Nella seconda giornata della Milano Music Week 2023, martedì 21 novembre, gli appuntamenti dedicati all’industria musicale continuano, così come i focus su alcune tematiche che, come ha spiegato ieri il presidente di NUOVO IMAIE Andrea Micciché, necessitano di essere portate all’attenzione sia degli operatori dello spettacolo sia di chi usufruisce della musica in diversi modi; tra questi punti figura il diritto connesso. Mariano Fiorito (Direttore Generale SCF), Alessandro Marconi (Direttore area tecnica NUOVO IMAIE) e Maila Sansaini (Direttore generale NUOVO IMAIE) hanno ripreso e approfondito il tema entrando nei dettagli dei criteri e modelli di ripartizione delle rispettive società, ossia NUOVO IMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico per la tutela dei diritti degli Artisti Interpreti Esecutori) e SCF (società gestisce la raccolta e la distribuzione dei compensi, dovuti ad artisti e produttori discografici, per l’utilizzo in pubblico di musica registrata). Ad iniziare il dibattito è stato Alessandro Marconi: “NUOVO IMAIE raccoglie il diritto connesso, che matura per l’utilizzazione dei fonogrammi da parte di radio, tv, locali, negozi, insieme al diritto della copia privata, pagato dagli importatori e fabbricanti di supporti che permettono la riproduzione di musica e video. Vengono ripartiti in due fasi (ottobre e maggio) i diritti di CPA, diritti equo compenso, conguagli per revisioni e gli acconti basati su monitoraggio. La ripartizione mette insieme: diritti, rendiconti (playlist, ciò che è stato trasmesso dalle radio, la musica che abbiamo sentito), repertorio (curiamo le opere dei nostri artisti e raccogliamo le informazioni per ripartire il diritto in modo corretto). L’equo compenso è composto da una quota analitica (sulla base dei rendiconti analitici) e una quota non analitica (rendiconti fonomeccanici, ossia i dati gestiti da SIAE sulle informazioni di musica messo sul formato fisico che sono stati pubblicati e venduti). La copia privata si basa sulla quota non analitica. Gli aventi diritto si dividono in primario e comprimario. All’artista viene fornito un rendiconto completo di tutti i dettagli della divisione della ripartizione”. Mariano Fiorito, invece, ha illustrato il modello di SCF: “SCF è la prima società di collecting per quanto riguarda i produttori/case discografiche, abbiamo 520 mandati diretti, oltre a quelli con altre società sia a livello nazionali che internazionali (28). Le fasi sono: il rilascio della licenza, l’incasso, e la ripartizione. Di quest'ultime ne sono previste quattro all’anno con un meccanismo di acconto: agiamo sui mandatari in merito all’utilizzazione sul web, tv, radio e quelli derivanti dal calderone dell’esecuzione pubblica (dai negozi alle palestre). Il mandato regola il rapporto con il nostro avente diritto in base ai criteri di ripartizione, distinguendo per categoria: modo analitico e non analitico. Crediamo fortemente e puntiamo sull’analiticità della ripartizione (60%), anche se la sua gestione è abbastanza dispendiosa: la lavorazione di un rendiconto che non arriva necessariamente perfetto richiede un ulteriore controllo. Uno dei nostri obiettivi è quello di efficientare questo sistema. Per quanto riguarda il non analitico, SCF ha investito sui dati disponibili nel mercato del public performance; ad esempio: per l’esercizio commerciale chiediamo di indicarci quale dispositivo utilizzano per diffondere la musica nel negozio (radio, tv, altri device) e una volta ottenuti questi dati siamo in grado di definire un criterio che è molto più vicino alla realtà rispetto al forfettario. Per le discoteche, invece, abbiamo provato a installare dei dispostivi che riconoscessero in automatico i brani riprodotti. Il catalogo di SCF è composto da metadati che hanno dei campi atti a identificare una registrazione utilizzata dagli utilizzatori”. Una volta illustrati i due modelli, Maila Sansaini ha spiegato come migliorarli: “È la domanda che si pone NUOVO IMAIE, che rappresenta sia soci diretti che indiretti (nazionale e internazionale), e non esistono prodotti di Seria A e Serie B. La nostra capacità si misura con il volume della remunerazione; i nostri organi collegiali sono a lavoro per capire cosa ci manca e, al momento, hanno chiesto di introdurre l’utilizzo del digitale - siamo ancora concentrati sull’offline - e recuperare la remunerazione dal web per gli aventi diritto. Già dal 2024 vorremmo partire con questo obiettivo”. Fiorito ha aggiunto: “Credo fermamente nella collaborazione tra le collecting su diversi aspetti - compresi il backoffice e la gestione delle informazioni – per aiutare l’utilizzatore, il cliente: è nostro dovere semplificargli la vita. Il database e la rendicontazione condivisa sono fondamentali”. Sansaini ha concluso sottolineando: “La collaborazione è fondamentale per la giusta retribuzione agli avanti diritto: sì allo sportello unico, banca dati condivisa e a una best practice delle collecting”.