L'organizzazione statunitense per i diritti di esecuzione Ascap ha pubblicato ieri i suoi risultati finanziari: la raccolta è ammontata a 1,74 miliardi di dollari nel 2023, in aumento del 14,1% rispetto all'anno precedente. Ascap ha anche dichiarato di aver aggiunto più di 66.000 nuovi membri nel 2023. Un forte contributo è derivato da ricavi provenienti dallo streaming audio (in aumento del 21%) e dalla blanket licence (in aumento del 23%); crescita meno marcata per radio (in aumento del 10%) e audiovisivo (in aumento del 3%). A fronte di tale raccolta, ai membri di Ascap sono stati distribuiti poco più di 1,59 miliardi di dollari, in aumento del 14,7% rispetto all'anno precedente. Non passa inosservata la frecciata rivolta alla rivale BMI, con Ascap che in un comunicato ufficiale ha fatto notare che (a) questo è stato "il più alto importo nelle distribuzioni di royalty a creatori ed editori musicali segnalato da qualsiasi PRO statunitense", (b) che "non addebita commissioni o trattiene profitti" e (c) che "a differenza dei suoi concorrenti, ASCAP non ha debiti, azionisti, proprietari privati e investitori di private equity".