Il 2015 segna l’ingresso di due importanti player nel rampante mercato dei DSP: da una parte il mondo degli artisti si aggrega intorno a Tidal, piattaforma nata qualche anno prima in Norvegia che grazie all’acquisizione di Project Panther Bidco, holding controllata da Jay-Z, punta sull’alta qualità audio e su un filo diretto con la comunità musicale internazionale. Dall’altra Apple, fresca dell’acquisizione di Beats Music, lancia il proprio servizio di streaming musicale, Apple Music, facendolo presentare al pubblico nientemeno che da Jimmy Iovine, veterano della discografia già produttore di star come Bruce Springsteen e U2. Grazie alle performance di titoli come “Frozen” (la colonna sonora del fortunato film Disney uscito l’anno precedente) "Hotline Bling" di Drake, oltre che alla progressiva diffusione dei servizi digitali, il comparto della musica registrata torna ad alzare la testa: l’International Federation of the Phonographic Industry, organo che rappresenta la discografia a livello internazionale, certifica il ritorno alla crescita del settore per la prima volta dal 1999. Non è un fuoco di paglia: il ritorno in territorio positivo viene certificato dall’IFPI anche l’anno successivo, nel 2016. Il volano rappresentato dalla svolta digitale, ovviamente, fa volare le aziende che - per prima - sono scese in campo investendo in innovazione, Spotify - ovviamente - su tutte. Nel giro di una manciata di mesi il servizio svedese prima - nel giugno del 2017, annuncia il traguardo dei 140 milioni di utenti registrati, e poco dopo - nel febbraio del 2018 - si quota sulla borsa di New York. Gli altri big, va da sé, non stanno a guardare: sempre nel 2018, tra aprile e maggio, due pesi massimi del settore tech - YouTube e Amazon - decidono di scendere il campo lanciando i rispettivi servizi di streaming musicale: YouTube Music e Amazon Music. Grandi novità, però, stanno arrivando da oriente: mentre a maggio un band K-pop, i BTS, portano per la prima volta la Corea del Sud in vetta alle classifiche di vendita americane, una app di video brevi per adolescenti, TikTok, sviluppata dalla società cinese Bytedance, conquista il mercato statunitense, superando nelle download chart americane competitori apparentemente imbattibili come Facebook, Instagram e YouTube. Leggi anche: 2015-2019: così rinasce la musica registrata