Se n’è andato Gianni Gherardi, “Gigio” per quelli che avevano condiviso le sue passioni. Tante, ma soprattutto il jazz e la Fortitudo basket. Classe 1953, Gianni aveva passato una vita all’Ansa di Bologna, collaborando come giornalista musicale a diverse testate, fra cui “la Repubblica” e il “Guerin Sportivo”. Burbero ma empatico, ironico e attraversato da un velo di malinconia, Gianni mancherà a chi lo ha incrociato e a chi gli ha voluto bene. (la foto è stata gentilmente concessa da Nicola Casamassima) Quando, da assai più giovane, frequentavo abitualmente la città di Bologna (era l'epoca del Bologna Rock, per intenderci, troppi anni fa) Gianni era uno di quelli che incontravo più spesso e più volentieri. Allora lavoravo in un ufficio di discografia a Milano, e anche se non c'era ancora il Frecciarossa mi capitava abbastanza frequentemente di prendere un treno nel tardo pomeriggio per andare ad ascoltare un concerto a Bologna. Poi rientravo con un treno notturno a Milano, un treno che ripartiva da Bologna intorno alle quattro e mezza del mattino e arrivava dal Sud, non senpre puntuale, anzi. I componenti del mio gruppetto di amici - Lorenza Giuliani, Oderso Rubini, Red Ronnie, Ombretta Capitani, e Gianni Gherardi - si davano gentilmente il cambio, quelle notti, per farmi compagnia fino all'arrivo del treno. Con Gianni, più che i gusti musicali - i suoi erano troppo raffinati - condividevamo i piaceri della tavola. Lo ricordo come un uomo buono, e anche se non ci sentivamo da un po' la notizia della sua scomparsa mi addolora profondamente. A Daniela le condoglianze mie e di Rockol.