I Ministri della Cultura dei paesi del G7 riuniti a Napoli per il meeting organizzato dal governo italiano hanno espresso, in un documento finale sottoscritto da tutti i partecipanti, la propria posizione sull’intelligenza artificiale e sulle linee da mettere in campo per regolarla. “Riconoscendo che la creatività è un’abilità posseduta solo dagli esseri umani”, ma considerando anche “le nuove opportunità e i vantaggi che l’intelligenza artificiale apporta ai settori culturali e creativi, alle industrie e alle organizzazioni culturali”, i ministri si impegnano - tra le altre cose - a “rafforzare” la collaborazione reciproca per “affrontare le implicazioni etiche, legali, economiche e sociali dell’intelligenza artificiale generativa e degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale per le industrie e i settori culturali e creativi”, scambiandosi “idee sugli approcci politici relativi allo sviluppo e alla diffusione dell’intelligenza artificiale in modo sicuro e affidabile e sul miglioramento del panorama normativo e degli approcci di governance per promuovere il valore sociale ed economico della creatività e del lavoro umani”. I ministri della cultura del G7 affermano “che le organizzazioni che sviluppano sistemi AI avanzati devono rispettare i quadri normativi applicabili e sono fortemente incoraggiate ad applicare tutele appropriate, a rispettare i diritti relativi alla privacy e alla proprietà intellettuale, inclusi i contenuti coperti da copyright, e di adottare misure appropriate per gestire la qualità dei dati, che può includere la trasparenza”. Per questo a livello globale il paesi intervenuti al meeting incoraggeranno “l'identificazione e l'autenticazione, ove tecnicamente fattibile, dei contenuti culturali interamente o parzialmente generati, modificati o alterati da sistemi di intelligenza artificiale”. “Incoraggeremo l’uso responsabile dell’IA, aumentando la consapevolezza delle implicazioni della sua applicazione nel campo della cultura e dando forma alle tecnologie e alle applicazioni dell’IA al servizio della creatività umana”, si legge nel documento diffuso dal MiC: “Questo include consultare le parti interessate, compresi gli sviluppatori di intelligenza artificiale, per garantire che siano consapevoli delle questioni politiche che riguardano i settori e le industrie culturali e creative quando sviluppano l’intelligenza artificiale, oltre a promuovere la collaborazione intersettoriale e lo sviluppo di capacità per consentire ai settori e industrie culturali e creative di sviluppare i propri strumenti mirati”.