Tre giorni di elettronica: la parola “giorno” non è casuale perché la scelta di FuturFestival è di proporre musica elettronica con la luce del sole, il tramonto e una parte della sera - non di notte: “C’è un’atmosfera diversa durante il giorno, molto più solare, che ci consente di proporre artisti più tribali ed energici”, spiega Maurizio Vitale, co-fondatore del Festival, che dal 5 al 7 luglio porta al Parco Dora di Torino giganti del clubbing e dell’elettronica come The Blessed Madonna, Carl Cox, Bonobo, Solumun, Skrillex, assieme a nomi emergenti come LP Giobbi, nella sua prima esibizione “live” in Italia. Spesso è l’occasione per vedere artisti che in Italia passano raramente, come Four Tet, protagonista di un set da solo e uno in b2b con Floating Points. Negli anni Kappa FuturFestival è diventato una delle rassegne di riferimento in Europa per questo genere, nel momento in cui altri festival altrettanto grandi come Nameless uniscono elettronica, pop e urban e altre rassegne/festival (Polifonic, Terraferma Exo o Inner Spaces per citare rassegne milanesi e Viva in Puglia) puntano su format e modelli più specifici e/o di nicchia - mentre Club To Club, sempre a Torino, è indoor ed invernale. Il pubblico arriva al FuturFestival da 142 paesi diversi, spiega Vitale, che lo definisce un “unicum”, proprio per l’incrocio delle tre dimensioni: è diurno, urbano e outdoor. Una reputazione che fa sì che al parco Dora si vedano nomi o produzioni difficili da vedere altrove: “È un insieme di fattori. Per alcuni DJ Kappa FuturFestival è una tappa imprescindibile nel panorama mondiale, per altri è l’occasione per presentare progetti speciali. Ultimamente ci arrivano addirittura richieste da artisti di fama mondiale che desiderano suonare da noi. Inoltre siamo molto attenti ai talenti emergenti e spesso scommettiamo su artisti prima che diventino di massa”. Anche se le scelte, spiega, non dipendono comunque dai cachet in aumento nel settore, anche per DJ set e serate con produzione minima: "In realtà riscontriamo un trend in crescita da 16 anni… Sono 3 i parametri di cui teniamo in conto per bilanciare la programmazione: musicisti che crediamo coerenti con l’identità dei nostri Festival, la musica che ci piace e la disponibilità degli artisti”. "La musica elettronica è indubbiamente di tendenza”, continua Vitale per spiegare la vitalità del settore anche in Italia. “Sono molte le esperienze che si stanno sviluppando, come i piccoli festival che permettono di scoprire nuovi spazi e scene creative. Con gli strumenti digitali una carriera può decollare e crescere molto velocemente” . Ci sono certo delle difficoltà, soprattutto logistiche e di sostenibilità: “Si può però elaborare una strategia per ridurre al massimo l’impatto partendo dall’identificazione di quali sono le attività più inquinanti. La base è l’analisi degli sprechi, che possono essere drasticamente ridotti con una programmazione accurata. Tema strettamente connesso è il corretto smaltimento dei rifiuti, perchè anche questi materiali sono risorse se correttamente trattati. L’approvvigionamento energetico è un altro argomento scottante che però si può affrontare scegliendo soluzioni innovative come strumentazioni altamente efficienti. Più complesso è andare ad agire sui trasporti di staff e pubblico, ma la natura urbana di Kappa FuturFestival ci viene in aiuto perché possiamo contare su una capillare rete di trasporto pubblico che grazie alla collaborazione con le istituzioni locali viene potenziata per l’occasione”. In questo senso è centrale la presenza, fin nel nome, e il sostegno di un brand - piemontese, quindi legato al territorio: “Fin dalla prima edizione Kappa ha dato un supporto molto importante allo sviluppo del Festival. Non solo dal punto di vista meramente economico - che aiuta comunque a sostenere gli alti costi di produzione - ma anche attraverso la propria rete marketing, comunicazione e prodotto, ampliando la portata e la visibilità dell’evento”, spiega. Oltre ai 5 palchi (Futur, Solar, Voyager, Kosmo e Nova), completano i tre giorni una Art & Techno Experience, un pacchetto che espande il Festival a 5 giorni, con una collaborazione con gallerie e realtà artistiche torinesi. Sul futuro “stiamo lavorando, e continueremo a farlo, per migliorare l’esperienza del pubblico”, spiega Vitale. “Siamo costantemente attenti alle nuove tendenze e siamo soliti essere all’avanguardia nel testare nuove tecnologie, senza però stravolgere la natura e la location del Festival”.