“La rivoluzione AI nel mercato dei diritti musicali: rischi, etica, nuovi strumenti” è il panel presentato da SCF in occasione dell’ottava edizione della Milano Music Week. Agli inizi di novembre SCF - collecting italiana per i diritti connessi fonografici - ha dichiarato ufficialmente di sostenere la limitazione del mandato per le opere create interamente dall'intelligenza artificiale. La decisione è in linea con la strategia di IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), di cui SCF è rappresentante in Italia. Partendo proprio da questa notizia, Paolo Marzano – Docente di Diritto della Proprietà Intellettuale e di Tutela della Proprietà Intellettuale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università LUISS – ha spiegato l’attuale stato dell’arte a livello legislativo in rapporto con l’AI: “Il quadro dell’arte è in divenire. I problemi sono essenzialmente tre: l’input (utilizzo di materiale protetto per l’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale), output (la successiva generazione di nuovi contenuti grazie ai sistema AI), e i deepfakes”. L’avvocato passa a una breve spiegazione dell’articolo 4 della Direttiva 790, spiegando che introduce un'eccezione al diritto d'autore per il text and data mining (TDM) su opere legalmente accessibili, esclusa se il titolare dei diritti riserva esplicitamente tali usi tramite strumenti leggibili automaticamente. “Il regolamento AI act che ha come principio la trasparenza: chi addestra queste macchine deve sempre dimostrare e deve esser chiaro cosa ha utilizzato per addestrare i sistemi” – ha continuato Marzano - “Per rispettare il diritto dell'Unione in materia di diritto d'autore e diritti connessi, è previsto che venga redatta e resa pubblica una sintesi dettagliata dei contenuti utilizzati per l'addestramento, adottando codici di buone pratiche come riferimento per conformarsi alle normative”. Mariano Fiorito – Direttore Generale SCF – ha motivato la scelta di SCF in merito alla limitazione dei contenuti creati interamente da AI: “La scelta è arrivata con confronti internazionali anche con IFPI. È stato istituti un gruppo di lavoro dalla Human Artistry Campaign per monitorare gli effetti del’Ai, la possibilità di utilizzo, non solo i pericoli, e per affinare la produttività…Questi temi hanno portato SCF a non tutelare i contenuti prodotti interamente dall’AI, perché questi non generano diritto. L’altro punto è prevenire il riciclaggio, ossia la possibilità di prendere i punti non tutelati e su questi andremo a modificare il regolamento, il contratto di mandato, escludendo questa fattispecie. I tempi? Da subito, nel giro di qualche giorno”. Luca Maino – Responsabile Amministrazione e Controllo di Gestione SCF – ha aggiunto: “I tool di Ai poggiano le basi su tre pilastri: dati, algoritmi e capacità computazionale. I dati non devono essere solo quantitativamente rilevanti, ma anche qualitativamente e questo può avvenire attraverso dei sistemi. Questi tre pilastri fanno parte della nostra quotidianità”. Maino ha riportato alcuni esempi degli usi delle collecting come quello di customer service, repertoire management, meeting support security, systems management, marketing etc. Eros Blanco – Head of Sales Operations BMAT – ha presentato un focus sui prodotti utilizzati nell’ambito dell’AI: “Di Ai ne stiamo parlando tanto in questi ultimi tempi, ma non è di recente creazione: ne facciamo uso da anni in Bmat per fornire dati, per validare le connessioni tra una registrazione (master) e la corrispondente opera museale (entità astratta composta da spartito e testo), oppure il deep music detector che si occupa di classificare il file audio in tre categorie: solido, liquido, gassoso”. “Per risolvere questi problemi” – ha spiegato Eros Blanco – “strumenti come Amplify, sviluppato da IRCAM, promettono di rilevare se un brano è stato generato dall'AI, mentre Prorata.ai assegna royalties identificando i brani originali che hanno contribuito alla creazione del file. L’AI è una "scatola nera" con processi complessi e non lineari che rendono ardua l’identificazione dei contributi originali. Bmat si concentra sull’identificazione dei repertori usati nell’addestramento. Sono necessari nuovi modelli, come il fingerprinting avanzato, per far riconoscere all’AI i propri prodotti e garantire trasparenza”. Ma che impatto avrà tutto questo sui diritti musicali? Blanco ha sottolineato l'importanza di progressi futuri, legando gli sviluppi tecnologici alle restrizioni legali, e osserva che l’evoluzione dell’AI generativa sarà accompagnata da strumenti per analizzarla. Marzano ha evidenziato come il diritto d’autore diventi sempre più digitale, affrontando nuove sfide con l’AI che assume anche il ruolo di autrice. Mariano ha aggiunto che, per le collecting, la priorità è comprendere come tutelare i dati. Marzano ha concluso sottolineando la necessità di continuare a progredire senza fermarsi. Sono intervenuti: Mariano Fiorito – Direttore Generale SCF; Luca Maino – Responsabile Amministrazione e Controllo di Gestione SCF; Eros Blanco – Head of Sales Operations BMAT; Paolo Marzano – Docente di Diritto della Proprietà Intellettuale e di Tutela della Proprietà Intellettuale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università LUISS. Modera: Davide Poliani – Rockol