Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di essere pronto a concedere la terza proroga all’applicazione del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act nei confronti di TikTok nel caso ByteDance non acconsenta a cedere - come stabilito dalla legge - l’operatività della piattaforma nel paese entro la prossima metà di giugno: “TikTok è molto interessante, e sarà protetta”, ha spiegato Trump durante un intervento a Meet the Press with Kristen Welker. L’eventuale provvedimento seguirebbe quello dello scorso 4 aprile, quando - a poche ore dalla scadenza della seconda proroga, con il vicepresidente JD Vance convinto che l’annuncio di un accordo tra la big tech cinese e gli investitori americani fosse questione di ore - la Casa Bianca estese la sospensione della “legge bando” fino a metà giugno. Alla fine dello scorso gennaio, in occasione della prima scadenza fissata dal Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, Trump - all’indomani della cerimonia per il suo secondo insediamento - promulgò la prima proroga all’esecuzione del provvedimento, spostando in avanti di 75 giorni il termini nella speranza di trovare un accordo - che, alla fine non arrivò. Anzi. Le progressive tensioni con Pechino innescate dalla guerra commerciale avviata da Washington tramite l’applicazione di tariffe doganali esorbitanti nei confronti delle merci provenienti dalla Cina ha ulteriormente allontanato l’eventualità che Bytedance potesse cedere l’operatività della sua piattaforma di punta a livello mondiale (e, soprattutto, l’algoritmo di raccomandazione che la regola): ipotesi, quella della cessione a investitori americani, che la società con sede a Pechino aveva giudicato impraticabile già dalle prime battute, prima ancora che l’amministrazione Biden approvasse definitivamente il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act. TikTok, da sola, genera un quarto del fatturato di Bytedance. La divisione americana dell’azienda, a partire dall’inizio di quest’anno, ha conosciuto una vera e proprio emorragia di dirigenti, a partire da Ole Obermann, l’ex Head of Music del social passato nell’organico di Apple Music.