalt sottolinea così che ci sono indipendenti e hobbisti; artisti di talento e musicisti di passaggio; autori della ‘working class’ e autentica coda lunga&nbsp;

Il filo rosso che lega queste tre storie tenta di ricucire la trama scucita e sdrucita dell’economia dello streaming, che da due anni attraversa una fase importante caratterizzata da critiche e autocritica. L’editoria musicale è spinta verso la diversificazione dalle ormai annose deficienze del modello e&nbsp;si lancia verso forme di scouting e reclutamento innovative, prendendo atto che le quote di mercato del mondo indipendente aumentano, in proporzione, molto più rapidamente di quelle dei protagonisti tradizionali.

Dove va il music publishing? Tre casi da osservare

Il business delle edizioni musicali e il suo graduale processo evolutivo

La holding operante nei settori assicurativo e di gestione patrimoniale Aquarian Holdings ha annunciato una partnership con Raven Capital per investire in un fondo “dedicato esclusivamente alla musica e incentrato sull'acquisizione di diritti musicali”.

La nuova entità, battezzata Raven Music Partners, può già contare su un catalogo di circa 15.000 asset di proprietà intellettuale musicale nei generi country, rock, pop e musica cristiana, tra cui successi come "Whiskey Glasses" (Morgan Wallen), "All About That Bass" (Meghan Trainor) e "Say You Won't Let Go" (James Arthur).

Con uffici a New York, Los Angeles e in Florida, Raven Music Partners si concentra sull'acquisizione e la gestione dei diritti d'autore musicali. L'azienda collabora con artisti indipendenti, autori di canzoni ed etichette, “offrendo - come recita la nota di presentazione - opportunità di espandere la propria portata e influenza sul pubblico”. Endurance Music Group, amministratore affiliato di Raven Music Partners e presenza sul campo a Nashville, fornisce una gestione attiva del catalogo e aggiunge capacità di sourcing differenziate.

"Aquarian ha riconosciuto un'opportunità interessante in un settore affollato di royalties musicali, attratto dal cashflow prevedibile e dalla natura non correlata dei diritti musicali alle tendenze macroeconomiche più ampie", ha dichiarato Rudy Sahay, fondatore e Managing Partner di Aquarian Holdings: "Aquarian è particolarmente attratta da Raven Music Partners per il suo approccio di investimento disciplinato, le capacità di sourcing differenziate e l'ampia base di relazioni all'interno di Nashville e dell'ecosistema musicale più ampio".

"Questo investimento di Aquarian supporta il nostro impegno a fungere da custodi fidati della proprietà intellettuale musicale, consentendoci di essere l'acquirente preferito da molti cantautori e artisti", ha aggiunto Jeremy Tucker, fondatore e membro dirigente di Raven Music Partners.

"Consideriamo le royalty musicali come uno spazio attraente per generare rendimenti stabili a lungo termine con un potenziale di rialzo significativo", ha concluso Sahay: "Siamo entusiasti di collaborare con Raven Music Partners, che ha dimostrato un approccio ponderato alla monetizzazione e all'apprezzamento delle royalty musicali, nonché un impegno nel supportare gli artisti indipendenti".

Cataloghi musicali, nasce Raven Music Partners

Da una joint venture tra Aquarian Holdings e Raven Capital

Nell’ambito dell’edizione di quest’anno del&nbsp;"London Games Festival”,&nbsp;è stato organizzato l'evento "Games Meets Music”&nbsp;dedicato ai professionisti&nbsp;dell’industria dei videogiochi e della musica.&nbsp;In programma il&nbsp;10 aprile a Londra (Tileyard, Kings Cross, dalle&nbsp;11:30 alle 19:00),&nbsp;l’iniziativa è rivolta a&nbsp;sviluppatori di giochi, publisher e professionisti della musica&nbsp;interessati a esplorare il potenziale della musica nel gaming: licenze, &nbsp;sincronizzazioni e nuove opportunità di monetizzazione sono al centro dell'agenda.

L’evento sarà moderato dal giornalista Will Freeman,&nbsp;in una successione&nbsp;di&nbsp;fireside chat, panel di discussione e case study, con la partecipazione di figure di spicco dell’industria.&nbsp;“Games Meets Music serve ad abbattere le barriere tra due settori incredibilmente creativi”, ha dichiarato&nbsp;Alex Boucher, organizzatore dell’evento.&nbsp;“Riuniamo le persone che stanno plasmando il futuro della musica e dei videogiochi per condividere consigli pratici, esperienze reali e nuove opportunità. Che tu sia uno sviluppatore, un compositore, un publisher o un artista, questo evento è pensato per ispirare collaborazione e innovazione.”

L’agenda al momento disponibile prevede i seguenti appuntamenti:

-&nbsp;Panel: I pro e i contro della licenza musicale&nbsp;– Con esperti di&nbsp;Kobalt Music, Beggars Group e Dream Reality Interactive, che spiegheranno come inserire la musica nei videogiochi nel modo giusto.

-&nbsp;Best practice per la sincronizzazione nei videogiochi&nbsp;– Con contributi di&nbsp;Synchronicity Music, PRS, Hospital Records&nbsp;e consulenti legali esperti.

-&nbsp;Fireside chat con Lynden Campbell&nbsp;– Focus sulle maggiori opportunità emergenti tra musica e gaming.

-&nbsp;Case study: Trials Fusion&nbsp;– Analisi di come la musica ha contribuito a definire l’esperienza di questo titolo di successo.

-&nbsp;Panel: Le partnership musicali con IP di videogiochi&nbsp;– Con esperti di&nbsp;Riot Games, Styngr e Sony Music, per scoprire come i franchise stanno espandendo la loro presenza nel settore musicale.

-&nbsp;Keynote di chiusura con Dr. Jo Twist OBE, CEO di&nbsp;BPI, con uno sguardo al futuro delle collaborazioni tra musica e gaming.

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"Games Meets Music" al London Games Festival 

Un evento per promuovere l’incontro tra l’industria musicale e quella dei giochi

La piattaforma di testi di canzoni canadese LyricFind ha depositato presso la Corte Distrettuale della California una causa contro Musixmatch, azienda italiana che offre lo stesso servizio, e il suo azionista TPG Growth. Oggetto dell’azione legale è un accordo stipulato dalla società guidata da Max Ciociola con la divisione editoriale di Warner Music, Warner Chappell, nel marzo 2024, che concede a MusixMatch i diritti esclusivi i testi delle opere del proprio catalogo, e di cederli in sublicenza anche a terze parti già titolari di accordi di licenza in essere con la stessa Warner Chappell. Secondo l’istanza depositata presso la Corte questo tipo di contratto violerebbe otto norme antitrust federali previste dal diritto statunitense.

“Musixmatch è ora effettivamente il gatekeeper di qualsiasi DSP che voglia avere un'offerta di testi completa”, ha spiegato il CEO di LyricFind Darryl Ballantyne in un post pubblicato sul blog aziendale: “Semplicemente non c'è modo di evitare di dover lavorare con Musixmatch, perché anche con una licenza diretta da Warner-Chappell, un DSP dovrà comunque reperire i dati dei testi da Musixmatch”.

Secondo Ballantyne gli effetti dell’accordo hanno riflessi negativi su editori musicali (“Senza concorrenza, Musixmatch potrebbe potenzialmente abbassare i propri pagamenti di royalty quanto desidera, poiché non ci sarà altra opzione per ottenere testi su servizi di streaming musicale e altri DSP”), artisti indipendenti (“Musixmatch richiede già agli artisti e ai cantautori indipendenti di pagare per Musixmatch Pro per poter pubblicare i loro testi su Spotify e Instagram. Senza concorrenza, quanto salirà quel prezzo?”) e altre società fornitrici di testi.

L’azione legale coinvolge anche TPG Growth perché, sostiene Ballantyne, “non sorprende che tutto questo sembri essere guidato dal classico playbook del private equity”.

"La nostra politica è quella di non discutere pubblicamente di questioni legali”, ha replicato Ciociola in una nota consegnata alle testate internazionali: “Riteniamo che queste siano accuse infondate e scegliamo di concentrarci su ciò che conta di più: i nostri clienti e partner. Per oltre 15 anni, Musixmatch ha servito i suoi clienti con la piattaforma di testi, diritti e dati di qualità più elevata al mondo. Clienti che apprezzano le nostre offerte leader di mercato e i nuovi prodotti innovativi che incarnano la nostra attenzione ossessiva sui clienti stessi, e l'essere il miglior partner di testi musicali, diritti e dati per il settore”.

LyricFind, una causa a Musixmatch

L’azione legale contesta un accordo siglato nel 2024 tra l’azienda italiana e Warner Chappell

Tra i più famosi e amati produttori di musica elettronica, Deadmau5 si è fatto conoscere sia per i suoi lavori solisti, sia per la sua lungimiranza da talent scout: l'etichetta da lui fondata, Mau5trap, ha pubblicato infatti i progetti discografici di giganti come&nbsp;Skrillex e&nbsp;Noisia. A partire da oggi, il suo catalogo editoriale e discografico (e quello della label) passa nelle mani di Create Music Group, con una transazione valutata 55 milioni di dollari a fronte di oltre 4.000 canzoni.

L'accordo, inoltre, prevede una joint-venture sui lavori futuri dell'artista e dell'etichetta, con una strategia multi-piattaforma che comprende remaster e ristampe di lavori passati, pubblicazione di materiale inedito, licenze, partnership con i brand e anche collaborazioni con il mondo del gaming, della realtà virtuale e del live streaming.

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Create Music Group acquisisce il catalogo di Deadmau5 e Mau5trap

Valutato oltre 55 milioni di dollari, l'accordo comprende anche i lavori pubblicati dalla sua label

Il programma globale Equal, attivo nel 2021, è uno dei fiori all'occhiello di Spotify: l'obbiettivo è quello di garantire più visibilità e rappresentazione alle artiste donne di tutto il mondo, nell'auspicio di una parità di genere da raggiungere anche in ambito discografico. In occasione dell'8 marzo, la piattaforma ha comunicato i risultati per il 2024: le playlist targate Equal hanno raggiunto 12 milioni di ascolti in tutto il mondo.&nbsp;Dalla sua fondazione a oggi,&nbsp;le artiste inserite nelle playlist Equal&nbsp;sono state poco meno di 21.000, mentre le ambassador&nbsp;più di 1.200.

L'Italia, peraltro, detiene un invidiabile record: a livello planetario, infatti, le ambassador che più sono cresciute dopo l'inserimento nel programma Equal sono Paola &amp; Chiara, con un +1200% di ascoltatori nell'ultimo anno. Laura Pausini, con più di&nbsp;500 milioni di ascolti, si è &nbsp;confermata invece l’ambassador italiana più ascoltata in tutto il mondo, seguita a ruota&nbsp;da Raffaella Carrà e Annalisa. Nel mese in corso, la nuova ambassador italiana sarà invece Joan Thiele.

Spotify festeggia l'8 marzo comunicando i risultati di Equal

Oltre 12 milioni di ascolti per le playlist che incoraggiano la parità di genere nella musica

Per le&nbsp;finali&nbsp;dei Mondiali di Calcio 2026, in programma in Canada, Messico e Stati Uniti, sarà organizzato un grande show musicale in stile halftime show del Super Bowl: ad annunciarlo, per mezzo di un post sul proprio canale Instagram ufficiale, è stato il presidente della FIFA Gianni Infantino.

"Posso confermare il primo spettacolo dell'intervallo in assoluto in una finale della Coppa del Mondo FIFA a New York/New Jersey, in collaborazione con Global Citizen (l’associazione benefica già organizzatrice del Global Citizen Festival, evento che fino al 2030 avrà come direttore artistico il frontman dei Coldplay Chris Martin, ndr)", ha spiegato Infantino: “Questo sarà un momento storico per la Coppa del Mondo FIFA e uno spettacolo a beneficio del più grande evento sportivo del mondo".

"Abbiamo anche parlato di come la FIFA prenderà il controllo di Times Square per l'ultimo weekend della Coppa del Mondo FIFA del 2026, sia durante la finale per il terzo posto che durante la finale”, ha aggiunto Infantino: “Saranno due partite incredibili, con alcuni dei migliori giocatori del mondo, e quale modo migliore per festeggiarle se non nella storica Times Square di New York City?".

"Voglio anche ringraziare Chris Martin e Phil Harvey dei Coldplay, che lavoreranno con noi alla FIFA per definire l’elenco degli artisti che si esibiranno durante lo spettacolo dell'intervallo, così come a Times Square", ha concluso il presidente delle FIFA.

I dettagli dell’evento, ovviamente, non sono stati resi noti. Sicuramente lo show che si terrà allo stadio dovrà necessariamente essere più breve di quello che solitamente va in scena alle finali del campionato NFL, che possono contare su una pausa tra primo e secondo tempo di circa mezz’ora - contro gli appena 15 minuti dell’intervallo medio di una partita di calcio.

Il Campionato Mondiale di Calcio 2026 avrà luogo tra l’11 giugno e il 19 luglio del prossimo anno: la finale per il terzo posto si giocherà all’Hard Rock Stadium di Miami, mentre la finale per il primo posto sarà ospitata al MetLife Stadium di East Rutherford, New Jersey, “casa” dei New York Giants e dei New York Jets e una delle venue di punta per i grandi eventi di musica dal vivo di star come Bruce Springsteen, Taylor Swift, Bon Jovi, Eminem, Coldplay e Guns ‘N Roses.

L’halftime show arriva ai mondiali di calcio

Per la finale del torneo 2026 un intermezzo musicale in stile NFL (con l’aiuto di Chris Martin)

In un bimestre nel quale la borsa americana ha regalato prima un’impennata grazie alle attese generate dell’amministrazione Trump su tecnologia e mondo&nbsp;crypto&nbsp;per poi crollare, paradossalmente, per la stessa ragione, gli investitori continuano a dare fiducia all’industria musicale, sia negli Stati Uniti che in Europa (dove, invece, le azioni continuano a salire).&nbsp;

La quale industria musicale deve forse ringraziare un po’ anche le vette senza precedenti raggiunte dai finanziamenti medi concessi nel comparto della Gen AI, al cui paragone i reperimenti di capitali richiesti per rendere operative le startup del nostro settore suonano ormai… abbordabili.

L’impressione è che alcune delle segnalazioni che seguono confermino certi tratti evolutivi del music business, in cui lo streaming, la distribuzione, le edizioni e il marketing sono interessati a graduali cambi di paradigma intercettati al meglio da alcune aziende tecnologiche di recente fondazione. Le visioni delle quali, a loro volta, non vengono più captate solo dai radar dei VC e del private equity, ma anche da soci industriali promettenti, dotati di grandi risorse e grandi entrature. Propongo quattro esempi di stretta attualità.

Il modello del socio industriale riguarda il caso di&nbsp;Empire, che ha acquisito&nbsp;una quota nella startup di&nbsp;tech-marketing&nbsp;Un:hurd Music. La missione di questa startup britannica consiste&nbsp;nell’aiutare gli artisti e i loro team ad&nbsp;automatizzare le campagne di marketing.&nbsp;L'etichetta indipendente&nbsp;Empire, che nel 2024 si è imposta all’attenzione degli addetti ai lavori e nelle zone altissime delle classifiche di vendita con una serie di operazioni azzeccate, in primis con la super hit dell’anno “A bar song (tipsy)” di Shaboozey,&nbsp;è entrata in&nbsp;Un:hurd&nbsp;nell'ambito di una&nbsp;partnership strategica&nbsp;più ampia tra le due aziende. Il suo investimento si somma a quelli di&nbsp;Willard Ahdritz, fondatore di&nbsp;Kobalt, e del fondo di investimento di&nbsp;Dan Runcie, creatore di&nbsp;Trapital. I due imprenditori formano insieme a Ghazi, fondatore e CEO 48enne di Empire, un’avanguardia di imprenditori musicali di superlativa caratura.La notizia dell’investimento di&nbsp;Empire&nbsp;è arrivata in concomitanza con il lancio della nuova funzione di&nbsp;Un:hurd, guidata dal CEO&nbsp;Alex Brees:&nbsp;uno strumento per la&nbsp;gestione del ciclo di rilascio&nbsp;degli artisti, che fornisce consigli e modelli per le strategie promozionali.

Se l’ammontare del suddetto investimento non è stato reso noto, è invece noto quello di&nbsp;Mngrs·ai, che ha&nbsp;chiuso&nbsp;un round di finanziamento da 1 milione di euro dopo aver raggiunto 2.500 artisti.&nbsp;La startup francese è stata lanciata all’inizio del 2024 come un servizio di&nbsp;music management basato sull’intelligenza artificiale, partendo con uno strumento per&nbsp;generare piani di rilascio. Il co-fondatore&nbsp;Alexandre Deniot&nbsp;ha&nbsp;dichiarato in un post su LinkedIn che tra gli investitori del primo round figurano&nbsp;"leader dell’industria musicale e celebrità del mondo dello sport".Se lo&nbsp;strumento per la pianificazione delle uscite musicali&nbsp;è stato il primo prodotto dell’azienda, le sue ambizioni vanno ben oltre:&nbsp;supportare&nbsp;gli artisti indipendenti&nbsp;nella gestione del&nbsp;coinvolgimento dei fan, delle prenotazioni live, delle promozioni, nonché dei pagamenti e dei contratti.

E poi c’è il sync.&nbsp;

Il primo caso nel comparto riguarda la startup olandese&nbsp;Ringo, che ha raccolto 350.000 euro di finanziamento pre-seed nel 2023 per sviluppare una piattaforma di licenze sync potenziata dall’intelligenza artificiale. Attualmente il servizio è disponibile in fase beta pubblica. Già utilizzata da agenzie pubblicitarie come BBDO e Wieden+Kennedy, la piattaforma mira a semplificare e automatizzare il processo di licenza per la sincronizzazione musicale. Il modello proposto è un processo in tre fasi:

<ol>
	<li>Caricamento di una playlist di Spotify</li>
	<li>Inserimento dei termini di utilizzo</li>
	<li>Ricezione immediata di un preventivo.</li>
</ol>

Ringo, guidata dal co-fondatore Marcel Alexander Wiebenga, punta a supportare autori e artisti che, non potendo contare su introiti significativi dallo streaming, stanno puntando sulla sincronizzazione come principale fonte di reddito.

Il secondo caso è quello della piattaforma di sincronizzazione&nbsp;SourceAudio,&nbsp;che&nbsp;collabora con la startup di&nbsp;AI-tagging&nbsp;Cyanite,&nbsp;specializzata nella&nbsp;ricerca musicale:&nbsp;SourceAudio utilizzerà la tecnologia di Cyanite per la sua libreria di oltre&nbsp;33 milioni di brani, mentre Cyanite userà SourceAudio come piattaforma di distribuzione&nbsp;ai suoi clienti nuovi ed esistenti. SourceAudio sta puntando&nbsp;molto&nbsp;sulle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale&nbsp;e, oltre all’accordo con Cyanite, ha recentemente lanciato una suite di strumenti di musica generativa chiamata&nbsp;SongLab, addestrata su musica con licenza&nbsp;(e&nbsp;già salita alla ribalta in passato quando nel 2023 aveva intentato una causa contro&nbsp;Utopia Music&nbsp;per un accordo di acquisizione fallito).

SourceAudio si definisce un "sync DSP", una piattaforma che collega i cataloghi dei detentori dei diritti musicali con chi desidera concedere musica in licenza. SongLab, secondo quanto dichiarato, è stata addestrata su un dataset completamente autorizzato di 14 milioni di brani, oltre a 19 milioni di versioni alternative e stem.&nbsp;afferma che, ogni volta che SongLab viene utilizzato per creare nuove tracce, gli artisti originali ricevono diritti frazionari basati sul contributo delle loro canzoni alla composizione finale – permettendo loro di guadagnare non solo dal training dell’IA, ma anche dai brani generati.Interessanti, infine, gli strumenti di SongLab per tradurre i testi delle canzoni, adattare rapidamente i brani per l’uso in sincronizzazione e, soprattutto,&nbsp;“AudioGuard”, una funzione innovativa che impedisce alla AI di addestrarsi sui brani, aggiungendo un componente audio impercettibile agli esseri umani ma in grado di confondere i sistemi di AI.&nbsp;

La panoramica si chiude con una ‘scale up’,&nbsp;la società di music-fintech&nbsp;Jkbx&nbsp;che si è ribattezzata&nbsp;Jukebox&nbsp;e ha nominato un nuovo CEO. L’azienda fondata per vendere quote di royalty sulle canzoni ha nominato infatti Mike Coppola, un veterano del settore tecnologico e&nbsp;angel investor, come nuovo amministratore delegato. Coppola prende il posto di Scott Cohen, che era entrato in azienda come CEO nell’ottobre 2022, poco prima del lancio della piattaforma. Secondo il suo profilo LinkedIn, Cohen ha lasciato la società nel gennaio di quest’anno. Coppola eredita un’azienda che offre quote di royalty su oltre 60.000 brani, che secondo la società rappresentano un valore di oltre 6 miliardi di dollari in royalty musicali.

Tra gli investitori di Jukebox figurano Live Nation, il cantautore Ryan Tedder e una importante piattaforma di streaming musicale globale, il cui nome non è stato ancora rivelato.

Se utilizzassimo le emoj, qui ce ne starebbe bene una…