L’audio di consumo è un settore tutto sommato stabile, con una serie di marchi che hanno un posizionamento consolidato: l’innovazione avviene più per accumulo che per rotture, con l’immissione regolare di nuovi prodotti che migliorano costantemente i precedenti, ma senza rotture o rivoluzioni. Diversi di questi attori sono player del mercato musicale in senso stretto - Apple, Google, Amazon - che si sono estesi nell’hardware musicale per creare ecosistemi completi e complementari alle offerte di software/piattaforme. Il settore delle cuffie Tutto questo è particolarmente vero e valido per uno dei segmenti più in vista dell’audio: le cuffie di fascia media alta - dove sta però per entrare uno dei nomi più noti e amati, Sonos - che fino ad ora si è dedicato esclusivamente a sistemi integrati di intrattenimento casalingo basato su altoparlanti connessi tra di loro. Oggi, 5 giugno, arrivano sul mercato le Ace, le prime “cuffione” del marchio americano: è un possibile scossone ad un settore molto consolidato, in cui dominano i soliti noti: Sony, Bose, Beats. Gli ultimi movimenti rilevanti sono stati il lancio delle AirPods Max di Apple, e le Dyson Zone. Le prime hanno un’ottima reputazione, sono molto popolari tra gli utenti Apple ma hanno alcuni limiti — il peso, l’autonomia, la mancanza di alimentazione usb-c, l’assenza di una vera custodia - che non sono mai stati risolti: hanno 3 anni e mezzo e non sono mai state aggiornate, a differenza delle altre cuffiette della casa californiana. Le Zone hanno un concetto innovativo da parte di un marchio molto noto ma non nell'audio; un concetto talmente diverso da avere suscitato più di una perplessità, con un prezzo che le pone in una fascia altissima più che alta. Dove si collocano in tutto questo le Ace, e come possono cambiare il mercato? Le abbiamo provate per qualche giorno. Come funzionano e come suonano le Sonos Ace Semplificando molto, le Sonos Ace sono una via di mezzo tra le AirPod Max e le Sony WH-1000XM5: fascia alta per prezzo (499€ in Italia), ottima qualità sonora, riduzione del rumore. Esteriormente assomigliano di più a queste ultime: un design essenziale - in bianco e nero - sono decisamente più leggere delle Max, ma hanno controlli a tasto fisico (i controlli a sfioramento sul padiglione di alcune cuffie come le Sony possono essere frustranti). Sono in plastica satinata con le aste di metallo, con un’ottima impressione di qualità: tasto di accensione sul padiglione sinistro, sulla destra una leva di controllo di volume e riproduzione e un pulsante sinistro per il controllo del rumore/trasparenza. Ben disposti e molto pratici nell'uso. Diverse funzioni - come l’equalizzatore - si possono controllare solo con l’applicazione di Sonos, quella che viene usata per gestire i sistemi di casa tramite wi-fi, e che recentemente ha ricevuto diverse critiche per un aggiornamento che ha confuso gli utenti. Le Sonos compaiono assieme al sistema di casa, ma sono cuffie bluetooth tradizionali: vanno associate ad uno/due device e non si collegano autonomamente via wi-fi alle piattaforme come i vari Sonos Arc, Move etc. Possono interagire con la soundbar Sonos Arc (solo con questa per il momento) per trasferire l’audio della TV con un tocco: questa è l’unica interazione vera con il sistema, che verrà estesa in futuro ad altri altoparlanti della casa. La questione più importante riguarda l’uso: le Ace suonano molto bene, con un suono corposo e un po’ più tendente ai bassi rispetto alle Max di Apple - che mi sembra più adatto a musica pop/elettronica e compressa che a suoni rock o molto dinamici. Possono riprodurre in audio spaziale/Dolby Atmos, la qualità della voce per le telefonate è buona, così come la riduzione del rumore - anche se qua, e nella modalità “trasparenza” - ovvero la riproduzione dei rumori esterni - non siamo ai livelli di Apple. Dove le AirPods Max vengono battute dalle Ace è negli accessori: arrivano con una bella custodia sottile, con una scatolina magnetica interna per contenere il cavo (vengono forniti sia usb c-jack che usb c - usb c). Valgono la pena? Sì per qualità audio ed esperienza d’uso (sono molto comode e leggere anche con sessioni prolungate), per durata della batteria (30 ore) e per cura dei dettagli. Sono versatili, perché funzionano bene con qualunque sistema - non solo con iOS come la AirPods Max. Ma hanno un prezzo comunque importante, e se avete già un paio di cuffie di fascia alta recente siete a posto. Sono assolutamente da considerare se si pensa all'acquisto un nuovo modello, più che ad una sostituzione. Sono sufficienti per cambiare il mercato delle cuffie? Vedremo: l’entrata in questo segmento di Sonos è un passo importante e per essere il primo è già molto strutturato. Sicuramente è un elemento di novità che sposta degli equilibri molto consolidati, anche troppo, ampliando le scelte per gli ascoltatori.