L’impasse sperimentata in questi giorni da Hipgnosis Songs Fund, che ha visto fallire l’operazione di rivalutazione in borsa da attuare con la complicità di Blackstone, non ha scoraggiato l’alta finanza nei confronti dell’editoria musicale: Morgan Stanley Tactical Value, piattaforma di private equity controllata da Morgan Stanley, banca d’affari con sede a New York che controlla asset per oltre mille miliardi di dollari, ha annunciato un accordo con la divisione editoriale di Kobalt, gruppo fondato nel 2000 a New York da Willard Ahdritz attualmente guidato da Laurent Hubert, che include l’investimento di oltre 700 milioni di dollari in acquisizioni di cataloghi musicali da attuare nei prossimi anni. Kobalt Music Publishing, nell’ambito del sodalizio, gestirà le operazioni di sincronizzazione, di licensing e di amministrazione dei repertori. “Kobalt è un pioniere negli investimenti musicali, nella valorizzazione dei diritti d'autore e nel rendere la musica una valida classe di asset”, ha dichiarato Hubert: “La fiducia di Morgan Stanley Tactical Value in Kobalt è un un riconoscimento della leadership della nostra realtà in questo settore. Siamo orgogliosi aver sottoscritto questo accordo”. “Nutriamo un profondo rispetto per gli autori e per l’immenso valore della loro arte”, ha aggiunto Cameron Smalls, ad di Morgan Stanley Tactical Value: “Siamo entusiasti di collaborare con il primo editore ad aver messo alla base del proprio business gli artisti, e che si è rivelato essere un pioniere nella massimizzazione delle raccolte di royalty per autori e titolari dei diritti. Insieme all’infrastruttura di Kobalt e al profondo impegno per migliorare l’industria musicale, siamo entusiasti della nostra partnership e delle opportunità future”. Nell’operazione di partnership a fornire consulenza è stata Goldman Sachs, che nel proprio outlook 2023 dedicato all’industria musicale ha stimato in 153 miliardi di dollari il giro d’affari del settore a livello globale nel 2030. Strategico, nell’ottica di Morgan Stanley, non è solo il portfolio di Kobalt, che a oggi include oltre 700mila opere firmate da, tra gli altri, Max Martin, Finneas, Stevie Nicks, Lumineers, Foo Fighters e Paul McCartney, ma anche l’organizzazione operativa della società newyorchese, che dal 2014 controlla anche la collecting American Mechanical Rights Agency. Nel settembre del 2020 Kobalt Music Group è stata acquista dalla società di private equity americana Francisco Partners per una cifra stimata in 1,2 miliardi di dollari: l’operazione, secondo i portavoce di Ahdritz, è stata funzionale a sostenere “il percorso di innovazione tecnologica” dell’azienda e la sua espansione “come editore musicale leader sul panorama globale indipendente”.