Un nuovo disegno di legge nello stato della California mira a vietare la rivendita "speculativa" di biglietti, ovvero la pratica di rimettere in vendita biglietti su siti di secondary ticketing prima ancora di possederli effettivamente. Il disegno di legge AB 1349 è stato presentato dal deputato dell’assemblea californiana Isaac Bryan, con il supporto della sezione locale della NIVA, l’associazione statunitense dei locali indipendenti. La proposta prevede che i venditori “detengano, possiedano o abbiano il diritto contrattuale di vendere il biglietto” prima di poterlo mettere in vendita, e richiederebbe anche alle piattaforme di rivendita di imporre un requisito analogo prima di accettare un’inserzione. Tra le altre disposizioni del testo, c’è anche il divieto per i rivenditori di far sembrare i propri siti “sostanzialmente simili al sito Web ufficiale dell’organizzatore dell’evento, del titolare dei diritti o del venditore originario (o di un loro agente autorizzato)”, per evitare che i consumatori vengano ingannati. Inoltre, se il disegno di legge verrà approvato, i rivenditori e le piattaforme di secondary ticketing saranno obbligati a indicare la posizione esatta del biglietto – ad esempio il numero di posto – all’interno dell’inserzione. La tendenza all'inasprimento nelle norme contro il secondary ticketing è una caratteristica che sta accomunando, nelle ultime settimane, i due mercati di riferimento a livello globale per il settore della musica dal vivo: nella prima metà dello scorso gennaio il governo inglese ha annunciato l'avvio dei lavori per la realizzazione di un piano atto a “contrastare l’avidità dei bagarini e restituire il potere agli appassionati”, attraverso un quadro normativo che includerà "nuove misure per impedire che i consumatori vengano derubati dagli speculatori”.