Quello del 2024 è un maggio decisamente impegnativo per Spotify, che dopo lo scontro con la National Music Publishers' Association è stata citata in giudizio dal Mechanical Licensing Collective. Il casus belli, in entrambi i casa, è la scelta di offrire in combinato - per le sottoscrizioni a pagamento Premium Individual, Duo e Family - oltre ai contenuti audio convenzionali (musica e podcast) anche gli audiolibri, scelta che provocherebbe (secondo i detrattori volontariamente, da parte della piattaforma) una diluizione delle royalty da pagare agli aventi diritto. Alla società di licensing per i diritti di riproduzione meccanica i portavoce dei DSP svedese hanno risposto ricalcando, sostanzialmente, le obiezioni contrapposte all’accusa avanzata dall’associazione degli editori musicali americani. “La causa di MLC riguarda i termini che editori e i servizi di streaming hanno concordato e celebrato anni fa con l’accordo Phonorecords IV”, hanno chiarito i gestori del servizio a DMN, auspicando una “rapida risoluzione” della vertenza: “I bundle erano una componente fondamentale dell’accordo, e diversi DSP includono bundle come parte del loro mix di offerte di abbonamento”. La controversia, tuttavia, potrebbe risolversi tutt’altro che rapidamente. Anzi, il fronte del conflitto potrebbe presto allargarsi. In un’informativa aziendale interna - fatta trapelare sempre da DMN - il presidente e ceo di Sony Music Publishing Jon Platt ha fatto sapere di essere pronto a considerare “tutte le opzioni disponibili” per “migliorare le tariffe” a oggi corrisposte dalla piattaforma. “Non siamo allineati con la posizione di Spotify”, ha spiegati Platt: “Stiamo lavorando con la National Music Publishers' Association e considerando tutte le opzioni per applicare le tariffe migliorate ottenute con l’accordo Phono IV. All'inizio di questa settimana l'NMPA ha inviato una lettera a Spotify informandolo che sul suo servizio sono presenti video, testi e podcast senza licenza, un passo importante per garantire che i cantautori vengano pagati adeguatamente in tutti gli aspetti della piattaforma Spotify”.