Il 2025, a giudicare dai dati emersi nel primo semestre, promette di affermarsi come uno degli anni più rilevanti in termini di investimenti nel comparto music tech: sono infatti oltre 1,1 miliardi di dollari quelli affluiti in capitali raccolti e operazioni di M&A nel periodo in questione. Tra i segnali forti, si rileva come i fondi specializzati siano tornati sulla scena: tra i fondi settoriali specifici annunciati nella prima metà del 2025 si segnalano Black Lily Capital di Live Nation, Yamaha Music Innovations e Mindset MusicTech. Scendendo nel dettaglio riguardante la direzione che questi nuovi investimenti stanno prendendo, come prevedibile l’intelligenza artificiale generativa applicata alla musica recita la parte del leone: finora ha attirato circa 300 milioni di dollari di finanziamenti grazie a diversi accordi di alto profilo che, per la maggior parte, si sono concentrati su gestione dei diritti e relativa attribuzione (è il caso di startup come Musical AI, Vermillio, BRIA AI) e collaborazioni di tipo B2B (come per Music AI e ElevenLabs). Se l’incertezza giuridica latente è un fatto noto, evidentemente gli investitori stanno puntando sulla possibilità che gli accordi tra aziende tecnologiche e industria musicale prevalgano sulle ipotesi di rottura. Ma, come a certificare la bontà dell’interesse che l’industria mostra da un paio d’anni nei confronti del fenomeno-superfans, anche la categoria dell’engagement con i fans ha tenuto il passo dell’AI, grazie soprattutto all’investimento di 92 milioni di dollari che SM Entertainment ha varato in Dear U. Dunque, mentre l’intelligenza artificiale generativa inonda il web e il mercato di contenuti, comunità e engagement si candidano a diventare il fattore differenziante per artisti e brand. Per quanto riguarda discografia e distribuzione, infine, anche in questa zona della filiera l’ondata di M&A si è rivelata potente, grazie in gran parte a due grandi operazioni, ossia l’acquisizione di Stem da parte di Concord e la discussa acquisizione (ancora in sospeso) di Downtown Music da parte di Virgin Music Group. Sul versante più maturo e tradizionale del mercato, quindi, già si nota l’avvio di una fase di concentrazione, la stessa che in parte riguarda la già citata gestione dei diritti che, dopo aver dominato il panorama degli investimenti nel 2024, sta entrando in una nuova fase di aggregazione strategica come mostrano i casi riguardanti Epidemic Sound per Song Sleuth, Soundstripe per The Rights e Vobile per Pex.