Pirames International LLC, controllata americana del Gruppo Pirames, è stata accettata come membro nella Music Business Association americana, organizzazione - guidata dalla presidente Portia Sabin (nella foto, a sinistra) - che rappresenta oltre il 90% della comunità globale del business musicale, promuovendo la crescita commerciale complessiva per garantire il benessere di tutti i professionisti del settore.

La società fondata e guidata da Federico Montesanto (nella foto, a destra), in una nota, si è detta soddisfatta per l’ingresso nell'associazione, definendo l’accettazione come un’opportunità per portare “la propria voce, il proprio ruolo e la propria competenza all’interno di un consesso globale, che include i principali segmenti del music business mondiale: label &amp; distibutors, music streaming, retail &amp; wholesale, publishers &amp; pros, rights management &amp; metadata, artist managers, tech &amp; startups”.

“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Pirames International come membro della Music Business Association”, ha dichiarato Sabin: “Con il business della musica che negli ultimi anni è diventato un mercato veramente globale, siamo davvero grati per l'opportunità di facilitare l'educazione sulle questioni del settore e il networking tra le nostre centinaia di membri internazionali. Pirames International è una parte importante dell'industria musicale e siamo così lieti di accoglierli nella nostra comunità”.

“Music Business Association è un’associazione moderna, che ha avuto la capacità, prima di chiunque altro al mondo, di vedere il futuro della rappresentanza associativa nel nuovo mercato digitale, riuscendo ad unire sotto lo stesso tetto utilizzatori ed aventi diritto, produttori ed editori, artisti e big tech”, ha aggiunto Montesanto: “Siamo molto onorati di essere stati accettati come membri dell’associazione ed estremamente grati a Portia e a tutta la sua fantastica organizzazione per la meravigliosa accoglienza che ci hanno riservato”.

Rockol.it Logo

Rockol.com S.R.L.

USA, Pirames International entra nella Music Business Association

Industria

La società di Federico Montesanto prosegue nel proprio percorso di internazionalizzazione

E giunse anche il turno di Warner Music Group: <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744523/sony-music-intelligenza-artificiale-opt-out-su-catalogo-no-training">dopo Sony Music, che aveva inviato lettere simili a oltre 700 società a maggio</a>, anche WMG ha scritto a una lista di aziende tecnologiche intimando loro di non utilizzare la propria musica per addestrare la tecnologia di intelligenza artificiale senza permesso. Mosse che si sommano a quella di poche settimane fa, con la quale <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745424/ai-generativa-cause-legali-suno-udio-riaa-dibattito-su-fair-use-opere">le tre principali etichette hanno citato in giudizio Suno e Udio</a> accusandole di “violazione intenzionale del copyright su una scala quasi inimmaginabile”

Nella nota ufficiale resa pubblica da WMG si legge: “È imperativo che tutti gli usi e le implementazioni delle tecnologie di apprendimento automatico e intelligenza artificiale rispettino i diritti di tutti coloro che sono coinvolti nella creazione, marketing, promozione e distribuzione della musica… Tutte le parti devono ottenere una licenza espressa da WMG per utilizzare… qualsiasi opera creativa posseduta o controllata da WMG o per collegarsi o ingerire tali opere creative in connessione con la creazione di dataset, come input per qualsiasi tecnologia di apprendimento automatico o intelligenza artificiale, o per addestrare o sviluppare qualsiasi tecnologia di apprendimento automatico o intelligenza artificiale”.

E’ dunque, questo, un altro episodio che vede non solo l’industria musicale contrapporsi alla logica delle startup di AI, ma anche il quadro legislativo statunitense e la recente normativa della UE fornire ai contendenti basi opposte per sostenere le proprie tesi.

Le aziende tecnologiche sostengono infatti, praticamente in blocco, che le loro attività di addestramento dei modelli di AI generativa rientrino nel “fair use” — la dottrina legale americana che consente l'uso non autorizzato di opere protette da copyright in determinate situazioni.

Secondo l’AI Act Europeo approvato a maggio di quest’anno, invece, “…qualsiasi uso di contenuti protetti da copyright richiede l'autorizzazione del titolare del diritto interessato, a meno che non si applichino eccezioni e limitazioni pertinenti al copyright… I titolari dei diritti possono scegliere di riservare i loro diritti sulle loro opere o altri soggetti per impedire l'estrazione di testi e dati, a meno che ciò non sia fatto per scopi di ricerca scientifica”. E’ questa la base che rafforza la tesi delle labels.

Warner Music come Sony Music: partita la lettera di diffida

Il messaggio alle startup di AI che usano dati protetti da copyright per il training dei modelli

Il caso più famoso era stato quello di "Heart On My Sleeve", il <a href="https://www.youtube.com/watch?v=qPjgkKZ0P2M&amp;ab_channel=AICovers">duetto (inesistente) tra Drake e The Weeknd</a>, generato tramite l’AI e diventato virale ancor prima che il pubblico si accorgesse che si trattava di un deepfake. In generale, però, il problema delle cosiddette piattaforme user-generated content come YouTube, in cui i materiali sono caricati direttamente dagli utenti, rimane: come impedire che altri “provocatori” come Ghostwriter, l’ormai famoso creator che inventò di sana pianta la canzone&nbsp;in questione, di appropriarsi dell’immagine e della voce di altri?

Per cercare di porre un argine all’uso improprio delle nuove tecnologie, YouTube ha varato una modifica alla sua normativa sulla privacy, dando la possibilità agli utenti di segnalare e chiedere la rimozione di questo tipo di video. "Se qualcuno ha utilizzato l’AI per alterare o creare sinteticamente contenuti con la tua immagine o la tua voce, puoi chiedere che siano rimossi",&nbsp;recita la <a href="https://support.google.com/youtube/answer/7671399?hl=en">nuova linea guida</a>. I criteri necessari sono il realismo della riproduzione, ma anche altri fattori verranno presi in considerazione: ad esempio il fatto che l’utilizzo dell’AI non sia dichiarato, il fatto che si tratti o meno di una parodia, nonché gli eventuali comportamenti e discorsi illegali o diffamatori presenti nel contenuto. È inoltre necessario che la richiesta di rimozione provenga dal diretto interessato, cioè da chi ha subito il furto dell’immagine o della voce, o dai suoi legali rappresentanti: non è possibile, quindi, che&nbsp;i fan segnalino un contenuto palesemente falso. Entro 48 ore, a meno di una rimozione volontaria da parte dell’utente che ha caricato il contenuto segnalato, YouTube si impegna a revisionarlo&nbsp;ed eventualmente a rimuoverlo. Gli utenti che violassero questo nuovo regolamento, comunque, non rischierebbero il ban: si tratta infatti di un’infrazione che riguarda solo la normativa sulla privacy, e non le norme generali della community.

Il nuovo regolamento non implica comunque una marcia indietro rispetto alle timide aperture fatte da Google rispetto all’uso dell’AI: qualche mese fa, infatti, era stato annunciato che le tre major discografiche avrebbero sviluppato insieme a YouTube delle piattaforme per artisti che li facilitassero nell’uso (volontario e consapevole, in questo caso) dell’intelligenza artificiale.

YouTube rimuoverà i video che rubano voce e immagine agli artisti

La novità inserita nella normativa sulla privacy: solo i diretti interessati possono farne richiesta

La prima rilevazione di TER dopo l’uscita ufficiale di RadioRai dal Tavolo Editori Radio non regista particolari sorprese sul fronte della classifica delle radio più ascoltate, anche perché Rai non era già più presente nella rilevazione precedente. I dati, relativi al primo semestre 2024, vedono saldamente in testa nel giorno medio le radio di flusso di formato CHR (Contemporary Hit Radio), con RTL 102.5 che si conferma la radio più ascoltata d’Italia, seguita a ruota da RDS e Radio Deejay, unica radio di programmi sul podio, che occupa il terzo gradino. Completano la cinquina Radio Italia al quarto posto e Radio 105 al quinto. Leggermente diversa la classifica relativa al quarto d’ora medio, che vede ai vertici Radio Deejay, seguita da Radio 105 e RTL (il dato si spiega con il fatto che alcuni singoli programmi delle due emittenti sono molto seguiti e popolari, alzando la media dell’intera rete e fungendo da picco in alcuni specifici quarti d’ora: su tutti Deejay Chiama Italia e Chiamate Roma Triuno Triuno, che nel 2023 erano stati i più ascoltati dell’anno, ma anche Lo Zoo di 105).

I dati sono stati raccolti mediante 60.000 interviste telefoniche condotte tra il 16 gennaio e il 10 giugno di quest’anno. Esprime soddisfazione RadioMediaset (Radio 105, Virgin Radio, R101, Radio Monte Carlo, Radio Subasio), che si&nbsp;si conferma primo gruppo radio nazionale con il 20% di ascoltatori nel Quarto d'ora medio&nbsp;e il 34,8% di ascoltatori nel giorno medio: "Ringrazio tutti i direttori delle nostre radio, i loro team e tutte le funzioni aziendali che hanno permesso, anche in questo semestre, di raggiungere questi straordinari risultati",&nbsp;dichiara l'amministratore delegato Paolo Salvaderi. Altrettanto entusiasta la reazione del gruppo GEDI,&nbsp;con oltre mezzo milione di&nbsp;ascoltatori nel quarto d'ora medio di Radio Deejay e aumenti significativi sia su Radio Capital (+2,9% nel giorno medio) e Radio M2O (+4,0% nel giorno medio): "Un altro anno di conferme per la nostra radio:&nbsp;l’affetto del pubblico è travolgente e lo viviamo di continuo, sia in onda sia ogni volta che usciamo dagli studi",&nbsp;dice il direttore artistico Linus. Felicità anche da parte di Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5 e patron di tutte le radio del gruppo, che comprende anche Radio Zeta e Radio Freccia. "Questi dati confermano che RTL 102.5 è la radio più ascoltata in Italia, come avviene da molti anni",&nbsp;commenta il numero uno del gruppo di Cologno Monzese, che in un comunicato esprime la proiezione dei dati in 5.674.000 di ascoltatori per la sola RTL 102.5. "Siamo soddisfatti, ma siamo al tempo stesso proiettati al futuro verso il nuovo sistema Audiradio".

Il futuro in questione potrebbe essere considerato un ritorno al passato, in un certo senso: Audiradio aveva rilevato gli ascolti dal 1988 al 2011, anno in cui la società era stata messa in liquidazione e sostituita da altri sistemi di rilevazione, in quanto il metodo adottato era considerato obsoleto e inefficace. È stata rifondata <a href="https://www.editoriradiofoniciassociati.it/wp-content/uploads/2024/04/Comunicato-Audiradio-23-aprile-2024.pdf" target="_blank">ad aprile 2024</a> tramite l’unione di Enti Radiofonici Associati, Aziende della Comunicazione Unite e Utenti Pubblicità Associati dopo le proteste della Rai, che aveva deciso di <a href="https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2023/06/Dal-primo-gennaio-2024-la-Rai-uscira-dalla-ricerca-Ter-Tavolo-editori-radio-69391a3e-f683-47fd-bfe3-eb9b0478ba11-ssi.html" target="_blank">rinunciare alle rilevazioni TER</a> da gennaio 2024. I problemi rilevati da Rai riguardavano in primis le interviste telefoniche, basate sul ricordo e su un questionario della durata di oltre mezz’ora, ma anche le tempistiche di diffusione (oltre sei mesi per conoscere il risultato di un programma) e l’elaborazione dei dati, «che arrivano a produrre improvvisi exploit o cadute repentine» recitava il comunicato Rai in cui si dava l’annuncio dell’abbandono di TER. «Solo per fare un esempio, sottolinea il vicedirettore vicario Radio Rai Flavio Mucciante, “in pochi mesi si è passati dai 34 milioni scarsi di ascoltatori, su base nazionale, del 2° semestre 2022 fino a sfiorare i 37 milioni nel trimestre mobile marzo-maggio 2023”». La nuova Audiradio punta anche a risolvere i problemi di governance troppo polarizzata e ad adottare un criterio di cosiddetta «Joint Industry Committees», come raccomandato anche da AgCom.

Ascolti radiofonici I semestre 2024: RTL 102.5 si conferma prima

La più ascoltata nel giorno medio la radio di Suraci, ma nel quarto d'ora medio vince Radio Deejay

Si terrà il prossimo 22 luglio la decima edizione del Digital Music Forum, appuntamento dedicato alla musica digitale promosso da FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana e Comune di Napoli – Napoli città della Musica, in collaborazione con l’Osservatorio Giovani dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Come precisato da una nota di FIMI, “nel solco dei felici risultati della collaborazione avviata lo scorso anno, la cornice del forum di quest'anno sarà il Giffoni Film Festival, che in partnership con Giffoni Innovation Hub ospiterà in Multimedia Valley alle ore 14.30 il talk dei professionisti dell'industria musicale”.&nbsp;

Il tema di questa edizione prenderà il via da un'analisi del rapporto tra il recente AI Act e l'ecosistema della musica sul piano giuridico, politico e strategico, volgendo poi lo sguardo alle più recenti case history della rivoluzione creativa imposta dall'avvento dell'intelligenza artificiale e alla riflessione sui mutamenti culturali avviati sui linguaggi della creatività in questo nuovo scenario tecnologico. 
&nbsp;

Questo il programma della giornata:

14.30:

Introduce: Ferdinando Tozzi, Giurista esperto diritti di autore e consigliere delegato del Sindaco di Napoli su industria musica e audiovisivo 
&nbsp;

14.45:

Enzo Mazza, CEO FIMI

Antonella Marra, Deputy Director Legal &amp; Business Affairs, Universal Music Italy

Enrico Pugni, Sales &amp; Business Development Director, Warner Music Italy

Lello Savonardo, Coordinatore dell’Osservatorio Giovani e Consulente del Sindaco della Città Metropolitana di Napoli per le politiche culturali giovanili

Luca Tesauro, AD Giffoni Innovation Hub

&nbsp;

Digital Music Forum, l’edizione 2024 al Giffoni Film Festival

Il programma della decima edizione dell’iniziativa, in calendario per il 22 luglio prossimo

BBC Ventures, il ramo d’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo britannico dedicato agli investimenti, ha finanziato con mezzo milione di sterline Condense, società con quartier generale a Bristol specializzata nella produzione di eventi immersivi. La BBC si era già appoggiata all’azienda per il New Music Show di BBC Radio 1, per il quale Condense aveva realizzato uno spazio virtuale - battezzato New Music Portal - presso il quale si sono esibiti in live streaming artisti come Gardna, Charlotte Plank e Sam Tompkins.

"Il New Music Portal consente alla BBC di portare il meglio delle nostre performance a un pubblico più giovane, che trascorre sempre più tempo in questi tipi di ambienti online simili a giochi", ha spiegato Jeremy Walker, responsabile di BBC Ventures: "Come su Fortnite, dove milioni di giovani sono andati ai concerti online di mega star come Travis Scott, Billie Eilish e Ariana Grande".

"Questa partnership posiziona il pubblico della BBC in prima linea nell'evoluzione di ciò che significa essere un fan della musica in un'epoca in cui persone in tutto il mondo possono ora riunirsi nella realtà virtuale per vivere la musica dal vivo”, ha aggiunto il CEO di Condense Nick Fellingham: “Puoi andare a un concerto con tuo cugino che vive a centinaia di miglia di distanza e condividere un momento reale con il tuo artista preferito tramite il New Music Portal".

"Più questa tecnologia avanza, più ci avvicineremo a quell'esperienza dal vivo e penso che sia davvero speciale”, ha concluso Tompkins, che ha sperimentato il New Music Portal da artista: “Questo è un modo molto più accessibile per le persone di ascoltare musica dal vivo e sono tutto per questo".

BBC, un investimento da mezzo milione di sterline in Condense

Il servizio pubblico britannico scommette sugli eventi immersivi

Il tema non è certo nuovo, ma da una manciata di giorni è deflagrato diventando di scottante attività: con <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">l’azione legale intentata dalle major nei confronti delle due startup leader nel settore dell’intelligenza artificiale generativa musicale, Suno e Udio</a> – e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745440/youtube-trattativa-con-major-per-intelligenza-artificiale-musica">la richiesta di accordi di licenza con le big three da parte di Youtube</a> - i modelli di AI sono tornati sotto i riflettori di stampa e, soprattutto, addetti ai lavori. L’ambito del voice cloning - ovvero della clonazione di voci umane da parte di soluzioni generative - è diventato, poi, “sorvegliato speciale” non solo da parte dell’industria musicale, ma anche di aziende tecnologiche e istituzioni: con la tornata di consultazioni che nel 2024 sta interessando oltre sessanta paesi - Stati Uniti compresi, la cui chiamata alle urne è fissata per il prossimo 5 novembre - il timore che deepfake vocali diffusi via social possano inquinare il risultato delle elezioni è forte, soprattutto in Occidente. Il tema dei diritti legati alla voce umana è oggetto del paper “Il diritto alla voce”, firmato dagli avvocati Luca Pardo, Pierluigi De Palma, Annalaura Avanzi e Giulia Martino dello studio legale Ontier Italia, del quale - in questo articolo - offriamo ai nostri lettori una selezione di punti salienti.

<h3>La voce: cos’è per la legge</h3>

La Voce è espressione della personalità dell’individuo e della sua identità personale.

Gli articoli 6 e 10 del Codice Civile italiano tutelano i diritti di una persona al nome, all’immagine e all’identità personale, e gli articoli 96 e 97 della Legge sul Diritto d’Autore disciplinano il ritratto.

Dottrina e Giurisprudenza ritengono che la Voce rientri nel complesso di attributi che contraddistingue un determinato soggetto, identificandone la sua personalità e identità personale.

La Voce, oltre che essere considerata un dato personale e biometrico, tutelato ai sensi dell’art. 4 del Regolamento UE 679/2016 (GDPR), potrebbe essere protetta anche come marchio sonoro idoneo a distinguere i prodotti e/o i servizi del soggetto titolare, secondo la definizione generale di marchio di impresa.

<h3>L’utilizzo della voce: quali sono i termini</h3>

Al pari del diritto di immagine, la Voce ha una valenza patrimoniale. Ne deriva la logica conseguenza che il diritto alla Voce può essere senz’altro oggetto di cessione a terzi, attraverso tutte le modalità previste dal Codice Civile italiano nonché dalla legge sul diritto d’autore, ove applicabile.

Esistono, infatti, contratti che hanno ad oggetto la cessione del diritto di utilizzo della Voce da parte degli aventi diritto, come ad esempio i contratti in cui gli speaker concedono a determinate società il diritto di utilizzo della propria voce al fine produrne registrazioni audio anche per sintesi vocale automatica e servizi vocali, comprese le voci sintetiche.

In tali contratti, di norma, è prevista la concessione di una licenza dei seguenti diritti di utilizzazione economica della Voce: il diritto di registrare la Voce naturale (“Voce Naturale”) e il diritto di utilizzare la Voce registrata e qualsiasi componente della stessa (“Voce Registrata”) per creare voci sintetizzate, artificiali, elaborate o derivate (“Voci Derivate”) tramite qualsiasi mezzo, metodo o tecnologia attualmente noti o successivamente conosciuti o sviluppati.

<h3>Intelligenza artificiale e diritto alla voce</h3>

Gli strumenti che utilizzano l’Intelligenza Artificiale sono in grado ormai anche di replicare e simulare fedelmente la Voce di alcuni fra i più noti artisti ed interpreti sul mercato musicale globale, tanto da indurre il pubblico a credere che si tratti della Voce degli stessi.

La proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 aprile 2021 propone di introdurre un quadro normativo armonizzato al fine di garantire che i sistemi che utilizzano Intelligenza Artificiale immessi sul mercato europeo ed utilizzati nell’Unione Europea rispettino elevati standard di sicurezza, a tutela dei diritti fondamentali ed i valori dell’Unione Europea.

Riguardo poi alle operazioni di Text and Data Mining (TDM) - ovvero i processi svolti da parte dell’Intelligenza Artificiale e aventi a oggetto l’utilizzo di opere protette, o parti di esse, per il training dei modelli generativi - al fine di scongiurare potenziali violazioni del diritto d’autore (e del Diritto alla Voce), è necessario ottenere il previo consenso dell’avente diritto.

<h3>Diritto alla voce e AI: il futuro tra luci e ombre</h3>

Il Diritto alla Voce è un diritto della personalità, facente capo al soggetto al quale la Voce si riferisce.

La Voce può essere oggetto di sfruttamento economico attraverso accordo o consenso dell’avente diritto, ovvero dopo la morte di questo, dei propri congiunti.

Un contratto preciso e ben costruito è il mezzo adeguato a consentire un utilizzo assolutamente consapevole della Voce, nell’ambito delle tutele già previste dal Codice civile italiano, dalla Legge sul Diritto d’autore.

Si auspica, al più presto, un nuovo intervento legislativo preciso e puntuale che stabilisca principi e limiti alla concessione del diritto di utilizzo della Voce. Nello scenario che stiamo vivendo, infatti, l’Intelligenza Artificiale – sicuramente progresso tecnologico fondamentale – rischia, in assenza di confini normativi, di avere un impatto negativo sul Diritto alla Voce, considerati gli innumerevoli utilizzi indiscriminati – e spesso non autorizzati – che se ne possono fare con i tools di Intelligenza Artificiale.

Ciò impone di ripensare – in termini nuovi – la tutela giuridica del diritto alla Voce.

AI e voice cloning: una prospettiva giuridica

Cosa dice la legge riguardo il rapporto tra voce umana e intelligenza artificiale

La startup di intelligenza artificiale generativa musicale Suno (<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745424/ai-generativa-cause-legali-suno-udio-riaa-dibattito-su-fair-use-opere">citata in giudizio, insieme alla concorrente Udio, per una maxi-causa di risarcimento intentata dalle major</a> per una supposta violazione di copyright)&nbsp;ha annunciato la prima release della sua app per mobile. “Siamo entusiasti di annunciare il lancio dell'app mobile Suno”, ha fatto sapere l’azienda in una nota: “Abbiamo la missione di costruire un futuro in cui tutti possano creare e condividere musica. Premiamo l'originalità, sia nel modo in cui realizziamo il nostro prodotto sia nel modo in cui le persone lo utilizzano. Siamo entusiasti che per la prima volta in assoluto, queste gioie possano essere vissute dal tuo telefono”.

L’app - al momento disponibile solo per i sistemi operativi iOs, e limitatamente al mercato americano - non solo permette la creazione di canzoni da descrizioni testuali, ma anche la trasformazione di veri e propri brani di frammenti vocali registrati sullo smartphone e l’interazione con gli altri utenti, dei quali sarà possibile ascoltare le creazioni.

“Finora dodici milioni di persone hanno utilizzato Suno per l'auto-espressione, la connessione, l'insegnamento e il divertimento”, ha concluso la società: “Il nostro modello è stato creato per nuova musica, nuovi usi e nuovi musicisti. Per ora stiamo iniziando con iOS negli Stati Uniti, ma restate sintonizzati per quel che riguarda Android, per un lancio globale e per un sacco di aggiornamenti divertenti, che arriveranno a breve”.

AI, arriva l’app di Suno per mobile

Disponibile, per il momento, solo sul mercato statunitense per iOs

La principale azienda sul panorama globale K-pop, la Hybe, ha annunciato il lancio di una band completamente virtuale chiamata Syndi8. A differenziare questo progetto da altri analoghi - per esempio, quello legato a <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-733723/zero-pain-nuovo-singolo-aggro-artista-virtuale-phonk-come-funziona">Zero Pain, sviluppato da Universal Music Italia</a> - sono le voci utilizzate per l’incisione dei brani, non “prestate” da artisti in carne e ossa ma generate attraverso i modelli AI elaborati dalla startup Supertone, acquisita dalla stessa Hybe nel 2022.

Composta da quattro avatar, la band ha pubblicato un album, intitolato “MVP”, accompagnato da una clip animata realizzata per introdurre il gruppo ai potenziali fan.

<div class='embed'>		 <iframe 
 id="yt_7e7284afc6790c1bdad0eaff555d0333" 
 class="youtube" 
 width="620" 
 height="348.75" 
 src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/8otvC6I9wVA" 
 frameborder="0"
 allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe></div>

In una breve nota diffusa alle testate internazionali di settore, Hybe ha fatto sapere di aver avviato il progetto Syndi8 con l'”obiettivo di esplorare le applicazioni della propria tecnologia nel settore dei contenuti musicali e di coltivare la propria proprietà intellettuale per dimostrare le capacità delle proprie creazioni".

K-pop, Hybe lancia la band virtuale Syndi8

Con la collaborazione della startup Supertone

Spotify Italia ha diffuso le proprie previsioni riguardo i trenta brani che - secondo i gestori della piattaforma - “si candidano a diventare la colonna sonora estiva del 2024”. I responsabili del servizio hanno puntato su tre decine di singoli - elencati qui sotto - raccolti nella playlist “Estate 2024”:

Alessandra Amoroso, BigMama: MEZZO ROTTO

Angelina Mango: MELODRAMA

ANNA: 30°

AVA, Mida, VillaBanks: BACIO DI GIUDA

Billie Eilish: BIRDS OF A FEATHER

bnkr44: ESTATE80

Bresh: TORCIDA

Coma_Cose: MALAVITA

David Guetta, OneRepublic: I DON’T WANNA WAIT

Elodie: BLACK NIRVANA

Fedez &amp; Emis Killa: SEXY SHOP

FloyyMenor, Cris Mj: GATA ONLY

Gazzelle: MEZZO SECONDO

Ghali: PAPRIKA

Icy Subzero, CLARA: GHETTO LOVE

Jaxomy, Agatino Romero, Raffaella Carrà - PEDRO

JVLI, Emma, Olly: HO VOGLIA DI TE

Mahmood: RA TA TA

Myles Smith: STARGAZING

Olly, JVLI: DEVASTANTE

Rhove, Capo Plaza: ALÈ

Rocco Hunt: MUSICA ITALIANA

Rose Villain, Guè: COME UN TUONO

Rvssian, Rauw Alejandro, Ayra Starr: Santa

Sabrina Carpenter: ESPRESSO

Tananai &amp; Annalisa: STORIE BREVI

Tedua, Annalisa: BEATRICE

The Kolors: KARMA

Tony Effe, Gaia: SESSO E SAMBA

Ultimo: ALTROVE

&nbsp;

Tra le tendenze individuate da Spotify per l’estate 2024, c’è la presenza sempre maggiore di donne nei brani selezionati - “La metà delle canzoni presenti nella lista, infatti, include la presenza di almeno un’artista”, oltre che la presenza di grandi nomi internazionali - tra gli altri e le altre, Floyyymenor &amp; Cris Mj, Sabrina Carpenter e Billie Eilish - e i richiami “nostalgici” al passato (come il remix del classici di Raffaella Carrà “Pedro” firmato da Jaxomy e Agatino Romero o la citazione di “I don’t wanna wait” di OneRepublic e David Guetta in “Bacio di Giuda” di Ava).

"Questa estate mostra una scena musicale italiana quanto mai viva e dinamica”, ha dichiarato Dario Manrique, Editorial Lead Southern Europe di Spotify: “Si alternano artisti nazionali e internazionali; i talenti femminili sono protagonisti di almeno la metà dei brani e tornano con forza alcune delle grandi hit del passato. A dimostrazione, ancora una volta, della capacità della musica di attraversare i confini nel tempo e nello spazio”.

Tormentoni, le scommesse di Spotify per l’estate 2024

Le previsioni del DSP su quali saranno i singoli più ascoltati di questa bella stagione

Paola Cacciarelli, dal settembre del 2022 Artist Relations Lead presso Amazon Music Italia, è stata nominata Senior Artist Relations Manager nell’organico della filiale italiana della piattaforma di streaming.

Laureata all’Università di Palermo in Comunicazione con master in Comunicazione Musicale all’Università Cattolica di Milano, Cacciarelli ha debuttato professionalmente nel 2006 come Soundtrack Development Manager presso Fandango, per poi passare - l’anno successivo - a Edel Records, dove ha ricoperto la carica di Promotion Manager. Nel 2008 entra in Sugarmusic, nell’organico della quale ha ricoperto i ruoli di Digital Asset Manager (fino al 2011), Repertoire and Soundtrack Development (fino al 2014), Publishing Creative Services Manager (fino al 2015), Publishing A&amp;R Manager (fino al 2018), Head of Publishing (fino al 202) e Head of Marketing (fino al 2022).

Amazon Music Italia, promossa Paola Cacciarelli

La nomina a Senior Artist Relations Manager dopo quasi due anni come Artist Relations Lead

La bassista dei Maneskin e Dj Victoria De Angelis&nbsp;è stata scelta da TIM come nuova testimonial del forma “La forza delle connessioni”: l’artista è protagonista del nuovo spot televisivo sonorizzato con “Don’t Wanna Sleep”, brano dei Maneskin inserito nell’album “Rush!” del 2023.

Diretto da&nbsp;Davide Vicari e post-prodotto da Frame by Frame con&nbsp;Emanuele Cadeddu nel ruolo di produttore esecutivo,&nbsp;lo spot è stato prodotto da&nbsp;Armosia Italia per l'agenzia Havas Italia.

Maneskin

Victoria De Angelis (Maneskin) testimonial per TIM

La bassista e Dj è l’ultima protagonista del format ‘La forza delle connessioni’

Per mezzo di una nota ufficiale diffusa nel pomeriggio di martedì, 2 luglio, Sony Music Italy ha annunciato formalmente le nuove mansioni di elementi apicali del team in forze presso gli uffici della filiale italiana della major di via Imbonati, a Milano.

Manuel Nicoli (nella foto, a sinistra), già Head of International Frontline, assume il ruolo di Director International Frontline, riportando direttamente al presidente e CEO Andrea Rosi e dirigendo il Team Marketing e Promo International.

Patrizia Asero&nbsp;(nella foto, in alto, al centro) assume il ruolo di Director Synch, Licensing &amp; Brands partnership. A lei continua&nbsp;a riportare tutto il Team Synch con, in aggiunta, la responsabilità delle Brand Partnership delle labels. Ad Asero, di conseguenza, riporteranno anche Laura Cruciani, Brand Partnership &amp;&nbsp;Business Development Manager Epic, e Valentina Marturano, Brand Partnership &amp; Business Development Manager Columbia. All’interno del proprio ruolo Asero continuerà a riportare al COO Corrado Filpa, oltre che&nbsp;a Rosi&nbsp;in relazione al business di riferimento. 

Alessandro Casaula&nbsp;(nella foto, in basso, al centro) assume il ruolo di Head of Synch, riportando direttamente al Director Synch, Licensing &amp; Brands partnership, Patrizia Asero.

Mattia Villa&nbsp;(nella foto, in alto, a sinistra) assume il ruolo di Head of Streaming,&nbsp;gestendo l'implementazione di opportunità e modalità di sviluppo delle performance streaming del repertorio e del market share Sony Music Italy, riportando direttamente al&nbsp;Director Streaming &amp; Partner&nbsp;Development Paola Catò.

Giorgio Zampollo (nella foto, in basso, a sinistra)&nbsp;assume il ruolo di Head of Marketing Catalogue e riporta al Catalogue Director Luca Fantacone.

Sony Music Italy, annunciate novità nell’organico

Come stanno cambiando le mansioni del team negli uffici di via Imbonati, a Milano

Merck Mercuriadis, imprenditore canadese che per primo diede impulso al boom del <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/il-marketing-dei-cataloghi-musicali-481999">marketing dei cataloghi editoriali musicali</a>, ha annunciato l’intenzione di rimettere il proprio mandato da presidente di Hipgnosis Song Management, azienda da lui stesso fondata sei anni fa -&nbsp;responsabile della gestione di oltre 150 tra i repertori più rilevanti sul mercato -&nbsp;come entità di consulenza sugli investimenti di Hipgnosis Songs Fund (società fondata sempre nel 2018 dallo stesso&nbsp;Mercuriadis insieme al produttore e leader degli Chic Nile Rodgers)&nbsp;e Hipgnosis Songs Capital (entità aperta nel 2023 insieme a Blackstone). Le dimissioni saranno del tutto effettive nel momento in cui sarà finalizzata l’acquisizione di Hipgnosis Songs Fund da parte di Lyra Bidco Limited, società alla quale fanno riferimento i fondi gestiti da Blackstone.

“Ho deciso che è giunto il momento giusto per me di fare un passo indietro dal mio ruolo di presidente”, ha fatto sapere Mercuriadis in una nota: “Questa opportunità, per quanto mi riguarda, è arrivata al momento giusto, permettendomi di intraprendere un cambio di focus strategico e di dedicare più tempo a sostenere gli autori di canzoni per garantire che siano adeguatamente compensati per il loro lavoro”.

“Con Hipgnosis Songs Fund e Hipgnosis Songs Assets abbiamo creato un catalogo eccezionale di diritti per un’ineguagliabile raccolta di canzoni iconiche e culturalmente importanti di autori fenomenali che sapevo sarebbero stati orgogliosi di stare uno accanto all'altro”, ha proseguito Mercuriadis: “Hipgnosis Song Management è stata costruita su un'etica che ha sempre messo al primo posto la comunità artistica, e sono irremovibile nell'impegno che ho preso con tutti i nostri autori. Ho sempre immaginato di riunirli a livello globale e di organizzarli per garantire che avessero voce al tavolo, rappresentando le opinioni consensuali della loro comunità, nelle discussioni sulla loro retribuzione”.

"Mentre Hipgnosis Songs Fund entra nella fase successiva del suo sviluppo, ora è il momento giusto per passare le redini a un team fidato e altamente capace”, conclude il manager e imprenditore: “Sono entusiasta del futuro dell'azienda e del suo successo costante con il supporto di Blackstone".

"A nome di Blackstone, vorrei ringraziare Merck per il suo supporto e contributo a Hipgnosis Song Management”, ha aggiunto Qasim Abbas, Senior Managing Director di Blackstone: “La sua dedizione nei confronti degli autori e il suo lavoro in loro difesa non hanno eguali, e noi rispettiamo e cercheremo di costruire sulla piattaforma da lui fondata. Siamo impegnati in questa categoria di asset, avendo acquisito (attraverso Hipgnosis Songs Assets) i cataloghi di alcuni dei più importanti autori e artisti del mondo nei tre anni in cui abbiamo collaborato con Merck e Hipgnosis Song Management. Con un solido team dirigenziale senior ora in carica, l'azienda è ben posizionata per capitalizzare il crescente mercato dei diritti musicali".

"La visione e la passione di Merck nel creare Hipgnosis nell'assemblare uno straordinario portfolio di canzoni iconiche e nel promuovere una retribuzione equa per gli autori sono state determinanti nel percorso di Hipgnosis fino ad oggi”, ha concluso il ceo di Hipgnosis Song Management Ben Katovsky: "Sono grato per il suo supporto e per la fiducia che è stata riposta in me e nel team HSM per far crescere la sua passione. Restiamo impegnati a portare le canzoni iconiche di cui ci prendiamo cura a un nuovo pubblico e ad assicurarci che godano del successo continuo e dell'attenzione che tanto meritano".

Blackstone si è assicurata l’acquisizione di Hipgnosis Songs Fund all’inizio dello scorso mese di maggio, grazie a <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744365/acquisizione-di-hipgnosis-concord-si-arrende-a-blackstone">un’offerta pari a 1,3 dollari ad azione - per un totale di 1,572 miliardi di dollari</a> - in grado di superare quella di Concord, i cui rilanci per mettere le mani sulla società che vanta - tra le sue proprietà - i cataloghi di star come Blondie, Editors, George Benson, Jack Antonoff, Leonard Cohen, Mark Ronson, Neil Young, Red Hot Chili Peppers e Shakira - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744092/hipgnosis-acquisizione-guerra-offerte-blackstone-concord">si erano fermati a 1,25 dollari per azione</a>, per una somma complessiva pari a 1,511 miliardi di dollari.

Hipgnosis Song Management, lascia Merck Mercuriadis

Il fondatore e presidente della società annuncia il passo indietro

HYBE, multinazionale sudcoreana dell’intrattenimento celebre per essere la casa - discograficamente parlando - di alcune delle realtà di spicco sul panorama K-pop globale - ha annunciato l’apertura di nuovi uffici per rafforzare la propria presenza sul mercato dell’America Latina: il colosso fondato 19 anni fa dal produttore Bang Si-hyuk ha inaugurato nuovi presidi a Città del Messico, Miami e Los Angeles, tre metropoli (l'ultima delle quali già sede del quartier generale di HYBE America, distaccamento nordamericano dell'azienda diretto da Scooter Braun)&nbsp;da sempre considerate&nbsp;gangli strategici del mercato latin. Contestualmente, HYBE aprirà anche una nuova etichetta dedicata al genere, battezzata Docemil Music, e effettuerà un rebranding della già esistente Exile Music, che sarà rinominata Zarpazo.

Come riferito dall’edizione americana di Billboard e da Allkpop, a guidare le operazioni del nuovo ramo aziendale dedicato all’America Latina - HYBE Latin America - sarà il ceo Jonghyun “JH” Kah, coadiuvato dal dg Fernando Grediaga (con trascorsi professionali a EMI Music e Universal Music) e dal COO Jeremy Norkin (in passato in forze negli organici delle società di management William Morris e United Talent Agency nonché co-fondatore di Exile Music, acquisita da HYBE lo scorso anno).

“L'obiettivo di HYBE Latin America è quello di costruire un'azienda inclusiva che promuova la creatività e il talento latinoamericani”, ha commentato Grediaga: “Con Zarpazo e Docemil Music siamo entusiasti di amplificare le voci e promuovere l'innovazione in tutta la regione”.&nbsp;

“Con i talenti di lingua spagnola che dominano le classifiche e che espandono la loro quota di mercato mondiale, ora è il momento ideale per una potenza globale come HYBE di entrare nel mondo latino”, ha aggiunto Norkin: “Unire le nostre risorse con il know-how specializzato locale è una formula infallibile per coltivare le superstar di domani”.

HYBE, ancora investimenti in America Latina

La corazzata K-pop apre nuovi uffici e avvia una nuova label

E’ stato annunciato il lancio di Soundz, iniziativa speciale su Roblox che ha per protagonista la popstar americana di origini albanesi Bebe Rexha: l’iniziativa, realizzata con Warner Records e l’agenzia di sviluppo di esperienza virtuali Super League, è stata progettata - stando alla nota di presentazione - per “incontrare il pubblico delle generazioni Z e Alpha negli spazi virtuali che conosce e ama”.

La cantante prende vita sulla piattaforma di gaming attraverso un avatar personalizzato, in grado di interagire con fan e gamer, che potranno cimentarsi in giochi musicali e acquisti di merchandising virtuale. I fan possono anche accedere alla piattaforma di premi di Super League per cercare di vincere un messaggio video personale di Rexha su Community, un servizio di messaggistica di testo che mette in contatto artisti e fan.

"Sono entusiasta di espandere la mia presenza su Roblox, replicando l'energia e l'eccitazione che gli spettatori dei concerti provano nella vita reale nei mondi virtuali", ha dichiarato l’artista: "Non vedo l'ora di interagire con la mia fantastica base di fan e condividere la mia ultima direzione musicale con un nuovo pubblico".

“Siamo davvero entusiasti di avere Bebe Rexha come artista di debutto per Soundz, che consideriamo davvero un’evoluzione del coinvolgimento dei fan della musica su Roblox”, ha dichiarato Josh Neuman, EVP della Super League: “Raggiungendo un vasto pubblico direttamente nelle esperienze che visitano ogni giorno, Bebe sarà in grado di far crescere la sua base di superfan e attrarre ascoltatori completamente nuovi. Ci auguriamo che artisti, etichette e promotori inizino a considerare Soundz come un 'must-have' nella loro roadmap di marketing per le uscite di singoli e album, nello stesso modo in cui guardano alle apparizioni televisive a tarda notte e al posizionamento DSP per contribuire al successo delle canzoni".

Bebe Rexha

Bebe Rexha, lanciato su Roblox un nuovo listening party

Con la collaborazione di Super League e Warner Music

Soundreef ha annunciato di aver siglato un accordo con Roger Waters relativo alla gestione dei diritti d’autore dell’artista in Italia: a partire dal primo luglio 2024 la collecting fondata e guidata da Davide d’Atri rappresenta nel nostro Paese i diritti sul catalogo dell’autore e performer di Great Bookham, sia per quanto riguarda il repertorio solista che per quello firmato con i Pink Floyd.

“Siamo molto fieri della decisione di Roger Waters di affidarsi direttamente a Soundreef per la raccolta dei suoi diritti d’autore in Italia, e grati per la fiducia che ripone in noi”, ha commentato, in una nota, d’Atri: “Gestire i diritti di chi ha scritto alcuni dei capolavori della musica contemporanea è un onore e una grande responsabilità, che siamo lieti di assumerci”.

Soundreef, un accordo con Roger Waters per l’Italia

La collecting gestirà il diritto d’autore dell’ex Pink Floyd nel nostro Paese

Mentre procede il cammino verso il compimento del delisting, Believe tiene fede ai propri piani strategici strutturandosi per rendere la propria presenza nella regione asiatica sempre più competitiva: la società con sede operativa a Parigi ha nominato Charles Liu direttore generale del gruppo per la Greater China, area che designa, oltre alla Cina continentale, anche Hong Kong, Macao e Taiwan. Liu sarà affiancato da Rebecca Dong, che ricoprirà il ruolo di managing director. Entrambi saranno operativi negli uffici di Pechino, alla guida di un team di circa ottanta persone con un portfolio clienti che include oltre 250 artisti e 300 etichette. Liu pronto ripoterà a Sylvain Delange, presidente di Believe per la regione Asia e Pacifico.

“La Greater China è un mercato entusiasmante e stimolante in cui l'approccio unico di Believe può contribuire in modo significativo ad accelerare la crescita di un ecosistema musicale locale forte, diversificato e fiorente, come abbiamo fatto in molti altri mercati dell'area Asia-Pacifico”, ha commentato Delange: “Sfruttando la pluriennale e brillante carriera di Charles, sempre profondamente radicata nell'ecosistema musicale locale, e la forte leadership operativa di Rebecca per guidare i nostri sforzi in questa regione, siamo nella posizione migliore per alimentare la continua espansione di Believe nella regione”.

"Sono davvero entusiasta di entrare a far parte di Believe e di confrontarmi con il vivace e stimolante mercato musicale della Greater China”, le ha fatto eco Liu: "Sono impaziente di sfruttare le mie competenze professionali per fornire maggiore assistenza e creare opportunità per una gamma più ampia di artisti di talento e per le loro eccezionali opere, contribuendo così alla prosperità e alla crescita del mercato musicale nella regione".

"E’ un momento affascinante per l'industria musicale nella Greater China e sono entusiasta di aver accettato l’offerta di Believe in questa prossima fase di crescita nella regione, che senza dubbio consentirà l'ascesa di una nuova generazione di talentuosi dirigenti musicali, artisti ed etichette in tutto il mondo".

Go east: Believe rilancia sull’espansione in Asia

La società francese prosegue negli investimenti a lungo termine nella regione

Warner Chappell si è aggiudicata la gestione del catalogo editoriale di Tom Petty a livello globale: l’accordo, definito “fondamentale” dalla società di publishing legata alla major con quartier generale a New York, copre sia il repertorio solista del cantautore scomparso nel 2017 che quello con gli Heartbreakers.

"Non vediamo l'ora di iniziare questa nuova partnership con il team di Warner Chappell per ampliare la diffusione del catalogo di canzoni iconiche di Tom”, hanno fatto sapere, in una nota, gli eredi dell’artista: “Questo accordo aprirà le porte a nuove opportunità di licenza, e servirà a presentare la sua musica a una nuova generazione in tutto il mondo. Siamo entusiasti di questo nuovo capitolo di crescita e della conservazione dell'eredità di Tom, sia in patria che all'estero. Non vediamo l'ora di lavorare a stretto contatto con Carianne, Greg, Guy e il loro incredibile team".

"La musica di Tom Petty è intrecciata nel tessuto delle nostre vite, non solo in America, ma in tutto il mondo”, hanno aggiunto i co-presidenti di Warner Chappell Carianne Marshall e Guy Moot: “Ha catturato l'intera gamma e la resilienza dello spirito umano in canzoni sulla libertà e sui sogni, sugli emarginati e sui ribelli, sulle relazioni e sul crepacuore, sul personale e sull'universale. Il sound e i testi inconfondibili di Tom rimangono oggi come sempre senza tempo e vitali, e tutti noi della Warner Chappell Music siamo onorati di unirci ai suoi eredi per contribuire ad amplificare la sua straordinaria eredità su scala globale. Il loro lavoro negli ultimi anni ha già gettato delle fondamenta incredibili e siamo molto entusiasti di collaborare con un team così innovativo e lungimirante”.

"Questo nuovo accordo storico abbraccia 40 anni di canzoni di Tom, estremamente influenti e amate”, ha concluso Greg Sowders, vicepresidente di Warner Chappell e responsabile di A&amp;R e repertorio: “La profondità e l'ampiezza del suo catalogo sono eccezionali, inclusi 15 album nella top ten e un'incredibile serie di classici rock. Tom era un narratore nato, e ha trasformato le esperienze di vita, sia belle che brutte, in canzoni di straordinaria potenza ed emozione che continuano ad affascinare milioni di fan. Tom Petty e le sue canzoni sono uno dei motivi per cui sono diventato musicista ed editore. L'intero team non vede l'ora di collaborare con i suoi eredi per garantire che la sua musica non solo duri, ma che il suo impatto continui a crescere per molti anni a venire".

Tom Petty

Tom Petty, a Warner Chappell la gestione del catalogo editoriale

Un ‘accordo fondamentale’ che copre tutto il catalogo del grande cantautore scomparso

Ammonta a 883 milioni di euro il fatturato della Società Italiana degli Autori ed Editori per il 2023: il risultato, confermato dal bilancio approvato dal Consiglio di Sorveglianza della collecting, fa segnare una crescita rispetto all’anno precedente (91,1 milioni in più rispetto al 2022, +18,5%), registrandone in ritorno in attivo (4,1 milioni di utile contro i quasi 30 milioni di passivo nel 2022).

A trainare la performance è stata la rete territoriale della società, che da sola ha contribuito al bilancio per 400 milioni di euro, con la voce “esecuzione, rappresentazione e recitazione” a quota 305,3 milioni (31,5% su base annua): 42,7 milioni sono ascrivibili alla voce “pubblici esercizi”, 99,5 a le licenze per l’utilizzo online.

“Il traguardo record del fatturato SIAE non è una semplice medaglia al petto: è un mezzo, non un fine”, ha fatto sapere il dg della collecting Matteo Fedeli: “Il nostro obiettivo è far crescere l'industria creativa e culturale italiana, continuando a garantire servizi di qualità ai nostri associati. Questo straordinario risultato è il frutto del grande supporto del Presidente Salvatore Nastasi e di tutto il board, del rinnovato team dirigenziale e delle competenze e del lavoro di tutti. La tutela della proprietà intellettuale e della creatività in Italia passa anche dal suo riconoscimento economico. Con 142 anni di storia alle spalle, affrontando 2 pandemie e 2 guerre mondiali, e con un mindset rinnovato da startup, siamo pronti a proteggere e promuovere la creatività per i prossimi 100 anni”.

Intervistato dal Sole 24 Ore, Fedeli ha previsto un taglio dell’aggio a partire dal prossimo anno:

<blockquote>
“Siamo convinti che questo processo di crescita ed efficienza ci permetterà nuovi tagli all’aggio già nel 2025. Se diventeremo la collecting più efficiente al mondo, e siamo convinti di farcela, vorrà dire in primis remunerare maggiormente i nostri associati, autori ed editori”
</blockquote>