Meglio gustarsi uno striptease completo o doversi fermare sul più bello? Meglio accontentarsi di scaricare canzoni da Internet a spizzichi e bocconi o godersi tutta la musica che si vuole con un bell’abbonamento a Napster? Entrambe le domande, per i gestori della celebre piattaforma Web, sono retoriche: tanto che sul curioso accostamento Napster ha costruito lo spot pubblicitario della sua nuova campagna abbonamenti, disseminata via e-mail e siti Internet “amici” tra i computer del Regno Unito, dove ha sede la sua roccaforte europea. L’idea nasce da una ricerca di mercato da cui risulta che il 75 % dei consumatori prova frustrazione nell’avere a disposizione sample di appena 30 secondi prima di decidere se vale la pena di acquistare un brano musicale scaricandolo dalla rete (in contrapposizione al libero accesso alla musica on-line che Napster garantisce in cambio di un abbonamento mensile). Di qui la scelta del filmato con lo spogliarello di una procace ragazza che si interrompe bruscamente dopo mezzo minuto: un messaggio non proprio elegantissimo né innovativo come ci si aspetterebbe da una società di tendenza e che, come qualcuno ha già fatto notare, non piacerà a tutti, soprattutto a una parte del pubblico femminile.