Il Presidente di AssoConcerti Bruno Sconocchia (nella foto) ha espresso soddisfazione per i dati riferiti oggi, mercoledì 16 luglio, dal rapporto SIAE riferito al 2024. “Siamo molto soddisfatti dei numeri del 2024 che confermano il ruolo centrale della musica popolare contemporanea nel settore dello spettacolo: oggi rappresenta il 40% degli incassi complessivi e quasi il 60% del mercato della musica dal vivo”, ha dichiarato Sconocchia: “Si tratta a tutti gli effetti di una delle principali industrie culturali del Paese: contribuisce alla fiscalità generale, genera occupazione, offre opportunità di lavoro a decine di migliaia di persone e produce ricchezza con impatti concreti e positivi sui territori che ospitano i concerti organizzati dai nostri associati”. Il settore dei concerti di musica popolare contemporanea - ha osservato Sconocchia - ha registrato performance molto positive: 38.911 eventi (+8% rispetto al 2023), 24 milioni di spettatori (+1,7%) e un incasso complessivo al botteghino stabile, pari a 898,9 milioni di euro. “La Lombardia si conferma leader assoluta con il 24% dei concerti e il 31% della spesa nazionale, mentre il Lazio si distingue per la spesa media per spettacolo, che raggiunge i 50,14 euro”, ha spiegato il Presidente di AssoConcerti: “Ma è particolarmente significativo e incoraggiante il segnale che arriva dal Mezzogiorno, dove regioni come Puglia e Campania stanno vivendo una stagione musicale intensa e dinamica”. “Il trend positivo iniziato nel 2023 non solo si conferma, ma lascia intravedere prospettive ancora più promettenti per il 2025. I dati preliminari raccolti dai nostri associati – che rappresentano, in termini sia di fatturato che di presenza di pubblico, la grande maggioranza della realtà dei concerti in Italia– indicano infatti un’ulteriore crescita significativa”, ha concluso Sconocchia: “Questo anche grazie ai grandi tour di artisti italiani che stanno registrando il tutto esaurito in stadi, palazzetti e arene estive. La musica dal vivo è in ottima salute e continua a rafforzarsi come motore culturale ed economico per l’Italia”.