La versione riveduta, corretta e potenziata di Alexa dovrebbe debuttare a breve, con una serie di nuove caratteristiche e potenzialità. Arriverà in primis negli Stati Uniti, dove il lancio è previsto nelle prossime settimane, e le novità anche in ambito musicale dovrebbero essere parecchie. Oltre a un'integrazione ulteriore di piattaforme come Spotify, Apple Music, Pandora e Amazon Music e un più sofisticato sistema di discovery (ad esempio, la possibilità di chiedere ad Alexa di cercare un brano appena ascoltato in tv, un po' come fa Shazam, o di suggerire artisti simili a quelli che preferiamo), c'è una novità che potrebbe non essere così gradita all'industria: Amazon ha infatti svelato la sua collaborazione in corso con Suno AI per sviluppare nuove applicazioni specifiche per Alexa, nonostante le cause legali già intentate da molte realtà dell'industria musicale. Non è la prima volta che la società di Jeff Bezos si dimostra interessata a questo tipo di tecnologia: ha ad esempio appena investito 8 miliardi di dollari in Antrhropic, un'altra azienda specializzata in intelligenza artificiale generativa, a sua volta già citata per violazione del copyright in ambito musicale. Il che potrebbe rappresentare una contraddizione in termini rispetto alle varie partnership strategiche siglate con i principali attori dell'industria, prima fra tutte UMG. Certo è che con la potenza di fuoco di Alexa (600 milioni di device compatibili in tutto il mondo), questa potrebbe davvero essere la chiave con cui le applicazioni musicali dell'AI entreranno definitivamente nelle nostre case.