Le criticità che stanno affrontando in questi giorni le borse di tutto il mondo hanno convinto la piattaforma di secondary ticketing StubHub a rinviare per l’ennesima volta la quotazione in borsa: lo riferisce il Wall Street Journal, indicando settembre come possibile nuova scadenza per la chiusura dell’operazione. Secondo quanto riportato dalla testata americana, causa della mancanza di offerte strutturate e convincenti sarebbe il “momento difficile” sui mercati azionari. La società, inoltre, avrebbe dovuto presentare alla Securities and Exchange Commission - entità americana di vigilanza dei mercati azionari - i propri bilanci aggiornati (al momento ancora non disponibili) entro la fine della scorsa settimana per poter avviare l’IPO. Secondo Bloomberg, per poter tentare di nuovo la quotazione StubHub dovrà ripresentare alla SEC le proprie informazioni finanziarie aggiornate rispetto a quelle depositate in prima istanza nel 2022. La valutazione inseguita dall’azienda è confermata a 16,5 miliardi di dollari, forte di 350 milioni di dollari di utile lordo registrato nel 2023 (a fronte di 1,4 miliardi di ricavi e con un flusso di cassa a quota 505 milioni di dollari): in un report di CNBC risalente alla metà dello scorso giugno tra i potenziali investitori erano citati - oltre a JP Morgan e Goldman Sachs, interessate all’ingresso nell’azionariato della piattaforma già dalle prime voci di quotazione - anche altri big della finanza nordamericana come Chase & Co. e Bank of America.