La National Music Publishers' Association, associazione che rappresenta gli editori musicali americani, ha annunciato un’estesa richiesta di takedown nei confronti di Spotify per “l'utilizzo non autorizzato di musica nei podcast” presenti sulla piattaforma: nel mirino di NMPA sono finite oltre 2500 presunte violazioni del copyright ai danni dei propri associati per mezzo di brani utilizzati in assenza di licenza dalle produzioni titolari dei titoli disponibili sul DSP. La diffida chiede che "testi, video musicali e podcast senza licenza vengano rimossi dalla piattaforma, pena - per Spotify - il dover affrontare la responsabilità per l'uso continuativo (e non autorizzato) di queste opere". "Spotify ha migliaia di canzoni senza licenza nei suoi podcast, e non ha fatto nulla per porvi rimedio”, ha dichiarato il presidente e CEO di NMPA David Israelite: “Questa azione di rimozione non è una sorpresa, abbiamo avvisato di questo problema da tempo. I podcast sono una fonte di guadagno in crescita per autori di canzoni ed editori, ed è essenziale che forniscano intrattenimento prodotto legalmente. Non è difficile da fare, e Spotify sa, e ha saputo, come risolvere questo problema per i propri utenti. Ci auguriamo che gli host dei podcast si schierino per i loro colleghi creator e chiedano a Spotify di fare di meglio”. Tra gli editori coinvolti figurano - oltre alle società di edizioni legati alle tre major, ovvero Sony Music Publishing, Universal Music Publishing Group e Warner Chappell Music - anche ABKCO, Anthem Entertainment, Big Machine Music, BMG, Concord Music Publishing, Downtown Music Publishing, Hipgnosis Songs Group, Kobalt, Mayimba Music, peermusic, Primary Wave Music, Reservoir e Ultra Music Publishing.