Nel 2024 i cittadini britannici hanno aumentato il proprio budget destinato alla fruizione di musica: a rivelarlo sono i dati raccolti ed elaborati dalla Entertainment Retailers Association, entità che rappresenta la filiera di distribuzione sia fisica che digitale, comprese grandi piattaforme come Spotify e Youtube. Tra gli scorsi mesi di gennaio e dicembre oltremanica sono stati spesi 2,018 miliardi di sterline in abbonamenti a servizi di streaming musicale, in crescita del 7,8% rispetto al 2023. Sul dato, osservano gli analisti, ha senz’altro impattato l’aumento delle tariffe di Spotify, che nel paese lo scorso aprile ha aumentato di una sterlina l’abbonamento più comune, il Premium Individual. Anche il mercato dei formati fisici ha chiuso in rialzo, con 330,1 milioni di sterline spesi in CD e vinili - il +6,2% su base annua. Complessivamente, la spesa per fruire musica nel Regno Unito nel 2024 si è assestata a 2,39 miliardi di sterline, in aumento del 7,4% su base annua: il dato, secondo l’Entertainment Retailers Association, è il dato più alto mai registrato, al netto dell’inflazione. "Il 2024 è stato un anno da ricordare per la musica, con lo streaming e il vinile che hanno portato il settore a record storici sia in valore che in volume”, ha dichiarato Kim Bayley, CEO di ERA: “Questo è il sorprendente culmine del ritorno della musica che ha visto le vendite più che raddoppiate dal loro punto più basso nel 2013. Ora possiamo dire con certezza: la musica è tornata". "Stiamo assistendo a un cambiamento fondamentale nelle dinamiche del settore dell'intrattenimento”, ha aggiunto la Presidente di ERA Linda Walker: “I servizi digitali e i rivenditori sono diventati i motori del mercato. Per decenni è stata l'attività di nuove uscite a generare i ricavi. Nel 2024 le vendite in abbonamento sono ora un fattore molto più significativo".