Il bando pubblicato dal Comune di Sanremo lo scorso 10 aprile pare aver scontentato non solo i discografici, che - come sintetizzato dal CEO di FIMI Enzo Mazza - hanno lamentato una mancanza di attenzione, da parte dell’amministrazione Alessandro Mager, nei confronti del proprio settore, ma anche della RAI: come riferito in un articolo di Lisa Di Giuseppe su Domani, anche la RAI non avrebbe affatto gradito le condizioni imposte dalla cittadina ligure al partner che si aggiudicherà l’organizzazione della prossima edizione del Festival di Sanremo. In attesa del responso del Consiglio di Stato, che il prossimo 22 maggio potrebbe ribaltare la sentenza del TAR della Liguria che ha dichiarato illegittima l’assegnazione della manifestazione a viale Mazzini senza avviso pubblico (ripristinando, nell’eventualità, lo status quo), sono diverse le città che si stanno preparando a un eventuale showdown tra discografia, RAI e Comune di Sanremo. In pole position ci sarebbe Torino, che non solo dispone di una struttura pronta a ospitare l’evento (il PalaOlimpico) e di un centro di produzione RAI sul territorio (in via Verdi), ma anche dell’esperienza in materia di grandi eventi televisivi fornita dall’aver ospitato l’Eurovision Song Contest del 2024. Anche Napoli, che in Piazza del Plebiscito ha ospitato la finale dell’ultima edizione italiana di X Factor, starebbe pensando alla candidatura. “Siamo Città della Musica da tre anni con un progetto che sta riscuotendo successo nazionale e internazionale”, ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi: “Abbiamo già disponibili l’Auditorium Rai e la Mostra d’Oltremare. Sono poi avviati progetti per realizzare nuove infrastrutture”. Tra i centri più piccoli pronti a offrire la propria disponibilità ci sono anche Montecatini Terme (che in passato è già stata cornice di show come Miss Italia, Serata d’Onore di Pippo Baudo e lo spettacolo di Panariello / Pieraccioni / Conti), e Terni, il cui sindaco, Stefano Bandecchi, ha proposto un contratto gratuito agli eventuali futuri partner a patto di un cambio di nome, da Festival di Sanremo a Festival di San Valentino, in onore del santo patrono cittadino.