È venuto a mancare oggi, 16 agosto, Pippo Baudo. Aveva 89 anni. La triste notizia è stata data dall'agenzia Ansa, attraverso fonti vicine alla famiglia. La conferma è arrivata anche dallo storico legale e amico fraterno, l'avvocato Giorgio Assumma. Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, detto Pippo, è stato tra i volti più noti della televisione italiana. Ha debuttato nei primi anni Sessanta e ha rappresentato per decenni un punto di riferimento della Rai, eccezion fatta per un breve periodo su Mediaset. Nel corso della sua carriera ha condotto numerose edizioni di programmi di varietà come "Settevoci", "Canzonissima", "Domenica in", "Fantastico", "Serata d’onore", "Novecento" e il "Festival di Sanremo", di cui detiene il record di conduzioni, avendo guidato la manifestazione tredici volte tra il 1968 e il 2008, ricoprendo inoltre il ruolo di direttore artistico in sette di queste edizioni - ovvero quelle del 1994, 1995, 1996, 2002, 2003, 2007 e 2008. Nei suoi programmi Pippo Baudo ha contribuito a lanciare o rilanciare artisti come Milva, Mietta, Anna Oxa e Giuni Russo, e ha fatto da trampolino di lancio per carriere di personaggi quali Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Andrea Bocelli, Giorgia, Laura Pausini, Fabrizio Moro, Beppe Grillo, Barbara D’Urso, Elio e le Storie Tese, tra molti altri. Parallelamente all’attività televisiva, ha preso parte a diversi film e fiction, principalmente interpretando se stesso, ed è autore di alcuni brani musicali utilizzati soprattutto in contesti televisivi o cinematografici. “Con Pippo Baudo se ne va un pezzo di ‘cuore’ della Tv, se ne va una parte fondamentale della Rai. Eppure, lui è la sua figura resteranno impressi nel patrimonio culturale dell’Italia”: così l’Amministratore Delegato Giampaolo Rossi, il Direttore Generale Roberto Sergio e il Cda danno voce al dolore e al cordoglio di tutta l’azienda per la scomparsa di Pippo Baudo. Proseguono: “In questo momento di lutto, ci accompagna un grande senso di riconoscenza perché con grande leggerezza, intelligenza e impareggiabile carisma e passione ha reso la tv un fenomeno ‘culturale’ nobilitando il termine ‘nazionalpopolare’ e traducendolo in un linguaggio immediatamente comprensibile da chiunque, senza mai cedere alla tentazione della volgarità. È stato un ‘inventore’ di televisione, uno scopritore di talenti, l’uomo del Festival di Sanremo che ha condotto e ‘pensato’ più di chiunque altro, senza dimenticare la ‘sua’ Domenica In e tanti altri programmi da lui firmati che restano nel patrimonio di tutti e che hanno accompagnato la storia stessa della nostra nazione. Da oggi la Rai è un po’ più povera"- concludono i vertici Rai- "ma ciò che ci hai lasciato resta un’immensa ricchezza”. A ricordare Baudo è stato anche Massimo Liofredi, ex direttore Rai che nel corso della sua carriera presso il servizio pubblico ha realizzato numerose produzioni con lo showman, autore e presentatore, tra cui il rilancio di Domenica In a partire dalla stagione 2005 / 2006. E’ morto il papà della televisione italiana. Con Pippo Baudo se ne va un pezzo importante dello spettacolo italiano e soprattutto per me un grande amico e maestro. Pippo è stata una figura importante per tutta la televisione italiana. Anche dopo le nostre avventure professionali ci siamo tenuti sempre in contatto, fino a poche settimane fa. A lui mi legano tanti ricordi. Quello che però ricordo più volentieri è quando nel 2005 accettò il mio invito – allora ero capostruttura a Rai 1 - a partecipare al rilancio di Domenica In. Con la Rai senza più i diritti del calcio, passati in quel periodo a Mediaset, andai dall’allora direttore Fabrizio Del Noce, per spiegarli che l’unica persona in grado di tenere alti gli ascolti era Pippo Baudo. A Pippo non avevano proposto da un po’ progetti importanti. Era estate. Così partii con l’amico Marco Zavattini per la Sardegna per cercare di conquistarlo. E per fortuna Pippo si è lasciato conquistare! Prese lo spazio dalle 18 alle 20 e fu un grande successo. Il mondo dello spettacolo gli è riconoscente per quello che ha fatto. Resta la perplessità che in questi ultimi anni nessuna istituzione abbia pensato a lui per un’onorificenza di grande prestigio, come Senatore a vita o presidente della Rai. Conduttore di programmi musicali come "Sei giorni della canzone" (1961), "Festival di Castrocaro" (nel '62,'63 e '69), "Cantagiro" '64), "Un disco per l'estate" (per sei edizioni, tra il '64 e il '93), "Settevoci" (tra il '66 e il '70), "Canzonissima" (tra il '72 e il '74), "Mostra internazionale della musica leggera" (1978), "Vota la voce" (per quattro edizioni, tra il '78 e il '98), "Uno, due, tre RAI - Vela d'oro" (1991) e "La canzone del secolo" (1999), Baudo ha anche co-firmato diversi brani per artisti di spicco della scena musica italiana, come - tra gli altri - "Una domenica così" (1967) per Gianni Morandi, "Amore per la vita" (1968) e "La balena" (1980) per Orietta Berti, "Donna Rosa" (1969) per Nino Ferrer, "La tartaruga" (1975) per Bruno Lauzi, "Vieni via con me" e "Yeah!" (1972) per Loretta Goggi e "Io, soltanto io" (1980) per Lino Toffolo. "Nessuno ha fatto per la Musica italiana quello che ha fatto lui", l'ha ricordato, sui propri canali social ufficiali, Enrico Ruggeri: "Aveva intuito, cultura, amore. Sapeva mantenere la parola data, aveva cura dei particolari, cercava la qualità ma anche le persone. Amava la Musica che durava nel tempo. Che dispiacere, che vuoto". "Pippo, come si fa adesso a scrivere per dirti ciao, per dire tutto quello che sei stato e che continuerai a essere in memoria e cuore", ha scritto, sempre sui propri canali social, Giorgia: "Non basteranno le foto né le parole, mi consola che le cose ce le siamo dette fino all’ultimo, con tutto l’affetto possibile, e qui per onorare almeno un pò il tuo contributo fondamentale alla nostra storia alla nostra cultura. Lascio un grazie grande per la passione con cui hai sempre fatto la tua arte, per quello che hai dato per quello in cui hai creduto, e per quello che hai fatto per me, 'ci hai inventati tu', siamo tutti tristi oggi. Spero che tu possa vederlo". "Non posso credere che sto scrivendo questo messaggio", ha postato sul proprio canale Instagram Laura Pausini: "Ci sono uomini che in questa vita e in questa terra hanno lasciato un segno indelebile per il loro talento e la loro genialità. Uno di loro è diventato 32 anni fa l’uomo che mi ha cambiato la vita, scegliendomi a soli 18 anni tra le nuove voci di Sanremo 93 e da quel momento non mi ha mai lasciata, mai. È diventato un mio familiare. Il lutto che vivo stasera è inspiegabile e profondo. Pippo GRAZIE. Per ogni volta che mi hai sorriso, che mi hai dato un consiglio, che mi hai cambiato la vita. GRAZIE. Te lo dico da tua pupilla, da tua amica e da tua fan. È stato un onore e un privilegio conoscerti e salutarti in questo nuovo viaggio della tua vita verso la luce mi fa sentire piccola ma vicina alla tua anima. Riposa in Pace.Per fortuna sono riuscita a dirtelo tante volte: Ti voglio tanto bene". "Non mi hai cresciuto in casa, ma sul palco della vita", sono le parola usate per ricordare Baudo da Eros Ramazzotti: "Con la tua voce rassicurante, con il tuo sguardo attento e la tua mano sicura, sei stato guida, maestro e confidente. Se il destino mi ha dato un padre di sangue, tu sei stato il padre dell’anima artistica, quello che incoraggia, che apre porte, che crede quando gli altri dubitano. Grazie maestro, sarai sempre nei miei pensieri". "Ciao caro grande Pippo", si legge nel ricordo postato da Jovanotti sul proprio account Instagram ufficiale: "Ti ho voluto tanto bene e me ne hai voluto tu e io lo sentivo e mi riempiva di gioia. Conoscerti e lavorare con te é stato 'fantastico', sei stato un gigante del fare spettacolo e un uomo splendido colto affettuoso generoso divertente appassionato e magico. Ogni tua lezione per me è stata un regalo prezioso, nessuno come te c’è mai stato in TV e nessuno ci sarà mai più. Gli aneddoti sulle nostre avventure insieme sono tra i preferiti quando sono in compagnia. Sei stato un mito della nostra cultura popolare. Hai vissuto una grande vita, ci mancherai".