Le case discografiche inglesi vanno all’attacco dei “pirati” (come li chiamano loro) musical-informatici che ora, grazie ad Internet, sono in grado di “scaricare” dalla rete interi cd musicali. I responsabili di tutte (o quasi) le principali major d’oltremanica hanno denunciato questa nuova pratica che, sempre più diffusa tra i giovani utenti di Internet, sta colpendo in maniera irreparabile gli introiti del settore. Dal mitico produttore dei Beatles, George Martin, a quello dei Freakpower, Asley Slater, manager e dirigenti dell’industria musicale sono scesi in campo per chiedere al governo nuove e rapide norme a tutela degli autori, dando vita ad un vero e proprio gruppo di pressione chiamato “Diritti Musicali Britannici”. Al centro delle loro preoccupazioni vi è soprattutto un nuovo programma che è facilmente (e gratuitamente) reperibile sulla grande rete e che permette, in soli tre minuti, di scaricare da Internet una canzone ad una qualità digitale perfetta. Chiunque sia provvisto di un masterizzatore di Cd può a quel punto produrre dischi contenenti le tantissime musiche disponibili in migliaia di siti. William Booth, della Sony, è stato molto esplicito: “Se la prassi delle canzoni scaricate da Internet andrà avanti, non potremo fare investimenti per trovare nuovi talenti musicali”.