Spotify ha reso nota oggi, martedì 29 aprile, la propria performance finanziaria relativa al primo trimestre del 2025: il DSP svedese quotato a New York, tra gli scorsi mesi di gennaio e marzo, ha visto i propri abbonati crescere del 12% su base annua, a quota 268 milioni di unità. Gli utenti attivi mensili sono cresciuti del 10% - sempre su base annua - a quota 678 milioni di unità, con i ricavi in aumento del 15% rispetto al 2024 a quota 4,2 miliardi di euro. Il margine lordo è aumentato di 400 punti base su base annua, raggiungendo il 31.6%, per un reddito operativo a quota 509 milioni di euro. "I dati attuali sono molto positivi: l’interesse degli utenti rimane alto, la fidelizzazione è solida e, grazie al nostro modello freemium, le persone hanno la flessibilità di restare con noi anche nei momenti di incertezza”, ha commentato il fondatore e CEO di Spotify Daniel Ek: “Continuiamo a credere nella nostra visione a lungo termine, e la direzione che stiamo prendendo ci appare più chiara che mai". Particolarmente vivace, per la piattaforma, si è rivelato il segmento dei podcast, con circa di 7 milioni di titoli disponibili e oltre 1 miliardo di utenti: nel complesso, i videopost disponibili sulla piattaforma sono 330mila, per un totale di 270 milioni di utenti coinvolti. “I podcast sono diventati un pilastro dell'esperienza Spotify, evolvendosi da un interesse di nicchia a un fenomeno culturale”, ha osservato l’azienda in una nota: “Con la continua crescita del formato, stiamo assistendo all'emergere di un trend entusiasmante: l'ascesa dei podcast video. Noi di Spotify ci impegniamo a supportare i creatori di contenuti in tutti i formati e siamo entusiasti di annunciare un traguardo significativo in questo percorso. Per la prima volta, Spotify ha pagato oltre 100 milioni di dollari a editori e podcaster di podcast in tutto il mondo solo nel primo trimestre del 2025. Questa cifra riflette il nostro profondo impegno nei confronti dell'economia dei creatori e sottolinea il ruolo di Spotify come piattaforma leader per i creatori di contenuti audio e video”. Dei circa 60 miliardi corrisposti dal DSP all’industria musicale del corso della sua storia, 10 sono stati versati nel solo 2024.