Come anticipato lo scorso luglio, ByteDance starebbe per procedere al piano di riacquisto di circa $300 milioni di azioni proprie da attuali ed ex dipendenti negli Stati Uniti; l’accordo, riferisce The Information, valuta l'azienda a $223,5 miliardi, dunque in calo del 26% rispetto a quanto la collocava una precedente offerta di riacquisto di azioni dell'anno scorso. In particolare, i dipendenti che lavorano a ByteDance da meno di due anni possono vendere al prezzo di $160 per azione (quello che implica la valutazione complessiva di $223,5); gli ex dipendenti licenziati da ByteDance hanno diritto a quella stessa cifra, mentre gli ex dipendenti che hanno lasciato TikTok o ByteDance per altre ragioni possono vendere le azioni in loro possesso a $128 (in questo caso la valutazione implicita sarebbe di $179 miliardi). L'azienda aveva pagato fino a $177 per azione nel precedente riacquisto, il che implica che il prezzo per azione più elevato nell'attuale riacquisto è circa il 10% più basso. Ricordiamo che nel 2021 vari investitori - in transazioni private - avevano valutato ByteDance a oltre $400 miliardi e che lo scorso autunno la conglomerata cinese aveva offerto inizialmente di acquistare azioni per un totale di $3 miliardi a un prezzo che valutava l'azienda a $300 miliardi. Cash flow in ascesa L’altra notizia del giorno è che i ricavi di ByteDance sono aumentati del 34% a $24,5 miliardi nel primo trimestre del 2023 e che l'azienda ha generato $6,8 miliardi in contanti nello stesso periodo. Il che significa un leggero rallentamento sulla crescita del fatturato rispetto allo scorso anno (la crescita dei ricavi era del 38%) ma anche e soprattutto un miglioramento dei flussi di cassa (erano $5,8 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente). Ergo, ByteDance: continua a crescere, anche se non ai livelli del 2022 nel frattempo il suo cash flow positivo aumenta più che proporzionalmente (vende meno e guadagna di più) infatti le sue riserve di denaro sono cresciute a $30,4 miliardi al 31 marzo, rispetto ai $22,3 miliardi alla fine del 2022 il che è ulteriormente positivo considerando che costi di marketing, ricerca e altre spese sono aumentati nel frattempo del 10%. Il commento Dove finiscono queste ingenti riserve di denaro? Da un lato forniscono a ByteDance molte risorse mentre si espande aggressivamente nel live shopping negli Stati Uniti. Dall’altro, mentre le notizie sui suoi annosi problemi con la politica statunitense fanno registrare qualche leggera schiarita grazie ai migliori rapporti con l’industria musicale, riacquista azioni proprie. Ricordiamo che ByteDance ha raccolto inizialmente circa $8 miliardi di finanziamenti da società finanziarie di peso, tra cui Sequoia Capital China, Susquehanna International Group, Coatue Management e Tiger Global Management. Società che aspirano a una exit pluri-miliardaria, grazie a un’IPO. Riacquistare azioni proprie, quando un’azienda è quotata, procura l’aumento del prezzo del titolo sul listino. Perché? Perché meno azioni circolano a parità di capitale, più elevato è il loro prezzo (che deriva dal capitale diviso per il numero delle azioni). Dunque è vero che se ai dipendenti proponi di rivenderti le loro azioni stai implicitamente dicendo che la quotazione è ancora lontana (con quella potrebbero guadagnare molto di più vendendo sul mercato dopo l’IPO). Ma è anche vero che, quando quella quotazione dovesse avvenire, ByteDance sarebbe più ricca e meno diluita. Il che, con un po’ di cinismo, potrebbe anche suggerire che, alla quotazione, la società sta finalmente preparandosi.