Nel testo del D.I. 225 del 10 luglio 2024 firmato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti sono contenute importanti novità riguardo l’apertura del Tax Credit Cinema ai videoclip. L’articolo 30 del testo - disponibile in versione integrale a questo indirizzo - indica i requisiti per la richiesta di credito d’imposta (nella misura del 40% dei costi complessivi, per un importo massimo di 80mila euro a opera) per la produzione di videoclip e le relative aliquote applicate. In una nota ufficiale FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana - ha definito il provvedimento “un notevole progresso per le imprese discografiche, sul quale l’associazione si era particolarmente impegnata con il Ministero per ottenere alcune migliorie che rendessero la previsione più adeguata al settore”. "Siamo molto soddisfatti delle nuove disposizioni: questo nuovo decreto, infatti, rappresenta sia un riconoscimento importante che un incentivo alla crescita del nostro settore e del suo potenziale creativo", ha commentato il CEO di FIMI Enzo Mazza: "Anche grazie al lavoro tecnico svolto da FIMI, addetti ai lavori e artisti avranno finalmente accesso a strumenti finanziari più adeguati, permettendo lo sviluppo di progetti innovativi e di alta qualità in uno scenario sempre più tecnologicamente complesso". FIMI, già nel 2020, aveva accolto con favore la decisione del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo del governo presieduto da Giuseppe Conte, Dario Franceschini, di modificare il decreto allora vigente per estendere il Tax Credit Cinema ai videoclip, grazie anche all’impegno del regista Stefano Salvati, che si fece portavoce di una nutrita schiera di importanti artisti italiani tra i quali Gino Paoli ed Edoardo Bennato. “Questa riforma del Tax Credit Cinema che accoglie le richieste tecniche migliorative di FIMI presentate in incontri tecnici è sicuramente positiva, e dobbiamo anche ringraziare il sottosegretario Borgonzoni per il confronto", ha aggiunto Mazza a Rockol: "L’inserimento del videoclip nel tax credit voluto a suo tempo dal Ministro Franceschini dopo un forte appello della comunità artistica era risultato decisamente complesso da attuare per le label discografiche, rispetto al tax credit musica. Ora, con le semplificazioni introdotte nel nuovo decreto, ci auguriamo che anche questa utile misura possa risultare efficace per sostenere il settore musicale”.