Una corte d’appello californiana ha dato il via libera definitivo alle operazioni di cessione del catalogo di Michael Jackson a Sony Music, rigettando il ricorso presentato dalla madre del compianto Re del Pop, Katherine Jackson, che - insieme ad altri eredi dell’artista - si era opposta alla vendita ingaggiando una battaglia legale con gli esecutori testamentari John Branca e John McClain. La nuova sentenza, che conferma sostanzialmente quella già emessa il mese scorso, descrive l’accordo di vendita come "il trasferimento di una parte significativa dei beni del patrimonio a una joint venture tra il patrimonio e una terza parte, in cambio di un ingente pagamento in contanti e di una quota nella joint venture", quindi come un’operazione che non viola le volontà testamentarie di Jackson: “La transazione proposta non è una donazione o una distribuzione di beni patrimoniali, è una vendita di beni, in base alla quale il patrimonio riceve un pagamento monetario significativo e interessi in una joint venture in cambio del trasferimento di beni”. E che, quindi, “non diminuisce il valore del patrimonio né compromette la futura capacità degli esecutori di trasferire i beni del patrimonio al trust”. Il patrimonio di Jackson è “congelato” dal 2009, anno della morte dell’artista, a causa di controversie sorte con l’Internal Revenue Service, l’agenzia del fisco americana: una volta risolta la vertenza, il patrimonio verrà trasferito a un trust che ha nei tre figli della voce di “Thriller” i tre beneficiari, e a un sub-trust intestato alla madre Katherine che tornerà in seno al trust principale dopo la sua scomparsa.