Si aggiunge un nuovo capitolo all’estenuante saga della quotazione sui mercati di StubHub, la piattaforma di secondary che dopo la fusione della propria branca nordamericana con Viagogo nel 2021 ha tentato un primo sbarco sui mercati azionari nel 2022, per poi riprovarci (senza successo) prima nel 2024 e poi nel marzo di quest’anno: secondo quanto riferito da The Information i gestori del servizio avrebbero presentato alla Securities and Exchange Commission - autorità di regolamentazione americana dei mercati azionari - ieri, lunedì 11 agosto, una nuova richiesta di IPO. L'obiettivo, sempre secondo la testata americana, sarebbe quello di sbarcare il borsa in autunno. Il quarto tentativo dell’azienda di quotarsi sul mercato, tuttavia, non è detto che abbia esito positivo. Sempre nelle ultime ore la società ha presentato i dati relativi al secondo semestre del 2025, che hanno evidenziato un rallentamento nei ricavi (dal 30% dello scorso anno al 10% di oggi, a quota 398 milioni di dollari) con una liquidità praticamente dimezzata dal 14% al 7%: per gli analisti di StubHub l’opacità della performance sarebbe imputabile a “variazioni nelle modalità di svolgimento dei grandi eventi musicali e sportivi”.