Il progetto, riferiscono due report molto simili pubblicati in questi giorni da Bloomberg e dal New York Times, sarebbe quello di portare l'intuizione già messa in atto da ElevenLab a un livello superiore, applicando su larghissima scala modelli di voice cloning del tutto legali: Meta, la società fondata e guidata da Mark Zuckerberg che - tra le altre cose - gestisce Facebook e Instagram, sarebbe in contatto con diverse star di Hollywood (tra le altre, Judi Dench e Keegan-Michael Key) per ottenere il via libera all’utilizzo delle voci di big del grande schermo per i propri prodotti. Più nello specifico, la big tech californiana vorrebbe impiegare le voci degli attori per “sonorizzare” MetaAI, un servizio simile a quelli già offerti da Siri o Google Assistant, riservandosi di espandere il raggio d’azione dei modelli di AI generativa di voice cloning anche alle altre piattaforma del proprio portfolio aziendale come Instagram, WhatsApp, Messenger e Facebook. Secondo il New York Times il gigante informatico con sede a Menlo Park, in California, sarebbe disposta a investire milioni di dollari per assicurarsi il via libera dagli attori contattati. Tuttavia, nonostante le cifre messe sul piatto, nessuna delle trattative a oggi intavolate - ha fatto sapere Bloomberg - sarebbe ancora sfociata in un accordo: il problema principale, durante i negoziati, riguarderebbe la durata degli accordi, che potrebbero limitarsi a un lasso di tempo specificato o essere estesi in perpetuo. Di certo, Meta - sempre secondo i report - avrebbe già siglato un accordo preliminare con SGA-AFRA, il sindacato degli attori, per operazioni di questo genere, ma i singoli artisti contattati starebbero spingendo per rendere più stringenti i termini dei contratti. Ad accelerare i negoziati potrebbe essere la tabella di marcia di Meta, che vorrebbe annunciare i nuovi prodotti in occasione della propria convention annuale Meta Connect, in programma il prossimo mese di settembre. Leggi anche: AI e voice cloning: una prospettiva giuridica