Il live, considerato fino a oggi - soprattutto dopo la smaterializzazione dei supporti - la linea di reddito principale per gli artisti musicali, potrebbe avere perso parte del proprio appeal presso la comunità musicale: a suggerirlo è un nuovo studio compilato da Chartmetric, società di indagini specializzata in industria musicale. Secondo il rapporto “l'aumento dei costi, il calo delle vendite di biglietti e le rigide normative sui visti” applicate da diversi paesi - non ultimi, gli Stati Uniti, che per il comparto live rappresentano il primo mercato mondiale - starebbero “rimodellando il panorama” del settore, impattando non solo su emergenti e indipendenti (i primi ad accusare la crisi innescata da inflazione e tensioni geopolitiche internazionali) ma anche sulle star più affermate. Secondo quanto riferito dall’indagine - condotta su un campione di 1000 artisti, sia big che emergenti - la media di band o solisti con programmi dal vivo è scesa dal 19% nel 2022 al 12% nel 2024. Ancora più spiccata è la flessione nel segmento delle superstar, la cui quota di rappresentanti on the road è scesa dal 44% nel 2022 al 36% nel 2024. Il dato, tuttavia, potrebbe essere stato distorto dalla particolare situazione verificatasi nel 2022, quando - in seguito al termine della pandemia da Coronavirus - il mondo del live ripartì provocando una sorta di sovraffollamento nei calendari dal vivo. All’inizio di maggio, nel comunicare la propria prima trimestrale riferita dal 2025, Live Nation ha registrato un calo dei ricavi dell’11%, provocato da una contrazione sia delle entrate generate dalla divisione legata al live promoting della società (2,48 miliardi di dollari, -14% su base annua), che di quelle relative all’attività della divisione ticketing, Ticketmaster, calate del 4% su base annua dai 723,2 milioni di dollari del 2024 ai 694,7 milioni di quest’anno. Il CEO della multinazionale Michael Rapino, tuttavia, si è dichiarato tutto meno che preoccupato. “La vendita dei biglietti sta procedendo a un ritmo ben superiore a quello dell'anno scorso, con ricavi differiti sia per i concerti che per la biglietteria a livelli record”, aveva spiegato il numero uno di Live Nation commentando il reporto: “Per supportare ancora più fan nell'accesso ai loro artisti preferiti, continuiamo ad espandere la nostra rete globale di venue, aggiungendo 20 importanti location entro il 2026.