Intervistato dal Corriere della Sera, Mogol è intervenuto sul caso dell’esclusione di Tony Effe dal concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma e delle reazioni di solidarietà da parte di diversi colleghi del cantante romano - in particolare Mahmood e Mara Sattei, che in segno di solidarietà nei confronti dell’ex Dark Polo Gang si sono auto-esclusi dalla manifestazione. Riguardo la scelta di stralciare il nome del rapper romano dal programma della serata, accolta come censura da diversi artisti italiani, Mogol ha spiegato: “Non è censura, questo è difendere la dignità, evitando la mancanza di rispetto e la violenza. Stanno confondendo le cose chiamandole in modi sbagliati. Ci vuole rispetto, ci vuole garbo e non violenza o misoginia” Lo storico paroliere ha poi svelato di aver proposto una sistema di sanzioni nei confronti dei testi sessisti: “Quando sono stato invitato insieme con altri dal ministero della Cultura a parlare proprio di questo, ho fatto una proposta: chi diffonde un brano che parla delle donne senza rispetto, deve pagare una multa di 50 mila euro. Noi dobbiamo difendere la civiltà, la cultura e il rispetto delle persone. I bambini, gli adolescenti che sentono queste canzoni come cresceranno?”