Le due società leader di mercato negli Stati Uniti per il segmento della musica dal vivo, Live Nation e AEG Presents, sarebbero oggetto di indagine da parte del Dipartimento di Giustizia americano per una presunta collusione riguardante i rimborsi dei biglietti: a riferirlo - in attesa di conferme da parte delle aziende e delle autorità - sono Bloomberg e Reuters. L’ipotesi degli inquirenti, riferisce l’agenzia, è che le due società "abbiano collaborato illegalmente sulle politiche di rimborso per i concerti cancellati e abbiano trattato con gli artisti per limitare le perdite" nella prima metà del 2020, in concomitanza con la prima ondata di annullamenti causata dalle restrizioni adottate per arginare la pandemia di Covid-19. Confermando implicitamente l’indiscrezione, l’Executive Vice President for Corporate and Regulatory Affairs di Live Nation Dan Wall ha dichiarato a Reuters che “non è illegale che agenzie, promoter e società di ticketing collaborino per risolvere le sfide senza precedenti di una pandemia globale”. “Sebbene Live Nation abbia contribuito in buona fede a questo sforzo del settore, abbiamo definito le nostre politiche e condizioni di rimborso esclusive per supportare fan e artisti”, ha precisato Wall: “Non abbiamo collaborato con AEG né con nessun altro. Siamo orgogliosi della nostra leadership in quei momenti difficili e, se da questa indagine emergeranno accuse, le difenderemo con vigore". Se effettivamente confermato, questo procedimento rappresenterebbe un altro colpo al primo mercato mondiale per la musica dal vivo: Live Nation, la società leader del settore, è attualmente già coinvolta in altre due vicende giudiziarie, una sempre avviata dal Dipartimento di Giustizia e riguardante un presunto abuso di posizione dominante dell’azienda di Michael Rapino e della propria divisione dedicata al ticketing, Ticketmaster, e un’altra (più recente, e riguardante non solo l’azienda con sede centrale a Los Angeles, ma l’intero settore) con la quale la Federal Trade Commission mira a individuare ed eliminare “condotte o pratiche sleali e anticoncorrenziali nel settore dei concerti dal vivo e dell'intrattenimento”.