A marzo scorso Snoop Dogg aveva dichiarato che tutti i suoi futuri progetti sarebbero usciti non sui principali DSP, ma su Tune.FM, piattaforma che promette maggiori guadagni a fronte dell'utilizzo della blockchain. In particolare nutriva risentimento nei confronti di Spotify, come lui stesso aveva ammesso: "Non voglio più averci un cazzo a che fare", aveva detto senza mezzi termini, visto che a quanto pare sarebbe stato pagato meno di 45.000 dollari per oltre un miliardo di stream. A quanto pare, però, è pace fatta con il colosso svedese: il suo nuovo album "Iz It a Crime?", uscito venerdì scorso, è regolarmente presente anche su Spotify. "Abbiamo avuto una bella chiacchierata, ci siamo capiti, e loro hanno capito che parlavo da artista, senza avere molte informazioni" ha detto in una recente intervista al podcast The Breakfast Club. Anche Joe Hadley, head of music & partnerships per Spotify, ha spiegato in un comunicato che si è raggiunto un punto di sintesi: "C'erano un po' di informazioni scorrette che circolavano, perciò abbiamo contattato il team di Snoop e abbiamo avuto una conversazione a cuore aperto. E' stato un dialogo molto produttivo, in cui ci ha fatto delle domande molto precise su come funziona il flusso di cassa di Spotify. Per noi la porta è sempre aperta".