Con un lunghissimo post pubblicato sul proprio blog ufficiale e firmato dall’Executive Vice President for Corporate and Regulatory Affairs Dan Wall, Live Nation ha risposto alle accuse di essere la responsabile del caro prezzi che sta interessando il mercato dei biglietti per gli eventi di musica dal vivo.

Il post, pur essendo riferito principalmente a un dibattito tutto statunitense - l’accusa di monopolio che ha portato la società guidata da Michael Rapino davanti al Dipartimento di Giustizia americano - riguarda le dinamiche che portano all’indicazione del valore nominale di un titolo d’ingresso. Tema, questo, che presso il pubblico tiene banco da un pezzo: chi decide (e come), in ultima analisi, il prezzo di un biglietto?&nbsp;Wall, nel suo torrenziale intervento, scompone il processo analizzando tutti i passaggi che portano i tagliandi sul mercato. A cominciare da TicketMaster, la divisione di Live Nation dedicata - appunto - al ticketing.

“Ticketmaster e le altre ‘società primarie di biglietteria’ forniscono la tecnologia e i servizi di cui le venue hanno bisogno per gestire e commercializzare spettacoli, vendere biglietti e convalidare i biglietti per l'ingresso”, spiega Wall: “In genere, una società di biglietteria primaria fornisce questi servizi per tutti gli eventi in una determinata sede. La società di biglietteria prescelta si interfaccia quindi con i consumatori sui mercati online, non per vendere il proprio inventario, ma come agenti delle sedi che vendono i biglietti prezzati dagli artisti e dalle entità di produzione. I fan tendono a non capirlo. Pensano a Ticketmaster come a un enorme rivenditore di biglietti che acquista grandi quantità di biglietti e li mette in vendita ai prezzi che stabilisce lei – un presupposto che rende facile incolparci per i prezzi elevati dei biglietti. Ma non è vero”.

Riguardo i costi di prevendita, Wall puntualizza come non siano da considerare “commissioni spazzatura” ideate solo per massimizzare i ricavi della società di ticketing. “Le spese di servizio vengono aggiunte al valore nominale dei biglietti dei concerti perché due importanti attori nella filiera del live – le venue e le principali società di biglietteria – ottengono poco o nulla dai ricavi derivanti dal valore nominale del biglietto”, spiega Wall: “Quel denaro va principalmente agli artisti, e in secondo luogo a coprire parte dei costi della produzione, e - semmai - quel che rimane va ai promoter. La pratica di aggiungere una percentuale di commissione di servizio al valore nominale di un biglietto è stata istituita per pagare la venue che ospita l'evento e la società di biglietteria primaria per la manutenzione delle venue [Live Nation controlla diverse venue Stati Uniti e Canada, ndr] e la distribuzione dei biglietti”.

“I costi del servizio di biglietteria primaria sono il prodotto delle centinaia di contratti esistenti tra le venue e i loro fornitori esclusivi di biglietteria”, spiega Wall: “Qualunque sia il risultato del contratto, è la venue che riceve la maggior parte della commissione di servizio, non Ticketmaster o qualsiasi altra società di biglietteria primaria. Più precisamente, la venue riceve normalmente circa due terzi del costo del servizio, e in molti casi anche una commissione per la struttura stessa. Quindi, se le commissioni aggiungono, diciamo, il 30% al valore nominale di un biglietto, la società di biglietteria principale ne riceve forse un quarto, qualcosa nell’ordine del 5-7%. E la principale società di biglietteria non guadagna il 5-7% per biglietto come profitto perché ha dei costi da coprire, non ultimi i pagamenti garantiti alla venue di cui aveva bisogno per promettere di vincere l'appalto. Il profitto per biglietto di una società di biglietteria primaria, quindi, è vicino al 2% del prezzo medio del biglietto”.

Non è nemmeno il promoter - in questo caso, Live Nation, la società di promozione di show musicali dal vivo più potente del mondo - a fissare il prezzo del biglietto.

“Alcuni sostengono che Live Nation sia così potente nel suo settore da poter imporre agli artisti il prezzo per i propri spettacoli”, prosegue Wall: “Altri sostengono che può aumentare i costi agli stessi artisti, con una ricaduta sui fan con prezzi dei biglietti più alti. Nessuna delle due argomentazioni è plausibile”.

“I promoter non vengono pagati direttamente per i loro servizi, come in genere si fa con gli avvocati o i contabili”, chiarisce Wall: “I promoter investono negli show o nei tour garantendo agli artisti una certa somma di denaro nella speranza e nell'aspettativa che ci sarà qualche profitto per il promoter stesso dopo che gli artisti saranno stati pagati e che tutti i costi dello spettacolo saranno stati coperti. I promoter, in altre parole, corrono rischi: finanziano lo spettacolo sperando che risulti redditizio, ma i rischi che corrono rendono incerto il loro compenso”.

E, soprattutto, “i promoter non fissano il prezzo dei biglietti. Si preoccupano molto dei prezzi e di solito sono piuttosto precisi al riguardo, perché le offerte che fanno agli artisti anticipano e dipendono necessariamente dal numero e dai prezzi dei biglietti che probabilmente verranno venduti. Pensate ad una semplice garanzia di 100.000 dollari da corrispondere a un artista per uno spettacolo in una sala da 5.000 posti: non c'è modo per un promoter responsabile di offrire quella garanzia senza almeno una comprensione generale di quanto verranno venduti quei 5.000 biglietti”.

“Sono gli artisti a fissare i prezzi”, prosegue Wall: “L'artista e il suo team ascoltano il parere del promoter e poi decidono. Questo è il caso anche di grandi promoter come Live Nation o AEG [quest’ultima concorrente di Live Nation, ndr] (...) l'ultima cosa che un promoter vuole è far pagare troppo per uno spettacolo. Questo è un modo infallibile per chi organizza di perdere denaro. Il promoter deve trovare il punto di equilibrio tra i ricavi al botteghino e la probabilità di sold out”.

Quindi come guadagna, un promoter? “Il suo compenso è il prodotto di numerosi termini del contratto con un artista”, dice Wall: “I più importanti sono la garanzia per l'artista, la percentuale dei ricavi dell'artista dopo la vendita dei biglietti che supera la garanzia e i termini che definiscono le spese che il promoter può recuperare. La garanzia è un importo fisso pagato dal promoter all'artista indipendentemente dal fatto che il promotore perda denaro o meno. Ad esempio, a una band potrebbero essere garantiti 100.000 dollari:&nbsp;in questo caso, verranno pagati 100.000 dollari indipendentemente dal fatto che il concerto guadagni o meno. Ma se lo show avrà successo la band potrebbe anche guadagnare di più, perché attraverso la percentuale dell'artista la band avrà diritto anche a una parte sostanziale dell'eventuale ricavo netto dei biglietti. Al giorno d'oggi, è normale che gli&nbsp;artisti più famosi ottengano il 90% o più dei ricavi netti dei biglietti. Il promoter riceve solo ciò che resta dopo il pagamento della garanzia, degli altri costi dello spettacolo e della percentuale dell'artista”.

Per Wall “il live promoting non è un business altamente redditizio, nemmeno per Live Nation. <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742679/live-nation-report-finanziario-2023-ricavi-36-22-7-miliardi-dollari">Nei nostri rapporti annuali riferiamo di miliardi di dollari di entrate</a> per la divisione concerti perché gli show che promuove vendono miliardi di dollari in biglietti. Ma il reddito di Live Nation come promoter di concerti è inferiore al 2% delle entrate dei concerti. Il nostro margine di utile operativo rettificato del segmento Concerti nel 2023 è stato dell'1,7%”.

"Nonostante tutte le chiacchiere secondo cui Live Nation sta diventando sempre più potente, la tendenza nel settore vede gli artisti ottenere una quota sempre maggiore dei ricavi dei biglietti”, precisa Wall: “La promozione dei concerti è oggi un business attraente in gran parte a causa del suo rapporto con la vendita di sponsorizzazioni aziendali – un business pubblicitario in cui il denaro non proviene né da artisti né da fan, ma piuttosto da grandi aziende”.

A cosa è imputabile, quindi, il caro biglietti? “Le vere spiegazioni per i prezzi elevati degli ingressi sono chiare e hanno ben poco a che fare con Live Nation o Ticketmaster”, asserisce Wall: “La maggior parte dei prezzi è stabilita dal rapporto tra domanda e offerta. Per una piccola percentuale di spettacoli – quelli di alto profilo – la domanda dei consumatori supera di gran lunga l’offerta di biglietti disponibili. Ciò è evidente all’apice del settore, dove star come Taylor Swift, Beyoncé, Ed Sheeran, Bruce Springsteen e Harry Styles potrebbero facilmente vendere molti più concerti di quanti potrebbero realisticamente farne. Ma non ci sono solo loro. Per il 5-10% degli artisti in tournée, la domanda è regolarmente ben superiore all’offerta di biglietti. Siamo fortunati che gli artisti di questa categoria scelgano di non esercitare il loro pieno potere sui prezzi, altrimenti applicherebbero i prezzi molto più alti che vediamo sul mercato secondario [quello frequentato dai bagarini e dagli speculatori del secondary ticketing, ndr]. Ma i principi economici di base si applicano anche ai biglietti dei concerti, quindi una forte domanda porta naturalmente a prezzi più alti”.

“Strettamente correlato a questo aspetto è il fenomeno dei concerti diventati ‘beni esperienziali’ di prima qualità”, aggiunge Wall: “Molto è stato scritto sull’avvento dell’’economia dell’esperienza’, in cui il valore economico si è progressivamente spostato dalla produzione e fornitura di beni, alla fornitura di servizi, e ora alla messa in scena di esperienze. La musica, sia registrata sia dal vivo, è per sua natura vissuta, ma evidentemente l'esperienza dal vivo è più ricca e in termini economici più preziosa. I concerti hanno anche il potenziale per diventare veri e propri show, sia attraverso una messa in scena e una produzione elaborate, sia attraverso l’hype che li rende ‘il posto dove stare’. Questo fattore è amplificato dai social media, che oltre a creare domanda attraverso connessioni continue con gli artisti, consentono ai concerti di diventare esperienze condivise quando i fan caricano video e ‘momenti Instagrammabili’ sulle loro piattaforme di social media. Da decenni il valore dell'esperienza dei concerti aumenta e con esso anche il prezzo dei biglietti”.

Alla luce di tutto ciò, non sono gli artisti a fare la parte dei cattivi. “La crescita di giganteschi mercati di rivendita online di oggi ha influenzato profondamente i prezzi dei concerti”, osserva Wall: “Lo ha fatto minando in una certa misura la pratica di lunga data degli artisti di sottostimare sostanzialmente i biglietti per le loro esibizioni, in particolare i posti migliori per gli spettacoli più in voga. Gli artisti sottovalutano i biglietti per diversi motivi, ma soprattutto per rispetto nei confronti dei loro fan. Esiste una sorta di patto sociale tra gli artisti e fan base per imporre loro prezzi equi, non qualunque cosa il mercato possa sopportare”.

In conclusione, “il comune denominatore di tutti questi fattori è che non hanno nulla a che fare con chi è il promoter o chi vende i biglietti per un determinato concerto. Il team dell'artista lavora con il promoter cercando di elaborare la strategia di prezzo che trovi il giusto equilibrio tra i ritorni economici e comportamento corretto nei confronti dei fan”, spiega Wall: “Nulla dipende da chi sia il promotore o la società di biglietteria. Nessuno dei due ha il potere di fissare i prezzi e l'identità del promotore o della società di biglietteria non è correlata alle effettive determinanti dei prezzi”.

Live

Concerti

Ticketmaster

Biglietti

Ticketing

Live Nation

secondary ticketing

AEG Presents

Dan Wall

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Live Nation: ‘I prezzi dei biglietti li decidono gli artisti’

Industria

La società americana spiega passo per passo come si fissa il face value degli ingressi ai concerti

La startup di AI generativa Udio - citata in giudizio, insieme alla concorrente Suno, dalla quasi totalità dell’industria musicale con l’accusa di violazione sistematica di copyright - ha annunciato una partnership con la piattaforma Audible Magic per tracciare e identificare i contenuti realizzati con l’intelligenza artificiale. Il nuovo sistema permetterà alle tracce create da Udio di essere contrassegnate da un’impronta univoca - fingerprint - già dalla generazione, in modo da essere identificabili prima di un’eventuale distribuzione sulle piattaforme di streaming digitale.

"Collaborare con Audible Magic ci consente di dare un segnale di trasparenza alla filiera musicale", ha affermato Andrew Sanchez: “Con il rilevamento delle fingerprint al momento della generazione, stiamo contribuendo a stabilire un nuovo punto di riferimento per la responsabilità e la chiarezza nell'era della musica generativa. Crediamo che questa partnership aprirà le porte a nuove strutture di licenza e percorsi di monetizzazione che andranno a vantaggio di tutti gli stakeholder del settore, dagli artisti ai detentori dei diritti, fino alle piattaforme tecnologiche”.

Di “dimostrazione di grande impegno da parte di Udio verso la trasparenza nei confronti degli aventi diritto” ha parlato il CEO di Audible Magic Kuni Takahashi: “Identificare i file direttamente alla fonte originale è un modo pulito e affidabile per identificare l'uso di musica generata dall'intelligenza artificiale nella supply chain”.

L’integrazione, hanno fatto sapere le aziende, sarà resa completamente operativa nel corso dei prossimi mesi.

Udio, una partnership con Audible Magic

La startup di AI musicale si impegna per una maggiore trasparenza ‘a beneficio di tutto il settore’

Il fermento dell’innovazione musicale non è prerogativa dei grandi hub internazionali. Anche in Italia, negli ultimi anni, è cresciuto un tessuto di startup che si muove con originalità tra creatività, tecnologia e impatto.

Nel contesto più ampio, il nostro paese non spicca per fertilità quando si parla di startup: la distanza tra idea, mercato e capitale talvolta è troppo vasta.

Dunque le nuove imprese che sorgono all’incrocio tra tecnologia e musica si muovono a volte con budget contenuti compensati da idee molto chiare. Sono realtà che stanno cercando di costruire soluzioni che rispondano a bisogni specifici del sistema musicale italiano: inclusione, sostenibilità, accessibilità, educazione, autonomia degli artisti. Con approcci spesso più umani che scalabili, ma proprio per questo distintivi.

Come nella prima parte di <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/startup-musicali-lo-speciale-di-rockol-musicbiz-503780">questo speciale</a>, ecco una rassegna delle tendenze principali in merito.

<h3>Dove si investe</h3>

Accessibilità, impatto e musica per tutti 
Alcune startup italiane si distinguono per un forte impegno sul piano sociale e sensoriale. È il caso di Rippotai, con il suo “Soundpotai” che trasforma la musica in vibrazione per i non udenti, o di Attitude Recordz, che dà voce a giovani provenienti da contesti svantaggiati. Iniziative selezionate, non a caso, anche da programmi come Get it! 4 Music.

Educazione, performance e realtà immersiva 
Progetti come ÆXTHESIA LAB o Fortissimo (quest’ultima rivolta all’insegnamento scolastico della musica) puntano a esperienze multisensoriali e a nuove forme di apprendimento musicale. Mentre startup come Music City esplorano il metaverso con ambienti in cui la performance dal vivo si fonde con il gaming e la socialità digitale.

Promozione intelligente e dati al servizio degli artisti 
Anche in Italia si affacciano strumenti di supporto digitale agli artisti indipendenti. Matchfy.io, per esempio, automatizza il contatto tra artisti e curatori di playlist; Audacia Innovations offre analisi cross-platform per ottimizzare le strategie sui social. Sono soluzioni orientate alla crescita organica, spesso nate da esperienze dirette nel music business.

Etichette indipendenti 2.0 
Alcune startup, come Fankee o Needa, reinventano il ruolo dell’etichetta discografica con approcci più snelli, cooperativi o community-based. La loro forza è nella prossimità con l’artista, nell’ascolto e nella capacità di offrire non solo servizi ma accompagnamento.

Fan economy e interazione dal basso 
Wudstock (ex Muni) si muove nel campo del fan gaming, unendo intrattenimento e fedeltà. Ticketoo, invece, affronta il mercato della biglietteria con un approccio etico e orientato alla lotta al secondary ticketing.

<h3>I protagonisti</h3>

La scena italiana delle startup musicali si muove con uno stile proprio: meno orientata all’hypergrowth, più attenta a impatti concreti, radicata nei bisogni locali ma non priva di visione. Se sul fronte tecnologico l’Italia può apparire meno aggressiva rispetto ai colossi internazionali, sul piano dei valori, della sostenibilità e dell'inclusione culturale, si gioca un ruolo non secondario. E racconta un altro modo di innovare la musica: con competenza, empatia e senso di comunità.

In rigoroso ordine alfabetico segnaliamo:

ÆXTHESIA LAB 
Fondata: 2024 
Fonde arte, musica e tecnologia immersiva per creare esperienze multisensoriali. Sviluppa installazioni e ambienti virtuali immersivi.

Attitude Recordz 
Fondata: 2023 
Etichetta indipendente che supporta giovani provenienti da contesti svantaggiati, offrendo accesso a studi, videoclip e distribuzione.

Audacia Innovations 
Fondata: 2021 
Fondatori: Luca Stante, precedentemente Country Manager di Ingrooves (Universal Music) e al vertice di Believe Digital e Tunecore in Italia. 
Investitori: Non disponibili 
Analisi avanzata di dati per artisti ed etichette. Aggrega insight da Spotify, YouTube, TikTok, Instagram per supportare strategie digitali. 
<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/audacia-innovations-489783">Ecco dove ne abbiamo parlato</a>

Fankee 
Fondata: 2023 
Etichetta discografica digitale guidata dalla community. Consente agli artisti di concentrarsi sulla creatività mentre Fankee gestisce promozione e accesso al mercato. 
<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/fankee-497184">Ecco dove ne abbiamo parlato</a>

Forte! 
Fondata: 2023 
Piattaforma collaborativa in cloud per musicisti. Offre strumenti per la produzione, archiviazione e condivisione di contenuti musicali.

HAT Music (Get it! 4 Music) 
Fondata: 2024 
Piattaforma che connette artisti emergenti con professionisti musicali tramite algoritmi di matchmaking.

Matchfy.io 
Fondata: 2022 
Fondatori: Paolo Mantini, musicista e imprenditore bresciano 
Investitori: Matchfy ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro, guidato dal family office di Donato Romano. 
Piattaforma AI-driven per la promozione musicale. Connette artisti a curatori di playlist e media tramite automazione intelligente. 
<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/matchfy-495429">Ecco dove ne abbiamo parlato</a>

Music City 
Fondata: 2022 
Primo metaverso italiano dedicato alla musica, dove artisti e fan possono partecipare a concerti ed eventi immersivi.

Nebula (nebu.la) 
Fondata: 2020 
Fondatori: Alessandro De Luca, Fuad Hawit 
Trasforma la musica in asset d'investimento. Usa AI e blockchain per condividere royalties musicali con i fan.

Needa 
Fondata: 2022 
Etichetta indipendente e società editoriale focalizzata su scouting e sviluppo di artisti emergenti.

Rippotai S.r.l. SB 
Fondata: 2020 
Crea Soundpotai, pouf musicale che trasforma il suono in vibrazioni. Rende la musica accessibile anche ai non udenti.

Ticketoo 
Fondata: 2022 
Fondatori: Simone Serani e Andrea Giorgi 
Investitori: Round da €400.000 nel 2024 (Digital Magics, Innova Venture, Opificio137, Metatron, Mirko Faiozzo) 
Marketplace etico per la rivendita di biglietti tra fan, combatte il bagarinaggio offrendo un ambiente sicuro e trasparente. 
<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/ticketoo-496197">Ecco dove ne abbiamo parlato</a>

Volumio 
Fondata: 2023 
Sviluppa software e hardware open-source per la riproduzione musicale hi-fi, destinati ad audiofili e professionisti.

Wudstock (ex Muni) 
Fondata: 2019 
Sviluppa 'fan games', esperienze interattive personalizzate basate sulle abitudini dei fan, unendo musica, gaming e fan engagement.

Startup musicali italiane, tra concretezza e visione

Dal fan engagement alla promozione intelligente al metaverso: uno sguardo sull’innovazione musicale

Nessuno lo sapeva e nessuno lo ha annunciato, ma CADA, emittente australiana con base a Sidney e&nbsp;disponibile sulla app di iHeartRadio in Oceania, ha mandato in onda per ben sei mesi una speaker che non era tale: Thy, la conduttrice del programma Worksday with Thy, era infatti una voce generata dall'intelligenza artificiale.

In onda ogni giorno feriale per ore, la sua voce era risultata più che credibile per il pubblico, fino a quando una giornalista di Sydney non ha cominciato a fare ricerche sul passato della misteriosa conduttrice, che non risultava avere un CV noto né una biografia. Non solo: non aveva un cognome, non si sapeva dove vivesse né aveva mai divulgato alcuna informazione personale su di sé durante la sua permanenza al microfono. Dopo un'analisi dell'audio, che ha fatto emergere che il suono di alcune parole, pur pronunciate da Thy in contesti diversi, risultava identico ogni volta, la dirigenza della radio ha dovuto ammettere che si trattava di una creazione dell'intelligenza artificiale, giustificando la cosa come "un esperimento condotto insieme a ElevenLabs che spinge un po' più in là il significato dell'espressione 'radio in diretta'" (in inglese "live radio", ovvero anche "radio vivente"; una contraddizione in termini, insomma).

Nonostante molti ascoltatori si sentano in un certo senso ingannati, CADA non ha commesso alcun illecito: nella legislazione&nbsp;australiana, infatti, non c'è ancora una regolamentazione precisa sull'uso dell'AI nei media come radio e tv. Non è proibito utilizzarla, insomma, e&nbsp;non è neanche obbligatorio rendere evidente con disclaimer o altri metodi&nbsp;che la si sta utilizzando.

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Quando gli speaker radiofonici sono creati con l'AI

E' successo in un'emittente australiana parte del network iHeartRadio locale, per ben sei mesi

Dopo varie joint venture con realtà asiatiche e americane, HYBE tenta l'assalto a un altro mercato particolarmente vivace negli ultimi anni: quello dell'America latina. E lo fa partendo dalla Colombia, che grazie a successi da esportazione come J Balvin e Karol G è attualmente uno dei Paesi più importanti del continente, a livello discografico. Proprio qui, infatti, avrà sede il neonato Medellín Music Lab, un incubatore che mira a traghettare i talenti locali su scala globale.

Partner principale sarà proprio il comune di&nbsp;Medellín, particolarmente orgoglioso di questa alleanza con il colosso del k-pop, come dice anche il sindaco&nbsp;Federico Gutiérrez: "Questa partnership rende ancora più tangibile ciò in cui abbiamo sempre creduto: che il talento dei nostri giovani può arrivare a essere catalizzato tramite vere opportunità e veri risultati. La nostra gioventù sta cambiando e se ne stanno accorgendo in tutto il mondo" ha dichiarato. "Parte tutto dai nostri quartieri, e ogni canzone, ogni idea, ogni sogno ha il potere di cambiare la vita di qualcuno. HYBE si impegna a fare queste, e anche noi"

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HYBE si espande anche in America latina con Medellín Music Lab

Il colosso del k-pop continua il suo tentativo di scalata globale alle classifiche

PMI - Produttori Musicali Indipendenti ha voluto commentare - con una nota che, qui sotto, riportiamo integralmente -&nbsp;la decisione, da parte della Commissione Europea, di avviare un'indagine conoscitiva riguardo il progetto di acquisizione di Downtown Music da parte di&nbsp;Virgin Music Group, la divisione dedicata ai servizi di artisti ed etichette di Universal Music Group.

<blockquote>
Un mercato musicale sano, così come ogni altro mercato, si basa su equilibrio e diversità. È proprio sulla possibilità che tanti diversi attori operino liberamente che l’intero sistema cresce e si sviluppa. Non stiamo parlando solo di molteplicità di modelli artistici oppure di libertà di espressione, ma di vera e propria crescita economica. Avere un mercato che, oltre ad offrire tante proposte artistiche, possa fornire anche tanti modi di realizzare, promuovere e distribuire tali proposte, fa sì che l’intera offerta musicale abbia molte più possibilità di emergere o di reindirizzarsi a beneficio di una pluralità di proposte e di una pluralità di visioni. La concentrazione invece riduce enormemente questa opportunità, fino a renderla anti economica.

Così come accade in tutti i sistemi complessi – a partire da quelli naturali con la diversificazione delle specie – sono certamente i migliori ad emergere e nel nostro caso, artisti e aziende con più talento. Però il mercato non può saperlo prima, non può prevedere chi saranno gli artisti e le aziende di talento che emergeranno in futuro.

È quindi necessario che il “terreno fertile” su cui far crescere i newcomer offra una molteplicità di soluzioni diverse adatte al maggior numero di attori possibile, in modo che aumentino le possibilità di nascita e crescita proprio di coloro che hanno il talento per portare avanti una propria identità artistica ed economica in grado di competere e “fare” mercato. Questo vale anche per i sistemi di distribuzione e promozione. In un settore come quello musicale, in continuo rinnovamento ed adattamento rispetto al frenetico sviluppo tecnologico, pensare di ridurre in questo senso le possibilità di sviluppo e diversificazione del mercato significa non avere una visione verso il futuro, ma solo una ridotta considerazione a corto raggio che sa, più che altro, di valorizzazione economica.

Per restare nel paragone arboreo, una foresta in salute non solo assorbe più anidride carbonica, ma rilascia, anche, molto più ossigeno e noi è di ossigeno che abbiamo bisogno.

Per questo PMI esprime preoccupazione di fronte alla <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748886/virgin-music-group-umg-acquisira-downtown-music">possibile fusione tra Universal Music Group e Downtown Music Holdings</a>: un’eccessiva concentrazione del mercato – che questa operazione implica – non solo non porterà vantaggi per le aziende indipendenti, gli artisti legati a loro e i consumatori, ma rischia di diventare un boomerang anche per le grandi aziende che operano queste acquisizioni.

PMI, quindi, si unisce ad IMPALA nell’accogliere con favore <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751490/ue-indagine-antitrust-acquisizione-di-downtown-da-parte-di-umg">la decisione della Commissione UE di fare un’indagine approfondita su questa proposta di fusione tra UMG e Downtown Music Holdings</a>, che – ricordiamo – controlla società come Fuga, CD Baby, Songtrust, Curve, AdRev e altri operatori del settore musicale.
</blockquote>

UMG, l'acquisizione di Downtown e la UE: il commento di PMI

L'associazione di indipendenti 'preoccupata': 'Le grandi operazioni un boomerang anche per le major'

Pare abbiano trovato effettivo riscontro le indiscrezioni <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750181/ole-obermann-a-capo-del-settore-musica-di-tiktok-si-dimette">riferite dalla stampa americana già nella seconda metà dello scorso febbraio</a>: Ole Obermann, già Head of Music di TikTok, è stato ingaggiato da Apple Music, il servizio di streaming musicale di Apple. A confermarlo sarebbe un memo interno all’azienda diffuso in queste ore intercettato da MBW, che - definendo il dirigente un “leader molto rispettato nel settore musicale” con nel proprio curriculum la chiusura di “accordi storici durante il suo mandato” presso la controllata di Bytedance - ha indicato Obermann come Co-Heads insieme a Rachel Newman, veterana di Cupertino dal 2009 nello staff globale del gigante informatico californiano. Sia Obermann che Newman riporteranno al vicepresidente di Apple Music Oliver Schusser.

Confermato, Ole Obermann entra in Apple Music

L’ex Global Head of Music di TikTok sarà co-responsabile del DSP (con Rachel Newman)

Nel primo trimestre del 2025 Universal Music Group ha registrato ricavi per 2,9 miliardi di euro, in crescita su base annua dell’11,8%, grazie a una “solida crescita” delle proprie divisioni dedicate a discografia ed edizioni: il margine operativo lordo si è assestato a quota 661 milioni di euro, in crescita sempre dell’11,8% su base annua.

"I nostri ottimi risultati e la nostra fiducia nel futuro riflettono l'esecuzione del nostro piano strategico, che prevede lo sviluppo e la promozione costanti degli artisti e dei cantautori di maggior successo al mondo, mettendoli in contatto con miliardi di fan in modi nuovi e innovativi", ha dichiarato il presidente e CEO della major Lucian Grainge, al quale ha fatto eco il COO e CFO Boyd Muir: “Il 2025 è iniziato con entusiasmo, con una crescita del fatturato a più livelli nel settore della musica registrata e dell'editoria musicale, nonché una solida crescita dell'EBITDA rettificato. L'attenzione rivolta alle principali iniziative strategiche ci consente di raggiungere i nostri obiettivi finanziari a medio termine".

I ricavi da musica registrata di UMG per il primo trimestre del 2025 sono stati di 2,2 miliardi di euro, in crescita del 12,7% su base annua. I ricavi da streaming a pagamento sono cresciuti dell'11,5% su base annua, trainati principalmente dalla crescita degli abbonati a livello globale. I ricavi da streaming freemium sono cresciuti del 2,9% su base annua, a causa - spiega Universal Music - “del continuo spostamento dei consumi da piattaforme video con una migliore monetizzazione a piattaforme di formato breve, che non sono ancora altrettanto monetizzate”.

I ricavi generati dai formati fisici sono aumentati del 17,6% su base annua, trainati dalla crescita delle vendite di vinili negli Stati Uniti e in Europa. I ricavi da download e altri ricavi digitali sono diminuiti del 13,0% su base annua, “a causa del continuo calo delle vendite da download che caratterizza l'intero settore”. I ricavi da licensing e da altre linee sono aumentati del 33,3% su base annua, trainati “dalle entrate da pubblica esecuzione, particolarmente elevate in alcuni mercati, e dalla crescita dei ricavi da sincronizzazione”. Tra i brani più venduti del trimestre figurano le uscite di Kendrick Lamar, Sabrina Carpenter, Lady Gaga e The Weeknd, mentre tra i brani più venduti del trimestre dell'anno precedente figuravano le uscite di Taylor Swift, Noah Kahan, Morgan Wallen, Ariana Grande e Olivia Rodrigo.

Per quanto riguarda la divisione publishing, i ricavi sono stati di 555 milioni di euro, in crescita dell'11,9% su base annua. Le entrate generate dal digitale sono cresciute del 19,4% su base annua, “trainati dalla continua crescita dei ricavi da streaming e abbonamenti”. I ricavi da pubblica esecuzione sono rimasti stabili su base annua, con un confronto difficile con i pagamenti più elevati della società negli Stati Uniti e la maggiore attività live in Europa nel trimestre dell'anno precedente. I ricavi da sincronizzazione sono aumentati del 3,2% su base annua.

I ricavi da merchandising nel primo trimestre del 2025 sono stati pari a 112 milioni di euro, con un calo dell'1,8% su base annua, a causa dei “cali nelle vendite legati alla congiuntura, parzialmente compensati da una sana crescita delle vendite dirette ai consumatori”.

UMG, nel Q1 2025 ricavi su dell’11,8% a 2,9 miliardi di euro

Con EBITDA in crescita dell’11,8% a 661 milioni di euro

Sarà ospitata dai padiglioni di BolognaFiere tra i prossimi 10 e 11 maggio la terza edizione di Eufonica, happening dedicato alla formazione musicale e ai mestieri della musica. Il programma della manifestazione - disponibile nel dettaglio su&nbsp;eufonica.it - prevede esibizioni dal vivo, talk e workshop: per l’edizione 2025, inoltre, è stata siglata una partnership con Guitar Show, mostra-mercato aperta all'industria, alla distribuzione, agli artigiani, ai maker, ai liutai, ai modders, ai negozi, ai privati ​​e ai collezionisti.

Oltre alla partnership con Guitar Show, Eufonica ha annunciato il rinnovo dell’accordo con INDIRE - Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, e intese con MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti, Conservatorio G. B. Martini di Bologna e Best Art Vinyl Italia.

INDIRE proporrà alcuni workshop e laboratori dedicati ai docenti di Musica e non solo. “Questa collaborazione rappresenta un passo importante verso la valorizzazione dell'educazione musicale in Italia”, ha dichiarato Barbara Laurini, exhibition manager di Eufonica: “Siamo entusiasti di collaborare con INDIRE per sviluppare programmi che non solo arricchiscono l'esperienza di apprendimento degli studenti, ma che supportano gli insegnanti nel loro percorso professionale”.

“La collaborazione con Eufonica rappresenta un’importante opportunità per portare avanti la ricerca Indire nell’educazione musicale e sviluppare nuove pratiche didattiche”, ha aggiunto Marco Morandi, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa: “Insieme, possiamo realizzare attività che ispirino e coinvolgano le nuove generazioni di studenti e docenti di musica”.

Tra le novità della prossima edizione della manifestazione c’è Eufonica Off, programma di eventi live fuori salone, che dal giorno 7 maggio porterà (insieme alla Guitar Week, frutto della collaborazione tra il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, Eufonica e il Guitar Show) nei locali della città una serie di iniziative dedicate alla cultura chitarristica.

Eufonica ospiterà poi l'anteprima dei 30 anni del MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti, evento dedicato alla musica indipendente italiana ideato da Giordano Sangiorgi nel 1995, tra convegni, presentazioni editoriali, mostre fotografiche e concerti dal vivo di riconosciuti esponenti della scena musicale indipendente italiana.

La manifestazione ospiterà al suo interno un'area business speciale a cura di Kemuzike (brand progettato per connettere promotori, etichette discografiche, organizzatori e professionisti, in un luogo in cui la creatività musicale incontra il business) e, in collaborazione con SEMM Music Store, la mostra delle copertine in formato vinilico Best Art Vynil Italia, che celebra il meglio dell'arte, della fotografia e della grafica nella cultura musicale contemporanea.

L’edizione 2024 di Eufonica ha ospitato oltre 5.000 visitatori, oltre 50 esibizioni delle Scuole di Musica, oltre 50 fra workshop, convegni, masterclass e concerti rappresentativi di diversi generi musicali.

Ecco, di seguito, un elenco dei principali appuntamenti a carattere professionale:

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SABATO 10 
 
h. 10.00 
Talk organizzato da Kemuzike. 
Branding evoluto: la sponsorizzazione degli eventi musicali innovativi 
Maurizio Morini e Alberto Lofoco di Kemuzike dialogano su quanto con le sponsorizzazioni si possano valorizzare gli eventi musicali insieme con Fabrizio Cremonini (Event Manager per gruppo IGD, Centri Commerciali) e Francesco Bettelli (Collettivo Fair Brands). Verranno presentati i risultati di recenti indagini sull’argomento condotte anche intervistando i fruitori musicali. 
Relatori: 
Maurizio Morini 
Alberto Lofoco 
Fabrizio Cremonini 
Francesco Bettelli 
Moderatore: 
Maurizio Morini 
 
h. 10.00 
Armonie di Competenze: La Musica come Catalizzatore di Crescita Personale e Sociale. 
Convegno organizzato in collaborazione con INDIRE. L’incontro intende creare uno spazio di riflessione sul ruolo della musica nel sostenere l’acquisizione di competenze non cognitive nei contesti educativi formali e non formali. Le arti, e in particolare la musica, sono infatti ormai riconosciuti come strumenti privilegiati per l’accrescimento di competenze legate alla gestione delle emozioni e allo sviluppo del pensiero critico e creativo, offrendo esperienze capaci di coltivare l’intelligenza emotiva, il lavoro di gruppo e il pensiero divergente. 
 
h.10.30 
La Liuteria artigianale in Emilia-Romagna, formazione e innovazione per il futuro di questa eccellenza del Made in Italy” 
Tavola rotonda dedicata alla Liuteria artigianale nella Giornata Nazionale del Made in Italy. 
La tavola rotonda è stata inserita nel calendario ufficiale del Ministero in occasione della prossima Giornata Nazionale del Made in Italy del 15 aprile. 
L'incontro è organizzato in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, CNA Emilia-Romagna, Confartigianato Emilia-Romagna, Unioncamere e Assimusica. 
 
h. 11.00 
Dalla formazione al mercato musicale, lo step by step di due mondi in avvicinamento. 
Conservatori, Accademie, Master Universitari si concentrano sempre di più verso una formazione professionalizzante dei loro studenti, così come il mercato musicale accoglie ogni anno future figure professionali provenienti da percorsi formativi specialistici. Quali collaborazioni, approcci e strategie mettere in campo per un maggiore dialogo e confronto tra questi due mondi?" 
Relatori: 
Anna Scalfaro (Alma Mater Studiorum) 
Francesca Maria Cortese (PMI) 
Massimo Benini (Irma Records) 
Aurelio Zarrelli (Conservatorio G. B. Martini di Bologna) 
Modera: Francesco Locane

h. 15.00 
Parole e linguaggio: la musica è cambiata? 
I testi e le parole della musica di epoca in epoca cambiano e oggi, più che mai, se ne dibatte ovunque, che sia all’interno di convegni istituzionali o su di una qualsiasi bacheca social. Qual è l’importanza del linguaggio utilizzato nel fare musica e che incidenza può avere sugli ascoltatori?” 
Relatori: 
Cori Chinnici (Indie Pride) 
Sara Colantonio (Equaly) 
Queen of Saba 
Modera: Marta Blumi Tripodi 
 
h. 17.30 
Emilia Romagna Creativa. Un mappa delle esperienze più significative della creatività in Regione. 
L’incontro vuole raccontare come l’Emilia Romagna sia terra di diffusa creatività, specie nella musica, grazie alla presenza di una fitta rete di festival e di iniziative culturali che hanno abbattuto i confini tra i generi e fanno della Regione una realtà unica in Italia. Ne parleremo con alcune delle esperienze più significative 
Relatori: 
Corrado Nuccini (Direttore artistico Ferrara Sotto le Stelle/Solido) 
Giovanni Sparano (Direttore artistico Barezzi Festival) 
Tommaso Ussardi (Direttore Orchestra Senzaspine) 
Graziano Uliani (Direttore Artistico del Porretta Soul Festival) 
Antonio Volpone (General Manager - ATER Fondazione) 
Moderatore: Pierfrancesco Pacoda 
 
DOMENICA 11 
 
h. 10.30 
Bandi e sostegno pubblico alla musica: quali prospettive. 
In che maniera è possibile pensare a un sistema&nbsp; di sostegno alle attività musicali attraverso la partecipazione ai tanti bandi che offrono la possibilità&nbsp; di fare cultura. Bandi ministeriali e di altre realtà, che diventano spesso l’unica maniera per far vivere la creatività. Quale il futuro di questo sistema? 
Relatori: 
Antonio Parente (Direttore generale della Direzione Spettacolo MIC) 
Claudio Carboni (Membro del Consiglio di Gestione SIAE) 
Antonio Taormina (Analista culturale, docente presso il Dipartimento delle Arti UNIBO ) 
Emanuela Teodora Russo (Comitato Consultivo Audio Nuovo Imaie) 
Moderatore: 
Pierfrancesco Pacoda 
 
h. 15.30 
La musica e i suoi mestieri, quanti e quali sono i lavori possibili nel mercato musicale? 
Una panoramica su alcuni possibili lavori all’interno del mercato musicale incontrando le professioniste del settore 
Relatori: 
Alicia Montorsi Galli (Orchestra dei Castelli) 
Emanuela Teodora Russo (Note Legali -Nuovo Imaie) 
Elasi (producer) 
Tania Truppo (Doc Crew Emilia) 
Federica Ceppa (Sicily Music Conference - Adfarmandhcicas) 
Modeda: Antonia Peressoni (Sfera Cubica - Indie Pride) 
 
h. 16.30 
Talk organizzato da Note Legali. 
Autoproduzione e distribuzione digitale: le regole del gioco. 
Le attuali tecnologie rendono sempre più semplice per un artista realizzare autonomamente un prodotto musicale di alto livello. Ma tale processo non è privo di rischi se non si conoscono le regole del music business e di un mercato discografico in continua evoluzione. Con questo incontro Note Legali vuole proporre un approfondimento sulle autoproduzioni in piena regola, con un focus particolare sulle modalità per tutelarsi prima della pubblicazione e sul mondo della distribuzione digitale.

Formazione musicale, a Bologna torna Eufonica

La terza edizione della manifestazione in programma tra i prossimi 10 e 11 maggio

In attesa che, il prossimo 22 maggio, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750372/festival-di-sanremo-il-consiglio-di-stato-decidera-il-22-maggio">il Consiglio di Stato si pronunci definitivamente sulla legittimità della sentenza del TAR ligure</a> riguardo l’assegnazione mediante bando pubblico dei prossimi Festival di Sanremo, è da segnalare un’importante novità riguardo i marchi legati alla manifestazione canora. La sigla “FestivalDellaMusicaItaliana”, che il Comune della cittadina ligure sta cercando di acquisire nell’eventualità di un “divorzio” dallo storico partner televisivo - la RAI - è già stato registrato da Gruppo Eventi, società guidata da Enzo Russolillo che da vent’anni cura l’allestimento e la gestione di Casa Sanremo, al PalaFiori, e che dal 2020 si occupa anche degli eventi collaterali alla manifestazione raggruppati sotto il marchio “Tra palco e città”: a riferirlo è Sanremonews in due articoli a firma di Carlo Alessi. La registrazione del marchio risale allo scorso marzo.

Al proposito Russolillo ha dichiarato:

<blockquote>
"A marzo con le prime notizie sulla possibilità che la manifestazione potesse essere spostata ed abbiamo pensato subito a pensare ad una nuova formula di ‘Casa Sanremo’ che fosse meno caratterizzata nel nome e che potesse essere adattata ad ogni città in cui il festival si fosse spostato. Da questo nasce il marchio ‘Casa della Musica Italiana’. Lo abbiamo depositato ed al momento del deposito nelle verifiche abbiamo appurato che il marchio ‘Festival della Musica Italiana’ era libero da vincoli di registrazione e lo abbiamo fatto noi”
</blockquote>

Da parte di Gruppo Eventi, ha chiarito Russolillo, non c’è alcuna volontà di fare “concorrenza” al Comune di Sanremo:

<blockquote>
“Se il marchio può essere utile alla città di Sanremo sono pronto a trasferirne la proprietà. Nessuna intenzione di essere sleale con una città che mi ha accolto e mi ha permesso di realizzare miei progetti”
</blockquote>

Sanremo, il marchio ‘FestivaldellaMusicaItaliana’ già depositato

…non dal Comune, ma dalla società Gruppo Eventi (Casa Sanremo)

Spotify ha reso nota oggi, martedì 29 aprile,&nbsp;la propria performance finanziaria relativa al primo trimestre del 2025: il DSP svedese quotato a New York, tra gli scorsi mesi di gennaio e marzo, ha visto i propri abbonati crescere del 12% su base annua, a quota 268 milioni di unità. Gli utenti attivi mensili sono cresciuti del 10% - sempre su base annua - a quota 678 milioni di unità, con i ricavi in aumento del 15% rispetto al 2024 a quota 4,2 miliardi di euro. Il margine lordo è aumentato di 400 punti base su base annua, raggiungendo il 31.6%, per un reddito operativo a quota 509 milioni di euro.

"I dati attuali sono molto positivi: l’interesse degli utenti rimane alto, la fidelizzazione è solida e, grazie al nostro modello freemium, le persone hanno la flessibilità di restare con noi anche nei momenti di incertezza”, ha commentato il fondatore e CEO di Spotify Daniel Ek: “Continuiamo a credere nella nostra visione a lungo termine, e la direzione che stiamo prendendo ci appare più chiara che mai".

Particolarmente vivace, per la piattaforma, si è rivelato il segmento dei podcast, con circa di 7 milioni di titoli disponibili e oltre 1 miliardo di utenti: nel complesso, i videopost disponibili sulla piattaforma sono 330mila, per un totale di 270 milioni di utenti coinvolti.&nbsp;

“I podcast sono diventati un pilastro dell'esperienza Spotify, evolvendosi da un interesse di nicchia a un fenomeno culturale”, ha osservato l’azienda in una nota: “Con la continua crescita del formato, stiamo assistendo all'emergere di un trend entusiasmante: l'ascesa dei podcast video. Noi di Spotify ci impegniamo a supportare i creatori di contenuti in tutti i formati e siamo entusiasti di annunciare un traguardo significativo in questo percorso. Per la prima volta, Spotify ha pagato oltre 100 milioni di dollari a editori e podcaster di podcast in tutto il mondo solo nel primo trimestre del 2025. Questa cifra riflette il nostro profondo impegno nei confronti dell'economia dei creatori e sottolinea il ruolo di Spotify come piattaforma leader per i creatori di contenuti audio e video”.

Dei circa 60 miliardi corrisposti dal DSP all’industria musicale del corso della sua storia, 10 sono stati versati nel solo 2024.

Spotify, nel Q1 2025 ricavi su del 15% a 4,2 miliardi di euro

Boom del margine operativo lordo, in crescita del 31,6%

L’app SIAE+ è oggi disponibile sugli store con - precisa la collecting in una nota - “un nuovo design ancora più smart e user-friendly”.

Grazie all’app, che permette in pochi minuti di registrare opere musicali e audiovisive, “gli iscritti alla Società possono seguire le performance dei propri brani e delle proprie opere audiovisive e scoprire da quali canali provengono i guadagni. In particolare, con la funzione ‘La tua musica online’, è possibile visualizzare le royalties dei brani sulle piattaforme digitali e i paesi esteri da cui provengono le utilizzazioni”.

Con la funzione “La tua musica in giro” è inoltre possibile “monitorare in tempo reale i brani del proprio repertorio che vengono suonati negli eventi musicali in Italia, con gli utilizzi per città e locale, grazie ai dati 100% analitici dei programmi musicali digitali di mioBorderò”.

SIAE+ permette inoltre di avere informazioni chiare e puntuali sui pagamenti ricevuti, consultare il proprio repertorio e l’intero catalogo musicale e audiovisivo della Società, accedere in modo sicuro con Face ID o Touch ID, gestire facilmente il proprio account SIAE (profilo, dati personali e bancari) e richiedere assistenza direttamente dall’app.

L’app SIAE+ è gratuita e disponibile per il download da iOS e Android su&nbsp;<a href="https://siae.musvc2.net/e/tr?q=9%3d6WLb7T%266%3dW%26s%3dTTe%26t%3dVRa8bL%26Q%3dmLDLx_JkyU_UU_NVuj_XK_JkyU_TZ7uHC.7uH6A.hG7_NVuj_XKAD_NVuj_XK30L_wsmv_7hCEf7_BwXr_Lln6KZAWNaEUNb%26i%3dEEO15L.JjL%263O%3d9ZS%26Px%3dTTX0bNXDbSX9SR%26D%3dA5wBjUTA0WP0jbOZgTMbkUy7ASw9iXy07WLB6UwZ65OZh8S9gaM07f3ugaw893LdDbwd&amp;mupckp=mupAtu4m8OiX0wt">App Store</a>&nbsp;e&nbsp;<a href="https://siae.musvc2.net/e/tr?q=6%3dNYDYOV%26x%3dT%26A%3dVLb%26B%3dXJXPdD%26N%3d5N6IF_Lcvm_WM_Knwb_Uc_Lcvm_VRI95A.0BIsE2.71F_Eues_Oj5MBLq_Knwb_Uc52IF_Lcvm_VR72NmB9M_4tpt_Ei68_4tpt_Eg6N.5Bx9.mNGI4B28uMBLu_Knwb_USBx_Knwb_VaC6%267%3d0O5OzV.z8G%26C5%3dWUc%266L%3dOdDXWXDbWcDWNb%26t%3dZycmc4x5mUVKaW0nWUWn91XnaNZL7V5FTNXK9QVL4zXraN8JWycn9O6p6zVnWNcFXSYL&amp;mupckp=mupAtu4m8OiX0wt">Play Store</a>.

SIAE, rinnovato il design dell’app SIAE+

Disponibile da oggi la nuova versione, su iOs e Android

Il colosso dello streaming cinese Tencent Music Entertainment si prepara a uscire dai confini strettamente musicali: a quanto pare, infatti, starebbe trattando l'acquisizione di Ximalaya Inc., una società cinese specializzata in podcasting. La transazione è di quelle che non passano inosservate: Bloomberg, che ha dato l'indiscrezione, l'ha infatti&nbsp;valutata 2,4 miliardi di dollari.

Tencent è già azionista di Ximalaya insieme ad altre società, tra cui anche Sony Music. La mossa, però, di fatto espanderebbe di molto il raggio d'azione del gruppo cinese, perché i temi trattati dai podcast dell'azienda vanno ben oltre la musica. Si tratterebbe, insomma, di una mossa simile a quella a suo tempo compiuta da aziende come Apple, Amazon Music&nbsp;e Spotify, che da semplici DSP si sono trasformate in vere e proprie creatrici di contenuti originali.&nbsp;

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Non solo musica: Tencent acquisirà una società di podcasting?

E per una cifra record: 2,4 miliardi di dollari, secondo la valutazione di Bloomberg

La nuova divisione di Audius è una piattaforma dedicata ai superfan, ma non nel senso canonico del termine: sono loro i destinatari dei prodotti che verranno creati da Audius Agency, ma la nuova realtà è di fatto un tramite. Il suo scopo, infatti, è mettere in contatto artisti e developer per creare prodotti&nbsp;riservati al pubblico più affezionato.

Audius Agency, che si promette di creare "un'esperienza totalmente customizzata che incarni la vostra visione artistica", serve affinché gli artisti e i loro team trovino la figura più adatta a sviluppare le loro idee: player audio, merchandising, NFT,&nbsp;interazioni in tempo reale, piattaforme di crowdsourcing, app e chi più ne ha, più ne metta. A capo del progetto un vero esperto del web3: Jesse Grushack, che fu responsabile di "Once Upon a Time in Shaolin" l'album in copia unica del Wu-Tang Clan pubblicato nel 2015 e a suo tempo venduto per 4 milioni di dollari.

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Audius Agency: developer e artisti al servizio dei superfan

La piattaforma mette in contatto le due categorie per creare nuovi tool dedicati al pubblico

La società di live promoting tedesca DEAG ha visto i propri ricavi crescere su base annua del 18% nel primo trimestre 2025 a quota 370 milioni di euro. L’azienda ha venduto 11 milioni di biglietti a livello globale nel 2024, e 4 milioni per eventi programmati quest’anno: secondo le previsioni degli analisti nel 2025 DEAG dovrebbe arrivare a immettere sui mercati circa 12 milioni di tagliandi.

La divisione di Live Touring è cresciuta del 20,2% accumulando ricavi per 223,8 milioni di euro, mentre quella Entertainment Services ha visto il proprio giro d’affari crescere del 39,3% su base annua a quota 185,2 milioni di euro.

In flessione del 45% su base annua - per 2,4 milioni di euro - è il margine operativo lordo, non per problemi sui mercati per per scelte “consapevoli e strategiche” (come, per esempio, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747718/concerti-deag-arriva-in-italia-acquisita-mc2-live">l’acquisizione dell’italiana MC2 Live</a>, ufficializzata lo scorso ottobre, e l’ingresso del capitale come azionista di maggioranza della tedesca Black Mamba Event &amp; Marketing, oltre che agli investimenti negli eventi dal vivo legati a “sfide metereologiche” e a una ristrutturazione del CdA)

"Abbiamo investito consapevolmente in queste misure strategiche, nonostante le ingenti spese che ciò ha comportato, e che hanno portato temporaneamente a un calo degli utili", ha spiegato il CEO Detlef Kornett in una nota dedicata agli investitori: “Abbiamo implementato con coerenza la nostra strategia di crescita e nel 2024 abbiamo preso la decisione consapevole di effettuare investimenti superiori alla media nello sviluppo sostenibile del nostro business, per garantire il nostro futuro e posizionarci nel miglior modo possibile”.

DEAG, nel Q1 2025 ricavi su del 18% a 370 milioni di euro

Ma EBITDA in forte calo (-45%) per scelte ‘consapevoli e strategiche’

Splice, piattaforma di sample royalty-free americana leader nel settore della produzione musicale, ha acquisito lo studio britannico Spitfire Audio: l’operazione, anticipata dal Financial Times, che ha parlato di un passaggio di mano costato 50 milioni di dollari, è stata confermata dalle stesse società per mezzo di una nota congiunta.

“Ci uniamo per realizzare nuovi prodotti innovativi che supporteranno un numero ancora maggiore di creator”, hanno spiegato le aziende.

Sono davvero entusiasta del futuro e di ciò che saremo in grado di costruire insieme", ha dichiarato Paul Thomson, e il CEO di Splice: "Le mie due passioni sono sempre state, da quando ho iniziato a scrivere musica a livello commerciale, la creazione di suoni da utilizzare nelle mie opere, e il lavoro di composizione vero e proprio. Quindi, mi piacerà concentrarmi maggiormente sulla composizione e trarre soddisfazione da questa creatività, ma amo anche creare librerie di campioni e strumenti musicali che la gente possa usare per esprimere la propria creatività. Sono entrambi importanti per me. Continueremo a fornire prodotti con licenza libera".

"Abbiamo una passione comune per i creatori che serviamo, i valori coincidono", ha aggiunto Kakul Srivastava, CEO di Splice: "Una delle cose che ho imparato dai nostri clienti è che vogliono un maggiore controllo creativo e vogliono che Splice e i suoni che abbiamo entrino più a fondo nel loro flusso di lavoro. Abbiamo pensato a tutti i modi per farlo. Quando penso a Spitfire Audio, agli strumenti che avete costruito, all'esperienza utente, al controllo creativo che avete dato agli utenti, renderli accessibili alla comunità Splice sarà molto potente. La cosa più importante è ciò che possiamo costruire insieme. Nei prossimi sei-nove mesi vedremo uscire delle novità davvero interessanti".

“Nel prossimo futuro, porteremo il meglio di entrambe le aziende a un maggior numero di creatori e di flussi di lavoro in tutto il mondo”, hanno concluso, nella nota congiunta, le aziende: “Questa partnership getta le basi per la prossima generazione di strumenti creativi: abbinando il motore di scoperta etico di Splice, basato sull'intelligenza artificiale, con il motore sonoro di classe mondiale di Spitfire Audio, poniamo le basi per il futuro della creazione musicale. Che si tratti di colonne sonore di film, di produrre hit da classifica o di iniziare il primo brano, Splice e Spitfire Audio si impegnano ad aiutare gli artisti a trovare modi migliori per dare vita alle loro idee”.

Splice ha acquisto Spitfire Audio

‘Per realizzare nuovi prodotti innovativi che supporteranno un numero ancora maggiore di creator’

Nella Top Album FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 18 aprile 2025 al 24 aprile 2025, si registra un cambiamento significativo nelle posizioni di vertice. In prima posizione si insedia ACHILLE LAURO con il suo album COMUNI MORTALI, che debutta direttamente al vertice della classifica. Scendono in seconda posizione SFERA EBBASTA &amp; SHIVA con SANTANA MONEY GANG, che la settimana precedente occupava la prima posizione. In terza posizione si conferma NEFFA con CANERANDAGIO PARTE 1.

Tra le nuove entrate nelle prime dieci posizioni della classifica si segnalano:

<ul>
	<li>COMUNI MORTALI di ACHILLE LAURO, che debutta in prima posizione;</li>
	<li>CANERANDAGIO PARTE 1 di NEFFA, che debutta in terza posizione;</li>
	<li>BUON COMPLEANNO ELVIS 1995-2025 di LIGABUE, che debutta in quarta posizione.</li>
</ul>

Nella classifica Top Singoli FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 18 aprile 2025 al 24 aprile 2025, il brano NEON di SFERA EBBASTA &amp; SHIVA mantiene la prima posizione, confermando la sua presenza stabile in vetta. In seconda posizione si registra una significativa risalita per BALORDA NOSTALGIA di OLLY, che passa dalla nona posizione della settimana precedente alla seconda. Scende di una posizione, invece, il brano NON METTERCI BECCO sempre di SFERA EBBASTA &amp; SHIVA, che si colloca in terza posizione dopo aver occupato la seconda.

Tra le new entry nelle prime dieci posizioni della classifica si segnalano:

<ul>
	<li>BELLA DAVVERO di ULTIMO, che fa il suo ingresso in sesta posizione;</li>
	<li>AMOR di ACHILLE LAURO, che debutta in nona posizione;</li>
</ul>

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Achille Lauro

Classifiche, novità 24 aprile: Achille Lauro debutta in testa

'Comuni mortali' è l'album più ascoltato della settimana

Si riconferma anche per l’edizione 2025 l’impegno di NUOVOIMAIE per sostenere il Concerto del Primo Maggio di Roma, che quest’anno tornerà nella sua sede storica di piazza San Giovanni: la collecting, come da tradizione, presidierà il backstage dell’evento con uno spazio ad hoc che resterà aperto da domani, 29 aprile, al giorno dell’evento.

“L’Arte non Esiste Senza Artisti è lo slogan che abbiamo lanciato lo scorso anno e che anche in questa edizione scandirà i momenti d’incontro con gli artisti che si alterneranno sul palco del Primo Maggio, durante le prove e il giorno del concerto che torna nella sua sede naturale in Piazza San Giovanni a Roma”, ha fatto sapere l’Istituto in una nota diffusa oggi, lunedì 28 aprile: “Il nostro impegno, infatti, è quello di ribadire quanto sia importante per gli interpreti e gli esecutori farsi tutelare da una collecting per la raccolta dei compensi derivanti dallo sfruttamento delle opere a cui hanno partecipato, da parte delle radio, del web, degli esercizi commerciali e delle strutture ricettive”.

“Accoglieremo anche i tre artisti emergenti finalisti del Contest 1MNEXT, che il NUOVO IMAIE sostiene”, ha concluso la collecting: “Il vincitore o la vincitrice potrà beneficiare un contributo di 10.000,00 Euro per l’organizzazione di un tour”.

Concerto del Primo Maggio, torna lo spazio NUOVOIMAIE

Anche quest’anno la collecting sarà presente all’evento musicale di Roma

In occasione dell’edizione 2025, tenutasi lo scorso 12 aprile, il Record Store Day ha fatto registrare in Gran Bretagna i risultati migliori dei propri 18 anni di storia: a rivelarlo è la Entertainment Retailers Association, ente che rappresenta i rivenditori al dettaglio di supporti musicali e video. L’ultima edizione dedicata ai negozi di dischi indipendenti non solo ha visto il maggior numero di store aderire all’iniziativa - 278 in tutto il paese - ma ha fatto segnare anche il maggior numero di dischi venduti di sempre.

Le vendite di vinili sono aumentate di oltre il 270% quest'anno nei negozi indipendenti, mentre l’aggregato delle vendite dei vinili in tutti i tipi di punti vendita è aumentato dell'80% nel mercato britannico: rispetto allo scorso anno, il Record Store Day 2025 ha registrato un aumento delle vendite del 18%.

"Un'iniziativa ideata principalmente per supportare la cultura dei negozi indipendenti nel Regno Unito si è rivelata un successo multiforme, non solo raggiungendo i suoi obiettivi iniziali, ma anche dando una spinta alle vie principali del Regno Unito in difficoltà e generando promozione e ricavi incrementali per artisti ed etichette", ha dichiarato la CEO di Entertainment Retailers Association Kim Bayley.

Record Store Day 2025, in UK picco storico per le vendite

A rivelarlo è la Entertainment Retailers Association

Nel primo trimestre del 2025 YouTube ha generato ricavi per 8,93 miliardi di dollari, in crescita del 10,3% su base annua: a rivelarlo è stato Alphabet comunicando il proprio primo report finanziario dell’anno. "Grazie a YouTube e Google One, abbiamo superato i 270 milioni di abbonamenti a pagamento", ha dichiarato il CEO di Alphabet Sundar Pichai: “La TV è il dispositivo principale per la visione di YouTube negli Stati Uniti. Secondo Nielsen, YouTube è al primo posto per tempo di visualizzazione in streaming negli Stati Uniti negli ultimi due anni. E sulla piattaforma ci sono oltre un miliardo di utenti attivi mensili nel settore podcast”.

“Grazie a tutta questa crescita, gli abbonamenti rappresentano ormai una parte importante del nostro business”, ha aggiunto Pichai: “Continuiamo a diversificare le opzioni di abbonamento, e di recente abbiamo esteso il nostro progetto pilota Premium Lite agli Stati Uniti, offrendo agli utenti un nuovo modo per godersi la maggior parte dei video di YouTube senza pubblicità”.

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750488/youtube-music-abbonamenti-a-quota-125-milioni">Come rilevato all’inizio dello scorso marzo</a>, YouTube Music - il DSP collegato a YouTube - ha raggiunto i 125 milioni di abbonati a livello globale.

YouTube, nel Q1 2024 su ricavi pubblicitari e abbonamenti

Fatturato in crescita del 10,3% su base annua a quota 8,93 miliardi di dollari

Oltre a essere il volto per la campagna pubblicitaria televisiva per il Crispy McBacon, Achille Lauro ha collaborato con McDonald’s anche in veste di creativo per un contest che resterà attivo fino al prossimo 4 giugno. L’artista romano ha collaborato come stilista per la realizzazione di capi di abbigliamento a tiratura limitata - un bomber, un trench e una t-shirt - che potranno essere vinti dai clienti della catena di fast food attraverso il concorso “Il must di MC”, al quale sarà possibile partecipare tramite la app dedicata messa a disposizione dall’azienda. Oltre ai capi in edizione limitata, il concorso mette in palio anche cinque coppie di biglietti per l’evento che Achille Lauro terrà il prossimo primo luglio per il Circo Massimo di Roma. Le modalità e i termini per partecipare all’iniziativa sono specificati sul sito ufficiale del contest all’indirizzo www.mcdonalds.it/must-collection.