Notizie di una possibile scalata alla EMI da parte di Warner Music affiorano con metodica regolarità sulla stampa internazionale off e on-line (vedi News), salvo approdare regolarmente a un nulla di fatto. Stavolta però a darne conto è il sito di Bloomberg, osservatorio privilegiato e autorevole dei movimenti in corso nel mondo finanziario internazionale: una impennata improvvisa del titolo EMI alla Borsa di Londra, la più alta negli ultimi dodici mesi (da 220 a 242 pence, + 10 %), sarebbe di nuovo collegata a voci di un’imminente offerta da parte della Warner. Quest’ultima, scrive Bloomberg citando indiscrezioni raccolte da un trader di Wills & Co. Stockbrokers di Londra, Ian Murrell, sembrerebbe disposta a offrire 300 pence per azione, alzando considerevolmente la valutazione complessiva della società inglese che ora è fissata intorno a 1,9 miliardi di sterline (3,3 miliardi di dollari). <br> Gli interessati, come sempre, tacciono (“Queste voci sono ricorrenti, e noi non abbiamo nessun interesse ad alimentarle”, aveva commentato qualche tempo addietro il presidente della EMI Eric Nicoli), ma lo stesso Murrell e altri suoi colleghi invitano a prendere la soffiata con una certa prudenza: “Il valore del titolo era crollato nettamente in ottobre, e il rialzo di questi giorni, probabilmente, è l’effetto combinato di una nuova ripresa della domanda e vaghe ipotesi di un’acquisizione”, ha osservato Lee Humphreys della londinese E*Trade.