La piattaforma di rivendita di biglietti StubHub è stata chiamata in giudizio e questa volta, secondo quanto mosso dall’accusa, per aver addebitato ai clienti costi eccessivi e le cosiddette "tariffe nascoste o inaspettate" per le date di live di artisti importanti come Beyonce; su questo tema, lo scorso marzo, è intervento anche il presidente americano Joe Biden proponendo la "Junk Fee Prevention Act". A sottoporre il caso all’attenzione del tribunale distrettuale della California sono stati Lisa Alcarez e Brian Hong, sottolineando che diversi "esperimenti" condotti dai querelanti hanno rivelano che le tariffe sono calcolate in modo errato "come un orologio": hanno tentato di acquistare i biglietti per un concerto di Beyonce a 512 dollari l'uno - prezzo che StubHub dichiarava comprensivo di tasse - ma alla fine il costo è salito a 515 dollari a testa. Nel documento della causa è riportato: "StubHub non sta effettuando alcuna stima - sta presentando in modo errato il prezzo che sostiene di poter far recapitare ai clienti per un importo corrispondente ai biglietti. Peggio ancora: questo truffa è resa ancora più subdola dal fatto che il prezzo aumenta solo nella schermata finale del checkout". La Commissione del Senato degli Stati Uniti per il Commercio, la Scienza e i Trasporti riconosce la necessità di un'azione più incisiva per proteggere i consumatori dalle 'tasse spazzatura'", ovvero le tasse aggiunte al prezzo di un prodotto o di un servizio dopo che il prezzo è già stato pubblicizzato al consumatore. Questo di StubHub è un altro caso che va ad aggiungersi a tutti quelli che si sono verificati in questi anni tramite le piattaforme di secondary ticketing; per porre fine a questo fenomeno a giugno 2023 il Congresso USA ha proposto la “Ticket Act”, una norma che obbligherebbe i venditori a esporre il prezzo del biglietto comprensivo delle tasse.