Da Londra arriva una piattaforma musicale, Last.fm, sviluppata da un team di giovani programmatori britannici che unisce raccomandazioni musicali, streaming personalizzato e interazione sociale. Il servizio — ancora in fase iniziale — si basa su un’idea tanto semplice quanto ambiziosa: far dialogare gusti musicali e tecnologia per proporre nuova musica su misura di ciascun utente. La particolarità di Last.fm è il cosiddetto sistema di “scrobbling”: grazie a un plugin (al momento disponibile per iTunes e Winamp), il sito registra i brani ascoltati sul computer dell’utente e li utilizza per costruire un profilo musicale unico. Più si ascolta, più il sistema impara. Il risultato è un flusso costante di consigli personalizzati — ma anche la possibilità di entrare in contatto con persone che hanno gusti simili. “L’obiettivo è creare una comunità dove la musica sia non solo ascoltata, ma anche condivisa e scoperta in modo intelligente”, spiegano i fondatori, tra cui Felix Miller e Martin Stiksel. “Non vogliamo sostituire i gusti dell’utente, ma aiutarlo a esplorare nuovi suoni partendo da ciò che ama”. L’interfaccia è minimale ma funzionale. Ogni utente ha una pagina personale con la propria cronologia d’ascolto, classifiche automatiche degli artisti più riprodotti, e link a brani affini. È già possibile ascoltare estratti audio, ma gli sviluppatori promettono che in futuro arriverà anche uno streaming integrato e interattivo.