Il mercato della musica registrata del Regno Unito nel 2024 è cresciuto del 9,7% su base annua: a rivelarlo è la British Phonographic Industry, sigla che rappresenta le aziende discografiche britanniche. A trainare il comparto durante l’anno appena concluso, con un tasso di crescita pari all’11%, è stato lo streaming, che nel paese - con 199,6 miliardi di stream erogati dalle principali piattaforme tra gli scorsi mesi di gennaio e dicembre - ha occupato l’88,8% del consumo musicale oltremanica. La vera sorpresa, nelle rilevazioni della BPI diffuse in questi giorni, è rappresentata dal segmento dei formati fisici, che dopo vent’anni di continue flessioni nel 2024 è tornato a crescere, facendo segnare un aumento dell’1,4%: il ritorno in campo positivo non ha riguardato solo il vinile, da anni tornato in auge presso il pubblico di appassionati, ma anche il CD, che appena nel 2022 era stato protagonista di una picchiata sul mercato britannico perdendo in soli dodici mesi la bellezza di oltre 19 punti percentuali. Complessivamente, nel 2024 dai negozi di dischi del Regno Unito sono stati smerciati la bellezza di oltre 17 milioni tra LP, 45 giri, CD e cassette. "Abbiamo assistito a un altro anno positivo”, ha commentato la CEO di BPI Jo Twist: “E’ chiaro che, grazie al forte investimento in artisti diversi da parte delle etichette discografiche, abbinato a un quadro di diritti di livello mondiale, la musica britannica ha un enorme potenziale per una crescita continua e un impatto globale. Dai Coldplay e Charli XCX, ai Last Dinner Party e Myles Smith, ci sono stati molti esempi di storie di successo musicale nel Regno Unito nel 2024. Ma ci sono anche crescenti sfide per i talenti nazionali in un'economia musicale globale in rapida evoluzione e ipercompetitiva. La creatività umana del Regno Unito è messa a rischio dalle modifiche proposte alla legge britannica sul copyright, che consentirebbero ai giganti della tecnologia internazionale di addestrare modelli di intelligenza artificiale sul lavoro degli artisti senza pagamento o permesso, e sarebbero il modo sbagliato di realizzare l'entusiasmante potenziale dell'intelligenza artificiale. Nel frattempo, anche le frodi in streaming sono una preoccupazione crescente”. "Affrontando di petto la crescente sfida globale, affrontando le sfide legate all'intelligenza artificiale, al copyright e alle frodi in streaming e incoraggiando i consumatori verso modelli praticabili, come gli abbonamenti streaming a pagamento, possiamo contribuire a garantire che il valore della musica britannica sia protetto e che il nostro settore possa continuare a crescere e prosperare in patria e in tutto il mondo”, ha concluso Twist: "Il Regno Unito rimane una potenza musicale mondiale, ma questo status non può essere dato per scontato: abbiamo bisogno di un ambiente politico di supporto che ponga l'accento sull'arte umana e consenta investimenti continui nella prossima generazione di talenti britannici".