La nuova partnership tra la startup Beatoven, specializzata in production music generata con AI, e l’azienda di licensing Musical AI, segna un passaggio interessante in questa fase concitata in cui l’industria musicale e il comparto tech sono spesso ai ferri corti per questioni legate ad addestramento dei dati e copyright. Beatoven, lanciata nel 2022 con una libreria di musica di produzione generata dall’intelligenza artificiale, sta infatti ora sviluppando un generatore di brani completi basato su AI, il cui lancio è previsto per la seconda metà del 2025, con un modello che è stato addestrato su un dataset che include oltre 3 milioni di brani con licenza, loop, campioni e suoni. L’aspetto più significativo è che i titolari dei diritti saranno ricompensati non solo per l’utilizzo delle loro opere durante l’addestramento del modello, ma riceveranno anche una quota dei ricavi generati dagli output del modello, ossia dai brani creati dall’intelligenza artificiale. Dal canto suo, Musical AI gestirà la licenza dei dati, l’attribuzione degli output generati e i pagamenti ai titolari dei diritti. Musical AI offrirà poi il nuovo modello ad altri clienti come servizio white-label, consentendo alle aziende di utilizzarlo e personalizzarlo per le loro esigenze. È un piccolo segnale positivo quello emesso da BeatOven e Musical AI: che i nuovi modelli di intelligenza artificiale applicati alla musica si sviluppino con la promessa di pagare equamente i titolari dei diritti e i musicisti al centro della loro strategia di lancio va nella direzione del bilanciamento tra innovazione tecnologica, rispetto degli aventi diritto e una nuova forma di sostenibilità economica.