Nonostante - specie dopo la completa abolizione delle limitazioni adottate durante la pandemia - la domanda da parte dei consumatori si sia fatta sempre più consistente, nel Regno Unito l’industria dell’intrattenimento notturno sta faticando a rimettersi sui binari della crescita: lo si evince dal più recente rapporto compilato dall’associazione di categoria britannica Night Time Industries Association. Analizzando i dati riferiti al 2022 - quindi non esattamente recentissimi - il rapporto osserva come la spesa annua dei consumatori si sia assestata a 136,5 miliardi di sterline, in aumento rispetto ai 95,7 miliardi di sterline del 2021 (anno ancora “intaccato” dalle restrizioni), ma anche in aumento rispetto ai 121,3 miliardi di sterline generati nel 2019. Il superamente dei livelli pre-Covid, tuttavia, secondo la Night Time Industries Association è solo l’effetto del rimbalzo generato dalle riaperture. “I forti aumenti dell’inflazione hanno sostanzialmente cancellato qualsiasi guadagno in termini di fatturato”, spiega l’indagine, che fotografa il comparto in uno stato di “stasi finanziaria” che difficilmente permetterà di recuperare i 95 miliardi di sterline bruciati durante la pandemia. “Continuiamo a zoppicare”, ha osservato il ceo di NTIA Michael Kill: “Le sfide di fondo restano, minacciando la sostenibilità del settore. I problemi fatti emergere dalla pandemia e l’incombente spettro dell’incertezza economica richiedono sforzi concertati per salvaguardare il futuro della nostra industria. Mentre affrontiamo le difficoltà che ci attendono, lasciamo che questo rapporto serva da bussola, guidando i nostri sforzi collettivi per garantire un’economia notturna fiorente e resiliente per le generazioni a venire”.