Il fondo da 1,2 miliardi di dollari attivato grazie a una joint venture tra Warner Music Group e Bain Capital e annunciato solo lo scorso martedì, primo luglio, sarebbe già al lavoro su una grande acquisizione: secondo quanto riferito dal Financial Times la major guidata da Robert Kyncl avrebbe già avviato una trattativa per l’acquisizione del catalogo dei Red Hot Chili Peppers. Secondo le fonti consultate dalla testata britannica controllata dalla holding giapponese Nikkei l’operazione - che, stando al report pubblicato dal FT, sarebbe ancora lontana dalla conclusione - potrebbe muovere una cifra pari a 300 milioni di dollari. Il catalogo dei Red Hot Chili Peppers fu ceduto dagli aventi diritto nel 2021 a Hipgnosis Songs Fund per 140 milioni di dollari. La cessione della società fondata nel 2018 da Merck Mercuriadis a Sony Music Publishing - nel frattempo ribattezzata Recognition Music Group - da parte di Blackstone (intervenuta a rilevare l’azienda dopo il flop della tentata rivalutazione in borsa) non ha implicato l’inserimento del repertorio della band californiana nel portfolio della major guidata da Rob Stringer: a essere trasferito a Sony Music Publishing è stato un catalogo di circa 4400 brani (tra i quali "Espresso", "Feather" e "Taste" di Sabrina Carpenter, "Ordinary" di Alex Warren e "Lose Control" di Teddy Swims) che esclude, tuttavia, il repertorio accumulato da Mercuriadis prima del 2018, ovvero 45mila brani tra i quali quelli degli stessi Red Hot Chili Peppers, dei Fleetwood Mac, di Neil Young, dei Journey e degli Eurythmics. L’operazione, al momento, non è stata commentata dai portavoce della band. Warner Music, anche prima della joint venture con Bain Capital, non è nuova a grandi acquisizioni: la major americana negli ultimi anni ha messo le mani su cataloghi estremamente pregiati come quelli di David Bowie (per 250 milioni di dollari) e David Guetta (per oltre 100 milioni di dollari).