Nel secondo trimestre 2025 Universal Music Group ha accumulato entrate per 2,980 miliardi di euro, in aumento dell’1,6% su base annua. La divisione dedicata alla musica registrata della major è cresciuta dell’1,1% su base annua, mentre quelli della divisione editoriale dell’11,5 % su base annua. Calano, al contrario, le entrate ascrivibili alla divisione merchandise e ad altre linee di ricavo minori, in flessione del 15,4% su base annua. Il margine operativo lordo è aumentato del 4,2% su base annua a quota 676 milioni di euro. Su base semestrale, UMG ha visto i propri ricavi toccare quota 5,88 miliardi di euro (+6,4% su base annua), con la divisione discografica in crescita del 6,5% su base annua e quella editoriale su dell’11,6% su base annua. I ricavi da merchandise registrano cali anche nell’H1 2025, con una flessione del 10,6% su base annua. L’EBITDA è cresciuto del 7,7% a quota 1,336 miliardi di euro. Per il Presidente e CEO di Universal Music i “solidi risultati” appena annunciati sono frutto della “potente combinazione tra l'eccellenza creativa dei nostri artisti e autori e la nostra visione strategica e abilità operativa”, mentre il COO Boyd Muir ha visto nelle “dimensioni e nella diversificazione” del business della major le cause della “solida crescita del fatturato e dell’EDITDA”. “Restiamo fiduciosi nel nostro percorso di crescita, continuando a investire con l'obiettivo di massimizzare il valore a lungo termine e generare rendimenti interessanti nei prossimi anni", ha concluso Muir. Durante la call con gli azionisti Muir ha specificato come la crescita dell’azienda sia trainata “principalmente dall'aumento del numero di abbonati dei DSP e, in misura molto minore, da alcuni aumenti di prezzo degli abbonamenti delle piattaforme”, con “la crescita degli abbonamenti” nel secondo trimestre “sostenuta da una solida crescita nei mercati consolidati con un ARPU elevato, tra cui Stati Uniti e Giappone”. Nonostante l’istruttoria avviata dall’antitrust UE, Grainge ha ribadito la volontà di chiudere l’acquisizione di Downtown Music entro fine 2025. Il CEO della major ha anche confermato come UMG abbia trattative in essere, con “molti, se non tutti, i principali player nel settore dell’intelligenza artificiale”. Sempre in tema di AI, rilevante è stato l’intervento del Chief Digital Officer di UMG Michael Nash. “Continuiamo a garantire importantissime protezioni in materia di intelligenza artificiale nei nostri accordi con i servizi musicali", ha dichiarato il capo del digitale della major: "Queste misure variano a seconda della natura delle diverse partnership, ma includono anche l'impegno a garantire che i modelli di intelligenza artificiale non vengano addestrati sul lavoro dei nostri artisti senza il loro consenso. Le opere generate dall’AI addestrate sui nostri contenuti saranno rimosse. La musica generata dall'intelligenza artificiale non diluirà le royalties dei nostri artisti”.