Pechino aveva promesso battaglia, e così è stato. Con un documento di oltre settanta pagine depositato presso il tribunale del District of Columbia, Bytendace e TikTok hanno avviato un’azione legale nei confronti del governo degli Stati Uniti, che lo scorso 24 aprile ha approvato una legge che impone alla piattaforma social cinese di cedere la propria operatività nel paese entro nove mesi a una società locale pena il bando dal mercato nordamericano. "Il Congresso ha compiuto un passo mai tentato prima individuando e vietando espressamente TikTok, un vivace forum online per la parola e l'espressione utilizzato da 170 milioni di americani per creare, condividere e visualizzare video su Internet", si legge nell’istanza, che definisce la “legge bando” “incostituzionale”: “Per la prima volta nella storia, il Congresso ha promulgato una legge che sottopone un’unica piattaforma a un divieto permanente a livello nazionale, e impedisce a ogni americano di partecipare a una comunità online unica con oltre un miliardo di persone in tutto il mondo”. “La dismissione richiesta dalla legge per consentire a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti semplicemente è impossibile commercialmente, tecnologicamente e legalmente. E certamente lo è entro il termine di 270 giorni richiesto dal testo”, spiegano Bytedance e TikTok nel documento depositato in tribunale, perché “ci vorranno anni prima che un gruppo completamente nuovo di informatici acquisisca sufficiente familiarità con il codice sorgente per eseguire le attività di manutenzione e sviluppo continue e necessarie per la piattaforma. Inoltre, per mantenere la piattaforma funzionante, questi ingegneri avrebbero bisogno di accedere agli strumenti software ByteDance, cosa che la legge vieta”. Inoltre, “il governo cinese ha fatto sapere che non permetterà la cessione dell’algoritmo di raccomandazione che è la chiave del successo di TikTok negli Stati Uniti”, prosegue la causa: “Come gli Stati Uniti, la Cina regola l’esportazione di alcune tecnologie originarie del paese. Le norme cinesi sul controllo delle esportazioni riguardano le ‘tecnologie di elaborazione delle informazioni’ e gli ‘algoritmi di dati personali interattivi’”. Bytedance ha ricordato di aver investito “più di 2 miliardi di dollari per costruire un sistema di protezioni tecnologiche e di governance per aiutare a salvaguardare i dati degli utenti statunitensi e l'integrità della piattaforma statunitense TikTok contro l'influenza del governo straniero”: nel caso Washington non dovesse tornare sui suoi passi riguardo la “legge band”, per i legali della big tech cinese “al governo verrebbe permesso di stabilire che un’azienda non ha più facoltà di possedere e rendere disponibile online la piattaforma innovativa e unica che ha creato”.