Per la prima volta dalla loro introduzione, i video di breve formato di YouTube hanno generato gli stessi ricavi, in termini di revenue per gli aventi diritto, delle clip in formato standard: a rivelarlo è stato il CEO del servizio controllato da Google Neal Mohan nel corso di un incontro con gli investitori organizzata dalla società di ricerche di mercato newyorchese MoffettNathanson. Nel primo trimestre del 2025 le visualizzazioni di Shorts sono cresciute su base annua del 20%: il formato di video breve, ormai, interessa circa il 70% dei canali registrati su YouTube. La rilevanza del formato - le cui tempistiche complessive di visualizzazione sono cresciute del 10% dallo scorso mese di dicembre - in certi mercati è ribadita dal tasso di monetizzazione, che supera quello considerato fino a poco fa “core” per l’azienda, quello dei video standard: il merito, secondo gli analisti, è del maggior numero di impression pubblicitarie offerte dagli Shorts, e al targeting di annunci potenziato da sistemi di intelligenza artificiale. Sullo sfondo della performance resta, ovviamente, il futuro incerto di TikTok, la prima piattaforma ad aver fatto del formato short il proprio punto di forza, negli USA. Lo stallo diplomatico - economico tra Washington e Pechino potrebbe rendere inevitabile l’applicazione del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, portando all’oscuramento su tutto il territorio americano del social di Bytedance. Il presidente americano Donald Trump, tuttavia, ha detto di essere pronto a estendere ulteriormente la proroga al blocco della piattaforma, il cui termine - al momento - è fissato per la metà del prossimo giugno.