Amazon Music collabora per il secondo anno consecutivo con Red Valley Festival, manifestazione che si terrà in Sardegna, dal 14 al 17 agosto 2024, alla Olbia Arena. Il servizio streaming, che sarà anche per il 2024 main sponsor dell'evento, porterà i suoi tre artisti Breakthrough – mew, Rondine e 22Simba – sul palco principale, “avvicinandoli ai loro fan e dando loro la possibilità di vivere un'esperienza unica con il pubblico da festival”, hanno fatto sapere i gestori della piattaforma.

Breakthrough è l’iniziativa di Amazon Music che “si impegna a sostenere attivamente i migliori nuovi talenti della scena musicale italiana”. mew, Rondine e 22Simba si uniranno alla line-up del Red Valley Festival nelle seguenti date: mew salirà sul palco il 14 agosto, seguita da 22Simba il 16 agosto e Rondine il 17 agosto.

Amazon Music estrarrà e pubblicherà degli Amazon Music Originals dalla performance di ciascuno degli artisti che si esibiranno a Red Valley e che saranno poi disponibili esclusivamente su Amazon Music nel corso del 2024.

La line up del Red Valley Festival 2024 è composta da - tra gli altri - Ghali, Charlotte De Witte, Annalisa, Gigi D'Agostino, Kid Yugi, Macklemore, Max Pezzali, Rose Villain, Sfera Ebbasta, Geolier , Anna, Club Dogo, Salmo &amp; Noyz.

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Amazon Music, rinnovata la collaborazione con il Red Valley Fest

Industria

Per il secondo anno consecutivo la piattaforma sarà main sponsor dell'evento sardo: i particolari

La classifica Airplay della settimana dal 12 al 18 luglio&nbsp;dei brani più trasmessi vede salire al numero uno "Peyote” degli Articolo 31 feat Fabri Fibra, stabile in seconda posizione “Sesso e Samba” di Tony Effe e Gaia e scende al numero tre “Storie brevi” di Tananai e Annalisa. Nella classifica dei brani esordienti più trasmessi troviamo ancora “Whip” dei Doctum. Ecco le novità.

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<a href="https://radioairplay.fm/" target="_blank">La classifica Radio Airplay</a>&nbsp;della settimana dal 12 al 18 luglio&nbsp;vede al primo posto "Peyote” degli Articolo 31 feat Fabri Fibra; i nuovi ingressi nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Woman’s world” – Katy Perry (35)

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&nbsp;Il più alto nuovo ingresso è “Woman’s world” di Katy Perry in trentacinquesima posizione.

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<a href="https://radioairplay.fm/classifiche-musicali/classifiche/italia/absolute-beginners-by-rockol/" target="_blank">La classifica Airplay Absolute Beginners</a>&nbsp;&nbsp;della settimana&nbsp;dal 12 al 18 luglio&nbsp;degli artisti esordienti più trasmessi in radio della settimana vede in vetta “Whip” dei Doctum; le nuove entrate nella Top Ten sono:

“Concedimi” – Matteo Romano (7)

“Goodbye!” – Cedraux (8)

“DCP” – Disco Club Paradiso (9)

“L’inverno” – Angelica (10)

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Il più alto nuovo ingresso è “Concedimi” di Matteo Romano in settima posizione.

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Nella "Rit Parade di Stefano Cilio"&nbsp;(<a href="http://www.stefanocilio.com/" target="_blank">www.stefanocilio.com</a>),&nbsp;classifica delle canzoni più popolari in Italia sommando tutte le modalità di riproduzione e acquisto della musica (streaming, download, radio airplay, visualizzazioni video e identificazioni), questa settimana troviamo due nuove entrate&nbsp;in top 30. Al numero 29 fa il suo debutto la hit mondiale "Espresso" di Sabrina Carpenter, mentre in venticinquesima posizione troviamo il singolo estivo di Karol G dal titolo "Si Antes Te Hubiera Conocido". Il podio della "Rit Parade" di questa settimana vede al terzo posto l'ascesa di "30°C" di Anna,&nbsp;seguita al numero 2 da "Storie brevi" di Tananai e Annalisa, che restano stabili ad un passo dalla vetta. Non ci sono variazioni al&nbsp;numero 1: "Sesso e samba" di Tony Effe con Gaia si conferma la canzone più popolare in Italia per la quinta volta e si candida seriamente al titolo di tormentone estivo del 2024.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche Airplay, 18 luglio: Articolo 31 e Fabri Fibra primi

"Peyote” è il singolo più trasmesso dalle radio

La classifica UK degli album più venduti della settimana dal 19 al 25 luglio vede debuttare in prima posizione “The death of slim Shady (Coup de Grace)” di Eminem, stabile in seconda posizione “The tortured poets department” di Taylor Swift e in terza “Vertigo” di Griff. I primi tre singoli della classifica dei brani sono: “Espresso” e “Please, please, please” di Sabrina Carpenter e “A bar song (Tpsy)” di Shaboozey. Ecco tutte le novità.

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La UK Charts album della settimana dal 19 al 25 luglio vede al primo posto “The death of slim Shady (Coup de Grace)” di Eminem; le nuove entrate fra le prime cinquanta posizioni sono:

“The death of slim Shady (Coup de Grace)” – Eminem (1)

“Vertigo” – Griff (3)

“L.A Times” – Travis (4)

“Early Twenties” - Cat Burns (7)

“X'S” - Cigarettes After Sex (12)

“Charm” – Clairo (13)

“Artificial Paradise” – Onerepublic (46)

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&nbsp;Il più alto nuovo ingresso è “The death of slim Shady (Coup de Grace)” di Eminem in prima posizione.

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La UK Charts singoli della settimana dal 19 al 25 luglio vede al primo posto “Espresso” di Sabrina Carpenter; queste le nuove entrate in classifica nelle prime cinquanta posizioni:

“Habits” - Eminem Ft White Gold (11)

“Renaissance” – Eminem (13)

“Did it first” - Ice Spice/Central Cee (15)

“Woman's World” - Katy Perry (47)

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Il più alto nuovo ingresso è “Habits” di Eminem Ft White Gold in undicesima posizione.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche UK, novità 25 luglio: Eminem al primo posto

“The death of slim Shady (Coup de Grace)” è l’album più venduto della settimana 

La classifica degli album più venduti in Italia della settimana dal 12 al 18 luglio vede stabile in prima posizione “Vera baddie” di Anna, ancora al numero due “Dio lo sa” di Geolier, sale al numero tre “The tortured poets department” di Taylor Swift.&nbsp;Le prime tre posizioni nella chart dei singoli anche per questa settimana restano le stesse: “Sesso e Samba” di Tedua feat Gaia, “30°C” di Anna e “I love it” di Anna &amp; Artie 5ive. Ecco tutte le novità.

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La classifica Top Album FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 12 al 18 luglio vede al numero uno&nbsp;“Vera baddie” di Anna; tra le prime cinquanta posizioni della chart si segnalano le nuove entrate di:

“The death of slim Shady (Coup de Grâce)” – Eminem (8)

“No regular music” - Sadturs &amp; Kiid (11)

“Romance:Untold” – Enhypen (30)

“Artificial Paradise” – Onerepublic (36)

“Ultimo Piano B” - Dani Faiv (42)

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Il più alto ingresso è “The death of slim Shady (Coup de Grâce)” di Eminem in ottava posizione.

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Nella classifica Top Singoli FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 12 al 18 luglio vede in vetta “Sesso e Samba” di Tedua feat Gaia; i nuovi ingressi tra le prime cinquanta posizioni della chart sono:

“Exit” - Sick Luke Feat. Lazza &amp; Duki (43)

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Il più alto ingresso è “Exit” di Sick Luke Feat. Lazza &amp; Duki in quarantatreesima posizione.

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Classifiche, 18 luglio: Anna ancora al numero uno

“Vera baddie” si conferma l’album più venduto della settimana

È stata annunciata la prima stagione di un podcast in sei parti piuttosto particolare, intitolato&nbsp;“Empathy for the Devil”&nbsp;e dedicato al tema del benessere (o della sua carenza) nell'industria musicale e dell’intrattenimento.

I suoi conduttori sono tre esperti della materia - Sam Parker, Matt Thomas e Chula Goonewardene – che, all’interno del podcast, esamineranno le vite di artisti scomparsi con l'obiettivo di aiutare gli ascoltatori a comprendere le loro battaglie psicologiche e a imparare lezioni utili ai musicisti di oggi e ai team che li supportano.

Nella presentazione ufficiale si legge: "I problemi di cui discutiamo sono ancora molto presenti, e alcuni sono persino peggiorati a causa di fattori come i social media e la possibilità di viaggiare più lontano, più velocemente. Il nostro obiettivo è promuovere una maggiore connessione, comprensione ed empatia per la generazione attuale attraverso queste storie profondamente umane e relazionabili delle generazioni passate".

“Empathy For The Devil” è frutto della partnership tra Message Heard, nota per le sue produzioni podcast orientate a scopi specifici, e Attune, organizzazione dedicata a servizi di salute mentale e benessere per le industrie basate sul talento. Le prime storie riguarderanno Brian Jones, Whitney Houston e Lil Peep e ne esploreranno le vite e le vicende attraverso una lente bio-psico-sociale.

La prima stagione, composta da sei episodi settimanali cominciati l'11 luglio, è disponibile in formato video su YouTube, Spotify e Apple Podcasts.&nbsp;<a href="https://www.youtube.com/watch?v=V8DEoLrZ9oQ" target="_blank">Qui il trailer di “Empathy For The Devil”.</a>

"Empathy for the Devil": i travagli psicologici degli artisti

Salute mentale e benessere nell’industria dell’intrattenimento all’interno del programma

Novità sul fronte delle partnership siglate da TikTok, che dopo un <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/universal-music-vs-tiktok-496356">periodo piuttosto conflittuale</a> con l’industria discografica sembra vivere una nuova luna di miele con etichette, artisti e promoter. Dopo i sodalizi con Taylor Swift e Eventbrite, tanto per citare due tra i più celebri, la piattaforma cinese ha innescato due nuove sinergie.

La prima è con Jimin, cantante sudcoreano noto soprattutto per essere un membro dei BTS. In occasione del lancio del suo secondo album solista, “Muse”, anche lui beneficerà di un mini hub interno alla piattaforma, simile a quello ideato in precedenza per Taylor Swift: cliccando su un banner che compare con la chiava di ricerca “Jimin”, i fan potranno partecipare a sfide social, personalizzare il proprio profilo con cornici speciali o rimandi al proprio servizio streaming di fiducia e usare il singolo “Who” per creare la propria clip. Utile all’artista ma anche a TikTok stesso, che così facendo fidelizza la fan base del k-pop, una di quelle dalla crescita maggiormente rapida all’interno della community.

Il secondo accordo commerciale, invece, è con il distributore DistroKid. Si tratta in questo caso di una sorta di “corsia preferenziale” per gli artisti che se ne servono: potranno infatti creare i loro profili ufficiali da artista su TikTok utilizzando semplicemente la dashboard di DistroKid, riducendo di moltissimo il tempo necessario a vederlo validato. In questo caso l’obbiettivo è di rafforzare la presenza in ambito streaming, che già esiste grazie al distributore SoundOn, di proprietà dello stesso TikTok, ma è dichiaratamente uno dei campi di espansione più ambiti dal social di ByteDance.

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Due nuove partnership per TikTok

Per il social network cinese un sodalizio artistico (con Jimin) e uno strategico (con DistroKid)

Se un tempo la violazione del copyright in ambito hip hop si limitava all’uso illecito di campioni provenienti da altri brani, sembra che presto dovremo abituarci anche a un altro tipo di causa legale: quella per lo sfruttamento non autorizzato del lavoro di produttori terzi. Tra i casi più clamorosi del momento c’è quello di Kanye West, che è appena stato citato in giudizio (insieme alla sua etichetta G.O.O.D. Music, alla sua società Yeezy LCC e a Universal Music che distribuisce i suoi dischi) dai colleghi Khalil, Sam Barsh, Dan Seef e Josh Mease. La causa è portata avanti da Artist Revenue Advocates, un’associazione che promuove i diritti degli artisti in ambito musicale.

Il processo si riferisce all’album “Donda”, del 2021, e dovrà stabilire un indennizzo per l’utilizzo non autorizzato del lavoro dei quattro. In sostanza il team, che ha già lavorato alle produzioni di big del rap come Drake, Kendrick Lamar ed Eminem, nel 2018 aveva&nbsp;cominciato a lavorare a un cosiddetto composer pack, ovvero una raccolta di suoni, campioni e e porzioni di strumentali che possono poi essere acquistate e utilizzate da altri musicisti. West avrebbe fatto richiesta per l’utilizzo di questo pack nel 2020, ma l’autorizzazione gli era stata negata. Nonostante ciò, avrebbe deciso di utilizzarlo comunque nelle tracce “Hurricane” e “Moon”, arrivando addirittura a citare i produttori nei crediti del disco, come se avessero effettivamente accettato di lavorare per lui.

Il risarcimento, se accordato, potrebbe essere davvero ingente: i querelanti sostengono che gli introiti derivanti dallo streaming delle due tracce ammontino finora a 15 milioni di dollari, più 14 milioni in merchandising venduto nei listening party in cui&nbsp;sono state suonate. Ci sarebbero poi anche le partnership con brand di moda come Gap e Balenciaga, legate direttamente al progetto dell’album “Donda”. Insomma, ennesima grana per Kanye, che è noto per essere molto disinvolto quando si tratta di utilizzare l’opera dell’ingegno altrui all’interno delle sue composizioni.

I composer pack sono i nuovi sample: la causa contro Kanye West

Un team di produttori cita in giudizio il rapper per aver usato senza permesso suoni creati da loro

Ora è ufficiale: il Festival di Sanremo 2025 slitta di una settimana. La kermesse non si terrà, come originariamente comunicato, dal 4 all'8 febbraio, ma dall'11 al 15 febbraio. Il motivo, <a href="https://www.rockol.it/news-745671/sanremo-2025-e-coppa-italia-stessi-giorni-si-cercano-soluzioni">come noto</a>, è la scelta della Lega Serie A di fissare le partite di andata dei quarti di finale della Coppa Italia nella stessa settimana del Festival, originariamente in programma dal 4 all'8&nbsp;febbraio 2025. Le partite andranno in onda su Mediaset, che ha detto no all'anticipo delle gare alle 18. Così oggi in occasione della presentazione dei palinsesti Rai per la nuova stagione, a Napoli, l'amministratore delegato Rai Roberto Sergio ha ufficializzato il posticipo di una settimana del Festival di Sanremo, che come noto vedrà il ritorno all'Ariston di Carlo Conti in qualità di conduttore e direttore artistico.

Sanremo 2025, ufficiale: il Festival slitta di una settimana

L'annuncio ufficiale: il Festival si arrende alla Coppa Italia.

Nel 2019 la nuova presidente eletta della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, delineò le sei priorità politiche che avrebbero guidato il lavoro della Commissione nel quinquennio 2019-2024. Tra queste spiccò il Green Deal europeo, definito dalla stessa presidente come un’impresa paragonabile a quella dello sbarco del primo uomo sulla luna. L’ambizioso programma infatti si prefigge l’obbiettivo di far diventare l’Europa il primo continente a zero emissioni entro il 2050, raggiungendo così la neutralità climatica. Il Green Deal è parte integrante della strategia della Commissione finalizzata ad attuare gli obbiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite delineati con l’accordo di Parigi del 2015, accordo che mira a contenere l’innalzamento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali, cercando di limitare tale incremento a 1,5 gradi centigradi per evitare i disastrosi effetti del cambiamento climatico.

Questi obbiettivi riguardano tutti i settori dell’economia, tra cui anche quello dell’intrattenimento dal vivo, il quale contemporaneamente causa e subisce il cambiamento climatico. Il costante aumento delle temperature o la maggior frequenza di temporali sempre più violenti sono solo alcuni degli aspetti che minano l’esistenza stessa del business. Lo scorso anno gli organizzatori del Wacken Open Air – festival tedesco di musica metal – si sono trovati costretti, per la prima volta dopo 32 edizioni, a negare l’ingresso a 35.000 fan a causa dei violenti temporali che hanno danneggiato e reso inaccessibili alcune zone della venue. Qualche mese più tardi a Rio de Janeiro forti ondate di calore hanno portato al decesso di una ragazza 23enne, a seguito di un malore accusato durante il concerto di Taylor Swift. Benché vittima, il contributo del settore della musica dal vivo alla crisi climatica è tutt’altro che trascurabile. Tapio – società di consulenza belga – stima che il noto festival musicale Tomorrowland emetta ogni anno 150 tonnellate di diossido di carbonio, l’equivalente delle emissioni annuali medie di 9.300 belgi. Si stima che le emissioni di un concerto siano imputabili per l’80% agli spostamenti dei fan e degli artisti, i quali spesso intraprendono lunghi viaggi per raggiungere l’evento.

Sempre più stakeholders della filiera sono consapevoli dei danni ambientali causati dal loro lavoro ed artisti, fan, organizzatori, venues stanno cercando delle alternative sostenibili per modificare il loro portafoglio di attività. Tra gli artisti, i Coldplay probabilmente sono tra i più noti, i quali hanno recentemente dichiarato come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744988/coldplay-emissioni-anidride-carbonica-tour-playlist">il loro ultimo tour “Music of the Spheres” abbia ridotto le emissioni di carbonio del 59% rispetto a quello precedente</a>. L’impegno della band è globalmente riconosciuto anche se le accuse di greenwashing non sono tardate ad arrivare per via della loro partnership con Neste – azienda finlandese attiva nel settore della raffinazione, trasporto e vendita di petrolio e diesel rinnovabile. Tra le venues, molta attenzione si è concentrata attorno all’O2 di Londra. L’arena, gestita dalla multinazionale AEG Europe, ospita più di 200 eventi e attrae più di 9milioni di visitatori l’anno, confermandosi una delle location più importanti del mondo. Negli anni la qualità della proposta artistica è stata affiancata da una crescente attenzione verso il tema della sostenibilità. Tra le tante iniziative, l’O2 ha sviluppato una guida – Green Rider – contenente le best-practices per la realizzazione di un evento sostenibile che possa essere di ispirazione per tutti gli addetti ai lavori. Sono altresì note le numerose partnership con artisti finalizzate alla riduzione degli impatti dei loro eventi. Tra le più note vi è sicuramente quella con Billie Eilish, la quale terrà nel corso del 2025 ben 6 concerti all’O2.

In occasione delle quattro date dei 1975 nella capitale inglese svolte tra il 12 ed il 20 febbraio di quest’anno, l’O2 è riuscita a realizzare i primi eventi “a carbonio rimosso” nella storia di questa venue. Ma come fa un evento ad ottenere tale qualifica? L’O2 è in grado di stimare ex-ante le emissioni di diossido di carbonio che un evento causerà. Queste, come anticipato, derivano ad esempio dal trasporto di fan ed artisti, dal consumo di cibo e bevande, dalla produzione dello show, dallo smaltimento dei rifiuti o dall’alimentazione della struttura. La principale soluzione a questo problema è naturalmente la riduzione delle emissioni stesse. La venue ha già in atto un portafoglio di attività finalizzate alla riduzione della quantità di diossido di carbonio emessa nell’atmosfera, tra queste attività figurano ad esempio la rimozione di cibo a base animale, l’introduzione di bicchieri riutilizzabili e di posate in materiali alternativi alla plastica o l’imposizione di una tassa per i parcheggi auto a carico dei consumatori. Benché un promoter possa impegnarsi per rimuovere quante più emissioni possibili, allo stato attuale è impossibile auspicare la realizzazione di un evento a emissioni nulle. Per ovviare a questo limite, la soluzione dell’O2 è il finanziamento di progetti CDR (Carbon Dioxide Removal) per la parte residuale di emissioni che non è in grado di eliminare. Tali progetti utilizzano specifiche tecnologie per rimuovere in maniera semi-permanente l’anidride carbonica presente nell’atmosfera, immagazzinandola in apposite riserve naturali o artificiali. Il rimboschimento è un esempio tipico di CDR, data la capacità degli alberi di immagazzinare temporaneamente il diossido di carbonio. Queste attività non vengono svolte direttamente dalla venue, ma questa si avvale di appositi market-maker che si occupano di veicolare le risorse finanziare verso quei soggetti che si occupano direttamente della rimozione del diossido di carbonio.

La serie di eventi-pilota è stata realizzata in collaborazione con A Greener Future – associazione no profit inglese operante nell’ambito della sostenibilità degli eventi – e CUR8 – market maker per progetti CDR. Si stima che ogni serata di concerto abbia contribuito alla rimozione di 136,46 tonnellate di diossido di carbonio, per un totale nelle quattro serate di 545,9 tonnellate – l’equivalente dell’utilizzo annuo medio di elettricità di 395 case. Sam Booth – capo della divisione Sostenibilità di AEG Europe – commenta:

<blockquote>
“Con il successo di questa serie di eventi pilota primi al mondo nelle arene, abbiamo provato come sia possibile organizzare concerti nelle arene che non compromettano l’ottima esperienza dei fan, ma che allo stesso tempo tengano conto del loro impatto sull’ambiente. Speriamo che questo possa servire da campanello d’allarme per il settore su come la rimozione delle emissioni di carbonio sia una soluzione praticabile per la gestione degli eventi dal vivo, ma affinché sia un successo appare necessario il consenso di tutti gli operatori dell’industria dei live, dalle venue ai promoter, per arrivare agli artisti stessi”.
</blockquote>

Queste dichiarazioni fanno luce su come l’impegno dell’O2 si collochi all’interno di un più ampio terreno di gioco all’interno del quale tutti gli operatori possono sperimentare soluzioni e fornire contributi per la creazione di guidelines e best-practices condivise finalizzate alla realizzazione di eventi più sostenibili di cui può beneficiare il settore nella sua interezza. L’augurio è che sempre più realtà seguano questo esempio.

1975

Live e sostenibilità: nuove prospettive per eventi a 0 emissioni

Il tema green nell'industria della musica dal vivo: un approfondimento

La classifica USA degli album più venduti della settimana del 20 luglio 2024 vede sempre in prima posizione “The tortured poets department” di Taylor Swift, sale in seconda “The great american bar scene” di Zach Bryan e scende in terza “One thing at a time” di Morgan Wallen. Le prime tre posizioni della chart dei singoli sono: “Not like us” di Kendrick Lamar, “A bar song (Tipsy)” di Shaboozey e “I had some help” di Post Malone featuring Morgan Wallen. Ecco le novità.

La classifica Billboard Hot 200 degli album&nbsp;vede “The tortured poets department” di Taylor Swift al numero uno; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Armageddon: The 1st Album” – aespa (25)

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Il più alto ingresso è “Armageddon: The 1st Album” delle aespa in venticinquesima posizione.

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La classifica Billboard Hot 100 dei singoli vede in vetta “Not like us” di Kendrick Lamar; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Lies lies lies”- Morgan Wallen (7)

“28” - Zach Bryan (14)

“American nights” - Zach Bryan (21)

“Tough” - Quavo &amp; Lana Del Rey (33)

“Better days” - Zach Bryan Featuring John Mayer (46)

“Oak Island” - Zach Bryan (48)

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Il più alto ingresso è “Lies lies lies” di Morgan Wallen in settima posizione.

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Classifiche USA, 20 luglio: Taylor Swift di nuovo in vetta

“The tortured poets department” continua a essere l’album più venduto della settimana

Tra i diversi rapporti che periodicamente predicono quanto denaro l'industria musicale guadagnerà nei prossimi anni, spicca quello recente di Omdia che, la scorsa settimana, ha pubblicato un&nbsp;forecast&nbsp;che vede le vendite annuali di musica registrata "al dettaglio" crescere da $43,9 miliardi nel 2024 a $53,4 miliardi nel 2028 su scala globale.

Ricordiamo che previsioni recenti di rilievo erano quelle di di Midia Research ($100 miliardi di entrate al dettaglio per la musica registrata nel 2031) e di Goldman Sachs ($50,1 miliardi di entrate commerciali per la musica registrata nel 2030 e un mercato dello streaming al dettaglio di $80,3 miliardi in quell'anno).

In particolare, Omdia ritiene che gli abbonamenti rappresenteranno quasi due terzi (64,4%) di quel totale – pari a $34,4 miliardi - con la pubblicità audio e video combinata che genererà $6,5 miliardi (quindi 12,1%). Le vendite fisiche varranno $7,3 miliardi nel 2028, diventando la seconda maggiore fonte di entrate per la musica registrata.

Non passa inosservato uno spunto geografico dell’analisi: Omdia prevede infatti che entro la fine di questo decennio la Cina potrebbe diventare il secondo mercato mondiale della musica registrata, passando dal quinto posto che occupava nel 2023 e realizzando un fatturato di musica registrata da $4 miliardi nel 2028:&nbsp;"La Cina dovrebbe superare la Germania entro il 2026 e il Regno Unito entro il 2027 … e potrebbe superare il Giappone già nel 2029". 

La società prevede che la Cina sarà un mercato.

Omdia: vendite musicali globali da $53,4 miliardi entro il 2028

E grande balzo in avanti del mercato cinese

A partire dal 2022 diverse aziende hanno cominciato a cimentarsi nella clonazione di voci famose con l’intelligenza artificiale. Presto la frontiera importante per questa attività è diventata quella etica: in questo segmento opera ElevenLabs.

Il suo prodotto orientato ai consumatori è un'app lanciata il mese scorso chiamata 'Reader' che offre una gamma di voci create con AI per leggere articoli, PDF, newsletter e altri testi su smartphone.

Le quattro nuove voci di stelle defunte sono quelle di autentiche icone del cinema: si tratta di Judy Garland, James Dean, Burt Reynolds e Laurence Olivier. Nell'annuncio di qualche giorno fa ElevenLabs si è premurata di sottolineare che tutto ciò è stato possibile "grazie alle partnership con i loro eredi". 

Lo ha certificato, in particolare, un commento positivo della grande attrice Liza Minnelli, figlia di Judy Garland:&nbsp;"È emozionante ritrovare la voce di nostra madre disponibile per le innumerevoli milioni di persone che la amano. La nostra famiglia crede che questo porterà nuovi fans a mamma e sarà elettrizzante per tutti coloro che già apprezzano il suo lascito impareggiabile che ha dato e continua a dare al mondo".

E la musica? Come è noto, l’argomento è di quelli roventi.&nbsp;<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745558/intelligenza-artificiale-voce-deepfake-voice-cloning-cosa-dice-legge" target="_blank">Qui una interessante prospettiva giuridica da noi recentemente pubblicata</a>.

AI e celebrità defunte

ElevenLabs e i cloni vocali delle star

<a href="https://www.rockol.it/news-745535/suno-azienda-anno-profilo-startup-intelligenza-artificiale-parte-uno">(leggi qui la prima parte)</a>

Sono anni, questi, nei quali l’esponenziale accumulo di potere, risorse e influenza da parte delle cosiddette ‘big five’ della tecnologia continua a destare forti preoccupazioni, e non solo a livello di antitrust.

Ma sono anche mesi, questi in particolare, in cui l’ascesa rampante dell’intelligenza artificiale generativa riesce quasi a mettere in ombra quella narrazione - e non fa che acuire il senso di pericolo e scetticismo di chi pare destinato a subirne la presenza.

Osservando poi da vicino <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745338/medimex-2024-il-punto-sull-ai-generativa-nell-industria-musicale">l’incrocio tra intelligenza artificiale generativa e industria musicale</a>, diventa chiaro che quel conflitto molto acceso che si sta consumando ha una natura tanto economica quanto culturale.

Spesso si rimarca quanto le startup che vogliono imporsi come “disruptors” dell’industria non abbiamo cognizione della sua struttura, dei suoi valori, delle implicazioni che le loro innovazioni comportano per i modelli di business che alimentano gli affari delle aziende e le carriere degli autori e degli artisti del comparto. E ci si chiede quanto gli investitori finanziari comprendano veramente la portata di una guerra che potrebbero trovarsi a combattere con l'industria musicale, calpestando la passione che artisti e titolari dei diritti metteranno in una lotta per la loro stessa sopravvivenza.

E nel caso di Suno…? Anche qui il sostegno è opera di “estranei”? Fino a un certo punto.

<h3>Un mare di denaro. Chi partecipa e sostiene Suno.</h3>

Se è accettabile sostenere che, in generale, gli investitori che hanno pompato tutto questo denaro nella startup bostoniana hanno relativamente poco a che fare con l'industria musicale e molto di più con l'industria tecnologica, conviene però dare un’occhiata a questa compagine composita che, almeno per gli addetti ai lavori, può riservare qualche sorpresa.

Suno ha raccolto 125 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie B. Il che attribuisce alla startup un valore implicito di 500 milioni di dollari, nonostante sia nata solo un paio d’anni fa ed abbia ottenuto questo aumento di capitale con una forza lavoro di solo 12 elementi, inclusi i quattro co-fondatori.

Ma chi c’è dietro ai 125 milioni di dollari? E su quali forze potrà contare, oltre che su una incredibile quantità di contanti?

Potremmo cominciare col dire che all’inizio fu Microsoft: lo scorso dicembre, quella stessa big tech che ha pesantemente finanziato Open AI e Chat GPT diventandone la principale alleata, aveva integrato Suno nella sua app di AI Copilot. Sancendo la mossa con un comunicato stampa nel quale, tra l’altro, si leggeva:

"Non è necessario saper cantare, suonare uno strumento o leggere la musica per dare vita alle proprie idee musicali".

Ma dopo questo endorsement di fatto, sono entrati capitali e persone. Eccone una panoramica.

A guidare il recente round di finanziamento di Serie B è stato Lightspeed Ventures, una società di VC di primissimo piano con sede a Menlo Park, in California, che vanta 25 miliardi di dollari in asset in gestione e che ha motivato il proprio investimento con la ferma convinzione che siamo alla vigilia della "democratizzazione" della musica grazie alla AI. Sul suo sito Web ha infatti dichiarato:

<blockquote>
"L'ultimo modello AI di Suno, versione 3, può generare canzoni complete degne di andare in onda in radio top 40 in pochi secondi. Tutti gli esseri umani sono intrinsecamente creativi. Gli smartphone e internet hanno reso molto più facile esprimere la creatività... Tuttavia, la creazione di musica, un mezzo che è consumato da quasi tutti sul pianeta, rimane inaccessibile alla maggior parte. Ma l'AI generativa cambia questa equazione. L'AI è un'altra straordinaria innovazione nell'evoluzione della creazione musicale, proprio come le workstation audio digitali, i sintetizzatori, i giradischi e le chitarre elettriche prima di essa".
</blockquote>

Nel proprio impressionante portafoglio di investimenti attuali e passati, Lightspeed Ventures vanta quelli in <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/epic-games-229732">Epic Games</a>, Snap (proprietaria di Snapchat), Giphy. Ma, dato l’argomento in questione, spiccano soprattutto quelli sostenuti in aziende focalizzate sulla AI come Stability AI e Mistral AI.

La sua familiarità con l’industria musicale, infine, è riconducibile ai suoi investimenti in <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-728250/metaverso-60-milioni-di-finanziamento-a-everyrealm">Everyrealm</a>, azienda operante nel metaverso e supportata da Nas e Lil Baby; nella piattaforma di condivisione musicale Audius; nel mercato mobile di studi di registrazione e produttori RecordGram.

C’è poi Matrix Partners, anch’essa con sede vicino alla Silicon Valley (a Palo Alto) e con oltre 4 miliardi di dollari investiti e più di 4 miliardi di dollari in asset in gestione. Il cursus honorum di Matrix è tutt’altro che irrilevante: decenni fa fu un investitore precoce in Apple, ma ha anche finanziato gli esordi di aziende come Motorola, Quora, FedEx, SanDisk e Zendesk.

L’aspetto più interessante di Matrix, tuttavia, si concentra però nella persona di uno dei propri partner, Antonio Rodriguez, vero fautore del sostegno di Suno da parte del venture capital per cui lavora. E tanta convinzione non deve sorprendere, considerato che fu lui – sempre come partner di Matrix – a partecipare allo sviluppo di <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/echo-nest-208918">Echo Nest</a>, la piattaforma di intelligenza e dati musicali sviluppatasi proprio in seno al MIT e poi acquisita da Spotify nel 2014 per raffinare il proprio algoritmo e sistema di raccomandazione.

Il trio di venture capitalists si completa con Founder Collective, società invece con sede nell'area di Boston e di dimensioni decisamente ridotte rispetto alle due sopra citate, avendo raccolto circa 280 milioni di dollari in quattro fondi a partire dal 2020. Ma anch’essa con qualche medaglia significativa da esibire: l'app di pagamento Venmo, Uber, <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/buzzfeed-274651">Buzzfeed</a>, Chartbeat, SkipTheDishes (poi acquisita da Just Eat).

Alle quali si aggiunge una connessione con l'industria musicale grazie all’investimento sostenuto nella piattaforma di ticketing <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/seatgeek-217909">SeatGeek</a>.

Tra i partecipanti al round di finanziamento di Suno si aggiunge poi una pattuglia di imprenditori tecnologici.

Il primo è Andrej Karpathy, considerato un luminare del comparto in quanto una la sua è una delle figure più prominenti nello sviluppo dell'AI: co-fondatore di OpenAI, creatore di <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/chat-gpt-490437">ChatGPT</a>, dove ha lavorato dal 2015 al 2017 e di nuovo dal 2023 al 2024, e direttore dell'intelligenza artificiale presso Tesla di Elon Musk dal 2017 al 2022.

Un altro finanziatore individuale di Suno piuttosto interessante è Aravind Srinivas. Come CEO di Perplexity AI – che sviluppa un motore di ricerca basato su chatbot che fornisce agli utenti risposte a domande senza che debbano cliccare sui siti web da cui sono state ottenute quelle risposte – si potrebbe affermare che il suo nome figura abbastanza in alto sulla lista nera di qualsiasi creatore di contenuti che viva di diritti e copyright. Per fare un esempio, in un’udienza con l'Ufficio del Copyright degli Stati Uniti su copyright e AI, la Directors Guild of America (DGA) ha incluso Perplexity AI in un elenco di aziende che hanno iniziato a utilizzare l'AI per "manipolare film, programmi televisivi e altri intrattenimenti per rigenerare nuove opere".

Ci sono poi Aaron Levie, co-fondatore e CEO di Box Inc. (società che fornisce servizi cloud alle aziende) e Nat Friedman e Daniel Gross, spesso citati in copia poiché investono insieme in startup (gestiscono anche un fondo da 250.000 dollari chiamato AI Grant che offre alle aziende AI l'accesso a server con chip Nvidia utilizzati per sviluppare modelli AI).

Il primo è un ex CEO della piattaforma di sviluppo GitHub (oggi una sussidiaria di Microsoft) ed ex presidente della GNOME Foundation, che sta lavorando per creare una piattaforma informatica per il pubblico che utilizza solo software gratuito.

Gross, considerato una delle persone più influenti nello sviluppo dell'AI, ha invece fondato Cue (precedentemente noto come Greplin), un'app di motore di ricerca personalizzata e automatizzata che è stata acquisita da Apple nel 2013. E’ anche un partner di Y-Combinator, celebre acceleratore di startup.

Vale poi la pena prendere nota di un paio di artisti musicali che stanno lavorando come consulenti per l'azienda.

Uno di questi è <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-729338/3lau-e-royal-i-pionieri-delle-royalties-su-blockchain">Jason Blau, alias 3LAU, musicista e produttore profondamente coinvolto nella tecnologia applicata alla musica, nonché co-fondatore di Royal</a>, una piattaforma di investimento musicale basata su blockchain; investitore nel round iniziale della piattaforma di creazione musicale Web3 Arpeggi Labs; e creatore di 3LAU AI, un'AI generativa modellata sulla sua stessa musica.

Gli si affianca Flosstradamus (all’anagrafe DJ Curt Cameruci), che è anche a capo della società Rubin che sta lavorando su una piattaforma che, a suo dire, sarà per l'attuale fase storica musicale l’equivalente di ciò che Spotify fu succedendo a Napster.

<h3>125 milioni di dollari per…</h3>

L’industria musicale detesta la narrazione propagata dalla Silicon Valley in base alla quale il miglior viatico verso l'innovazione consista nel costruire prima e chiedere il permesso dopo (in alternativa: violare prima, e chiedere scusa dopo). E si è attrezzata per contrastarla ogniqualvolta l’innovazione – stavolta quella guidata dalla Gen AI – abbia luogo in casa propria. Ma resta centrale, in queste settimane, cercare di rispondere a una domanda: cosa significa il round di finanziamento da 125 milioni di dollari per Suno, per il crescente comparto musica &amp; AI e per l'industria musicale nel suo complesso?

Innanzitutto significa che Suno potrà investire molto denaro per accelerare la sua crescita: "Utilizzeremo questi fondi per accelerare lo sviluppo del prodotto e far crescere il nostro team di creatori di musica, amanti della musica e tecnologi", ha scritto Mikey Shulman. Si pensi che l’ascesa fulminea della startup è avvenuta con una forza lavoro di sole dodici persone.

Inoltre, considerando che i titolari dei diritti musicali hanno iniziato a far sentire la loro voce riguardo all'addestramento dei modelli, ai permessi e alle licenze - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744523/sony-music-intelligenza-artificiale-opt-out-su-catalogo-no-training">Sony Music ha scritto di recente a più di 700 aziende di AI imponendo un "opt-out" per la sua musica dall'addestramento dei modelli</a> ed ha richiesto informazioni su come queste aziende hanno utilizzato le sue registrazioni e/o il suo repertorio di canzoni – significa anche che 125 milioni di dollari sono fondi ingenti molto utili a Suno per pagare gli avvocati se e quando ne avrà bisogno.

Infine, 125 milioni di dollari sono potenzialmente anche risorse preziose per concludere quegli accordi di licenza che i titolari dei diritti stanno cercando. Lo stesso Shulman ha affermato che Suno è "impegnata a lavorare a stretto contatto con artisti, etichette e editori per creare un ecosistema sostenibile ed equo per la musica generata dall'AI".

Come e quando si addiverrà ad accordi tra le parti? Quando le aziende di musica &amp; AI che dichiarano il loro desiderio di collaborare con le etichette e creare opportunità per i musicisti sosterranno queste intenzioni con i fatti. E quando i titolari dei diritti che dichiarano la loro disponibilità a concludere accordi di licenza proporranno termini praticabili e, veramente importante, si assicureranno che i musicisti che rappresentano siano pienamente coinvolti.

E’ presto per dirlo, ma questo round di finanziamento potrebbe preludere a partnership anziché a battaglie legali. E a posteriori, allora, potremo veramente capire se Suno assomiglia più a Napster, Spotify, Instagram o solo a sé stessa.

Suno è già l’azienda dell’anno? (2)

Profilo di una startup in due episodi. Parte seconda

"Senza avere mai avuto accesso a risorse pubbliche finora riservate ad altri settori del mondo dello spettacolo, il nostro lavoro produce ricchezza per lo Stato e per i territori dove si svolgono i grandi concerti": così&nbsp;Bruno Sconocchia, presidente di AssoConcerti, l'associazione di organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, commenta i dati della filiera svelati dal <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745825/rapporto-siae-spettacolo-intrattenimento-e-sport-2023">Rapporto SIAE 2023</a>, che hanno sottolineato come con un volume di incassi di 894 milioni di euro - pari al 92% dei ricavi complessivi realizzati da tutti i concerti - gli show di musica pop e rock abbiano abbattuto ogni record&nbsp;e contribuendo&nbsp;non poco alla ripresa del settore.&nbsp;

"Accogliamo con grande piacere i dati che emergono dal rapporto reso noto dalla SIAE relativi al comparto 'Concerti – Pop, Rock e Leggera'&nbsp;per l’anno 2023: oltre 36.000 eventi (più 16 % sul 2022), 23,7 milioni di spettatori (più 13,6 % sul 2022), 894 milioni di incassi dalla vendita di biglietti (contro i quasi 674 milioni dell’anno precedente = più 32,6 % sul 2022).&nbsp;Dati da noi largamente previsti, che dimostrano con i numeri la vitalità del nostro comparto, che, dopo gli anni bui della pandemia che aveva segnato la chiusura totale delle nostre attività, con conseguenze tragiche per le nostre aziende e per il personale occupato nel nostro settore, già nel 2022 registrava un percorso di ripresa e oggi presenta numeri addirittura più che raddoppiati rispetto al 2019 - si legge nella nota stampa diffusa dall'associazione - dati che evidenziano, da una parte, l’importanza del settore 'live' come pratica sociale, come risposta alla crescente richiesta di aggregazione, di condivisione, soprattutto per le nuove generazioni, dall’altra, l’importante valore economico del mondo dei concerti di musica popolare contemporanea, che oggi rappresenta il motore trainante dell’intero comparto dello spettacolo dal vivo, dando un impulso fondamentale anche all’intera filiera dell’industria musicale, dagli autori agli editori, all’industria fonografica".

Sconocchia&nbsp;conclude: "I grandi eventi di questa estate sono un chiaro esempio dell’importante ricaduta degli eventi prodotti dai nostri associati sulle città e le regioni coinvolte sul piano occupazionale e quello turistico, con evidenti importanti vantaggi per gli operatori economici dei settori direttamente ed indirettamente coinvolti".

Dati SIAE 2023, AssoConcerti: "Nostro lavoro produce ricchezza"

L'associazione di organizzatori e produttori di show di musica live commenta i dati della filiera.

“Warner Music Brazil, ADA e il gruppo Sua Música, che possiede la più grande piattaforma musicale brasiliana e il distributore digitale Sua Música, hanno unito le forze per migliorare ed espandere globalmente la portata degli artisti regionali brasiliani. Questa iniziativa si allinea con i piani di Warner Music di ampliare la sua presenza nella scena musicale regionale in Brasile e rafforzare questo settore”. Così recita una nota pubblicata sul sito della major, impegnata con l’operazione soprattutto nello sviluppo di artisti e autori regionali.

Sua Música Digital è un distributore che gestisce già le carriere digitali e si occupa della gestione delle royalties per oltre 1.000 talenti in tutto il Brasile, tra cui Tarcísio do Acordeon, Vitor Fernandes, Thiago Aquino, Heitor Costa, Japãozin, Evoney Fernandes. Sua Música sarà un partner significativo per Warner Music nella sua strategia di espansione della presenza in tutte le regioni del mercato brasiliano, potenziando la sua autorità nella musica regionale, nelle partnership locali e condividendo l'esperienza nella scoperta di nuove voci per creare i cataloghi del futuro.

“Questo è un traguardo molto importante per noi come abilitatori culturali. La combinazione della significativa presenza di Sua Música nella musica regionale con la nostra portata nazionale e rete globale amplificherà gli sforzi di entrambe le aziende e offrirà agli artisti nuove possibilità e opportunità creative e commerciali”: così Leila Oliveira, Presidente di Warner Music Brazil,&nbsp;ha commentato l’operazione.

Nessuna delle due parti in causa ha finora fornito dettagli sull'entità economica dell'acquisizione, nè sul valore percentuale della quota acquisita da WMG.

Warner investe in Sua Música

La piattaforma brasiliana è leader locale nello streaming e nella distribuzione digitale

Poco più di un anno fa arrivavano sul mercato italiano le <a href="https://www.rockol.it/news-733781/dyson-zone-rivoluzione-audio-cancellazione-rumore-e-purificazione-aria">Dyson Zone, le prime cuffie prodotte dallo storico marchio inglese</a>: fu il debutto nell’affollato campo dell’audio, dopo avere realizzato&nbsp;prodotti che hanno cambiato diversi settori, dalla purificazione dell’aria alla pulizia della casa alla cura dei capelli. Oggi l’azienda inglese annuncia un nuovo prodotto, rilanciando la sua presenza nel settore del sonoro: le OnTrac, cuffie on-ear che si pongono in diretta concorrenza con marchi come Bose, Apple, Beats e le recenti Sonos. Si tratta di cuffie quasi completamente diverse rispetto&nbsp;alle Zone (<a href="http://www.rockol.it/news-737715/dyson-zone-cuffie-recensione">qua la recensione dello scorso anno</a>)&nbsp;che oltre alle classiche caratteristiche includevano un inedito sistema di filtrazione dell’aria, con motori nei padiglioni e una mascherina rimovibile - un prodotto &nbsp; di tipologia e fascia inedita. 
Se le OnTrac sono apparentemente più “normali”, presentano comunque soluzioni e caratteristiche inedite per questa fascia, e in generale.

<h2>Cuffie On Ear (con caratteristiche inedite)</h2>

LeDyson OnTrac&nbsp;sono “cuffione” sovraurali (il padiglione copre l’orecchio)&nbsp; e sono di fascia alta per il prezzo, 499€, in linea con quello di concorrenti diretti come le Sonos Ace, inferiore alle AirPods Max e superiore ai modelli di punta di Beats e Bose (sotto i 400€).&nbsp;Ma hanno due caratteristiche che le differenziano: dichiarano una durata della batteria di ben 55 ore, e soprattutto sono customobizzabili nell’aspetto - hanno cuscinetti e coppie intercambiabili. Quando <a href="https://www.dyson.it/cuffie" target="_blank">andranno in vendita al 1° agosto (con preordini dal 22 luglio)</a> saranno disponibili da Dyson in varianti che vanno dall’abbinamento rame/blu (colori classici del marchio) a combinazioni più accese, come quella color mandarino. L’archetto - dove è posizionata la batteria, soluzione derivata dalle Zone&nbsp;- è presente in quattro colori (Aluminium, Copper, Ceramic Mandarini e Black Nickel). Ma sullo store Dyson saranno disponibili 7 colori per cuscinetti e coppe, al costo di 49€ e ltre varianti potranno essere prodotte e commercializzate da terze parti: Dyson parla di oltre 2000 combinazioni possibili.

Le OnTrac hanno ovviamente cancellazione del rumore (Dyson dichiara una riduzione di 40db), modalità trasparenza e una risposta in frequenza tra i 6Hz e21kHz, con driver neodimio di di 40mm/16ohm. Non supportano l’audio spaziale/Dolby Atmos e il lossless, ma sfruttano la definizione del Bluetooth 5.0 e si possono ascoltare via cavo, oltre che controllare nei parametri tramite l’app MyDyson che prevede diversi preset di equalizzazione. L'app MyDyson - che permette di gestire i vari device dell'azienda - verrà aggiornata pur supportare il controllo delle nuove cuffie.

<h2>Le OnTrac secondo Dyson</h2>

Secondo Jake Dyson, Chief Engineer dell’azienda:

<blockquote>
La mission di Dyson nel campo dell'ingegneria audio è quella di preservare l'integrità del suono come inteso dell'artista, senza interferenze. Inoltre, volevamo creare un paio di cuffie che le persone avrebbero apprezzato, di cui sarebbero state entusiaste. Con oltre 30 anni di esperienza nel campo dell'aeroacustica, abbiamo raggiunto la padronanza della fisica del suono. Riducendo il rumore grazie al supporto di camere anecoiche interne e ingegneri esperti, abbiamo applicato e ampliato ulteriormente le nostre conoscenze audio per sviluppare le cuffie Dyson OnTrac™. Le nostre prime cuffie over-ear solo audio offrono l'ANC migliore nel settore, una qualità audio eccezionale e un comfort prolungato per tutto il giorno grazie a materiali, design e personalizzazione unici".
</blockquote>

<h2>Le prime impressioni</h2>

Da una prima prova e un primissimo test -&nbsp; che abbiamo effettuato negli uffici milanesi di Dyson prima del lancio - si nota anche la comodità dei cuscinetti, con un ottimo isolamento meccanico che si aggiunge a quello attivo degli 8 microfoni del sistema di ANC,&nbsp;nonché la particolarità dei comandi - che prevedono tasti&nbsp;ma anche un piccolo joystick per controllo riproduzione e volume. 
Si tratta di cuffie appunto diverse dalle Zone - si parla di un “remaster”, un prodotto reingegnerizzato e sviluppato da zero:&nbsp;sono simili, ma diverse. Ad un primissimo ascolto l’audio sembra buono e bilanciato, ma ci riserviamo una recensione più approfondita nelle prossime settimane, dopo avere testato il prodotto.

Dyson rilancia nell’hardware audio

In arrivo ad agosto le nuove cuffie OnTrac, fascia alta e personalizzabili

Linecheck ha annunciato i dettagli del programma della Linecheck Academy, format dedicato alla formazione professionale per addetti e studenti dell'industria musicale che da quest’anno torna ad arricchire il palinsesto di Linecheck Music Meeting and Festival, giunto alla sua decima edizione ed in programma dal 18 al 23 novembre 2024.&nbsp;Tre i percorsi formativi che con masterclass e workshop puntano ad approfondire alcuni dei temi più rilevanti nel panorama attuale della music industry: Curatorship for Live Music Events, Creative Catalogue Exploitation e Digital Music Marketing &amp; Data Analysis.

A guidare i corsi - ciascuno dei quali avrà una durata di 18 ore e sarà articolato su 4 moduli - espertə e professionistə italianə ed internazionali.&nbsp;&nbsp;Di seguito i principali dettagli; ulteriori aggiornamenti e il form per iscriversi sono disponibili sul <a href="https://www.linecheck.it/" target="_blank">sito di Linecheck</a>.&nbsp;

<ol>
	<li>Curatorship for live music events</li>
</ol>

Il corso approfondisce le dinamiche fondamentali dell'organizzazione, progettazione e curatela degli eventi dal vivo, integrando la creatività con la gestione strategica e i case studies. 

I moduli:

<ul>
	<li>Live Event Design and Curation</li>
	<li>Community Management</li>
	<li>Sustainability &amp; Social Change</li>
	<li>The Augmented Creativity</li>
</ul>

&nbsp;

2. Creative Catalogue Exploitation

La nuova musica è entusiasmante, ma cosa fare con tutti i cataloghi esistenti creati dagli artisti? Gli evergreen, i preferiti dai fan e i classici, ma anche le gemme trascurate, le opere uscite nel momento sbagliato che meritano una seconda possibilità: si tratta di creare connessioni con vecchi e nuovi fan. La masterclass punta ad approfondire le strategie di marketing creativo, gestione e monetizzazione dei cataloghi musicali.

I moduli:

<ul>
	<li>Catalogue Marketing &amp; Management</li>
	<li>AI - Music Rights&nbsp; &amp; Finance</li>
	<li>Web 3.0 and the Future of the Music Industry</li>
	<li>Synch &amp; Licensing</li>
</ul>

&nbsp;

3. Digital Music Marketing &amp; Data Analysis

La masterclass su marketing digitale e dati musicali copre gli aspetti essenziali del marketing musicale, a partire dall'uso e dalla gestione dei metadata. Saranno approfondite le strategie principali per migliorare la visibilità e la distribuzione di contenuti musicali e l'Artist Branding, esplorando le tecniche per costruire una forte identità artistica e percezione del marchio e aumentare il coinvolgimento del pubblico. 

I moduli:

<ul>
	<li>Use and Management of Metadata in the Music Industry</li>
	<li>Artist Branding</li>
	<li>Cross-platform data analytics</li>
	<li>Digital Music Marketing</li>
</ul>

Linecheck Academy, il programma

Un format dedicato alla formazione professionale per addetti e studenti dell'industria musicale

Non Adele, non Harry Styles, non Taylor Swift e neppure i Coldplay. È <a href="http://www.rockol.it/artista/ed-sheeran">Ed Sheeran</a> il re delle classifiche musicali del Regno Unito degli ultimi dieci anni. La Official Charts Company, ovvero&nbsp;l'organizzazione britannica che si occupa di stilare varie classifiche musicali ufficiali, ha pubblicato i dati relativi al consumo di musica da quando, era il 2014, lo streaming cominciò ad essere ufficialmente conteggiato nelle vendite. E il rosso cantautore di Halifax - che <a href="https://www.rockol.it/news-745718/ed-sheeran-live-in-italia-2025-location-roma-stadio-olimpico">ha appena annunciato uno show in programma nel 2025 allo Stadio Olimpico di Roma</a> - domina sia nella classifica degli album che in quella dei singoli più venduti, rispettivamente con "÷" (ovvero "divide") e con "Shape of you".&nbsp;

Secondo i dati della Official Charts Company, dalla sua uscita - avvenuta nel marzo del 2017 - "÷" ha venduto in tutto&nbsp;4,26 milioni di copie tra vendite "pure" (ovvero in formato fisico) e copie equivalenti (ovvero quelle derivanti dalla conversione di stream in vendite effettive).&nbsp;Il singolo principale di quel disco, "Shape of you", si piazza invece in cima alla classifica delle canzoni più vendute dell'ultimo decennio, con 6,29 milioni di copie vendute, tra&nbsp;download e streaming.

Questa la classifica degli album più venduti nel Regno Unito negli ultimi 10 anni:

1. Ed Sheeran - "÷" 
2. Adele - "25" 
3. Ed Sheeran - "X" 
4. Artisti vari - "The greatest showman (OST)" 
5. Sam Smith - "In the lonely hour" 
6. Taylor Swift - "1989" 
7. Lewis Capaldi - "Divinely uninspired to a hellish extent" 
8. George Ezra - "Wanted ov voyage" 
9. Jess Glynne - "I cry when I laugh" 
10. Eminem - "Curtain call - The hits"

E questa invece la classifica dei singoli più venduti nel Regno Unito nell'ultimo decennio:

1. Ed Sheeran - "Shape of you" 
2. Lewis Capaldi - "Someone to loved" 
3. Ed Sheeran - "Perfect" 
4. Killers - "Mr. Brighside" 
5. Ed Sheeran - "Thinking out loud" 
6. The Weeknd - "Blinding lights" 
7. George Ezra - "Shotgun" 
8. Drake feat Wizkid e Kyla - "One dance" 
9. Mark Ronson e Bruno Mars - "Uptown funk" 
10. Luis Fonsi, Daddy Yankee e Justin Bieber - "Despacito remix"

Ed Sheeran

UK: è Ed Sheeran il re delle classifiche degli ultimi 10 anni

Da quando lo streaming viene conteggiato nelle vendite, il cantautore domina. Ecco le top 10.

Un volume di incassi di 894 milioni di euro, pari al 92% dei ricavi complessivi realizzati da tutti i concerti: sono le cifre che testimoniano il trionfo della musica cosiddetta “leggera”, il pop e il rock, nel comparto del live per l’anno 2023, rivelate dal rapporto Siae su Spettacolo, Intrattenimento e Sport presentato oggi a Roma. La pandemia è solo un (brutto) ricordo. Con 23,7 milioni di spettatori, i concerti di musica pop e rock confermano il corso già straordinario avviato nel 2022, abbattendo ogni record di presenze e contribuendo&nbsp;non poco alla ripresa del settore. E&nbsp;il principino del pop Harry Styles conquista il vertice della classifica dei top al botteghino, battendo le star del rap Travis Scott e Marracash.

Dopo un bienno tragico come quello 2020-2021, segnato dalla chiusure e dalla crisi del settore, il 2022 aveva rappresentato l’anno dell’inversione di tendenza per lo spettacolo dal vivo. Il 2023 conferma la ripresa del settore e, con circa 3,5 milioni di spettacoli, segna una crescita a doppia cifra sull’anno precedente (+14,9%) anche se ancora con un ritardo rispetto all’offerta complessiva del 2019 (-18,5%). “La pandemia, che aveva portato alla chiusura di tanti luoghi dello spettacolo e la traslazione sull’online e lo streaming, non si è tradotta nel temuto trasferimento definitivo del pubblico sul digitale, e le persone nel 2023 sono tornate a popolare i luoghi dello spettacolo tradizionali”, commenta Matteo Fedeli, direttore generale Siae. 

Con 23,7 milioni di spettatori radunati nel 2023 (+13,6 % sul 2022) il settore dei concerti ha quasi raddoppiato i risultati del 2019 (+88%).&nbsp;I concerti di musica pop, rock e leggera continuano a crescere anche nel 2023, superando quota 36 mila eventi (+16% sul 2022). Rispetto ai livelli pre-pandemici, il numero di spettacoli è praticamente raddoppiato (+98% sul 2019). Non essendoci più, nel 2023 l’effetto connesso alla riprogrammazione degli spettacoli annullati causa pandemia è prevedibile che questi numeri possano essere tecnicamente replicabili anche in futuro. E per il momento i primi dati del 2024 sembrano confermare l’andamento. Per quanto riguarda il numero dei soggetti organizzatori di spettacoli di musica pop, rock e leggera sia aumentato del 59% rispetto al 2022. A livello territoriale permane un forte accentramento nelle regioni settentrionali e centrali del Paese e, in particolare, in quelle dotate di maggiore capacità in termini di strutture ospitanti (arene, grandi stadi) e di infrastrutture di collegamento (Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte in primo luogo, ma anche Lazio e Toscana), fattore di fondamentale importanza nell’organizzazione di grandi eventi, in particolare di artisti internazionali. Non è un caso, infatti, che gli eventi più partecipati nel 2023 si siano tenuti in poche, grandi location, come la RCF Arena di Reggio Emilia, l’Ippodromo e lo Stadio Meazza di Milano, l’Autodromo di Monza, il Circo Massimo di Roma. Allo stesso tempo è da rilevare che le regioni più “attrezzate” sono cresciute, nel 2023, a un tasso nettamente inferiore rispetto a diverse regioni del Sud come, ad esempio, Basilicata (+55%), Sicilia (+45%), Calabria (+38%), Puglia (+34%), Liguria (+28%), Marche (+26%), e Valle d’Aosta (+23%).&nbsp;

La classifica dei top al botteghino per il 2023 vede al primo posto lo show di Harry Styles alla RCF Arena di Reggio Emilia del 22/7/2023 con 102,861 spettatori, seguito dalla tappa milanese del Marrageddon Festival di Marracash del 23/9/2023 all’Ippodromo Milano Trenno con 83,961 spettatori e dal concerto di Travis Scott sempre all’ippodromo milanese del 30/6/2023 con 80,091 paganti. Questa la top ten:

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L’osservatorio dello spettacolo Siae rappresenta da decenni una fonte esclusiva di informazioni sullo stato di salute dell’intero panorama dello spettacolo e dell’intrattenimento italiano: “Oltre a registrare i numeri dello spettacolo italiano - sottolinea il presidente Salvatore Nastasi - Siae continua la propria attività dietro le quinte per contribuire alla crescita dell’industria culturale e creativa, incoraggiando la creazione di valore attraverso accordi con gli attori principali della filiera e con i partner a livello nazionale e internazionale, e mantenendo un dialogo continuo e costante con le istituzioni nazionali ed europee senza mai dimenticare la ragione per cui è stata fondata ormai 142 anni fa: promuovere e proteggere il diritto d’autore italiano”.

Dati SIAE 2023: è record per i concerti (e trionfa Harry Styles)

Rapporto Spettacolo, Intrattenimento e Sport: incassi pari a € 894 milioni per il pop rock.

Non c’è pace per gli organizzatori di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743726/tragedia-all-astroworld-chiamato-a-deporre-michael-rapino">Astroworld</a>, il festival di Houston creato dal rapper Travis Scott che nel 2021 fu teatro di una tragedia immane causata dalla calca, con 10 morti e 300 feriti. A tre anni di distanza Live Nation, sotto il cui ombrello il festival è stato organizzato, ha patteggiato i risarcimenti con quasi tutte le vittime dell’incidente, ma c’è ancora chi reclama&nbsp;i danni – in questo caso economici – subiti in quell’occasione. Nello specifico si tratta di Ceremony of Roses, società che era responsabile delle attrazioni da luna park che si trovavano sull’area del concerto (l’intero festival prende il nome e il tema da un vecchio parco divertimenti di Houston, che Travis Scott aveva voluto ricreare per l’occasione).

L’accordo tra Ceremony of Roses e Live Nation, stando ai documenti depositati dai querelanti, era che la prima avrebbe costruito e operato le attrazioni di tasca propria, e avrebbe poi trattenuto i guadagni derivanti dall’utilizzo di giostre e giochi da parte degli spettatori. In seguito alla sciagura, però, i guadagni in questione sono stati pari a zero, a fronte di oltre 700.000 dollari che Ceremony of Roses aveva anticipato per l’allestimento della venue. “Non abbiamo visto un centesimo di quelli che dovevano essere incassi sicuri” hanno commentato i suoi legali rappresentanti, facendo inoltre notare che la scelta di investire sul festival fu dovuta anche a una “falsa rappresentazione” degli standard di sicurezza dell’evento da parte di Live Nation.

Oltre ai danni e alle spese anticipate, Ceremony of Roses è anche intenzionata a chiedere a Live Nation di coprire i costi di un’altra class action in cui è incorsa in seguito al coinvolgimento nell’organizzazione di Astroworld. Gli spettatori intenzionati a usufruire delle attrazioni del luna park, infatti, dovevano fare uso di una speciale valuta digitale (simile ai token): a tragedia avvenuta non sono stati in grado di utilizzare il loro credito residuo né di vederselo restituito, e hanno quindi fatto causa alla società per riavere indietro i loro soldi.

Ancora guai per Astroworld: nuova causa legale per Live Nation

Il festival organizzato da Travis Scott nel 2021 fu teatro di una tragedia con 10 vittime

Qualora ci fosse qualcuno, attivo a vario titolo nell'industria musicale, non ancora consapevole della presenza sul mercato di una startup che opera all’incrocio tra musica e AI e che si chiama Suno, ecco quattro punti fondamentali da annotare:

<ul>
	<li>
	ha raccolto 125 milioni di dollari in un round di finanziamento nel giugno 2024
	</li>
	<li>
	ha lanciato il suo servizio nove mesi fa ma è già stata utilizzata da più di 12 milioni di persone per creare musica
	</li>
	<li>
	rivaleggia con l’altra startup Udio (che ha a sua volta vantato il proprio traguardo di 10 milioni ma, nel suo caso, di tracce create al secondo) e con Dream Track di Google, che ha ottenuto licenze che consentono di creare canzoni utilizzando voci famose
	</li>
	<li>
	<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">è in guerra con l’industria musicale</a>
	</li>
</ul>

Per molti Suno ricorda Napster: una novità dirompente e sconvolgente, dalle conseguenze potenzialmente nefaste per l’industria musicale.

Secondo altri, invece, è “la nuova Spotify”, un paragone suggerito sia dalla rapidità di adozione che dal livello dell’investimento finanziario che i VC hanno dimostrato di volere sostenere, nonostante i venti contrari che soffiano sul rapporto tra AI e musica.

Eppure Suno potrebbe anche diventare la nuova Instagram: ossia, uno strumento radicalmente facile da utilizzare e capace di elevare la creazione musicale a un livello comparabile a quello al quale la società del gruppo Meta, con la complicità degli smartphones, ha elevato la fotografia, democratizzandone l’uso e rendendo sconfinato il numero di individui diventati creatori di contenuti anziché semplici consumatori online.

Infine, ovviamente, potrebbe anche non essere nulla di tutto ciò.

Breve storia e fondatori

Suno ha poco meno di due anni di vita.

I suoi co-fondatori si chiamano Mickey Shulman, Georg Kucsko, Martin Camacho e Keenan Freyberg. Erano tutti precedentemente impiegati in un’altra startup di intelligenza artificiale, la Kensho Technologies (basata dalle parti di Cambridge, nel Massachusetts). Qui hanno lavorato insieme fino al 2022 come esperti di apprendimento automatico.

Kensho si concentrava sulla ricerca di soluzioni di AI per risolvere problemi aziendali complessi. Il gruppo dei co-fondatori di Suno ha lavorato su una tecnologia di trascrizione da audio a testo focalizzata sulle “earning calls” delle aziende quotate.

E’ lungo questo percorso professionale che Shulman – ora anche CEO - e i suoi colleghi si sono innamorati delle possibilità inesplorate della “audio AI”. Si noti che Shulman e Camacho sono entrambi musicisti che suonavano insieme ai tempi di Kensho.

Il loro primo rilascio di gruppo è stato un programma di sintesi vocale chiamato Bark. Quando hanno cominciato a intervistare i primi utenti di Bark, dal loro riscontro è diventato chiaro che un generatore di musica era nei desideri di molti: è stato abbastanza per cominciare a fare alcuni esperimenti iniziali, e a ritenerli promettenti.

Oggi Suno ha sede nell'area di Boston ed è culturalmente “figlia” del movimento tecnologico che ruota intorno al MIT, alla prestigiosa sede di Cambridge e all’iconica università di Harvard.

Alla fine dell'anno scorso, Microsoft ha annunciato una partnership con Suno, tramite la quale gli utenti di Microsoft Copilot possono utilizzare il software di Suno per creare musica. A posteriori, si è trattato dell’anticamera della popolarità.

Nei primi otto mesi dal lancio pubblico della prima versione di Suno, 10 milioni di persone avrebbero creato musica utilizzando lo strumento.

Uno dei primi investitori di Suno è stato Antonio Rodriguez, partner della società di venture capital Matrix, che fino ad allora aveva finanziato una sola precedente impresa musicale, la società di categorizzazione musicale EchoNest, in seguito acquisita da Spotify per alimentare il suo algoritmo e potenziare il suo sistema di raccomandazione.

Rodriguez nelle scorse setimane, prima del celebre round&nbsp;di finanziamento da 125 milioni di dollari, aveva candidamente ammesso sui media americani di essere pienamente consapevole del "rischio che dovevamo assumere quando abbiamo investito nella società, perché rappresentiamo il portafoglio capiente che sarà citato in giudizio subito dopo questi ragazzi.... Onestamente, se avessimo avuto accordi con le labels quando questa società è stata fondata, probabilmente non ci avremmo investito. Penso che avessero bisogno di realizzare questo prodotto senza vincoli".

Shulman &amp; Co. pensano in grande. Ecco cosa ha detto di recente il CEO, dopo il famoso round di investimento:

<blockquote>
"… Stiamo cercando di coinvolgere molto di più nella musica rispetto a ora un miliardo di persone. "Se le persone sono molto più coinvolte nella musica, molto più concentrate sulla creazione, sviluppando gusti molto più distinti, ciò sarà ovviamente positivo per gli artisti. La visione che abbiamo del futuro della musica è quella di un mondo favorevole agli artisti. Non stiamo cercando di sostituire gli artisti"
</blockquote>

Come funziona

In termini di approccio al problema tecnologico da risolvere, la tecnologia di Suno ne utilizza uno del tutto analogo a quello dei grandi modelli linguistici (large language models, o LLM) come ChatGPT, che suddividono il linguaggio umano in segmenti “discreti” (ovvero ‘separati’). Questi segmenti, anche noti come token, assorbono i suoi milioni di usi, stili e strutture e per poi ricostruirli su richiesta.

Ma l'audio, in particolare la musica, è incredibilmente più complesso del linguaggio parlato. Non è riconducibile a segmenti “discreti” come le parole, perché è sostanzialmente un'onda, un segnale continuo.

Considerando che la frequenza di campionamento dell'audio di alta qualità è generalmente di 44 kHz o 48 kHz, applicare all’audio il processo riservato al linguaggio naturale equivale a gestire 48.000 token al secondo: la risoluzione di un grande problema come questo consiste nel comprendere come comprimere tutto ciò in qualcosa di più ragionevole.

Dal punto di vista dell’utente, la piattaforma di Suno permette a "chiunque di creare ottima musica" partendo da semplici prompt di testo in stile ChatGPT, ma anche inserendo testi di canzoni. Suno genera quindi melodie, armonie e composizioni complete basate su questi spunti iniziali.

In guerra con l’industria musicale

Ai gruppi che rappresentano l'industria musicale a vario titolo, alla testa dei quali si è posizionato Ed Newton-Rex di Fairly Trained, interessa la questione dell'addestramento dei modelli di AI generativa, poiché questi modelli finiscono con il generare contenuti che competono con opere protette da copyright su cui sono stati addestrati illecitamente.

Suno sembra generare output che somigliano a musica protetta da copyright, dai testi alle melodie, dalle progressioni di accordi agli stili. In assenza di dichiarazioni precise da parte dell’azienda, si ricade per forza in uno di tre casi: (1) la somiglianza è casuale, (2) il modello è stato addestrato su musica protetta da copyright regolarmente licenziata, (3) il modello è stato addestrato su musica protetta da copyright, ma senza le licenze necessarie.

Ad oggi non ci sono sentenze definitive che sanciscano che l'addestramento della AI debba essere esente dal copyright. L'Unione Europea, con l'<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/ai-act-495842">AI Act</a>, richiede agli sviluppatori di AI di ottenere l'autorizzazione dai titolari dei diritti per utilizzare materiali protetti da copyright per addestrare i loro modelli. L'AI Act include alcune esenzioni dal copyright come stabilito dalla legge dell'UE, ad esempio per scopi di ricerca.

Uscendo dal legalese e entrando nel pratico, quando una società di AI non rivela le fonti dei suoi dati di addestramento – è il caso di Suno – gli esperti che tendono a credere che abbia attinto a materiale protetto da copyright utilizzano il modello ‘sospetto’ per cercare output che somiglino a materiale protetto da copyright: detti output sono un forte indicatore che quel materiale provenga dai dati di addestramento.

C’è di più. Questo tipo di somiglianza dell'output non è una condizione necessaria perché il copyright sia stato violato: di fatto, se il modello è stato addestrato su opere protette da copyright senza una licenza, il copyright è stato violato: punto. Non importa che il modello generi poi copie esatte o molto somiglianti dei dati di addestramento o meno.

I fondatori di Suno – Mikey Shulman, Georg Kucsko, Martin Camacho e Keenan Freyberg – sottolineano che, a differenza di altri modelli di AI generativa, Suno non consente agli utenti di chiedere musica creata nello stile di un artista specifico.

Tuttavia, pur non usando il nome di un artista noto o il nome di un brano famoso come prompt, se lo si scrive in modo deliberatamente errato (ad esempio: fAbba invece di Abba), e si elabora un prompt aderente all’intenzione originale (ad esempio: prompt = “una canzone pop anni Settanta di una band chiamata fAbba”), l’output… è sorprendente. Senza considerare che inserendo testi veri di canzoni esistenti, sembra che Suno finisca per elaborare melodie che somigliano molto a melodie note e protette da copyright.

Rientrando nel legalese, negli Stati Uniti le aziende di AI generativa spesso sostengono che addestrare i loro modelli AI senza il consenso dei titolari dei diritti rientri nell'eccezione del “fair use”. Ma l’industria musicale non concorda con questa posizione, e i tribunali non si sono ancora pronunciati definitivamente in un senso o nell'altro.

La posizione dell’industria, ridotta alla sua essenza, è la seguente: se gli utenti deviano le loro ore di ascolto dalla musica composta da umani a favore della musica composta con AI da società che l’hanno addestrata su musica protetta da copyright, l'atto di copiare ha di fatto ridotto il mercato per l'originale. Il che rende difficile sostenere che l'addestramento di un modello AI generativo su musica protetta da copyright possa essere considerato “fair use”.