Contenuto a cura di Videoclip Italia Awards

L’avvento di TikTok, piattaforma che ha ormai sostituito YouTube per quanto concerne la “discovery”, e in generale la diffusione dei formati audiovisivi brevi e verticali hanno messo in discussione ancora una volta il videoclip. Un formato che accompagna la promozione musicale da oltre quarant’anni, nonostante una lunga serie di epitaffi scritti di decennio in decennio. Il tema è finito al centro del dibattito in uno dei mercati di riferimento, ovvero quello britannico, dove è molto attiva la MVPA (Music Video Producers Association), che lo scorso ottobre <a href="https://www.mvpa.info/mvpa-music-video-producers-association-showcase-recap-photos/" target="_blank">organizzava</a> fra gli altri un panel intitolato “What Is The Value of Music Videos?” (Qual è il valore dei videoclip?) per «esplorare il panorama in rapida evoluzione dei video musicali».&nbsp;

Più recentemente, la stessa associazione ha messo in piedi assieme a Sony Music l’evento The Future Of Visuals In Music, tenutosi proprio presso la sede londinese della major. L’utilizzo del termine generico “visuals” chiarisce già i termini della questione: ci troviamo infatti davanti a un panorama mediale che potremmo definire ormai content-centrico, nel quale il videoclip ha un ruolo ancillare, non più centrale nella definizione dell’immagine di un artista, ma parte di una più ampia gamma di contenuti visivi, inclusi contenuti di marketing e social media.

Se questo vale per il mercato anglosassone, lo stesso possiamo dire per il nostro paese. Anzi, secondo Federico Farcomeni, Head of Video di Believe, rispetto all’Italia, «all’estero si continua a puntare di più sui video ufficiali». Ogni mercato ha le sue peculiarità, ma fuori dai nostri confini «si continua a investire» sui videoclip. Da noi, i videoclip «sono diventati secondari», conferma Federico Cirillo, direttore di Island. «Sono importanti a fini televisivi, per sostenere un singolo che verrà promosso in radio», spiega, alludendo al fenomeno non trascurabile della radiovisione. «Per quanto riguarda Island, però, non abbiamo spostato il focus in toto sui reel e sugli shorts, ma li abbiamo semplicemente integrati al video stesso. Ad esempio, se abbiamo un video in uscita, tendiamo a programmare un piano di supporto sui diversi DSP con estratti dal video, parti di making of, backstage, approfondimenti e contenuti short disponibili solo in pillole», prosegue il discografico.

«Il videoclip rimane una delle leve di marketing più utilizzate e va a integrarsi alle strategie social (Instagram e Tik Tok in primis)», dice Federico Sacchi, A&amp;R Director di Sony. «A volte si decide proprio di optare a tagli più adatti a queste piattaforme», aggiunge, «con loop o short videos alternativi al videoclip canonico. Non posso dire con certezza che percentuale [dei budget dei videoclip] si è spostata su questi contenuti, ma direi un 30%». I videoclip hanno un ruolo molto importante, specie all’inizio della carriera di un artista, per darvi visibilità, mentre per artisti più affermati sono un «manifesto del main project», come li definisce Sacchi. «Gli artisti ormai sono generalmente sovraesposti con la loro presenza costante sulle piattaforme social - prosegue il manager di Sony -, se uniamo questo fattore a quello di un sempre più breve intervallo di attenzione da parte dell’utente, questo ci porta alla creazione di contenuti con tagli più corti e caratterizzati da un livello qualitativo crescente, proprio per differenziarli dai contenuti che si possono trovare quotidianamente sui social. Quindi il video diventerà sempre di più un prodotto “speciale”».

«L'attuale panorama del digital marketing musicale vede la produzione di contenuti video giocare un ruolo fondamentale», afferma Monica Lenaz, Senior Manager Digital Marketing &amp; Video Services di Orchard per il mercato italiano. «I consumatori italiani fruiscono della musica in egual misura sia attraverso le piattaforme di streaming che tramite piattaforme di video long-form e short-form», afferma citando a sostegno i dati dello studio IFPI “Engaging With Music”. Eppure «l’industria musicale italiana continua a concentrarsi maggiormente sulle strategie rivolte alle piattaforme streaming. Sottovalutare l’importanza di una pianificazione video creativa coerente e costante - ammonisce - può limitare il successo nel lungo termine».

Questa tendenza colpisce prima di tutto gli investimenti sul videoclip classico. «È sempre più evidente che si tende ad andare al risparmio per quanto riguarda la realizzazione di video ufficiali», osserva Farcomeni. «In buona parte dei casi, la produzione di un video musicale è dieci volte superiore a quella dell’audio», pertanto «molti artisti rinunciano alla pubblicazione di un video ufficiale, scegliendo però almeno di adoperarsi per la realizzazione e pubblicazione di contenuti brevi sulle tre piattaforme di riferimento (TikTok, Instagram, YT Shorts). Credo che questo sia anche riconducibile al fatto che la soglia di attenzione degli utenti è notoriamente bassa».&nbsp;

A riprova di ciò, Farcomeni sottolinea come la stessa piattaforma di riferimento per i video musicali, YouTube, punti ora su una «strategia multiformato», nella quale i formati “lunghi”, dal classico videoclip ai visual e ai lyrics video, e i contenuti brevi correlati formano insieme «un ecosistema virtuoso che serve ad allungare la vita dei brani in questione». I diversi contenuti non sono in competizione fra di loro, piuttosto «bisognerebbe iniziare a pensare di più al dato aggregato». Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo anche Lenaz: «la fruizione della musica è sempre più cross-channel e cross-device, quindi è fondamentale assicurare una presenza a 360°, mettendo la creatività e la visione dell’artista al centro della strategia. In un mondo saturo di contenuti, dove l’attenzione è sempre più scarsa, è fondamentale essere presenti in ogni contesto, formato e canale».

Affiancato da lyric video, visualizer, trailer, teaser, shorts in tutte le salse, quale ruolo spetta allora al videoclip? Quale futuro può avere in questo contesto mediale? «Ritengo che il videoclip mantenga un ruolo fondamentale e insostituibile nello sviluppo artistico a lungo termine di un artista», risponde Lenaz. «I videoclip infatti permettono agli artisti di esprimere la propria creatività e di comunicare il proprio immaginario» e «quelli che si concentrano sull'autenticità e sulla narrazione coinvolgente avranno un impatto duraturo».

Secondo la manager di Orchard, oltretutto non ci troviamo davanti a un periodo di crisi per i promo musicali, anzi paradossalmente siamo in «un momento particolarmente florido e di sviluppo per il videoclip». Da un lato ricorda come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-740798/milano-music-week-classifiche-fimi-streaming-gratuito-video">le visualizzazioni di YouTube sono entrate nei conteggi delle classifiche FIMI</a>, dall’altro sottolinea «l’interessante integrazione progressiva dei video nelle piattaforme di streaming, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743136/video-su-spotify-seervizio-beta-eper-abbonamenti-premium">come ad esempio Spotify</a>, e la crescita del consumo tramite CTV (Connected TV). Le visualizzazioni dei video - conclude - sono in costante crescita e così le revenue».

«Per me il punto cruciale rimane anche la disposizione degli utenti a sacrificare ancora a lungo la qualità a favore della quantità», dice Farcomeni, «perché se il futuro che ci aspetta è quello di Idiocracy, sarà sempre più dura fare breccia nello spettatore. Se invece siamo di fronte ad un ciclo di passaggio, l’emotività per me sarà la chiave. Per gli artisti, la personalità trasmessa grazie al video, ma anche la forza del messaggio delle canzoni rimarranno strumenti di marketing potentissimi».

Dall’altro lato della barricata, ovvero quello della produzione video, si osservano i mutamenti della discografia con preoccupazione. «I cambiamenti del mondo della comunicazione sono sempre più rapidi ed è molto difficile stare al passo», afferma Matteo Stefani, Executive Producer di Borotalco, la principale casa di produzione italiana in termini di video prodotti annualmente. «Nonostante ormai da un bel po’ di tempo si parli della sempre minore importanza dei videoclip, la domanda non mi sembra poi così diminuita - osserva -. Forse le esigenze a volte sono un po’ meno ambiziose, ma dipende sempre dall’artista e dal progetto».

Diverso il parere di Antonio Giampaolo, proprietario di Maestro, che assieme a Think Cattleya produce da anni alcuni dei videoclip più importanti a livello nazionale: «nell’ultimo periodo la domanda è sicuramente cambiata, complice il crollo dell’utilizzo di YouTube da cui c’erano ricavi legati alle royalty. Crollando la fruizione della piattaforma (specialmente nel mercato europeo, perché in Sud America ancora viaggia a numeri altissimi) è cambiata la domanda: mentre prima per un album di un artista si facevano 2-3 videoclip, oggi viaggiano su 1-2».

Derelitto, spogliato della sua centralità, relegato in subordine a TikTok e reels, il videoclip rimane però necessariamente un prodotto di qualità e pertanto “costoso”. «Rispetto a quando noi abbiamo iniziato», sostiene Stefani, «i budget dei videoclip sono sicuramente aumentati, perché è aumentata la qualità e ne sono aumentate le esigenze». Del resto «la responsabilità di fare un primo piano a un artista è sempre enorme», dice Giampaolo. «Non possiamo abbassare lo standard qualitativo - prosegue l’EP di Maestro -, perché anche se quel video non va più su YouTube, oggi finisce in molte più piattaforme rispetto al 2018, non ultima Spotify. Il videoclip va al TG1 delle 13, che mediamente fa milioni di share, non puoi permetterti di far vedere un video brutto alla nonna e agli zii (ride, ndr). I budget cambiano, sì, ma fare gare al ribasso danneggia solo la qualità del prodotto».

Un supporto potrebbe arrivare dal sostegno pubblico. Sempre secondo Giampaolo ci vuole un «Tax credit rafforzato, siamo la prima industria in Italia che lancia, fa fare esperienza, dà lavoro alla futura classe professionale dell’audiovisivo. Dobbiamo avere gli stessi diritti di chi fa film: noi valorizziamo il territorio, portiamo indotto al tessuto sociale di una città e soprattutto abbiamo un interesse culturale enorme. Meritiamo un Tax credit dedicato e studiato ad hoc. Ci sono film che lo ricevono e nemmeno escono al cinema, noi veniamo visti da milioni di persone».

Il futuro rimane incerto, ma lo si guarda con ottimismo, certi di avere ancora un ruolo fondamentale nella promozione della musica. «Sono ancora convinto che sia gli artisti stessi che il pubblico sentano ancora l’esigenza fisiologica di dare una forma visiva al progetto musicale», afferma Stefani. «Magari ci si sposterà verso formati diversi o forse si tornerà addirittura indietro. Così com’è stato per il cinema digitale e per l’ultra definizione che hanno dato nuova vita all’estetica vintage e all’utilizzo della pellicola come non succedeva da anni, lo stesso è successo nella musica dove i vinili sono tornati in voga dopo tanti anni nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante nel digitale». Anche se «stanno aumentando e aumenteranno i contenuti adatti a TikTok e Instagram», non si tratta dell’unica tendenza. Secondo Stefani «quando ce n’è la possibilità, si tende a sperimentare approcci più cinematografici e non mancano tentativi di fare progetti più qualitativi e ambiziosi».

«Noi abbiamo una responsabilità, la faccia dell’artista, e dare merito alla canzone», segue Giampaolo, «se abbassiamo la qualità cambiamo il tasto su Spotify in “guarda il video della comunione”. Chi ci svende durerà poco - conclude non senza un tono polemico - anche perché mi sembra evidente che la qualità di alcuni videoclip sia imbarazzante rispetto al passato, alcuni nemmeno escono perché “toppati”. Allora mi chiedo: non è meglio investire un po’ di più ed evitare di buttare un video intero?».

Su questo e altri temi si dibatterà in occasione dei <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744786/videoclip-italia-awards-il-programma-dell-edizione-2024">Videoclip Italia Awards 2024</a>, il premio nazionale dedicato ai video musicali, che si terrà il prossimo 2 giugno a Roma, presso il Largo Venue. Come rilevante aperitivo alla cerimonia di premiazione, sono infatti previsti due talk che affronteranno il tema della promozione audiovisiva della musica dai suoi due versanti. Quello dell’industria musicale alle 18, con un incontro intitolato “Videoclip vs. Content: il ruolo del videoclip nel nuovo panorama mediale” che vedrà gli interventi di Chiara Bonarrigo, Talent &amp; Label Relations Manager Italy per Vevo, e di Federico Farcomeni, Head of Video per Believe. Mentre, per gli aspetti più direttamente collegati alla sfera audiovisiva, alle 19 dialogheranno tra loro i registi Enea Colombi e il duo Mòndeis (Asia J. Lanni e Nicola Bussei). “Il videoclip è una palestra: come entrarvi, come muoversi e come sfruttarlo per la propria crescita artistica” è il titolo del panel.

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Il nuovo panorama nella promozione audiovisiva della musica

Industria

Due panel ai Videoclip Italia Awards per discutere del presente e del futuro dei video musicali

Poteva essere una battaglia legale senza precedenti, e invece finirà in nulla: Drake ha ritirato la querela&nbsp;contro Spotify e Universal Music Group, che accusava di aver gonfiato artificialmente gli ascolti di "Not Like Us" (traccia che conteneva un dissing nei suoi confronti, a firma di Kendrick Lamar) a scopi promozionali.

A quanto pare, gli avvocati di Drake si sarebbero incontrati con i rappresentanti legali di Spotify, che avevano fatto opposizione alla causa obbiettando di non avere nessun tornaconto a sostenere l'uno o l'altro contendente,&nbsp;e avrebbero raggiunto di mutuo accordo la decisione di non procedere in tribunale. Non è ancora nota invece la posizione di UMG, che non aveva voluto replicare per vie legali alle istanze dell'artista, limitandosi a un comunicato stampa in cui l'azienda&nbsp;sottolineava che "L'insinuazione che Universal farebbe qualcosa per danneggiare uno de suoi artisti è offensiva e non vera" (sia Drake che Kendrick Lamar hanno infatti contratti discografici in essere&nbsp;con il gruppo).

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Drake ritira la causa contro UMG e Spotify

Il rapper sosteneva che avessero favorito Kendrick Lamar gonfiando gli ascolti del suo dissing a lui

M-Cube, azienda italiana di soluzioni di in-store digital engagement, ha presentato M-Lab, il proprio catalogo musicale creato con strumenti di intelligenza artificiale “pensato per il mondo del retail, per supportare i brand nella creazione di una customer experience unica all’interno del punto vendita”.

M-Lab si propone di fornire musica in-store “offrendo brani creati tramite un avanzato processo di intelligenza artificiale”, raccolti in un catalogo “progettato per adattarsi alle esigenze specifiche del mondo del retail, con playlist personalizzate che contribuiscono a stabilire un’atmosfera coerente e unica, aumentando l'engagement emotivo dei clienti e il loro legame con lo spazio retail”. Il catalogo musicale è interamente di proprietà di M-Cube, “consentendo ai brand di contenere i costi e garantendo piena trasparenza nella scelta delle playlist e nell’atmosfera desiderata”.

“Dopo aver creato esperienze sonore personalizzate per tutti i tipi di ambienti nel mondo del retail negli ultimi 25 anni, M-Cube mette a disposizione la sua vasta conoscenza musicale per i principali brand nei settori moda, lusso, automotive e largo consumo”, ha dichiarato Mike Sponza, Co-Founder e Group Music &amp; Licensing Director di M-Cube: “Grazie alla ricerca sulla psicologia del suono, al marketing esperienziale e alla competenza in materia di diritto d’autore, M-Lab è uno strumento essenziale per tutti i retailer che devono affrontare le sfide odierne”.

Intelligenza artificiale e musica in-store, M-Cube lancia M-Lab

Un catalogo musicale realizzato con l’AI destinato ai pubblici esercizi

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749298/incendi-a-la-le-iniziative-di-universal-music-e-warner-music">Così come Universal Music Group</a>, anche Sony Music e Warner Music hanno annunciato la cancellazione delle proprie iniziative collaterali ai Grammy Awards, che - nonostante gli incendi che continuano a flagellare Los Angeles - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749300/grammy-awards-incendi-los-angeles-2-febbraio-si-terranno-regolarmente">si terranno come da programma il prossimo 2 febbraio alla Crypto.com Arena</a>, nella metropoli californiana.

Le major guidata da Lucian Grainge e Robert Kyncl hanno fatto sapere di aver cancellato i party tradizionalmente organizzati a corollario della music’s biggest night per “reindirizzare le risorse che sarebbero state utilizzate per quegli eventi per aiutare le persone colpite dagli incendi": la stessa scelta è stata operata anche da Sony Music e BMG, che - entrambe - destineranno i fondi in origine destinati agli eventi per sostenere le entità impegnati nel soccorso alla popolazione e nella ricostruzione delle aree della città distrutte dai roghi.

"Los Angeles è la sede della nostra divisione dedicata all’intrattenimento da oltre 35 anni”, hanno fatto sapere il presidente e CEO di Sony Group Corporation (società madre di Sony Music)&nbsp;Kenichiro Yoshida e il presidente e COO Hiroki Totoki: “Grazie alle nostre migliaia di dipendenti, partner e amici che vi risiedono, le nostre radici sono profonde in questa comunità. Continueremo a lavorare con la nostra leadership aziendale locale per determinare il modo migliore in cui Sony Group può supportare gli sforzi di soccorso e recupero nei giorni a venire. I nostri pensieri vanno a coloro che sono colpiti da questa situazione devastante".

"Annunciamo, con la morte nel cuore, che BMG non ospiterà più la sua festa pre-Grammy martedì 28 gennaio”, ha spiegato la società guidata da Thomas Coesfeld in una nota: “I nostri pensieri sono con tutti coloro che sono stati colpiti (dagli incendi, ndr) e porgiamo la nostra più profonda gratitudine ai vigili del fuoco e ai soccorritori della contea di Los Angeles che stanno lavorando instancabilmente per contenere gli incendi".

Grammy 2025, anche Sony Music, WMG e BMG cancellano i party

La tragedia degli incendi impone sobrietà e un riordino delle priorità

E’ del compositore tedesco - già premio Oscar nel 2023 per le musiche del film di Edward Berger “Niente di nuovo sul fronte occidentale” - Volker Bertelmann (nella foto), anche conosciuto come Hauschka, la colonna sonora della serie “Il conte di Montecristo”, che ha debuttato su Rai 1 in prima serata lo scorso lunedì, 13 gennaio: la soundtrack è pubblicata in Italia da Edizioni Curci e Palomar.

“E’ stato un vero piacere lavorare con Bille August (il regista, ndr) su questa serie splendidamente realizzata”, ha commentato Bertelmann: “Creare tensione con una partitura di archi delicata e minimalista è stata una sfida che ho davvero apprezzato”.

Tratta dall’omonimo romanzo di Alexandre Dumas e articolata in otto puntate da 50 minuti l’una, la serie (diretta da August) è una co-produzione franco-italiana prodotta da Palomar (a Mediawan Company) in collaborazione con DEMD Productions, in collaborazione con Rai Fiction, France Télévisions, Mediawan Rights e Entourage Media, prodotta da Carlo Degli Espositi, Nicola Serra con Max Gusberti. Nel cast sono presenti Sam Claflin, Mikkel Boe Følsgaard, Ana Girardot, Blake Ritson, Karla-Simone Spence, Lino Guanciale, Michele Riondino, Gabriella Pession, Harry Taurasi, Poppy Corby Tuech, Nicolas Maupas, Amaryllis August, Jason Barnett e con Jeremy Irons nel ruolo dell’Abate Faria.

‘Il conte di Montecristo’, la soundtrack di Volker Bertelmann

La serie ha debuttato lunedì 13 gennaio su Rai 1

CTS Eventim ha nominato Luca Martinazzoli amministratore delegato di <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/arena-santa-giulia-milano-483861">Arena Milano, la nuova venue attualmente in fase di costruzione nel quartiere di Santa Giulia</a>, nel capoluogo lombardo: in carica dallo scorso primo gennaio, Martinazzoli è responsabile della gestione operativa, dello sviluppo aziendale e del posizionamento della venue che l’azienda tedesca considera come “principale destinazione culturale e di intrattenimento in Italia”. Attualmente al lavoro per la designazione del suo team Martinazzoli riferirà direttamente a Klaus-Peter Schulenberg , CEO di CTS Eventim.

Il colosso con sede a Brema dell’intrattenimento dal vivo conta di ultimare i lavori di costruzione entro la fine di quest’anno: la struttura ospiterà le gare di hockey su ghiaccio durante i Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026, e concerti e grandi eventi a partire dalla primavera del 2026.

Titolare di un master in urbanistica presso la UCLA di Los Angeles e di una laurea in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione presso l'Università Bocconi di Milano, Martinazzoli vanta una vasta esperienza professionale a livello internazionale: già General Manager presso Milano &amp; Partners, l'agenzia del Comune di Milano, dove ha contribuito a migliorare la reputazione della città come destinazione per turisti, grandi eventi, talenti, start-up e investimenti diretti esteri, è stato in precedenza Head of City Marketing, sempre per il Comune di Milano. Tra i suoi trascorsi professionali si segnalano dieci anni di militanza nel team della Nike, dove ha ricoperto ruoli di alto livello come Category Brand Director EMEA South e Football Brand Director EMEA. Più di recente, è stato Senior Director of Business Development &amp; Strategy presso New Guards Group, supervisionando le operazioni per Off-White e Reebok EU.

"Siamo lieti di dare il benvenuto a Luca Martinazzoli alla guida di Arena Milano in un momento così emozionante”, ha dichiarato Schulenberg: “La sua comprovata competenza in materia di branding, pianificazione strategica e promozione culturale, unita alla sua profonda comprensione dell'identità unica di Milano, lo posiziona perfettamente per guidare la crescita dell'arena. Insieme, non vediamo l'ora di dare forma a un luogo che stabilirà nuovi standard per l'intrattenimento dal vivo e lo sport, sia in Italia che all'estero".

"E’ un privilegio guidare Arena Milano durante questo periodo di trasformazione e contribuire al rinnovamento della città con un progetto che offre un'esperienza di intrattenimento incomparabile non solo ai suoi abitanti, ma anche a persone provenienti da tutta Italia, Europa e dal mondo”, ha aggiunto Martinazzoli: “Con Milano come polo globale di cultura e innovazione, l'arena rappresenta un'opportunità unica per ispirare il pubblico e attrarre eventi di livello mondiale. Sono entusiasta di iniziare a mettere insieme un team di talento e lavorare insieme per creare un'esperienza senza pari per i visitatori da tutto il mondo".

CTS Eventim, Luca Martinazzoli nominato AD di Arena Milano

In carica da gennaio, sarà responsabile della gestione operativa della venue

Puntualmente&nbsp;ogni febbraio è preceduto dalla stagione delle polemiche sanremesi, che come sempre abbracciano una vasta gamma di tematiche e istanze. Al momento, almeno dal punto di vista strettamente industriale, le materie in discussione sono soprattutto due: la location e la giuria delle radio.

Nel primo caso, il problema è evidenziato da FIMI e riguarda la mancanza di strutture adeguate ad accogliere quella corazzata che ormai è diventato il Festival: "Nulla è stato fatto&nbsp;con il comune di Sanremo per quanto riguarda trasporti, viabilità, logistica, hospitality e limiti del piccolo Teatro Ariston" dichiara Enzo Mazza, CEO della Federazione,&nbsp;nelle parole riportate da <a href="https://www.italiaoggi.it/marketing-e-media/media/il-festival-di-sanremo-a-rischio-trasferimento-nj65yaaj?refresh_cens">Italia Oggi</a>. Un problema che si legherebbe a quello dei rimborsi da parte della Rai, troppo bassi per sostenere i costi sostenuti dalle discografiche sul territorio di Sanremo: "Quest’anno i costi per hotel, ristoranti, trasporti per&nbsp;Sanremo&nbsp;sono&nbsp;aumentati del 25%&nbsp;rispetto allo scorso anno" aggiunge Mazza.

"Interesse dell’industria sarebbe quello di fare un grande spettacolo in un impianto moderno e con un adeguato palcoscenico, mentre&nbsp;l’interesse del comune&nbsp;di Sanremo è che la gente giri per le strade della cittadina e spenda un po’ di soldi in loco". Nel 2025, con la messa a gara dell'organizzazione del Festival, le cose potrebbero cambiare almeno dal punto di vista del palcoscenico, auspica Mazza: "Il tema della nuova location è serio sia per noi sia per la Rai. Il teatro Ariston&nbsp;non è più adatto, è pericoloso, inadeguato, e nessun promoter al mondo farebbe uno show come&nbsp;Sanremo&nbsp;in un teatro come l'Ariston. La Rai riceve mediamente&nbsp;20 mila richieste di biglietti, e invece l'Ariston può accogliere solo 1.100 persone per serata, di cui 660 in galleria. Inoltre all'Ariston c'è anche un problema di sicurezza: troppa gente, spazi piccoli, si lavora malissimo, non ci sono sufficienti pass per il personale delle case discografiche. E, a tirare troppo la corda, c’è il rischio che il fenomeno&nbsp;Sanremo&nbsp;crolli. Potrebbe diventare troppo costoso per l’industria musicale".

Il secondo ordine di problemi sollevati riguarda la giuria delle radio, innovazione introdotta da un paio di edizioni e confermata anche quest'anno. Con una piccola defaillance in termini di tecnologia moderna, però: le radio che possono essere incluse nella giuria, infatti, sono solo quelle in FM, escludendo le emittenti AM, DAB e le web radio. Il che taglierebbe fuori una piccola ma significativa fetta dell'industria radiofonica, soprattutto adesso che sempre più paesi europei si avviano verso lo switch-off, o hanno già proceduto a farlo (l'esempio più ovvio è quello della radiotelevisione svizzera, che da sempre segue da vicino il Festival: la Confederazione Elvetica è passata definitivamente e in via esclusiva al DAB dal 1 gennaio 2025), cosa che la Rai auspica da tempo avvenga anche in Italia. Al momento non si riscontrano obiezioni formali al regolamento, ma non è escluso che possa succedere.

Sanremo, tempo di polemiche (su Ariston e giuria delle radio)

Emergono le prime rimostranze rispetto al Festival per come è organizzato oggi

Continua lo shopping delle multinazionali sul panorama indipendente globale: dopo i colpi di mercato di Universal Music - che tra gli scorsi mesi di ottobre e dicembre è riuscita ad acquisire <a href="https://www.rockol.it/news-747375/universal-music-completata-l-acquisizione-di-pias">PIAS</a> e <a href="https://www.rockol.it/news-748886/virgin-music-group-umg-acquisira-downtown-music">Downtown Music</a> - Sony Music, che già a fine 2024 era riuscita a <a href="https://www.rockol.it/news-748598/grecia-sony-music-acquisisce-cobalt-music">rilevare una delle principali etichette indipendenti greche, Cobalt Music</a>, ha annunciato di essere riuscita a entrare in controllo di Supraphon, indie label di spicco sul mercato discografico della Repubblica Ceca.

"Supraphon è una pietra miliare del patrimonio musicale ceco, con un catalogo inestimabile e un impegno nel promuovere i talenti cechi e slovacchi che si allinea perfettamente con la dedizione di Sony Music allo sviluppo degli artisti”, ha fatto sapere, in una nota, Daniel Lieberberg , Presidente di Sony Music Entertainment per l'Europa continentale e l'Africa: "Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a Supraphon in azienda e non vediamo l'ora di dare potere agli artisti locali con la nostra competenza globale, le nostre risorse e la nostra forza. Insieme, celebreremo ed eleveremo la musica ceca sulla scena internazionale".

La Repubblica Ceca è uno dei paesi dove il settore della musica registrata sta crescendo più rapidamente: stando all’ultimo report compilato dalla International Federation of the Phonographic Industry nel 2023 il mercato locale ha generato 84,1 milioni di dollari di ricavi, oltre 50 dei quali grazie allo streaming.

Repubblica Ceca, Sony Music acquisisce Supraphon

La major americana entra in controllo di una delle principali indie label del paese

Nel corso di un’audizione presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione decreto-legge 27 dicembre 2024 n. 201, recante Misure urgenti in materia di cultura, il Presidente di Assomusica Carlo Parodi (nella foto) ha domandato misure di sostegno al settore della musica dal vivo italiano.

“I nostri eventi hanno registrato una grande partecipazione di pubblico, coinvolgendo in modo significativo i giovani e le comunità dei piccoli borghi”, ha spiegato Parodi, che - nel corso del suo intervento, ha elogiato l’articolo 7, comma 2, del Decreto Cultura, che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749025/live-sotto-i-2000-spettatori-stabilizzata-la-semplificazione">semplifica le procedure per l’organizzazione degli spettacoli attraverso la comunicazione in SCIA</a>: "Questa norma è stata fondamentale per incentivare i Comuni a promuovere eventi culturali, con ricadute positive sull’economia locale. E’ per questo che proponiamo di estenderne ulteriormente l’efficacia aumentando a 2.500 il numero massimo di partecipanti consentiti".

Parodi ha definito il secondary ticketing “un problema che mina le fondamenta della musica dal vivo, penalizzando i consumatori e l’intera filiera: collaboriamo già con la Guardia di Finanza e l’AGCOM, ma servono strumenti normativi più incisivi per arginare questa pratica speculativa”.

“Le Carte del Merito e della Cultura sono strumenti fondamentali. Chiediamo al Governo di garantire risorse stabili, così da poter continuare a potenziare l’accesso alla cultura per i giovani”, ha concluso Parodi: “Con questo Decreto sarebbe utile introdurre un credito d’imposta anche per la produzione e organizzazione di spettacoli dal vivo, inclusi quelli con meno di 5.000 spettatori. Si tratterebbe di uno strumento e di un segnale concreto per gli imprenditori della musica dal vivo, che finora non hanno beneficiato di aiuti diretti come quelli previsti per i settori tutelati dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal vivo”.

Il tax credit per gli spettacoli dal vivo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748104/tax-credit-musica-dal-vivo-proposta-di-assoconcerti">era già stato proposto lo scorso novembre da Bruno Sconocchia, presidente di AssoConcerti</a>, in occasione della presentazione della <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748188/ricadute-economiche-concerti-in-italia-studio-dati-milano-music-week">ricerca "La Canzone Popolare Live. Dati e Prospettive"</a>.

Assomusica chiede sostegni per il settore live

In occasione di un’audizione alla Camera sul Decreto Cultura

"Chartmetric - A Year in Music", l’analisi annuale che la piattaforma pubblica ogni gennaio, rivela numeri in forte crescita su scala globale sul fronte di quelli che possono essere definiti “recording artists”.&nbsp;

Chartmetric ha monitorato nell’anno oltre 129 milioni di tracce, di cui quelle nuove &nbsp;aggiunte sono&nbsp;25,7 milioni (di cui&nbsp;10,5 milioni sono state &nbsp;pubblicate nel 2024). Ciò si traduce in una media giornaliera di circa&nbsp;28.700 nuove tracce al giorno. Sul fronte degli artisti,&nbsp;circa 4.600 sono stati aggiunti ogni giorno quest’anno; i sei paesi principali per crescita di artisti sono Stati Uniti (32%), Regno Unito (4,7%), Francia (3,8%), Germania (3,7%), Canada (3,6%) e Italia (3,2%).&nbsp;

Chartmetric segmenta gli artisti in un’ideale piramide che ne fotografa gli&nbsp;stadi di carriera in base a un punteggio assegnato aggregando varie misure di successo su diverse piattaforme. Il risultato è, in sintesi, il seguente:

<ul>
	<li>Emergenti: 818.000 nuovi artisti, all’inizio della loro carriera o con pochi dati disponibili, sono stati monitorati su varie piattaforme.</li>
	<li>Artisti in fase di sviluppo: 61.500 nuovi artisti hanno iniziato a stabilire una presenza sulle piattaforme digitali o sui social media.</li>
	<li>Artisti di livello medio: 8.500 artisti hanno mostrato una crescita costante in termini di pubblico e interazioni.</li>
	<li>Artisti mainstream: 2.800 artisti hanno raggiunto un’ampia visibilità su radio, servizi di streaming e social media.&nbsp;</li>
	<li>Superstar: Chartmetric ha tracciato 308 nuovi artisti che hanno raggiunto uno status di celebrità; spiccano i nomi di &nbsp;KATSEYE e di FloyyMenor.</li>
	<li>Leggende: 65 nuovi artisti sono stati classificati come "leggendari" per un’eredità musicale consolidata da oltre 30 anni; tra questi nuovi ingressi sono inclusi Ella Fitzgerald,&nbsp;Julio Iglesias e&nbsp;gli australiani Air Supply.</li>
</ul>

Il rapporto è lungo e articolato e, tra le altre sezioni, propone una serie di graduatorie. Ne segnaliamo tre particolarmente significative, seguite da un commento.

La top 10 delle superstar è la seguente:

<ul>
	<li>#1 Bruno Mars</li>
	<li>#2 Taylor Swift&nbsp;(giù dal primo posto del 2023)</li>
	<li>#3 Billie Eilish</li>
	<li>#4 Rosé</li>
	<li>#5 Drake</li>
	<li>#6 Lady Gaga</li>
	<li>#7 Justin Bieber</li>
	<li>#8 The Weeknd&nbsp;(giù dal #4 del 2023)</li>
	<li>#9 Eminem</li>
	<li>#10 Ariana Grande 
	&nbsp;</li>
</ul>

La top 10 dei brani del 2024 è la seguente:

<ul>
	<li>Benson Boon — “Beautiful Things”</li>
	<li>Shaboozey — “A Bar Song (Tipsy)”</li>
	<li>Teddy Swims — “Lose Control”</li>
	<li>Hozier — “Too Sweet”</li>
	<li>Jack Harlow — “Lovin On Me”</li>
	<li>Tate McRae — “Greedy”</li>
	<li>Sabrina Carpenter — “Espresso”</li>
	<li>Dua Lipa — “Houdini”</li>
	<li>Dasha — “Austin”</li>
	<li>Miley Cyrus — “Flowers” 
	&nbsp;</li>
</ul>

La top 10 dei generi più ascoltati è la seguente:

<ul>
	<li>Hip-Hop</li>
	<li>Dance</li>
	<li>Alternative</li>
	<li>Pop</li>
	<li>Electronic</li>
	<li>Latin</li>
	<li>Rock</li>
	<li>R&amp;B/Soul</li>
	<li>Jazz 
	&nbsp;</li>
</ul>

<h3>Un commento</h3>

Chartmetric sta tracciando 11,3 milioni di artisti, ossia 1,7 milioni in più rispetto a un anno fa (+15%). Ci rende così una misura, al contempo, della vastità della platea, della sovrabbondanza di offerta e del suo trend di aumento, confermato anche dai numeri relativi alle canzoni. La società di rilevazione, si evince, stenta a tenere il passo dei 130.000 nuovi brani caricati in piattaforma ogni giorno, secondo la vulgata, se è vero che traccia circa 74.000 brani nuovi al giorno ma che solo 29.000 circa sono quelli dell’anno in corso.

Tuttavia, ciò che veramente conta, è che&nbsp;gran parte di questa musica non viene ascoltata. Il rapporto, disponibile <a href="https://reports.chartmetric.com/2024/chartmetric-year-in-music-2024">qui</a>, recita a un certo punto:&nbsp;“Degli 11 milioni di profili Spotify tracciati su Chartmetric, solo 1,58 milioni (14%) hanno più di 10 ascoltatori mensili. Tra questi 1,58 milioni, il 37% ha più di 1.000 ascoltatori mensili”.&nbsp;

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-737628/quando-nemmeno-tua-madre-ascolta-la-tua-canzone">Non è mica una novità</a>. &nbsp;E non è nemmeno un’intuizione esclusiva di Chartmetric, allineata a un precedente rapporto di&nbsp;<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-741729/il-90-dei-brani-non-genera-streaming-secondo-il-rapporto-luminate">Luminate</a>&nbsp;che evidenziava come, su 184 milioni di tracce nel suo database, 122,2 milioni avevano generato meno di 100 ascolti nel 2023 (e tra queste ben 45,6 milioni non erano state ascoltate nemmeno una volta). La musica vive l’economia dello streaming, che a sua volte abita il contesto più ampio dell’economia dell’attenzione: è solo ovvio, quindi, che pochi emergano (peraltro è sempre stato così, molti decenni prima di internet, in contesti diversi ma con razionali che non cambiano) ed è ancora più ovvio che non ci siano&nbsp;né il tempo né il modo per scoprire la musica di chiunque pubblichi. Se ne dovrebbe tenere conto quando si salta a piedi uniti dentro dibattiti sulla sostenibilità delle carriere ai tempi dello streaming.

Mi colpisce, inoltre, la granularità dei generi censiti, che sono diventati quest’anno ben 1691. Da impallinato di questa industria sarei tentato di approfondire un dato che incuriosisce. Però, se vigesse il buon senso, temo che così si finirebbe col parlare del nulla: la situazione ricorda un po' quei casi in cui su Google si cerca&nbsp;qualcosa di preciso per una propria esigenza e si ottengono&nbsp;1700 risultati tra cui scartabellare. Forse il punto è un altro: il genere musicale, per tutta la produzione che appartiene a ciò che chiamiamo ‘front line’, diventa progressivamente meno significativo e - magari - i prossimi anni saranno quelli del non-genere, oltre che della super long tail.&nbsp;

Infine, condivido con chi legge una curiosità genuina: ma quale sarà l’impatto di tanta musica prodotta, caricata, distribuita e non ascoltata sulla produzione di CO2?

(gdc)

Rapporto Chartmetric 2024: 4.600 artisti nuovi. AL GIORNO.

L’Italia tra i paesi a maggiore crescita. La frammentazione è un fattore

Ed Sheeran ha lanciato una nuova fondazione impegnata a promuovere l’educazione musicale dei giovani britannici: le operazioni, coordinate con le scuole statali di tutto il paese, prevedono il coinvolgimento di 18 partner nella fornitura di attrezzature, nell’allestimento di spazi e nell’ingaggio di tutor e insegnanti.

“Crediamo che l'educazione musicale debba essere diversificata e inclusiva”, si legge sul sito ufficiale della fondazione: “Ciò significa diversi generi, strumenti, modalità di esecuzione, composizione, produzione, gestione e altro ancora. L'educazione musicale consente ai giovani di esprimersi e migliorare il proprio benessere, aprendo al contempo diversi percorsi di carriera nel settore musicale”.

Tra gli obiettivi della fondazione c’è quello dell’”accesso a un'educazione musicale di alta qualità, inclusiva e diversificata per ogni giovane”. “Sottolineiamo il valore della musica nel migliorare la salute mentale e fisica dei giovani, l'impegno sociale e i percorsi di carriera - prosegue la fondazione - e lavoriamo con partner del settore e del governo per rafforzare l'ecosistema musicale del Regno Unito”.

"C'è un malinteso sul fatto che (lavorare in ambito musicale, ndr) 'non sia un vero lavoro', quando l'industria musicale rappresenta 216.000 posti di lavoro in così tanti campi diversi e porta fino a 7,6 miliardi di sterline all'anno all'economia del Regno Unito”, ha spiegato Sheeran sui propri canali social: “Per non parlare del potere che la nostra arte ha in tutto il mondo di portare gioia alle persone... Voglio che i bambini siano in grado di imparare a suonare uno strumento, imparare la produzione e la scrittura di canzoni, esibirsi e avere programmi di apprendistato che li aiutino ad apprendere diverse competenze per entrare nel settore".

Ed Sheeran lancia una fondazione benefica

Impegnata nella promozione dell’educazione musicale dei giovani: già diversi i partner coinvolti

La sensazione di essere circondati dalla musica, con suoni che sembrano arrivare da ogni direzione, anche indossando solo un paio di cuffie. È il cosiddetto “audio spaziale”: un termine comunemente usato per definire una tecnologia, il Dolby Atmos, che è ormai diventata uno standard per la maggior parte delle nuove produzioni, oltre che per remixare e migliorare registrazioni e album storici.

A rendere popolare il sistema è stata Apple Music, che lo ha introdotto su larga scala nel 2021, includendolo nel proprio abbonamento senza costi aggiuntivi. Sono seguite altre piattaforme, come Tidal e Amazon Music, mentre mancano ancora all’appello Spotify, che ha un rapporto complesso con l’hi-fi, e YouTube Music. Proprio <a href="https://www.theverge.com/2025/1/3/24335170/samsung-google-eclipsa-spatial-audio-format-2025-tvs" target="_blank">Google ha recentemente annunciato una partnership con Samsung</a> per lo sviluppo di un proprio sistema proprietario, Eclipsa Audio, che dovrebbe debuttare entro il 2025, dimostrando quanto lo sviluppo di forme di ascolto immersivo sia strategico per l’industria musicale attuale.

<h2>Ascoltare in 3D con delle cuffie: come funziona</h2>

“Il Dolby Atmos, l’audio spaziale, è uno strumento che permette a noi produttori e fonici di posizionare un suono all’interno di uno spazio a bolla a 360°, uno spazio tridimensionale”, spiega Luca Mattioni, responsabile degli studi di registrazione <a href="https://www.rockol.it/news-748412/universal-music-italy-anche-bum-nella-nuova-sede-milanese">nella nuova sede milanese di Universal Music</a>.

Mattioni ha una lunga esperienza come musicista e produttore: ha iniziato come tastierista jazz con Gigi Cifarelli, lavorando con il mai dimenticato Alex Baroni; dopo esperienze all’estero, nell’ultimo decennio ha collaborato a lungo con Emma in studio e dal vivo. Dallo scorso autunno&nbsp;è stato chiamato a dirigere gli studi della nuova sede di Universal. Gli studi hanno quattro&nbsp;sale: una per writing, una per pre-produzioni, writing e produzioni,&nbsp;una "live room" (quando lo incontro, nella sala accanto un artista sta provando la sua canzone per Sanremo) e la sala specifica per le produzioni&nbsp;in Atmos, ed è qui che, lo scorso novembre, ci hanno fatto ascoltare l<a href="https://www.rockol.it/news-748221/u2-how-to-reassemble-an-atomic-bomb-anteprima-recensione">a “nuova” versione di “How to Dismantle an Atomic Bomb” degli U2</a>. Durante l’ascolto, sullo schermo del banco mixer veniva mostrato come la band ha rielaborato il mix dell’album a partire dalle tracce originali, muovendo i vari elementi sonori nello spazio delle canzoni.

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Tecnicamente, spiega Mattioni, il Dolby Atmos consente di creare un ambiente sonoro associando agli elementi audio dei metadata che rappresentano delle coordinate, la posizione esatta dei suoni all’interno dello spazio tridimensionale. “L’audio è fermo da 40 anni al destra-sinistra: lo stereo è la sovrapposizione di due canali mono, che creano un cosiddetto ‘centro fantasma’, un punto davanti all’ascoltatore”. Il surround, standard precedente, lavorava su due dimensioni. L’Atmos, invece, lavora a 360°, in maniera tridimensionale.

“Inizialmente&nbsp;l’audio spaziale era percepito come una tecnologia straordinaria, ma per pochi”, ricorda Mattioni. Infatti, anch’io ricordo di aver ascoltato un album in Atmos circa sette anni fa, cogliendo dettagli inediti di brani che conoscevo a memoria. All’epoca, però, si usò la più avanzata sala attrezzata di un noto cinema milanese.

Il grande salto è stato poter sentire l’audio spaziale usando solo un paio di cuffie. Come è possibile sentire a 360° con due uscite audio? “La tecnologia Dolby Atmos permette, attraverso un render, di esportare il mix in vari formati. Un servizio di streaming come Apple Music riconosce automaticamente il device da cui stai ascoltando e applica una codifica che ti fa percepire in cuffia il suono come se fosse in un ambiente 7.1.4, con 12 altoparlanti virtuali”. Questo è possibile attraverso il mix, cioè “il processo di combinazione delle tracce che compongono un brano, come batteria o chitarra, definendone i livelli e la posizione nello spazio (a destra, a sinistra, in alto, in basso, con riverbero, ecc.)”.

<h2>Un nuovo standard</h2>

All’inizio della sua diffusione su larga scala con Apple Music, il Dolby Atmos era visto con un certo sospetto dagli addetti ai lavori, come un lavoro in più da fare in fase di produzione. Oggi, però, quasi tutte le nuove uscite importanti vengono già mixate in questo formato. 
“Quello che si verifica ora è che, contestualmente al mix stereo, realizziamo anche il mix Atmos a tracce separate. La differenza è abissale: posso decidere di posizionare una chitarra in alto a destra sopra l’orecchio e l’altra solo a sinistra, per esempio. Non dimentichiamo che la fruizione della musica è cambiata tantissimo negli ultimi anni: adesso la musica si ascolta principalmente in cuffia. Apple e Dolby hanno investito molto in questa tecnologia, e l’utente finale ne percepisce chiaramente le differenze”. 
Il processo per remixare dischi storici è leggermente diverso. La maggior parte viene realizzata lavorando sugli stems, cioè le tracce separate di batteria, chitarra o tastiere. In questi casi, spiega Mattioni, si dà tridimensionalità agli elementi esistenti aggiungendo riverberi, ambienti e delay. Per progetti come quello degli U2, invece, si lavora direttamente sui master originali: “Quando si hanno le tracce separate, si ha più libertà e si riesce a sfruttare appieno la tecnologia Atmos”.

L’Atmos, conclude Mattioni, migliora la qualità dell’audio perché reintroduce una dinamica del suono che si era persa negli ultimi anni. Non si tratta solo di offrire un’esperienza migliore agli ascoltatori, ma anche di trarne benefici per addetti ai lavori e artisti. <a href="http://musicbiz.rockol.it/news-741919/apple-music-royalties-piu-alte-ai-brani-in-spatial-audio">Le piattaforme che utilizzano l’audio spaziale pagano di più</a> rispetto agli ascolti tradizionali, e gli artisti vogliono pubblicare in Atmos per dimostrare la qualità del loro lavoro. Un nuovo standard per l’ascolto della musica, appunto.

Come l’audio spaziale sta diventando uno standard

Dentro i nuovi studi di Universal Music Italia, per capire come funziona il sistema Dolby Atmos

Alti funzionari del governo cinese starebbero valutando la cessione delle attività americane di TikTok da parte di Bytedance per scongiurare il bando sul suolo americano previsto dal Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, che - salvo colpi di scena dell’ultim’ora come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749239/tiktok-proibito-negli-usa-audizioni-corte-suprema-cosa-succede">una pronuncia favorevole al social da parte della Corte Suprema</a> - dovrebbe iniziare il prossimo 19 gennaio: secondo quanto riferito da Bloomberg, potenziale acquirente del ramo nordamericano della piattaforma potrebbe essere - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749121/chi-comprera-tiktok-elon-musk">come già ipotizzato</a> - Elon Musk, il miliardario patron di X, Tesla e SpaceX estremamente vicino a Donald Trump.

Le valutazioni di Pechino, secondo Bloomberg, riguarderebbero proprio l’influenza che l’imprenditore nato in Sudafrica nel ‘71 ma dal 2022 cittadino statunitense avrebbe sul prossimo presidente in carica, il cui insediamento alla Casa Bianca è previsto per il 20 gennaio, un giorno dopo l’entrata in vigore del bando ai danni di TikTok: al momento non è chiaro né della somma che potrebbe essere richiesta a Musk né, soprattutto, se il governo cinese abbia già avviato colloqui con Bytedance per perfezionare i termini dell’accordo. La big tech è partecipata all’1% dal fondo sovrano del gigante asiatico e ha all’attivo una partnership con il Ministero di Pubblica Sicurezza cinese. Il governo di Pechino detiene una golden share della società, che gli permette di avere voce in capitolo in termini di operatività e strategie.

Alla BBC un portavoce di TikTok ha implicitamente smentito la ricostruzione: "Non potete aspettarvi che commentiamo una fiction bella e buona", ha dichiarato.

Sempre secondo Bloomberg, l’operatività negli USA di TikTok potrebbe essere valutata tra i 40 e i 50 miliardi di dollari: Musk, che nel 2022 ha pagato 44 miliardi di dollari per Twitter (per il quale sta ancora saldando debiti importanti), potrebbe appoggiarsi a una catena di investitori locali: tra gli altri i miliardari Frank McCourt e Kevin O'Leary avevano presentato un’offerta di acquisto di TikTok tramite il Project Liberty.

USA, TikTok: la Cina valuta la vendita a Musk

L’indiscrezione di Bloomberg a quattro giorni dall’inizio del bando

NUOVOIMAIE ha annunciato novità nel Regolamento di Ripartizione del settore musicale: le modifiche sono state apportate per assecondare la “continua evoluzione” del settore, sempre più votato a “digitale e nuove tecnologie”, ed essere aggiornati “ai tempi e allo sfruttamento delle opere degli Artisti che ci onoriamo di rappresentare”.

“Per rendere ancora più efficiente l’attività di pagamento dei diritti che spettano agli Artisti, il lavoro degli uffici si concentrerà sempre più nelle attività di individuazione dei rendiconti di maggiore valore per l’Istituto ed i suoi mandanti, riallocando in modo proporzionale le restanti risorse relative a segmenti di lavorazione marginali e parcellizzati che hanno una minore rilevanza ai fini della quantificazione dei compensi”, ha precisato la collecting, che - come le altre - a partire dal primo gennaio si è adeguata alle leggi vigenti - basando la ripartizione della copia privata sul valore dei diritti connessi amministrati: “Le ripartizioni degli importi non analitici (ad es. la cosiddetta copia privata) d’ora in poi saranno ancora più aderenti alla realtà degli ascolti di mercato: terranno infatti conto dei nuovi modelli di utilizzo della musica, i suoi canali di diffusione e i dati forniti dalle nuove fonti utilizzate, ad esempio, quelli delle piattaforme digitali”, ha precisato l’Istituto.

Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito ufficiale di NUOVOIMAIE a <a href="https://www.nuovoimaie.it/chi-siamo/regolamenti-operativi/regolamenti/" target="_blank">questo indirizzo</a>.

NUOVOIMAIE, annunciate modifiche nel regolamento di ripartizione

Per andare incontro a digitale e nuove tecnologie

Contrariamente a quanto comunicato da alcune fonti, Hollywood Reporter in testa, nonostante la crisi cittadina provocata dai massicci incendi di Los Angeles&nbsp;la Recording Academy ha deciso di non postporre la cerimonia di consegna dei Grammy Awards, prevista per il prossimo 2 febbraio. Lo comunica ai membri della Academy una nota ufficiale appena diramata dal CEO Harvey Mason Jr.

"I nostri cuori sono vicini a tutte le vittime: questa città è casa nostra, e piangiamo tutte le perdite e la distruzione degli ultimi&nbsp;giorni" dice Mason. "Abbiamo lanciato la settimana scorsa il&nbsp;Los Angeles Fire Relief Effort, facendo un'iniziale donazione di un milione di dollari per supportare artisti e professionisti della musica. Grazie a ulteriori donazioni, siamo già riusciti a distribuire oltre 2 milioni in aiuti di emergenza ai più bisognosi, e continuiamo a prenderci l'impegno di fornire ulteriore assistenza. Di concerto con le autorità locali, in modo da assicurare la sicurezza pubblica e l'uso responsabile delle risorse disponibili sul luogo, la cerimonia televisiva dei 67esimi Grammy Awards si terrà come previsto il 2 febbraio. Lo spettacolo di quest'anno, però, avrà un ulteriore scopo: raccogliere altri fondi per supportare gli sforzi di chi sta combattendo gli incendi, e onorare il coraggio e la dedizione dei soccorritori che rischiano le loro vite per proteggere la nostra".

La nota si chiude proprio con un richiamo al valore altamente simbolico dei Grammy: "In momenti di difficoltà, la musica ha il potere unico&nbsp;di guarire, confortare e unire.&nbsp;I Grammy non solo renderanno omaggio alle opere e ai traguardi della nostra comunità di musicisti, ma fungeranno anche da cassa di risonanza per amplificare lo spirito di resilienza che definisce la meravigliosa città di Los Angeles". 
&nbsp; 
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I Grammy Awards si terranno regolarmente il 2 febbraio

La Recording Academy raccoglierà però ulteriori fondi per le vittime degli incendi di Los Angeles

Universal Music Group e Warner Music Group hanno annunciato iniziative a sostegno della popolazione colpita dagli incendi che da ormai diversi giorni stanno portando distruzione a Los Angeles.

Il gruppo guidato da Lucian Grainge, che ha la propria sede operativa al 2220 di Colorado Avenue a Santa Monica, una delle zone della città più vicine all’area maggiormente interessata dai roghi, ha visto 50 elementi del proprio staff costretti a lasciare la propria abitazione. Lo stesso Grainge, in una circolare interna indirizzata al proprio staff, ha fatto sapere di aver cancellato alcuni impegni lavorativi in Europa per restare in California e coordinare le operazioni di emergenza insieme ai suoi più stretti collaboratori. UMG ha fatto sapere di aver annullato tutti i propri eventi legati ai Grammy, "tra i quali l'Artist Showcase e l'After-Grammy Party", per reindirizzare "le risorse che sarebbero state utilizzate per quegli eventi per aiutare le persone colpite dagli incendi".

“Come residente di Pacific Palisades (quartiere residenziale tra i più colpiti dagli incendi, ndr) da 15 anni, provo grande empatia per quello che molti di voi devono provare e per come questo ha sconvolto la vostra vita e quella delle vostre famiglie”, ha fatto sapere Grainge: “In mezzo a tutta questa incertezza, dobbiamo continuare a lavorare insieme per offrire qualcosa ai nostri artisti e autori in tutto il mondo”.

Warner Music Group, che pure ha il proprio quartier generale globale a New York, ha annunciato - insieme al Blavatnik Family Foundation Social Justice Fund - una donazione pari a un milione di dollari a beneficio di California Community Foundation, LAFD Foundation, Project HOPE e MusiCares per “supportare gli sforzi nel soccorso e nella ricostruzione dell’area di Los Angeles”. “La distruzione e la perdita di vite umane causate da questi incendi sono inimmaginabili”, ha fatto sapere, attraverso una nota ufficiale, Len Blavatnik, responsabile della Blavatnik Family Foundation e fondatore di Access Industries Holdings, società che controlla la major: “Supportando queste organizzazioni, stiamo aiutando a indirizzare i fondi verso i più bisognosi".

"Ci stiamo unendo agli sforzi di soccorso per aiutare la comunità di Los Angeles, aiutando al contempo i vigili del fuoco nella loro coraggiosa battaglia”, ha aggiunto Robert Kyncl, CEO di Warner Music Group: “Los Angeles è la patria di così tanta determinazione, intraprendenza e creatività, e la sua potente storia è inestricabilmente intrecciata con la nostra. Siamo determinati a supportare le persone di questa straordinaria città".

Incendi a L.A., le iniziative di Universal Music e Warner Music

Gli sforzi delle major per supportare dipendenti e cittadini colpiti dalla catastrofe

<a href="https://www.rockol.it/news-742122/esns-focus-on-italy-per-l-edizione-2025">Come già annunciato lo scorso febbraio</a>, l’Italia sarà tra le protagoniste dell’edizione 2025 di Eurosonic Noorderslag, in programma a Groningen, in Olanda, tra i prossimi 15 e 18 gennaio.

La partecipazione italiana a Focus on Italy a ESNS25 è un progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, organizzato dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in partenariato con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Puglia Culture, nell’ambito delle azioni di Puglia Sounds, il progetto per lo sviluppo del sistema musicale regionale realizzato in collaborazione con Regione Puglia, Regione Emilia-Romagna nell'ambito delle attività̀ di music export realizzate da Emilia- Romagna Music Commission in collaborazione con Ater Fondazione, Assomusica, in collaborazione con Regione Siciliana, Music Innovation Hub, Rete Italiana World Music, Sicily Music Conference.

In occasione del Focus on Italy più di 40 rappresentanti di aziende italiane del settore musicale saranno presenti ad ESNS. Agenzia ICE allestirà una Italian Lounge all’interno della quale gli operatori italiani presenti potranno incontrare le controparti internazionali per promuovere l’industria e il panorama musicale italiano e che il 15 gennaio dalle ore 17.00 propone Focus on Italy Reception.

Tra artisti italiani selezionati da ESNS per esibirsi all’evento ci sono Bassolino, BigMama, COMRAD, Daniela Pes, Ele A, España Circo Este, Evita Polidoro, Indian Wells, James Jonathan Clancy, Justin Adams &amp; Mauro Durante, Kharfi, Kyoto, LA NIÑA, okgiorgio, One Eat One, Post Nebbia, R.Y.F. e Valentino Vivace, che avranno l’opportunità di esibirsi di fronte a professionisti del settore e media provenienti da tutto il mondo. Gli artisti italiani, e l’intera programmazione live, rientrano nelle iniziative del programma European Talent Exchange, pensato per aumentare la possibilità degli artisti di essere programmati nei principali festival europei e dare un impulso alle carriere internazionali degli artisti.

Accanto alla musica dal vivo sono in programma panel e appuntamenti con alcune delle voci più autorevoli dell’industria musicale italiana, per accompagnare i delegati internazionali ESNS25 alla scoperta della musica italiana. Nur Al Habash (SIAE), Alessandro Ceccarelli (Tridentmusic srl/Bpmconcerti srl), Cristina Fina (Puglia Sounds/Medimex), Gianluca Giusti (ATER Fondazione/Emilia-Romagna Music Commission), Federico Rasetti (KeepOn Live), Francesca Trainini (Peer Southern Productions / IMPALA / SIAE) e Rita Zappador (Assomusica) sono i protagonisti del panel “Everything You Need To Know About the Italian Music Market” in programma il 16 gennaio alle ore 12.00 presso la Marathonzaal. Carlo Pastore (Mi Ami Festival), Clementine Bunel (Wasserman Music), Daniele Citriniti (The Goodness Factory), Alexandre Davidson (Nada booking &amp; management), Vanessa Hurst (MusixMatch) e Eefje de Visser sono gli ospiti del panel “Growing Internationally in Your Native Language. Is the English era over?” in programma il 16 gennaio alle ore 15.00 presso la Bovenzaal.

Veronica Clarizio (SEI Festival / Cool Club), Katia Giampaolo (Estragon), Damir Ivic (Soundwall) e Erica Romero (Live DMA / Rocknrolla Producciones), Ide Koffeman (Mojo Concerts) sono invece i relatori del panel “The Rising Costs of Live Music: Is the Live Concert Becoming an Elite Experience?” in programma il 17 gennaio alle ore 10.30 presso la Grijze Zaal.&nbsp;

Carlo Pastore (MI AMI Festival) introdurrà la nuova musica italiana, insieme ai referenti dei gruppi italiani previsti in showcase, con Buongiorno! The Italian Listening Breakfast in programma il 16 gennaio alle ore 10.30 presso la Kleine Zaal e gli operatori internazionali avranno l’occasione di incontrare gli operatori italiani attraverso Speed Meeting – Meet the Italians , il 16 gennaio alle ore 13.00 nella Grote Zaal, con Mario Gulisano (Associazione Culturale Darshan),&nbsp; Antonio Conte (FARM Festival), Simone Manchisi (Django Music), Giovanni Amighetti (Grande Evento srls,&nbsp; Arvmusic), Cesare Liaci (Società Cooperativa Coolclub), Enrico Gambadoro (Ortigia Sound System APS), Gaianè Kevorkian (KeepOn LIVE), Matilde Cavalli (Panico Concerti), Valeriano Seminara (GoMad Concerti), Silvia Calogiuri (Zero Nove Nove srls), Marco Ligurgo (ROBOT FESTIVAL), Rita Zappador (Assomusica), Lucrezia Muscianisi (Associazione Culturale Mosaico), Mattia Antico (Ferrara sotto le stelle), Pietro Mantengoli (Acieloaperto Festival, Retropop live).

Il 15, 16 e 17 gennaio BumaStemra, STIM e SIAE presentano ESNS International Writing Camp, sponsorizzato da Dutch Music Export, evento che riunisce nove talentuosi creatori musicali con l'obiettivo di rafforzare i legami tra le organizzazioni partner, mostrare il potere della creatività collettiva e supportare le ambizioni internazionali dei nostri membri. Infine il 16 gennaio dalle 17 presso the Dot è in programma Sicilian Reception, promossa dalla Sicily Music Conference, con cibo, musica e attività di networking.

I festival italiani che supportano Focus on Italy e partecipano al programma European Talent Exchange sono Apolide Festival, Arezzo Wave, Linecheck Music Meeting &amp; Festival, Poplar Festival, SEI Festival e Ypsigrock Festival.

ESNS25 Focus on Italy: i dettagli

Ospiti, temi, aziende: ecco il programma

Dopo l’edizione 2024 svoltasi tra Baia Domizia, Venezia, Genova e Massa, alla quale sono intervenuti complessivamente 140mila spettatori, torna anche nel 2025 il 105 Summer Festival, serie itinerante di eventi musicali gratuiti promossa da Radio 105 e organizzata da Colorsound: il nuovo tour partirà il prossimo 6 giugno per poi proseguire - ogni venerdì - anche il 13, 20 e 27 giugno e il 4 luglio. La line-up dei concerti - hanno fatto sapere gli organizzatori in una nota - “sarà formata dagli artisti protagonisti delle classifiche, rappresentativi dell’intera scena musicale italiana”. I dettagli dell’itinerario della serie di eventi saranno comunicati prossimamente.

Tutte le serate - introdotte da un dj-set firmato Radio 105 e presentate da Mariasole Pollio e Daniele Battaglia - saranno trasmesse in diretta su Radio 105, Radio 105 TV (canale 66 del digitale terrestre) e app, e saranno coperte in tempo reale sui social di Radio 105.

“Lo avevamo promesso a chi ci segue fedelmente e stiamo lavorando con impegno affinché il tour di Radio 105, che lo scorso anno ci ha dato molte soddisfazioni, anche quest’anno diventi un appuntamento irrinunciabile della stagione estiva”, ha dichiarato Paolo Salvaderi, Amministratore Delegato di RadioMediaset: “Ci teniamo a essere mediatori dell’incontro tra i ragazzi e i loro artisti preferiti, mantenendo l’aspetto per noi fondamentale della gratuità. Quelli di 105 Summer Festival sono concerti multi-artista che hanno la volontà di intercettare tutti i gusti musicali attraverso la proposta di artisti affermati insieme a giovanissimi che si stanno imponendo sulla scena musicale. Ringrazio i sindaci e le amministrazioni comunali delle città che ci ospiteranno e con le quali stiamo finalizzando perché hanno creduto nel progetto e stanno lavorando per mettere a nostra disposizione spazi molto suggestivi.&nbsp;Ringrazio anche gli importanti partner commerciali che hanno già scelto di accompagnare il nostro viaggio dell’estate e quelli che decideranno di farlo”.

Al via a giugno il 105 Summer Festival 2025

Cinque eventi di musica dal vivo a ingresso gratuito: i primi dettagli

BMG Italia ha annunciato l’ingresso nel proprio organico di Antonio Cortesi come A&amp;R Publishing.

Cortesi, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745826/martina-giannitrapani-entra-in-nigiri">chiamato a occupare la posizione lasciata vacante lo scorso luglio da Martina Giannitrapani</a>&nbsp;e&nbsp;titolare di un trascorso&nbsp;da musicista professionista,&nbsp;ha debuttato professionalmente come A&amp;R Manager presso Believe Italia, azienda dove a partire dal settembre del 2023 ha ricoperto il ruolo di Label Manager.

Con una solida esperienza nella distribuzione digitale maturata nell’acquisizione di nuovi artisti e label, oltre che nella gestione di progetti e nello sviluppo di relazioni strategiche, Cortesi - nel team dalla società guidata da Dino Stewart - avrà il compito di “scoprire, valorizzare e supportare nuovi talenti”.

BMG Italia, entra Antonio Cortesi

Nel ruolo di A&R Publishing

Come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749277/los-angeles-i-grammy-awards-2025-a-rischio-rinvio">già emerso nelle ultime&nbsp;ore</a>, si terrà il prossimo 30 gennaio all’Intuit Dome di Inglewood - zona di Los Angeles non interessata degli incendi che hanno devastato l’area nord-occidentale della città - Fireaid, grande manifestazione benefica realizzata grazie alla collaborazione delle due principali società di live promoting attive sul mercato della musica dal vivo statunitense, Live Nation e AEG Presents. L’evento, descritto come una “serata di musica e solidarietà” del quale non è ancora stato reso noto il cast, sarà - si legge in una nota diffusa dalla multinazionale guidata da Michael Rapino - “dedicato alla ricostruzione delle comunità devastate dagli incendi e al sostegno degli sforzi per prevenire futuri disastri causati dai roghi in tutta la California meridionale”: allo scopo le società coinvolte creeranno un trust benefico al quale verrà devoluto il ricavato dell’evento, che andrà a supportare “la ricostruzione delle infrastrutture, il supporto alle famiglie sfollate e il progresso delle tecnologie e delle strategie di prevenzione degli incendi per garantire che LA sia meglio preparata alle emergenze legate a questo problema”.

Un ruolo fondamentale nell’organizzazione di Fireaid è ricoperto dai coniugi Shelli e Irving Azoff, che attraverso la Azoff Company controllano importanti società di management e di gestione di asset musicali come Full Stop Management, Global Music Rights, Iconic Artists Group and Giant Music.

Per ricevere informazioni sulla vendita dei biglietti è necessario registrarsi all’indirizzo intuitdome.com/fireaidrelief.

Los Angeles, Live Nation e AEG insieme per Fireaid

Il concerto benefico in programma per il 30 gennaio: coinvolto anche Irving Azoff

<h2>Presentazioni, debutti</h2>

Il nuovo album della performer e situazionista&nbsp;Myss Keta, intitolato semplicemente "." e anticipato settimana scorsa dal singolo "160 BPM", è senz'altro uno dei più attesi dagli appassionati di musica elettronica e alternativa. Seguirà in primavera un tour italiano ed europeo.

Presentazione in settimana a Milano

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"La caverna di Platone" è il nuovo album&nbsp;di Enrico Ruggeri, giunto ormai al giro di boa di oltre 50 anni di carriera.&nbsp;Il disco&nbsp;verrà presentato anche dal vivo in&nbsp;due concerti speciali: l’1 aprile ai Magazzini Generali di Milano e il 3 aprile al Largo Venue di Roma.&nbsp;

Presentazione in settimana a Milano

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<h2>Convegni,&nbsp;eventi</h2>

Da mercoledì 15 gennaio a domenica 19 gennaio 
Torna la più importante music conference europea e l'annesso showcase festival: ESNS (precedentemente conosciuto come Eurosonic Noorderslag) si svolge come ogni anno a Groningen, cittadina universitaria nel nord dell'Olanda, e quest'anno ha un focus sull'industria musicale italiana.

Groningen (NL), festival diffuso

<h2>&nbsp;</h2>

<h2>In&nbsp;tour, In uscita</h2>

Dal 12 al 30 gennaio&nbsp; 
Entra nel vivo il tour nei palazzetti di Lazza, che toccherà Eboli, Bologna, Firenze e Roma, oltre alla tripla data del Forum di Assago. Si tratta di uno show diverso, ma in un certo senso complementare, rispetto al concerto-evento che terrà quest'estate allo stadio di San Siro.

Venerdì 17/01 
Il compianto rapper Mac Miller, scomparso nel 2018 a 26 anni, è tuttora un punto di riferimento imprescindibile per la scena musicale americana. A dimostrazione di ciò, esce il suo secondo disco postumo: "Balloonerism" contiene materiale registrato tra il 2013 e il 2014.

Per segnalazioni di eventi e presentazioni - che devono essere legati al mondo dell'industria musicale - si può scrivere a<a href="mailto:agenda.musicbiz@rockol.it,%20?subject=Segnalazione%20per%20Agenda%20Music%20Biz">&nbsp;agenda.musicbiz@rockol.it</a>