Nata nella seconda metà del 2022 da un’idea di Simone Serani (nella foto, a sinistra) e Andrea Giorgi (a destra), Ticketoo è una giovane start-up che opera sul mercato secondario di vendita di biglietti per eventi musicali e non solo. La particolarità della piattaforma, rispetto a realtà note come Viagogo e StubHub, è l’approccio etico alla rivendita tra fan: per evitare le speculazioni tipiche del secondary ticketing, i tagliandi possono infatti essere ceduti solo a un prezzo non superiore a quello nominale - ovvero a quello fissato per il mercato primario. Con un revenue model che applica una commissione sul prezzo di vendita del 10% al compratore e del 2% al venditore, Ticketoo ha chiuso all’inizio di quest’anno un round di finanziamento da 400mila euro, che ha visto entrare nella cordata degli investitori anche Metatron Group. Il ceo e co-fondatore della società, Serani, ha fatto il punto della situazione sul percorso di sviluppo della start-up… Qual è, secondo te, il limite principale delle piattaforme di rivendita secondaria “etiche” già presenti sul mercato prima dell’arrivo di Ticketoo? In che modo la vostra piattaforma può fare la differenza? Per anni, in Italia, il problema della rivendita dei biglietti sul mercato secondario è stato ignorato: basterebbe andare su Facebook o Telegram e vedere la quantità di gruppi esistenti per vendere e comprare biglietti tra fan per rendersene conto. Prima dell’arrivo di Ticketoo i social erano forse il canale più utilizzato, seguito da altre, pochissime piattaforme che però mancano di flessibilità in termini di prezzo, sicurezza, offerta ed esperienza utente. Vogliamo essere la scelta per tutti i fan che vogliano rivendere il biglietto per un imprevisto o comprarlo last minute, e farlo in modo facile, veloce e sicuro: la nostra è una piattaforma nata esclusivamente per operare sul mercato secondario, costruita intorno ai bisogni dei fan che hanno o hanno avuto il problema di rivendere. In una parola, dona flessibilità. La legge Battelli n° 545 sul secondary market consente la rivendita dei biglietti nominativi solo alle piattaforme di vendita primaria sui propri marketplace, e solo dei propri biglietti, ad un prezzo non superiore all’esatto prezzo del biglietto originariamente emesso, con - in parallelo - un processo di annullo e riemissione del sigillo fiscale collegato al sistema di biglietteria certificato. In che termini Ticketoo è conforme alla normativa? La cosa che tengo sempre a specificare è che Ticketoo non è un emettitore di biglietti, bensì una piattaforma dove il compratore il venditore entrano in contatto, una sorta di bacheca digitale con un focus sui biglietti. A livello legale, quindi, siamo configurabili come un hosting provider passivo. La legge Battelli, infatti, ammette un’eccezione: "Viene fatta salva unicamente la vendita ad un prezzo uguale o inferiore a quello nominale di titoli di accesso ad attività di spettacolo effettuata da una persona fisica in modo occasionale, purché senza finalità commerciali". Pertanto Ticketoo è una piattaforma dove le persone fisiche scambiano in modo occasionale e senza finalità commerciali biglietti ad un prezzo inferiore al valore nominale. Le commissioni che prende Ticketoo sono da intendersi per il servizio di “intermediazione” che offre. Come avete visto crescere il vostro volume di scambi e fatturato dall’inizio della vostra attività a oggi? Qual è stato, se c’è stato, il punto di svolta? Siamo partiti circa 1 anno e mezzo fa, con un sito molto basic. In pochissimi mesi ci siamo resi conto che c’era un bisogno di un servizio di rivendita, e che in quel momento non veniva soddistatto, o – meglio - non nel modo giusto. Acquisita questa consapevolezza, abbiamo costruito un prodotto, il sito prima e la app poi, con delle caratteristiche precise, che ci hanno permesso, in poco più di 12 mesi, di avere più di 100.000 utenti registrati. Cresciamo mese su mese in maniera costante e significativa in termini di utenti, fatturato e biglietti venduti. Il punto di svolta c’è stato pochi mesi fa, quando abbiamo chiuso un round di investimento da 400.000 euro. Riguardo gli eventi musicali, qual è il profilo del vostro utente tipo? Il nostro utente tipo frequenta molti eventi musicali durante l’anno, e varia in base al genere musicale e alla tipologia dell'evento, ma tendenzialmente riscontriamo alcune caratteristiche comuni. E’ sicuramente un appassionato di musica, con un'età che varia dai 18 ai 40 anni (circa il 70% degli utenti totali), sebbene abbiamo anche una significativa quota di utenti al di fuori di questa fascia d'età. Con quali criteri tu e Andrea [Giorgi, l’altro co-founder di Ticketoo] avete assemblato il vostro team? Lavorare in una startup può essere considerato divertente e cool, ma la verità è che non è facile e soprattutto non è per tutti. Si tratta di fatto di un’azienda dove non esistono ancora processi ma vanno creati da zero, e questo rende la scelta del team un passaggio fondamentale del nostro percorso. Nel nostro caso i criteri sono stati la passione per il mondo degli eventi dal vivo, la voglia di mettersi in gioco ma soprattutto il coinvolgimento nella nostra mission. Oggi siamo un team di Under 30 composto da sei ragazzi e ragazze, e sono convinto che ci toglieremo tante soddisfazioni. Il vostro revenue model (fee del 10% al compratore e del 2% sul prezzo di vendita al venditore) resterà lo stesso anche in caso di espansione? Siamo arrivati a questo revenue model dopo tanti test e feedback. Non escludo che verrà aggiustato ulteriormente: l’obiettivo è lavorare su una soluzione che faccia felice il buyer, il seller e Ticketoo, sempre mantenendo l’eticità come valore caratterizzante. Quali sono, attualmente, i vostri rapporti con la filiera del live? Ci sono segmenti della filiera con i quali vorreste avere rapporti più stretti? Se sì, perché? In questo primo periodo di attività ci siamo concentrati sui fan, che di fatto sono il nostro target e i nostri utilizzatori. Stiamo iniziando adesso ad avere rapporti con alcuni attori della filiera del live, per offrire e far capire anche a loro i benefici di una soluzione come quella che offriamo. In particolare ci piacerebbe coinvolgere e avere più rapporti con organizzatori di eventi e festival, potremmo esserci utili a vicenda in un sacco di modi. Il mondo del live, in Italia, ha ancora tantissimo margine di crescita e il livello di innovazione è ancora basso rispetto a quello che succede nel Nord Europa o in America. All’inizio del 2024 avete raccolto 400mila euro attraverso un round di finanziamento al quale ha preso parte, tra gli altri, anche un’importante realtà del panorama indipendente musicale italiano, Metatron Group: quali sono i prossimi passi nel vostro cammino di crescita? L’ingresso nella cap table di realtà importanti dell'industria musicale come Metatron ci lusinga, e ci permette di comprendere più da vicino il nostro settore di riferimento. Grazie anche all’aiuto dei nostri investitori, l’obiettivo sarà far crescere la nostra customer base e diventare il marketplace principale per comprare e vendere biglietti sul mercato secondario in Italia. Il passaggio successivo sarà quello di esportare la nostra soluzione anche all’estero.