Entro la fine del prossimo mese di marzo Universal Music Group avrebbe in programma una profonda ristrutturazione del proprio organico: lo riferisce Bloomberg. Secondo la testata americana, l’operazione si concretizzerebbe con “centinaia di licenziamenti”, che interesserebbero, la divisione della musica registrata. Alla chiusura del 2022 (31 dicembre), Universal Music Group aveva un organico globale di 9.992 dipendenti - 9.286 dipendenti a tempo indeterminato e 706 dipendenti a tempo determino - con un aumento di 487 unità rispetto all'anno precedente. Il piano per la riduzione dei costi era stato anticipato in occasione della presentazione dei risultati finanzari del terzo trimestre 2023 da Boyd Muir, EVP e CFO della mjaro, spiegando: "Attualmente stiamo conducendo un'attenta revisione sui costi, che completeremo nei prossimi mesi, e vi aggiorneremo quando sarà il caso su un programma di risparmio anticipato che inizierà nel 2024... La società intende dedicare il giusto quantitativo di risorse per realizzare e beneficiare di tutte le opportunità che vediamo davanti a noi, rivedendo al contempo l'organico attualmente dedicato al business legacy di Universal". Sempre in quell'occasione, il presidente e amministratore delegato di Universal Music Group Sir Lucian Graing ha affermato: "Tagliare per crescere. L'obiettivo principale del programma 2024 è quello di tagliare le spese generali per crescere altrove". Il taglio di Universal Music si aggiunge a quello di un'altra major: lo scorso marzo, Warner Music Group ha annunciato che il 4% della forza lavoro globale, circa 270 dipendenti, sarebbe stato licenziato e "riallocate le risorse verso nuove competenze per lo sviluppo di artisti e autori e nuove iniziative tecnologiche".