Django Music ha annunciato l’attivazione di un e-shop: il nuovo store - come precisato nella presentazione - “distribuirà supporti musicali fisici e merchandising ufficiale, partendo dagli artisti del proprio catalogo e puntando sull'esclusività dell'offerta”. “Siamo una realtà indipendente che lavora con artisti indipendenti”, ha dichiarato il CEO di Django Music Carmine Errico: “Muovendoci in questo perimetro, crediamo che le economie di un progetto artistico vadano gestite con una circolarità tale da permettere, sia a noi che ai musicisti con cui lavoriamo, di restare indipendenti. Nasciamo come società di booking, poi aggiungiamo l'attività di management, successivamente quella di editoria e di pubblicazione di album; gestiamo il merchandise ai concerti: da oggi lo venderemo anche online, tramite il nostro e-shop”. Lo store è raggiungibile all’indirizzo djangomusic.it/shop/. Django nasce ufficialmente nel 2019, prima come Django Concerti e poi come Django Music. Dal proprio debutto sul mercato la società ha gestito oltre 2500 concerti come agenzia di booking, includendo le proprio roster sia artisti italiani come Murubutu, C'Mon Tigre, Bassi Maestro, Mellow Mood, Alborosie, Godblesscomputers e Davide Shorty, che realtà internazionali come Seun Kuti & Egypt80, Dov'è Liana, Yīn Yīn, Adi Oasis, Ezra Collective, Greentea Peng, Dub Fx. Dal 2021 Django ha attivato una propria società di edizioni, gestendo alcuni tra i brani più importanti della scena hip hop italiana. In tempi recenti, anche grazie alla collaborazione con Seun Kuti (di cui Django Music gestisce il management internazionale), la società ha esteso il proprio raggio d’azione a importanti ribalte di rilevanza globale, come quelle dell'Apollo Theater di New York o della prossima edizione del festival Coachella. “Crediamo che essere indipendenti non sia una discriminante ma un grande punto di forza”, ha concluso Errico: “Non dipendiamo da nessuno se non dal nostro intelletto, dalla nostra forza, dalla nostra determinazione. Per questo, lavorando fuori dal circuito mainstream, abbiamo bisogno di guardare sempre oltre, alla conquista di nuovi mercati”.